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Parole a Manovella - L'Urlo


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Sempre più bella la nipotrottola ... :mhh:

Andato bene il battesimo? ... :ciao:

Sì, grazie Appo, tutto bene. E' stato molto intimo e senza grandi festeggiamenti ma è andato tutto liscio. La piccola si è fatta un sacco di chiacchierate con i suoi pupazzetti in chiesa ed è stata buonissima! :P

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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Sì è la risposta giusta alle domande che forse vi state facendo. Il blog ha riaperto le porte e alcuni messaggi sono stati cancellati.

Non è stata censura, i messaggi sono stati eliminati su richiesta dell'autore e mi è sembrato giusto eliminare anche i successivi per mettere un punto.

Qualcuno storcerà il naso, qualcunaltro no. Punti di vista.

Lo so, 24 ore per decidere il futuro di questo posto dalle pareti fatte d'etere forse sono poche, ma si sa, l'urgenza fa stringere i tempi.

Questo spazio è stato chiamato Parole a Manovella proprio perchè non volevo che le parole usate fossero solo le mie, volevo che fossero anche gli altri a farmi arrivare le loro. Come sottotitolo ho scelto l'Urlo per poter gridare ciò che ognuno di noi ha dentro.

Tutti quelli che decidono di partecipare sono i benvenuti. Che siano monologhi dall'aspetto delirante ma che se letti con i giusti occhi in realtà sono una copertura per pensieri profondi e azioni concrete; che siano poesie, canzoni, battute o anche semplicemente sorrisi tutti avranno il loro posticino qui. Il mondo è fin troppo chiuso per i liberi pensatori, non tappiamoci la bocca anche in questo piccolo microcosmo. Chi decide di prendere la parola attraverso la tastiera lo faccia senza sentirsi in gabbia ma allo stesso tempo tenga presente le regole del condominio che mi affitta la stanza. Chi decide di leggere lo faccia con occhi puri e obiettivi, cercando di cogliere l'essenza delle parole, che siano le mie o di altri, e cercando anche di farne scaturire delle riflessioni che vadano oltre il semplice uso di un ligguanggio un pò più colorito.

(A questo proposito invito tutti a tenere a mente il regolamento e a rispettarlo per una civile convivenza all'interno del condominio :D, sono regole lo so, a qualcuno provocheranno un acceso attacco di orticaria ma ci sono e vanno rispettate)

Per quanto riguarda me ho perso un pò le parole ultimamente. Molti se ne sono resi conti e altri no, qualcuno me lo ha fatto notare chiedendomene le cause, altri invece non ci hanno neanche fatto caso e hanno continuato a vedere tutto il contesto del blog come se fosse invariato.

Beh, le cose sono cambiate eccome. Dove non lo so neanche io, forse non ci tengo neanche a capirlo. Mi va bene così com'è. Ognuno nella propria vita attraversa periodi, fasi e a volte intere ere di cambiamenti.

C'è chi assiste inerte a un gruppetto di genitori che discute il futuro senza casa di uno come loro, chi davanti a quel gruppetto si avvicina e chiede se può dare una mano in qualche modo e chi invece si tira giù gli occhiali da sole e nota solo la polvere sulle scarpe.

Modi diversi di vivere la vita, ma non sta scritto da nessuna parte che i ruoli in futuro non si possano capovolgere. Per questo "futile" motivo ho deciso di riaprire il blog: per dare la possibilità a tutti, me compresa di avere un piccolo spazio in cui dare fiato al proprio urlo. Che sia dolore, amarezza, gioia, apatia, felicità poco importa, un giorno o l'altro la ruota girerà e ci toccherà sperimentare quello per cui oggi consoliamo un altro e viceversa.

Silenzio ce ne sarà ancora, non ho dubbi, ma si può imparare anche a saper ascoltare quello.

Del resto chi non sa ascoltarlo difficilmente sarà in grado di ascoltare parole.

Io qui dietro ci sono, continuerò a leggere e ascoltare quello che, con qualsiasi forma di comunicazione, vorrete dirmi.

Come vi ho già detto molte volte, senza voi sarei poco e niente qui dentro. Con voi mi sono confrontata e continuerò a farlo, ho bisogno di critiche, ho bisogno di crescere non di essere osannata.

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Che buffo pianeta (la Terra), è tutto secco, pieno di punte e tutto salato. E gli uomini mancano di immaginazione. Ripetono ciò che loro si dice… Da me avevo un fiore e parlava sempre per primo… Qui gli uomini coltivano cinquemila rose nello stesso giardino. E non trovano quello che cercano. Non lo trovano. E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua… Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore.

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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"Ciò che rende bello il deserto, disse il piccolo principe, è che da qualche parte nasconde un pozzo"

E questo lo è, da cui attingere, da riempire ... è profondo, e a me piace buttare giù il secchio e non sentire il suono sordo di quando tocca terra ... ma acqua, vita tutto intorno ... musica ... :lol::D

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Il colore del grano

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E quando l’ora della partenza fu vicina:

“Ah!” disse la volpe, “Piangerò”.

” La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi”

” E’ vero”, disse la volpe.

” Ma piangerai!” disse il piccolo principe.

” E’ certo”, disse la volpe.

” Ma allora che ci guadagni?”

” Ci guadagno”, disse la volpe, ” il colore del grano”.

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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C'è nel mio cuore più di quel che ho sulle labbra, c'è nel mio desiderio più di quel che ho tra le mani. (Kahlil Gibran)

:fiorellino:

Bellissima questa frase! :ghghgh: Sai da dove è tratta? :P

:rofl:

:ok:

:haha:

:)

Mia madre ormai ha scoperto il mondo di flickr; non si è creata un account ma si è messa nei preferiti i link all'album di mio fratello e al mio. Non passa giorno che non dia una sbirciatina per vedere se abbiamo aggiunto nuove foto: della nipotrottola nel caso di mio fratello o di cazzeggi vari nel mio. Ieri sera mi aveva detto che le erano piaciute molto quelle sul Piccolo Principe, in particolare quella del grano. Prima di chiudere la telefonata le ho detto che mi sarei messa a scattare altre foto per illustrare altri pezzi del mio libro preferito: "Credo che ne scatterò una con la pecora!" "La pecora? E dove la prendi??" "La pecora ce l'ho già da un pò, l'ho messa in una gabbia di cartone così non scappa, mi dispiace solo che nessuno riuscirà a vedere quanto è dolce e tenera." Credo mia madre abbia accennato un sorriso dall'altra parte della cornetta e mi ha augurato buona notte.

:mhh:

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Bellissima questa frase! ;) Sai da dove è tratta? :ghghgh:

"La pecora? E dove la prendi??" "La pecora ce l'ho già da un pò, l'ho messa in una gabbia di cartone così non scappa, mi dispiace solo che nessuno riuscirà a vedere quanto è dolce e tenera." Credo mia madre abbia accennato un sorriso dall'altra parte della cornetta e mi ha augurato buona notte.

:ciao:

Credo da "Sabbia e Spuma" ... :rofl:!

...

Io riesco a vederla ... dolcissima ... :shock:

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Sono due giorni che non faccio che pensare ad altro. Mi è rimastao scolpito in testa dopo averlo sognato. L'ho raccontato a parenti e amici nelle ultime ore; ormai, quando mi capita di fare sogni che vanno oltre il semplice sogno confuso e indecifrabile a cui la maggior parte di noi è abituato, preferisco racconatre o mettere nero su bianco.

In realtà questo più che un sogno è stato un vero e proprio incubo, di quelli che Freddy Krueger gli fa un baffo.

Ero in casa con mio padre, vivevo in una villetta con un solo piano, in stile americano per capirci, adiacente ad altre stesso stile. Un quartiere tranquillo in una giornata di sole e caldo. Mio padre ed io eravamo sotto la tettoia della veranda; a dividerci dalle altre villette una bassa staccionata in legno e un pezzetto di giardino.

Si apre la porta della casa opposta alla nostra, ne esce un uomo basso, mezzo pelato, lampadato, con un maglione azzurro nazionale e lo stemma in petto di un noto partito politico italiano.

"Allora aspetto i vostri voti eh? Mi raccoamando" un sorriso inconfondibilmente falso ad accompagnare quelle parole. Alle sue spalle due adulti con le mani sulle spalle di due ragazzi poco più che adolescenti; sguardo a terra triste e rassegnato in netto contrasto con l'esuberanza quasi teatrale dell'uomo sorridente.

"Certo, certo..." voci tremanti e quasi soffocate.

L'uomo in azzurro si volta verso la mesta famigliola e saluta con una mano mente con l'altra si chiude alle spalle il cancelletto della modesta villetta.

Si indirizza con passo fiero e deciso e sguardo volitivo verso la nostra. Mi alzo in piedi e mi avvicino al limite della mia proprietà mentre mio padre resta seduto al suo posto. Guardo dritto neglio occhi l'uomo non più altro di un metro e una scatoletta di tonno e gli intimo di non avvicinarsi prima a voce alta poi gridando come non è nelle mie abitudini.

"Tu qui dentro non ci entri, scordatelo! Mi fai schifo! Non provare neanche a fare un passo in più! Ti denuncio, vattene via, vattene per sempre!" Credo di aver gridato e ripetuto queste parole per un tempo quasi infinito mentre l'uomo mi guardava stupito e cercava di controbattere.

"Ma tu dovresti invidiarmi, voglio solo augurarti buona giornata!"

E io dai giù a farlo allontanare. Mio padre dalla sua sedia mi diceva a mezza voce: "Ma dai non trattarlo così male! Ormai avrà capito!"

"Mi fa schifo, non ci deve neanche provare a entrare qui, guarda come ci ha ridotti!" Non so come ma riuscivo a gridare sia al tipo che a mio padre.

L'uomo col maglione azzurro e lo stemma sul petto fa qualche passo indietro spaventato dal mio fervore; sempre col il sorriso imbalsamato sul viso si avvia verso delle scale in discesa e, salutandomi con il braccio a mò di saluto romano, scende le scale e finalmente scompare.

Subito dopo arrivano nel mio giardino i vicini di casa e mio fratello insieme ad altri parenti. Si forma il classico gruppetto di persone in ascolto del resoconto dell'accaduto, anche mio fratello racconta di non averlo fatto avvicinare e così anche gli altri.

Mi sono svegliata agitatissima, erano le 6.30 di domenica mattina e non sono più riuscita a prendere sonno.

Molti miei sogni in passato sono stati rivelatori, spero anche questo in cui l'unione fa la forza si riveli tale. :mad:

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