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Parole a Manovella - L'Urlo


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Manu come ti ho già anticipato sull'sms la sorchetta (anche quella commestibile :dance:) era mozzafiato! ...ancor di più il rientro a casa contornato dalla modalità "rompicoglioni" attiva nella mia testolina bacata! ...Non ha prezzo citofonare a mezzanotte inoltrata ai piani più alti dei palazzi della Capitale dicendo "sono Gloria,ho dimenticato le chiavi sul tavolo accanto alla frutta" :rolleyes::haha::ghghgh:

..la gente assonnata dice di tutto e di più senza capirci una mazza!

aah si,100 di queste serate Manu!

noche al popolo dell'urlo

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Oggi, come accade da sabato scorso in realtà, un cielo grigio copre la città e una fitta pioggia novembrina scende lenta a far brillare i vicoli del centro.

La mia salute riflette il tempo: naso chiuso e grondante esattamente come il cielo.

Sabato scorso alle 10 di mattina il telefono è squillato nella calma della mia casetta: "Manu, zio è peggiorato, ormai è in coma. Noi partiamo ora, tu che fai?" Questo il surreale buongiorno di mia madre.

Fino a quell'istante non sapevo come avrei reagito nel momento in cui mi sarebbe arrivata quella notizia; era da tanto che i miei pensieri ci giravano attorno senza trovare risposte. Sì, mio zio, il marito della sorella di papà, è vero, ma questo non ci ha impedito di avere rapporti tutt'altro che buoni.

Da anni, dopo una bruttissima discussione in cui aveva passato il mio personale limite di sopportazione, quel poco di rapporto familiare presente era andato a farsi benedire. Qualcosa era stato recuperato "per amore della famiglia" solo con l'avvento della malattia, quando ancora non si sapeva che quest'ultima, per una negligenza umana del dottore curante, l'avrebbe portato sulla strada del tumore.

Fino al giorno prima discutevo con mio fratello sul da farsi al momento della morte; delle difficoltà di spostamento; di trovare un volo e sull'effettiva volontà di farlo. Sentimenti contrastanti: da una parte la brutta sensazione della mancanza di affettività e dei rancori trascinati per anni, dall'altra lo struggimento umano per la sorte toccatagli e per il rimanere sola di mia zia.

Quando la voce di mamma, rotta dal pianto, mi ha dato la notizia che ormai il momento stava per arrivare, ho capito che nonostante tutto era giusto andare. La risposta è arrivata spontanea, senza rifetterci più di tanto. In meno di un'ora ero sul bus per l'aeroporto.

Un volo da dimenticare. Ero attaccata ai braccioli della poltrona e recitavo le mie ultime preghiere mentre l'aereo veniva sballottato dalle turbolenze e il panino di tortilla de patata cercava di tornare fuori.

La corsa in ospedale per trovarmi davanti una scena straziante. Mio fratello era arrivato poco prima di me, mentre i miei erano ancora in viaggio lungo i 900 km di distanza. Altri parenti più o meno stretti erano lì a vegliare le ultime ore di ciò che restava di mio zio.

Un respiro soffocato; un corpo che non era più un corpo; la difficoltà di riconoscere in quei tratti quelli dell'uomo che erano stato.

Poche le parole da dire, molte le considerazioni fatte.

La devozione di una donna per il compagno di tutta una vita; le parole sussurrate a chi potrebbe non sentirle; la disperazione nel profondo degli occhi di chi resta e le lacrime di chi sta per lasciare questa parte di esistenza per addentrarsi nel mistero della vita nella morte.

Già, le lacrime scendere dagli occhi di mio zio durante gli ultimi tre faticosi respiri prima di spegnersi totalmente mi sono rimaste nella mente. Sono giorni che come chiudo gli occhi ho davanti a me quell'immagine. Lacrime di dolore da un corpo ormai in coma? Lacrime di disperazione pensando a chi dovrà vivere senza di lui? Lacrime di paura per quello che ci sarà dopo quegli ultimi affannati respiri? Nessuno può dare una risposta certa, ognuno dei presenti in quel momento ha probabilmente scelto l'opzione che gli faceva meglio al cuore e all'anima. Forse è proprio in quelle ultime lacrime che è nascosto il mistero e il segreto incomprensibile del non essere più nel corpo che ci è sempre appartenuto.

Dopo quelle lacrime il silenzio e, paradossalmente, la serenità. All'improvviso il mazzo di fresie sistemate nel vaso sul mobile in fondo alla stanza, hanno iniziato a spandere il proprio profumo e a colpire l'olfatto dei presenti. Erano lì dal giorno prima, le aveva portate mia cugina per far arrivare al suo zio preferito un pò della primavera in procinto di espoldere anche fuori, ma fino a quel momento avevano tenuto solo per se stesse il loro buonissimo odore.

Se è vero ciò che recitava il finale del film 21Grammi che l'anima pesa appunto 21 grammi forse è anche vero che la morte ha il profumo delle fresie.

Sul volo di ritorno la domenica sera non ho fatto altro che pensare alle risposte ricevute da questa esperienza. Ero stata a lungo a pormi domande sul cosa avrei fatto e sul come avrei reagito ma la soluzione non arrivava, il problema era che, come molto spesso accade, mi ponevo gli interrogativi sbagliati. La domanda giusta era: quando realmente si diventa adulti? La risposta semplicissima: quando si vede morire o nascere un uomo.

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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:rolleyes: Manu sono con gli occhi 'appannati'....hai una capacità di generare emozioni con le parole e con i racconti che è davvero sconvolgente.....grazie...come al solito... per averci dato parte di te...del tuo vissuto :D;) ti voglio bene :D

Max

"...è chiaro che il pensiero dà fastidio...anche se chi pensa è muto come un pesce...anzi un pesce...e come pesce è difficile da bloccare...perchè lo protegge il mare, com'è profondo il mare...."

L.Dalla

www.paellaykangoo.it

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:ghghgh: Manu sono con gli occhi 'appannati'....hai una capacità di generare emozioni con le parole e con i racconti che è davvero sconvolgente.....grazie...come al solito... per averci dato parte di te...del tuo vissuto :baby::ghghgh: ti voglio bene :P

Max

Grazie Max! :mad:

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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Oggi, come accade da sabato scorso in realtà, un cielo grigio copre la città e una fitta pioggia novembrina scende lenta a far brillare i vicoli del centro.

La mia salute riflette il tempo: naso chiuso e grondante esattamente come il cielo.

Sabato scorso alle 10 di mattina il telefono è squillato nella calma della mia casetta: "Manu, zio è peggiorato, ormai è in coma. Noi partiamo ora, tu che fai?" Questo il surreale buongiorno di mia madre.

Fino a quell'istante non sapevo come avrei reagito nel momento in cui mi sarebbe arrivata quella notizia; era da tanto che i miei pensieri ci giravano attorno senza trovare risposte. Sì, mio zio, il marito della sorella di papà, è vero, ma questo non ci ha impedito di avere rapporti tutt'altro che buoni.

Da anni, dopo una bruttissima discussione in cui aveva passato il mio personale limite di sopportazione, quel poco di rapporto familiare presente era andato a farsi benedire. Qualcosa era stato recuperato "per amore della famiglia" solo con l'avvento della malattia, quando ancora non si sapeva che quest'ultima, per una negligenza umana del dottore curante, l'avrebbe portato sulla strada del tumore.

Fino al giorno prima discutevo con mio fratello sul da farsi al momento della morte; delle difficoltà di spostamento; di trovare un volo e sull'effettiva volontà di farlo. Sentimenti contrastanti: da una parte la brutta sensazione della mancanza di affettività e dei rancori trascinati per anni, dall'altra lo struggimento umano per la sorte toccatagli e per il rimanere sola di mia zia.

Quando la voce di mamma, rotta dal pianto, mi ha dato la notizia che ormai il momento stava per arrivare, ho capito che nonostante tutto era giusto andare. La risposta è arrivata spontanea, senza rifetterci più di tanto. In meno di un'ora ero sul bus per l'aeroporto.

Un volo da dimenticare. Ero attaccata ai braccioli della poltrona e recitavo le mie ultime preghiere mentre l'aereo veniva sballottato dalle turbolenze e il panino di tortilla de patata cercava di tornare fuori.

La corsa in ospedale per trovarmi davanti una scena straziante. Mio fratello era arrivato poco prima di me, mentre i miei erano ancora in viaggio lungo i 900 km di distanza. Altri parenti più o meno stretti erano lì a vegliare le ultime ore di ciò che restava di mio zio.

Un respiro soffocato; un corpo che non era più un corpo; la difficoltà di riconoscere in quei tratti quelli dell'uomo che erano stato.

Poche le parole da dire, molte le considerazioni fatte.

La devozione di una donna per il compagno di tutta una vita; le parole sussurrate a chi potrebbe non sentirle; la disperazione nel profondo degli occhi di chi resta e le lacrime di chi sta per lasciare questa parte di esistenza per addentrarsi nel mistero della vita nella morte.

Già, le lacrime scendere dagli occhi di mio zio durante gli ultimi tre faticosi respiri prima di spegnersi totalmente mi sono rimaste nella mente. Sono giorni che come chiudo gli occhi ho davanti a me quell'immagine. Lacrime di dolore da un corpo ormai in coma? Lacrime di disperazione pensando a chi dovrà vivere senza di lui? Lacrime di paura per quello che ci sarà dopo quegli ultimi affannati respiri? Nessuno può dare una risposta certa, ognuno dei presenti in quel momento ha probabilmente scelto l'opzione che gli faceva meglio al cuore e all'anima. Forse è proprio in quelle ultime lacrime che è nascosto il mistero e il segreto incomprensibile del non essere più nel corpo che ci è sempre appartenuto.

Dopo quelle lacrime il silenzio e, paradossalmente, la serenità. All'improvviso il mazzo di fresie sistemate nel vaso sul mobile in fondo alla stanza, hanno iniziato a spandere il proprio profumo e a colpire l'olfatto dei presenti. Erano lì dal giorno prima, le aveva portate mia cugina per far arrivare al suo zio preferito un pò della primavera in procinto di espoldere anche fuori, ma fino a quel momento avevano tenuto solo per se stesse il loro buonissimo odore.

Se è vero ciò che recitava il finale del film 21Grammi che l'anima pesa appunto 21 grammi forse è anche vero che la morte ha il profumo delle fresie.

Sul volo di ritorno la domenica sera non ho fatto altro che pensare alle risposte ricevute da questa esperienza. Ero stata a lungo a pormi domande sul cosa avrei fatto e sul come avrei reagito ma la soluzione non arrivava, il problema era che, come molto spesso accade, mi ponevo gli interrogativi sbagliati. La domanda giusta era: quando realmente si diventa adulti? La risposta semplicissima: quando si vede morire o nascere un uomo.

21 grammi ... un film che amo ... come il profumo delle fresie .. purtroppo Manu la morte non profuma mai ... almeno per come l'ho sentita o respirata io , è una lunga apnea , piuttosto, non tanto per chi parte ma per chi resta ... probabilmente le lacrime sono per loro ...

Chi muore va , è come dire addio alla stazione, nessuna valigia e gli occhi di chi ti è venuto a salutare ... magari con delle splendide fresie in mano ... ho sempre pensato che chi muore abbia la consapevolezza di andarsene per sempre, anche per un secondo ... in quell'attimo si spiega il senso della vita, forse ... lacrime per chi resta perchè si sente che il viaggio è sola andata, le interpreto così ... e si nasce e si muore e si diventa adulti nel frattempo, in quella stessa stazione , in cui salutiamo alcuni tra le lacrime,in cui sostiamo su quella panchina ad odorare quel mazzo di fiori profumato che poi è la vita e dalla quale un giorno partiremo anche noi ... un abbraccio forte, grande e sincero dal mio binario ... :mad:

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:baby: Come sempre sai raccontare con parole semplici, quanto di più drammatico ci può essere nella morte di un uomo, quante storie da raccontare o da dimenticare…

P.S. - La situazione fortunatamente va migliorando, ma faccio i debiti scongiuri, poi ti racconto :rolleyes:

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Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere

di gente infame, che non sa cos'è il pudore,

si credono potenti e gli va bene quello che fanno;

e tutto gli appartiene.

Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!

Questo paese è devastato dal dolore...

ma non vi danno un po' di dispiacere

quei corpi in terra senza più calore?

Non cambierà, non cambierà,

no cambierà, forse cambierà.

Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?

Nel fango affonda lo stivale dei maiali.

Me ne vergogno un poco, e mi fa male

vedere un uomo come un animale.

Non cambierà, non cambierà,

sì che cambierà, vedrai che cambierà.

Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali

che possa contemplare il cielo e i fiori,

che non si parli più di dittature

se avremo ancora un po' da vivere...

La primavera intanto tarda ad arrivare

......riprendo un post di Manu di qualche anno fa..... e scrivo in questo blog....che mi sta particolarmente a cuore....per esprimere tutto il mio dolore e la mia speranza...

Max

"...è chiaro che il pensiero dà fastidio...anche se chi pensa è muto come un pesce...anzi un pesce...e come pesce è difficile da bloccare...perchè lo protegge il mare, com'è profondo il mare...."

L.Dalla

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:cry: Come sempre sai raccontare con parole semplici, quanto di più drammatico ci può essere nella morte di un uomo, quante storie da raccontare o da dimenticare…

P.S. - La situazione fortunatamente va migliorando, ma faccio i debiti scongiuri, poi ti racconto :ciao:

Un abbraccio Print, sono contenta le cose vadano meglio! :ciao:

......riprendo un post di Manu di qualche anno fa..... e scrivo in questo blog....che mi sta particolarmente a cuore....per esprimere tutto il mio dolore e la mia speranza...

Max

Grazie Max, capisco, condivido e moltiplico il tuo dolore e la tua sprenza visto che è proprio da quei luoghi che vengo. Sono abruzzese, nata e cresciuta ad Avezzano a soli 40 km da L'Aquila. I miei genitori sono lì, fortunatamente stanno bene anche se molto spaventati e costretti anche loro a passare la notte di domenica in macchina con la mia nonnetta ultra novantenne al seguito. Molti amici vivevano a L'Aquila, di molti di loro non sono riuscita ad avere notizie fino a ieri sera tardi, poi per fortuna li ho rintracciati. Stanno bene, terrorizzati, senza casa ma sono vivi.

Una mia amica in particolare si è spostata a Roma con le sue due bimbe, mentre il marito, ingegnere della società che gestisce il gas, è dovuto restare per gestire al meglio la situazione in caso di fughe.

Mentre parlavamo al telefono sentivo la voce della bimba più grande (4 anni) che era attaccata al collo della mamma, all'improvviso una ciabatta è scivolta dal piede della mia amica e ha fatto un rumore cupo sul legno del pavimento. La piccola ha iniziato a gridare e piangere e non faceva altro che chiedere alla mamma cosa fosse stato quel rumore. Hanno nelle orecchie il rumore dei boati delle scosse e negli occhi le immagini della fuga.

Dopo le ulteriori scosse di questa mattina ho sentito i miei; tra me e mio fratello siamo riusciti a convincerli a partire alla volta della Toscana dove appunto vive mio fratello. Strano a dirsi, conoscendoli, ma non hanno esitato più di tanto ad accettare. Dovrebbero partire in serata o al più tardi domani mattina, stanno infatti cercando di convincere anche l'altra mia nonna a partire, un osso ancora più duro lei.

Speriamo bene, speriamo che le scosse cessino. Inutile aggiungere tutto il mio dispiacere per le vittime accertate fino ad ora, per tutti quelli che si sono ritrovati in un attimo senza i propri cari, le case e i propri effetti. C'è tanta rabbia anche per chi avrebbe dovuto costruire quelle case in modo da reggere a situazioni del genere e che invece quei soldi se li è mangiati o ci si è costruito la villa su qualche costa...

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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..già Manu....avevo quasi 'paura' a chiedertelo....ho spulciato per un po il tuo 'blog' per vedere se ricordavo giusto...e se si....se stavi bene....se anche la tua famiglia stava bene....lo so che è egoista pensare....beh Manu sta bene...meno male....altre persone purtroppo non possono dire la stessa cosa....ho un amico conosciuto poco tempo fa che è li e sto avendo sue notizie che mi stanno facendo vedere una situazione davvero particolare..che sento troppo lontana per potere far qualcosa..e che purtroppo non penso possa venire compresa da chi non ci è mai passato....spero che non si risolva tutto come si fa di solito in Italia..dove sembra si abbia tutti la memoria a breve molto difettosa...e ci si dimentica in un attimo delle cause e degli effetti che provocano queste disgrazie..anche se la vedo dura... ti abbraccio forte forte Manu....mi sento impotente...un bacio

"...è chiaro che il pensiero dà fastidio...anche se chi pensa è muto come un pesce...anzi un pesce...e come pesce è difficile da bloccare...perchè lo protegge il mare, com'è profondo il mare...."

L.Dalla

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NON E' IL MOMENTO

DI SENTIRSI IMPOTENTI

Si può e si deve cercare di fare qualcosa.

La situazione è estremamente drammatica, ma è proprio in questo momento che possono e devono concretizzarsi le potenzialità di ognuno di noi.

Tramite una radio romana, ed il relativo passa parola, abbiamo trovato una 30ina di camion/furgoni & relativi guidatori (privati & a spese proprie) che stanno facendo avanti & indietro con i paesi distrutti, e stanno portando scatoloni contenenti generi di prima necessità che NOI FORTUNATI stiamo raccogliendo & inviando. Vestiti (soprattutto: perchè tanto per aggravare la situazione, in Abruzzo fa decisamente un po' freschetto), Generi Alimentari, Giocattoli, & chi più ne ha, più ne metta. Dopo poco tempo, 30 camion al giorno che fanno avanti & indietro, non bastano.

Si può & si deve fare qualcosa, e non fermarsi a visionare la spettacolarità dell'orrore, a pregare, o a speculare filosoficamente sulla precarietà della condizione umana di cui spesso ci dimentichiamo.

INGEGNATEVI ! Muovete il kiul, e datevi da fare. Siamo nel terzo millennio, ed i mezzi ci sono. Ognuno di noi OGGI ha mezzi a disposizione che in simili situazioni avvenute anche solo "qualche decina" di anni fa, erano immaginabili. Questa volta non è "successo" nell'Oceano Indiano, ma davanti la porta di casa nostra. Questa volta non ci sono scuse.

FARE E' FATICOSO E COSTOSO, MA SI PUO', E SI DEVE, altrimenti saremmo sempre & solo chiacchieroni-qua-quara-quà.

La fila alla posta per versare 10/50/100 Euro su un CCP non è sufficiente, anche se ci fa sentire con la coscienza a posto.

Non può e non deve esserci sempre il Presidente del Consiglio, l'opposizione di turno, Beppe Grillo, Bertolaso, l'UNICEF, o la CARITAS ad essere QUELLI CHE AGISCONO.

C'è gente che ha smarrito il passato, e non ha alcun futuro. Aiutarli a SOPRAVVIVERE ad un presente da incubo è un assoluto dovere.

Soprattutto i GIOVANI devono fare. DEVONO, e oggi POSSONO MOLTO.

Oggi più che mai: Salutalasignora.

... io che sto diventando sabbia del deserto, ringrazio i venti che mi cambiano forma e punto di osservazione, un ideale perseguo, anacronistico e ridicolo: il miglioramento ...

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l'impotenza purtroppo è data da altri motivi....ho un amico de l'Aquila che ci sta tenendo aggiornati sulle reali necessità...giorno per giorno....e accodo il suo appello per chi pensasse di fare il colpo di testa ed andare 'fisicamente' a dare una mano..in questo momento e ripeto in questo momento NON hanno bisogno di braccia....quindi NON avventuratevi come robin hood pensando di fare cosa buona e giusta....intralcereste solo i soccorsi....appena mi daranno notizia diversa ci si smobiliterà... :libro:

"...è chiaro che il pensiero dà fastidio...anche se chi pensa è muto come un pesce...anzi un pesce...e come pesce è difficile da bloccare...perchè lo protegge il mare, com'è profondo il mare...."

L.Dalla

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l'impotenza purtroppo è data da altri motivi....ho un amico de l'Aquila che ci sta tenendo aggiornati sulle reali necessità...giorno per giorno....e accodo il suo appello per chi pensasse di fare il colpo di testa ed andare 'fisicamente' a dare una mano..in questo momento e ripeto in questo momento NON hanno bisogno di braccia....quindi NON avventuratevi come robin hood pensando di fare cosa buona e giusta....intralcereste solo i soccorsi....appena mi daranno notizia diversa ci si smobiliterà... :libro:

Anche io sono ion attesa dei miei amici di Avezzano che si stanno mobilitando fisicamente tramite varie associazioni e anche loro mi hanno suggerito di non far partire all'avventura gli eventuali volontari.

E' vero, fare la fila alla posta forse serve a poco, da qui ho dato disposizioni ad amici di portare viveri e vestiario nei punti raccolta, ma purtroppo bisogna saper anche aspettare il momento opportuno e le giuste modalità per dare il proprio supporto.

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Nessuno si avventura, anche perchè LA PROTEZIONE CIVILE non ti fa avvenutrare. Ne tantomeno le altre forze dell'ordine. Ma se si provaste davvero, ci vi rendereste conto CHE SI PUO' ANDARE AD AIUTARE .... magari non in 3000 ... ma 1 potrebbe farsi messaggero dell'aiuto degli altri 2999 ... magari.

Se si vuole, si può fare. L'abbiamo fatto, e VI ASSICURO CHE NESSUNO C'E' RIMASTO MALE, ne tantomeno NESSUNO E' STATO INTRALCIATO. Anzi ..... ve le farei vedere le facce, o sentire i commenti di quelli che avremmo dovuto intralciare.

Non riesco a comprendere bene (NON E' UNA FRASE RETORICA) quand'è il momento opportuno durante un'emergenza.

Leggo ed odo (attraverso i soliti media) IMPROBABILI DICHIARAZIONI (diciamo così, va') relativamente al raggiungimento di scorte sufficenti di vestiario & viveri, che il modo migliore di aiutare sarebbe mettere mano al portafoglio e cominciare ad ossigenare i fondi organizzati ad hoc dalle varie CARITAS, GUPPO ESPRESSO-RCS, MEDIASET (No! Non è uno scherzo!), etc. etc.

Mi domando se siano gli stessi fondi organizzati (E' UNA FRASE RETORICA) che sono già stati ossigenati per S.Giuliano (remember ?!). Che cazzo di fine abbia fatto quell'ossigeno, ancora non si sa proprio bene-bene ... spero che per gli amici Abruzzesi non usino la stessa metodologia.

COGITO ERGO SUM

Siamo alla solita Propaganda di Regime.

Siamo alle solite cazzate.

E tra poco: saremo al solito business, che adesso ci appare improponibile anche per i più spietati succhiatori di sangue. Magari per far ripartire economicamente le zone disastrate, gli ci fanno una ... com'è che l'hano chiamata ?!?! Ah! Si! NEW TOWN (che fa molto Abruzzese), alimentata da una bella Centrale Nucleare. Pensate che sia pazzia, eh !? Non vi dimenticate che siamo in Italia.

Mah! Forse il vero sciacallaggio deve ancora venire.

Oggi, Repubblica.IT (sotto la richiesta dello STOP all'invio di viveri da parte delle autorità), riportava la notizia del tentativo di diversi soggetti (filmati & denunciati) di vendere della carne ad 80 Euro al Kg. C'era comunque una fila di acquirenti. Mi domando se questo possa far riflettere in merito alla richiesta di viveri, oppure se si tratta del solito innalzamento del prezzo della carne che precede le festività pasquali, e che ovviamente non può risparmiare neanche zone così sciagurate .... le leggi di mercato sono uguali per tutti.

Prima di pensare ad esagerazioni o dietrologie, PROVATE per una volta a fidarvi VERAMENTE solo dei vostri occhi, e delle vostre orecchie. A ciò che essi potrebbero vedere o sentire, e non a quello che gli fanno vedere o sentire.

Provate a portare una copertina od un pacco di pasta; una scatola di tonno, od un paio d confezioni di latte .... v'assicuro che VI FARANNO AVVENTURARE, e che sarete i benvenuti ... per modo di dire ... non v'aspettate dei grazie, perchè un manicomio sarebbe un sistema con maggiori regole razionali rispetto all'ambientino che s'è creato in certi prati dalle parti del Gran Sasso.

Provate (è ovvio che è impossibile) a infilarvi nei panni sporchi di calcinaccio di quella gente, e provate ad immaginare quanto potrà mai essere SUPERFLUO anche solo un maglione in più. Anche solo un cambio in più, od una scatola di biscotti. Magari anche solo un gesto: vero. Anzi, oltre il gesto poi uno gli dice"AOH! A NONNINA, NUN TE PREOCCUPA' SI STAI SENZA 'NA LIRA, A FINE MESE TE FACCIO uN VERSAMENTE SUL CCP DELL'ABRUZZO'S RECONSTRUCTION"

Visto che già si comincia a parlare di ECONOMIA intorno a questa tragedia, beh!... Credo che il concetto appena espresso dovrebbe chiamarsi UTILITA' MARGINALE, isn't it ?!

LUNGI DA ME IL FARE POLEMICA, perchè non è proprio il caso, ne tantomeno il momento.

Inoltre: vi prego, non mi date del Don Chisciotte. Mi rendo conto delle difficoltà di ognuno di noi, che possono essere insormontabili (distanze, tempi, ecc. ecc.), ma L'ABRUZZO non sarà lontano per tutti, no ?!?!?

E dai ... e provateci .... c'è la fila .... ma non basta .... non c'hanno mai rimandato indietro ... non c'hanno mai guardato male .... forse è tra qualche giorno quando non sarà più un emergenza, che bisognerebbe farsi da parte, e lasciar lavorare architetti, ingegneri, politici, economisti .... ma adesso .....

Non c'è bisogno di andarci fisicamente in 3000 ..... Mah! ....

... io che sto diventando sabbia del deserto, ringrazio i venti che mi cambiano forma e punto di osservazione, un ideale perseguo, anacronistico e ridicolo: il miglioramento ...

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Edo tu ti sei mosso tramite Radio Rock?

Oggi ho trovato questo sito:

volontariato

raccolta beni

Io voglio fare qualcosa, voglio contribuire, inutile dirlo. Anni fa sono riuscita a coordinare oltre 100 per far partire 210kg di materiale per la missione in Africa dove stava lavorando un mio caro amico, posso muovermi e chiamare a raccolta tutti quelli che conosco, posso muovermi in questo senso da qui. Tu procurati un mezzo per andare e dammi almeno un giorno di tempo.

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A tutti voi lettori del blog: stiamo organizzando degli invii di beni di prima necessità. La consegna può essere fatta a Roma o Avezzano. I miei amici di Avezzano, che da lunedì stanno facendo la spola con L'Aquila, provvederanno al trasporto. Se qualcuno volesse partecipare alla raccolta mi contatti tramite PM per avere maggiori info.

Copio e incollo la lista stilata da un gruppo di ragazze che si sta attivando.

Spargete la voce ai vostri contatti e datemi pure come referente.

ABITI

- k-way

- maglioni, felpe e pile

- maglie di cotone

- canottiere

- mutande e reggiseni

- calzini

- scarpe e ciabatte

- giacche

- sciarpe e guanti

IGIENE PERSONALE

- assorbenti

- pannolini

- cottonfioc

- salviette per intimo e corpo

- dentifrici

- spazzolini da denti

- detergenti intimi

- saponi liquidi/solidi

- deodorante

- pettini/spazzole

- creme viso/corpo/mani

- fermagli, elastici

- shampoo

- tagliaunghie e limette

- lamette e schiuma da barba

ALTRO

- asciugamani

- coperte (meglio se in pile)

- federe di cotone

- cuscini

- scottex

- fazzoletti carta

- carta igienica

- mollette per stendere

- sapone da bucato

- bacinelle in plastica

- posate

- sapone piatti

- trolley per conservare e trasportare le cose

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Grande Manu....questo è il tipo di aiuto concreto che intendo...scrivo le comunicazioni di un mio amico di l'Aquila...come prima dicevo...

"

lui ha detto STIAMO MANDANDO VIA LE PERSONE CHE ARRIVANO DA SOLE SERVONO AIUTI TECNICI,

"

...e continua...

"

Sta cercando di avere notizie in merito ad associazioni fidate attraverso le quali poter mandare aiuti di vario genere e mi ha detto che probabilmente la nostra disponibilità servirà in un secondo momento perchè ora c'è troppo caos e rischieremmo di andare solo ad intralciare strade, lavori ecc...riguardo a lui, quando avrà la possibilità di rientrare in casa avrà bisogno di "braccia" che lo aiutino a caricare il massimo nel più breve tempo possibile in un furgone che un amico gli ha messo a disposizione...ma ovviamente non sà quando questo sarà possibile.

"

questo è quanto....io nn dico che non bisogna partecipare attivamente...ma la partecipazione attiva che dico io è quella proposta da Manuela....ripeto NON andiamo in massa...se metti un appello del genere...se non coordinato è solo deleterio...serviranno più avanti le braccia...come ricordato dalla gente che comunica direttamente da là!!! più avanti serviranno aiuti continui....per non lasciar cadere la cosa come è sempre successo!

"...è chiaro che il pensiero dà fastidio...anche se chi pensa è muto come un pesce...anzi un pesce...e come pesce è difficile da bloccare...perchè lo protegge il mare, com'è profondo il mare...."

L.Dalla

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...e per non scordarci per l'ennesima volta di loro....dopo che il 'sipario' si chiude

"...è chiaro che il pensiero dà fastidio...anche se chi pensa è muto come un pesce...anzi un pesce...e come pesce è difficile da bloccare...perchè lo protegge il mare, com'è profondo il mare...."

L.Dalla

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Si Manu, tramite RADIOROCK.

Stiamo preparando la seconda GROSSA ONDA per la prossima settimana, ma già domenica ci saranno altre partenze.

Ovviamente, più che gli scatoloni di roba, mancano i CAMION. Non i furgoni servono: ma i camion.

Un paio di caserme romane dell'Esercito e la Protezione Civile ce ne hanno messi a disposizione uno (ciascuno), per 1 viaggio ciascuno. Se ne sono aggiunti (al momento) un altra trentina di CAMIONISTI PRIVATI.

NESSUNO

ripeto

NESSUNO è stato fatto tornare indietro.

A RI-RIPETO:

NESSUNO E' STATO FATTO TORNARE

INDIETRO.

Ieri alle 11/13,00 i camion dei volontari hanno raggiunto paesi dove era ancora estremamente scarsa la presenza della protezione civile, e NULLA quella delle forze dell'ordine. Tali pesi, paesini, & microfrazioni, in alcuni casi sono addirittura quelli con qualche vittima o ferito grave. Questa mattina ... anzi: SOLO QUESTA MATTINA tutti (che vuol dire 100%) i campi saranno completamente & definitivamente possessori di bagni chimici. Sino a ieri in diversi campi, i bagni non c'erano.

In alcuni casi, all'arrivo, alcuni soggetti della PROTEZIONE CIVILE non hanno visto di buonissimo occhio i camion dei volontari. E' più che comprensibile, anche perché la situazione psico-fisica dei soccorritori al lavoro da 100 ore ininterrotte sul posto è notevolmente provata (diciamo così, va'!). La cosa (che è avvenuta SOLO in alcuni casi, che a livello numerico vuol dire 2 o 3) è durata pochi secondi, visto che i TERREMOTATI si sono gettati in ginocchio a piangere per ricevere il contenuto dei camion.

IN TUTTI I CASI, si è finiti con i CAMIONISTI volontari e AIUTOCMIONISTI che non hanno solo SCARICATO gli scatoloni inviati, ma hanno dato una mano a montare le brande sino a tarda notte.

Non si è trattato di 8000 persone andate all'arrembaggio, ma di una 50/60ina di persone che hanno portato l'aiuto di 8000.

Penso che chi vuole fare qualcosa, se personalmente non è in grado o è impossibilitato, può trovare amici-parenti-conoscenti-passanti che gli diano una mano quantomeno a livello OR-GA-NIZ-ZA-TI-VO, perché è ovvio che non è il caso di andare allo sbaraglio per far più danni che altro.

Ritenevo (ma mai dar nulla per scontato) e ritengo superfluo sottolineare che non serve andare in massa, e che nessuno è andato in massa ed infatti .... così .... tanto pe’ passa’ da ripetitivo a LOGORROICO:

NESSUNO E’ STATO RESPINTO O FATTO TORNARE INDIETRO.

IL VESTIARIO C'E', è vero.

IL CIBO c'è, è vero.

Allora... Emh!....

Per quanto riguarda il vestiario, aggiungo che avere un paio di mutande addosso non vuol dire AVERE VESTITI A SUFFICENZA.

In una situazione del genere, dove pulirsi il culo è un impresa, sarebbe abbastanza confortevole quantomeno cambiarsi le mutande una volta ogni due giorni (ovviamente me so tenuto larrrrrrrrrgo!). L’intimo (e magari pure nuovo, perché senza entrare in discorsi filosofici: LA DIGNITA’ E’ TUTTO IN CERTI MOMENTI!) è una cosa che serve molto-molto-molto.

LASCIAMO STA’ IL DISCORSO bimbi, CHE SI CAGANO ADDOSSO. A proposito Manu, nella tua lista mancano i PANNOLINI. Considerando l'età media degli abitanti delle zone colpite (che pe’ capisse: in molti casi so’ tipo le zone che si vedevano in INTERVALLO della RAI, quello in bianco e nero con la musica di ARPA in sottofondo) penso non vi sarà mooolto difficile immaginare quanto possano essere "scomode" un paio di magliette o mutande in più.

Non parliamo degli altri indumenti.

Questa è gente psicofisicamente provatissima, e come si può ben vedere dalle foto in giro, c'hanno cappotti, maglioni, & coperte addosso anche nelle ore più calde della giornata ... calde poi ... emh! ... considerando che in diversi posti questa notte ha gelato (ZERO GRADI), e considerando che stiamo parlando dell'Abruzzo ... insomma CALDE SI FA PER DIRE. Per dirla alla Mel Brooks in FRANKESTAIN JUNIOR: "Potrebbe essere peggio! Potrebbe piovere!"

IL CIBO in diversi posti è sufficinete (al momento) per altri 4-5 giorni. Sicuramente ne arriverà dell'altro, ma mettetevi bene in testa che NON E' CHE C'E' ABBONDANZA, anzi. Nelle tendopoli dei centri attualmente meno assistiti, NESSUNO, ripeto NESSUNO ha una scatola di Tonno con se, e mangia quando lo fanno mangiare. Nessuno ha un fornelletto a gas, e l'acqua od il Biberon non lo scalda QUANDO E' IL MOMENTO DI SCALDARLO, ma quando glielo scaldano.

Scusate, ma non riesco ad essere non banale, o a non fare esempi del cazzo quando mi tocca cercare di spiegare a qualcuno che certe cose ad un TERREMOTATO potrebbero tornare utili. SOPRATTUTTO nei primissimi giorni.

SOPRATTUTTO se sta in Abruzzo. Questo in generale, eh! Se poi vogliamo parlare del PARTICOLARE .... tralasciando le cose più ovvie (necessità di anziani o bimbi) ... che posso dire ..... un altra cosa per cui i VOLONTARI sono stati visti come angeli, è stato il cibo per chi soffre di CELIACHIA.

Fermo restando che: TUTTI i rappresentanti delle forze dell'ordine, del volontariato, e delle forze sociali in campo, stanno operando con dedizione e sforzi assolutamente SOVRAUMANI, e stanno altresì (la cosa non è una logica conseguenza) raggiungendo dei risultati INCREDIBILI, degni di una macchina organizzativa di cui uno non farebbe capace la nostra nazione. A ciò, bisogna aggiungere lo SPIRITO PROVINCIALE (non me ne vogliate) che regna nei luoghi colpiti dalla sciagura, e che in questi casi è più di una manna dal cielo.

C’è grande organizzazione e solidarietà tra gli stessi TERREMOTATI (e manco questa è una logica conseguenza), che in molti casi (a ri-peto: non pensate sempre solo a L’Aquila) sono abitanti di centri quasi-completamente rurali.

Altro enorme problema è lo sciacallaggio, che è FOR-TIS-SI-MO, e che quindi è il motivo (più che comprensibile) per cui la gente non si schioda da davanti casa (od in taluni casi) da ciò che ne rimane.

E’ importante capire che: non c'è

(purtroppo) solo L'AQUILA o

PINCOPALLO.

Non stiamo parlando solo di L’AQUILA o di PINCOPALLO, o di qualsiasi altro tristemente-famoso-paese di cui si è tanto parlato in questi giorni, o da dove i vostri amici, od i giornali, vi assicurano che è tutto OK. Ci sono i posti che non hanno voce. Ci sono anche tantissimi altri piccoli paesini, e micropaesini, frazioni, case cantoniere, e tutti questi luoghi sono un enorme problema-realtà per la dislocazione logistica & organizzativa dei soccorsi, sebbene nella maggiora parte dei casi, siano quelli PIU' FORTUNATI. FORTUNATI nel senso che non ci sono vittime, ed in parecchi casi non ci sono neanche feriti. Ma le case sono inagibili, e la gente non vi può tornare. Questi posti sono tanti-tanti-tanti-tanti-tanti.

In mooolti casi le case non saranno agibili ancora per mooooooolto tempo. E visto che il capo della protezione civile ha detto CHE I TERREMOTI NON SI POSSONO PREVEDERE, non credo che il ritorno a casa (per chi ce l’ha) sia così imminente perché: LA TERRA TREMA ANCORA. TANTO.

Salutalasignora.

... io che sto diventando sabbia del deserto, ringrazio i venti che mi cambiano forma e punto di osservazione, un ideale perseguo, anacronistico e ridicolo: il miglioramento ...

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;):fiorellino:Ola Manuelita,ti presento mio papà,stà arrivando...è partito martedì mattina con un ragazzo di Roma:ghghgh:

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