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Perchè credere in Dio?


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omissis... se avessimo lasciato discutere a ruota libera adesso avremmo questo quadro della religione cristiana (in tutte le sue manifestazioni):

- Dio e' un sadico che gioca con le nostre vite come un bambino gioca al "tiro a segno" al Luna Park

- Dio e' solo un osservatore

- Dio non e' solo un ossevatore

- Dio interviene nella realta' prendendo possesso delle persone

- Dio non esiste perche' non esaudisce le preghiere tipo "fata turchina"

- Dio non esiste perche' nel mondo c'e' fame, ingiustizia, dolore.

- Cristo era solo un "ciarlatano visionario"...

- L'uomo e' un essere imperfetto, ma il credente non puo' essere imperfetto, altrimenti o e' un ipocrita oppure Dio non esiste.

Vediamo un po'...

leone, la lista che hai fatto riporta molte volte la parola "Dio"...

Non ti sembra di dar per scontato qualcosa già in partenza, casualmente in linea col tuo pensiero?:oops:

A me sembra che sia riuscito a fare un buon riassunto di quello che abbiamo letto per mesi a proposito della religione cattolica e dell'esistenza o meno del divino.

Va da se che togliendo il soggetto anche il verbo diventa scomodo perchè implica comunque una presenza (guaimai il verbo Essere! "Io Sono colui che Sono"), ovvero un idea preconcettta di come potrebbero essere le cose, tant'è che alla frase: "è solo un osservatore", viene quasi naturale chiedere: "Chi?" (oppure "Cosa?").

Ecco la lista riveduta e corretta, e ragionata senza parametri. Assolutamente politically correct.

Nessuna convinzione aprioristica, nessuna definizione ingabbiante, nessun paletto ideologico. Nulla.

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Appunto.

"Quando il Ciclope, svegliatosi per il dolore, si mette ad urlare chiedendo soccorso agli altri Ciclopi che abitano nelle caverne vicine, alla domanda rivoltagli da lontano se mai c’era qualcuno che gli stesse facendo del male, egli risponde “Nessunoâ€, perché così in previsione di quanto sarebbe accaduto gli aveva detto di chiamarsi Ulisse, traendo il carceriere in un astuto inganno."

ecce sto ad ostium et pulso

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Va da se che togliendo il soggetto anche il verbo diventa scomodo perchè implica comunque una presenza (guaimai il verbo Essere! "Io Sono colui che Sono"), ovvero un idea preconcettta di come potrebbero essere le cose, tant'è che alla frase: "è solo un osservatore", viene quasi naturale chiedere: "Chi?" (oppure "Cosa?").

Non mi sembra che il Dio-principio sia minimamente paragonabile al Dio-osservatore. Il primo si ipotizza che generi dal nulla (il momento di singolarità, per gli astrofisici) ma non cogita mai, il secondo continua ad essere un dio antropomorfizzato.

Questo per dire che (qualcuno mi smentisca se è il caso) nessun ateo crede in un dio che osserva coscientemente e non interviene.

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ripeto...Tigerx ha fatto una domanda precisa e l'ha rivolta ai "Cristiani".

Io rispondo a quella domanda senza paletti o presunzioni di sorta.

Se l'autore avesse posto una domanda piu' ad ampio raggio, avrei fatto uno sforzo in piu' per inserire anche altre accezioni di "dio".

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

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La realtà non è oggettivamente segnata da indizi, è composta da fatti.

Accetto la rettifica.

Che noi tendiamo ad interpretare come indizi, o come contro prove (scampare ad un incidente o prendersi un tumore)

Siamo condannati all'interpretazione probabilmente, l'idea di accettare il fluire degli eventi non è per l'uomo (forse per l'ubermensch direbbe qualcuno).

uberche? non l'ho capita.

Sei stato abbastanza chiaro, la tua è una speranza, non una certezza (che molti vantano).

Si, da un punto di vista puramente teorico si tratta di una speranza, ma dal punto di vista esperienziale, io ieri sera ero veramente certissimo di ritrovare casa mia e non un cratere lasciato da un asteroide. Non avevo il minimo dubbio, non lo avro' neppure stasera e sono sicuro che lo stesso valga anche per te.

Apprezzo l'onestà intellettuale di dire "credo" in questa accezione, equivale più o meno al sostenere "Spero nell'esistenza di un senso di ciò che accade nel mondo"

Questo discorso del senso meriterebbe un approfondimento, ho bisogno di pensarci un po' su.

Chi Non crede, ovviamente non può dire "Non c'è nessun senso" bensì, "Non ho sufficienti elementi per pensare che esista un senso negli avvenimenti del mondo".

Molti, invece, dicono proprio che "non c'e' nessun senso".

Se la realta' non avesse un senso credo che mi suiciderei: cosa ci sto qui a fare? chi me lo fa fare? e' faticoso vivere.

A mio parere, le due posizioni non si esludono automaticamente, chiunque può in quest'ottica sperare nell'esistenza di dio e non crederci. E difatti, credo che succeda proprio questo:

C'è chi spera e crede di aver ragione. (il cosiddetto CREDENTE)

c'è chi spera ma crede di sbagliarsi. (il credente confuso diciamo, non è facile incontrarli)

c'è chi non sente la necessità di sperare e pensa che sbagli chi spera. (l'ateo o l'agnostico)

Spero (ma credo di sbagliarmi :P ) di non averti solo confuso le idee

Un po' si, ma e' confusione salutare...

Per dirla in termini cromatici: c'è solo bianco o nero.....

Non mi sembra:

  1. Ci sono le sfumature di grigio....
  2. Ci sono i colori diversi dal bianco e dal nero (in questo topic:le idee diverse dalle nostre)
  3. Ci sono le sfumature che partono da quelle dell'infrarosso più profondo a quelle dell'ultravioletto più lontano (non le vediamo ma ci sono, fidati....)

Puntualizzo meglio. Non voglio dire che il mondo e' bianco o nero, ovviamente esiste anche tutto il resto che dici tu. Ma se un oggetto e' rosa fucsia, e' rosa fucsia; posso anche dire che e' blu areonautica, ma l'oggetto rimane rosa fucsia.

Nel caso non lo sapessi è quel tizio che 2000 anni fa s'è fatto mettere in croce per le sue idee e per quanto predicava.....

Puntualizzerei dicendo che si e' lasciato mettere in croce, non l'ha chiesto lui e se lo sarebbe volentieri evitato.

Poi non cred che si tratti di idee e nemmeno esattamente di quello che predicava, ma per il fatto di essersi dichiarato Dio.

  1. Guarda che il botto che ha fatto la sua crocifissione si sente tutt'ora.......

In realta' piu' che il botto della crocefissione si sente tutt'ora quello della resurrezione. Che sia avvenuta o meno (non entriamo ora in argomento) la Chiesa si basa essenzialmente su di essa.

  1. Se poi c'è qualcuno o molti che non sentono o vedono per le loro ragioni (validissime, per altro........)è un altro paio di maniche....
  2. Quel tizio merita rispetto per il coraggio che ha avuto a venire al mondo tra gli ultimi e a farsi crocifiggire per un'idea (non penso che morire crocifisso sia una bella morte)

Quando ti ha telefonato l'ultima volta?

Scusa la spiritosaggine

Scuse accettate (anche se non ce n'era bisogno)

ma quest'ultima tua affermazione non sta nè in cielo nè in terra (per rimanere in topic): puoi avere assistito a qualche prodigio a lui riconducibile oppure puoi esserne stato oggetto

Niente di tutto questo: i prodigi piu' straordinari cui ho assistito sono i video di David Copperfield...

......ma arrivare a dire che l'hai conosciuto (=incontrato, fisicamente, di persona) ce ne corre......

Ovviamente non posso dire di aver fatto la stessa esperienza degli Ebrei di 2000 anni fa...

E la cosa non e' facile da spiegare per iscritto.

Per intanto accontentati di questa citazione:

"Saulo, Saulo, perche' MI perseguiti?". Eppure Saulo (poi San Paolo) non aveva mai conosciuto personalmente Cristo, se la prendeva coi suoi discepoli.

Il fatto e' che prima dell'Ascensione Dio era presente in terra incarnato in Cristo; dopo la presenza divina e' continuata tramite gli apostoli e la Chiesa nata da loro.

Ovvero, e' cambiata la forma (prima Cristo, poi Chiesa), ma non la sostanza.

Questo e' quello che dice la Chiesa di se stessa e che molti possono confermare con la propria esperienza.

Io starei un po' più attento alle parole che uso e al loro significato.......

Sono stato attentissimo e ho pesato le sillabe una ad una (ma mai abbastanza). Grazie

Grazie a Napoleon Dynamite per le riflessioni sul Curiosita' e Ignoto.

Per quello scrivevo che non esiste una Verità Unica, ovviamente in campo religioso. Tu hai un po' frainteso/virato la cosa sul concetto di Realtà Unica, ma, semplicemente non ho scritto quello:)

Ecco, probabilmente e' questo il punto: per me Verita' e Realta' sono due cose molto simili, direi quasi sinonimi. E quindi le ho trattate come tali generando un po' di confusione. Magari, cosi' mi chiarisco, esplicitami le differenze, per come le intendi tu. Grazie.

Quindi, rispondendo comunque alla tua domanda, capirai che non nego l'esistenza delle persone che conosco:ghghgh:

Così come non nego che il Cristo sia storicamente esistito! Ma riconosco in lui un grande profeta, non Dio.

Pur avendo letto i Vangeli e quant'alto.

E poi non sarebbe una novità, visto che Ebrei e Musulmani mi darebbero ragione.

Rispettiamo le differenti posizioni.

Il rispetto non deve mai venir meno.

Se nei miei interventi precedenti ho mancato di rispetto a qualcuno me ne scuso subito.

Si, sono molto severo su queste cose. Noto invece che molte persone che si reputano "fedeli" utilizzano la religione cattolica come fosse un chewing-gum (i protestanti sensibilmente meno).

Certi casi rasentano il ridicolo, la religione viene adattata ad ogni necessità e costume del momento...

Purtroppo, non posso che darti ragione: sembra proprio cosi'.

Trovo sia veramente singolare la cosa, perché io -come ateo- alle volte mi sento molto più informato, consapevole e conseguentemente rispettoso, nei confronti di ciò che il Cristianesimo mi richiede ed io so di non potergli dare di molti "fedeli". Mah!

Di nuovo: purtroppo hai proprio ragione. Anche recenti sondaggi hanno mostrato questa realta' disarmante.

PS: Tiger X? che ha combinato?

PPS: scusate per tutti gli apostrofi invece degli accenti: sto scrivendo da un pc con tastiera americana.

PPS: scusate la prolissita'.

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......omissis..........

Puntualizzo meglio. Non voglio dire che il mondo e' bianco o nero, ovviamente esiste anche tutto il resto che dici tu. Ma se un oggetto e' rosa fucsia, e' rosa fucsia; posso anche dire che e' blu areonautica, ma l'oggetto rimane rosa fucsia.

..............omissis................

Non vorrei sembrare pignolo..... ma i nomi sono convenzioni locali......

In oriente molti colori hanno significati invertiti rispetto all'occidente.

Se nel posto dove sei il blu è detto rosa, quello è rosa, non puoi chiamarlo in altra manera.......Perchè, in tale caso, per i locali, o sei un caso da oculistrica o da psichiatria......

Tecnicamente, è un caso di percezione e di semantica localmente variabili ..........

Sul resto nulla da eccepire........:P :angioletto:

"Non c'è motivo che tu ti arrabbi.....

Tanto il mondo, un giorno, farà a meno di te....."

Letto su un cartello in un negozio

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Ecco, probabilmente e' questo il punto: per me Verita' e Realta' sono due cose molto simili, direi quasi sinonimi. E quindi le ho trattate come tali generando un po' di confusione. Magari, cosi' mi chiarisco, esplicitami le differenze, per come le intendi tu. Grazie.
Desko!!!:P Questi tuoi post a risposta multipla sono delle figate assurde, direi che ti contraddistinguono in tutto il Forum:gira:

Verità religiosa: Posto che vai, verità-religiosa-unica che trovi, a detta delle persone del posto.

Realtà circostante: siamo tutti un po' più allineati ad un'unica visione, con le dovute eccezioni (come giustamente segnala Simulacron).

Estendendo il discorso un po' off-topic, si può incappare in affermazioni (apparentemente) prive di rapporto con la realtà sensibile, vedi Metafisica...

Direi quindi che in ogni caso è bene evitare ogni forma di pensiero assolutistico :angioletto:

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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Desko!!!:ciao: Questi tuoi post a risposta multipla sono delle figate assurde, direi che ti contraddistinguono in tutto il Forum:gira:

:offeso:

li faccio anche io

:D

- È INUTILE DARE PERLE AI PORCI-

.:La vita è un fiume in piena e noi siamo i salmoni che risalgono la corrente:.

~Sono i momenti difficili che ti portano da una foto felice ad un'altra~

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:offeso:

li faccio anche io

:D

Ma no, dai! Al suo stesso livello? Voglio un link di una discussione dove riesci ad eguagliarlo, altrimenti non ci credo:ghghgh:

Ah... riesci mica a quotare il messaggio di qualcuno dividendo alcune parole in sillabe (sil-la-be:ghghgh:) e commentarle una ad una?

Se si diventi il mio mito:p

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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Ma no, dai! Al suo stesso livello? Voglio un link di una discussione dove riesci ad eguagliarlo, altrimenti non ci credo:ghghgh:

Ah... riesci mica a quotare il messaggio di qualcuno dividendo alcune parole in sillabe (sil-la-be:ghghgh:) e commentarle una ad una?

Se si diventi il mio mito:p

dopo l'esame te ne trovo uno :offeso:

ce la battiamo sicuramente :D

- È INUTILE DARE PERLE AI PORCI-

.:La vita è un fiume in piena e noi siamo i salmoni che risalgono la corrente:.

~Sono i momenti difficili che ti portano da una foto felice ad un'altra~

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Concordo con quanto scrive appolina circa l'aspetto “intimo e personale†che si cela dietro al rapportarsi del singolo col soprasensibile e, come lei, rifuggo qualsiasi “assolutistica rappresentazione delle proprie posizioniâ€.

Per quello scrivevo che non esiste una Verità Unica, ovviamente in campo religioso. Tu hai un po' frainteso/virato la cosa sul concetto di Realtà Unica, ma, semplicemente non ho scritto quello:)

Quindi, rispondendo comunque alla tua domanda, capirai che non nego l'esistenza delle persone che conosco:ghghgh:

Così come non nego che il Cristo sia storicamente esistito! Ma riconosco in lui un grande profeta, non Dio.

Pur avendo letto i Vangeli e quant'alto.

E poi non sarebbe una novità, visto che Ebrei e Musulmani mi darebbero ragione.

Rispettiamo le differenti posizioni.

Continuando a commentare l'interessantissimo intervento di appolina, non sono del tutto sicuro che l'ateismo possa esser considerato una “religione del séâ€... o, perlomeno, io non lo vivo in questo modo.

Pertanto non esiste proprio il chiodo fisso del "penso solo a me stesso" come molti deformano... quella è caratteristica della persona egoista. Ben altra cosa.

Ripropongo: la maggiorparte degli atei crede che il mondo sia ben altro di ciò che si vede e si tocca.

Si è inoltre concordi sulla dimostrabilità dell'esistenza di "un Dio", inteso come "luce", come "ente non senziente", come "somma del tutto"... ovvero sino al punto in cui i teoremi derivati cedono il passo alla teologia, perché è a quel punto che inizia la delineazione dei caratteri propri della divinità (per quanto, a detta di alcuni, imperscrutabile), che si parla di rivelazione, fede, etc...

Ad esempio, io potrei anche dire "Credo in Dio, o Eloah, o Allah" se fosse possibile leggere tali nomi come semplici sinonimi dell'ignoto Soprasensibile, ma non potrei mai dire "Credo in Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà" "Un Dio che perdona" etc...

Questi "semplici" aggettivi/attributi in più generano un abisso. Un abisso, a mio avviso, palesemente creato dall'uomo.

Si, sono molto severo su queste cose. Noto invece che molte persone che si reputano "fedeli" utilizzano la religione cattolica come fosse un chewing-gum (i protestanti sensibilmente meno).

Certi casi rasentano il ridicolo, la religione viene adattata ad ogni necessità e costume del momento...

Trovo sia veramente singolare la cosa, perché io -come ateo- alle volte mi sento molto più informato, consapevole e conseguentemente rispettoso, nei confronti di ciò che il Cristianesimo mi richiede ed io so di non potergli dare di molti "fedeli". Mah!

L'importante è l'esser coerenti coi propri principi, morali ed esistenziali. Ed io vivo molto bene.

Spero che anche chi utilizza un approccio eccessivamente "permissivo" verso la religione sia altrettanto in pace con sé stesso :D

Innanzitutto ti ringrazio per l'interessantissimo riservato al mio intervento , pensiero che anche io rivolgo alle tue risposte, intelligenti, pacate e che stimolano in modo piacevole lo scambio di idee e che vanno oltre quell'"assolutismo" che limita sempre ( e non solo in questo topic)

Rispondo brevemente, visto che il mio post era solo un pensiero lasciato lì , volendo lasciare spazio a chi vuole parteciparvi.

Il mio etichettare l'ateismo come religione del sè non era riferito negativamente al concetto di sè, inteso come egocentrismo o peggio come egoismo, non mi permetterei mai, proprio per l'apertura al sentire degli altri, a cui mi riferivo nel mio post precedente.

Il mio sè non era riduttivo, solo il mio modo ,personalissimo e limitato (inteso come limite di pensiero e di giudizio ) di identificare chi non incontra l'Altro, inteso come Dio,niente a che vedere con l'agnosticismo o con altre pseudo rappresentazioni del mancato rapporto con la religione ,spacciata a volte come un' esagerata proiezione di se stessi.

Concordo col concetto di religione a volte troppo "chewingum" ... anche se non amo generalizzare, ed io per prima uso un'elasticità di giudizio, al pari di una gomma, che probabilmente, anzi sicuramente, non mi rende una cristiana perfetta, ma lascia quel barlume di curiosità che fa parte di me, e come ho detto riservo solo a me, ed al mio incontrarmi o scontrarmi col mio credo.

E non posso che quotare la coerenza coi propri principi,morali ed esistenziali quale chiave per vivere bene, prima con noi e di conseguenza con gli altri.

Ritengo che essere in pace con se stessi sia il primo gradino nella crescita personale, poi la scala è lunga ... e ripeto, ognuno scelga i propri "pioli ".

Con questo chiudo il mio intervento, augurandovi un proseguimento di discussione stimolante, così come sono mi sono apparse alcune risposte ... :offeso:

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Si, da un punto di vista puramente teorico si tratta di una speranza, ma dal punto di vista esperienziale, io ieri sera ero veramente certissimo di ritrovare casa mia e non un cratere lasciato da un asteroide. Non avevo il minimo dubbio, non lo avro' neppure stasera e sono sicuro che lo stesso valga anche per te.

L'esempio sembra calzante, ma non lo è!

Ti senti CERTO in virtù di innumerevoli esperienze passate, che ti hanno portato a sapere quante poche probabilità ci siano che cadano asteroidi sulle case delle persone.

In virtù di quante poche volte (zero) ti è capitato di tornare e trovare un cratere sulla tua casa, elabori una previsione, arrotondando ovviamente per eccesso: l'improbabile lo consideriamo un pò tutti impossibile.

Ma hai mai avuto così esperienza di Dio da avere questa certezza?

Tu mi dirai, ho interpretato i fatti della mia vita come segni inequivocabili.

Niente da dire, è straordinario come io ritenga inequivocabile il contrario. (Benchè entrambe abbiamo dato per assodato la possibilità di poterci sbagliare :offeso:)

Molti, invece, dicono proprio che "non c'e' nessun senso".

Se la realta' non avesse un senso credo che mi suiciderei: cosa ci sto qui a fare? chi me lo fa fare? e' faticoso vivere.

A mio parere, alla tua domanda un ateo può solo rispondere in modo coerente tirando in causa Paura, Curiosità ed Istinto.

Paura perchè, morendo, sai quel che lasci ma non sai quel che trovi ( sembra una banalità ma non mi vengono parole migliori :D ).

Curiosità, perchè l'uomo tende naturalmente a conoscere, come l'aquila a librarsi in volo e la tigre a cacciare.

Istinto, perchè è ciò che lo accomuna al regno animale. Tendere incessantemente alla sopravvivenza, come una pulsione innata tanto quanto l'atto di respirare.

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Questo discorso del senso meriterebbe un approfondimento, ho bisogno di pensarci un po' su.

Come besterius saprà meglio di me, l'analogia tra esistenza di Dio e senso del mondo è un tema così profondo che ha influenzato tutta l'opera cinematografica di Woody Allen. E il mio pensiero si avvicina quasi sempre al suo.

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mah, dipende dal paradiso... :offeso:

Per quanto riguarda quello a cui si fa riferimento in questo topic, tecnicamente parlando, dura un'eternità e al momento attuale, l'eternità è solo per i morti.....

Cambiando punto di vista ed usando quello biologico, attualmente, la vita del singolo individuo ha durata limitata in quanto ciascun individuo, è un esperimento biologico fatto da Madre Natura: se funziona viene fatta una variante (appaiono i figli) e si prosegue....Se non funziona.....amen......

I morti non hanno questi problemi e sono fatti apposta per il paradiso.....La loro vita, se così si può dire, dura un'eternità, esattamente come il paradiso

Le tradizioni filosofiche,religiose ed esoteriche orientali, avrebbero comunque qualcosa da ridire su queste cose.....

Dal pto di vista del paradiso capita i contrario.....Il vivente è quello che noi chiamiamo morto e il morto è quello che noi chiamiamo vivente....

Lì la morte dura un istante (la nostra vita) e la vita dura un'eternità (la nostra morte).

Anche qui gli orientali di cui più sopra avrebbero qualcosa da ridire.......

"Non c'è motivo che tu ti arrabbi.....

Tanto il mondo, un giorno, farà a meno di te....."

Letto su un cartello in un negozio

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Per quanto riguarda quello a cui si fa riferimento in questo topic, tecnicamente parlando, dura un'eternità e al momento attuale, l'eternità è solo per i morti.....

Cambiando punto di vista ed usando quello biologico, attualmente, la vita del singolo individuo ha durata limitata in quanto ciascun individuo, è un esperimento biologico fatto da Madre Natura: se funziona viene fatta una variante (appaiono i figli) e si prosegue....Se non funziona.....amen......

I morti non hanno questi problemi e sono fatti apposta per il paradiso.....La loro vita, se così si può dire, dura un'eternità, esattamente come il paradiso

Le tradizioni filosofiche,religiose ed esoteriche orientali, avrebbero comunque qualcosa da ridire su queste cose.....

Dal pto di vista del paradiso capita i contrario.....Il vivente è quello che noi chiamiamo morto e il morto è quello che noi chiamiamo vivente....

Lì la morte dura un istante (la nostra vita) e la vita dura un'eternità (la nostra morte).

Anche qui gli orientali di cui più sopra avrebbero qualcosa da ridire.......

sì, questo l'avevo capito... ma se poi il paradiso non fosse piacevole per me?

un'eternità in un paradiso che non ti soddisfa è peggio dell'inferno

altra perplessità:

tutto alla lunga annoia ma il paradiso è per l'eternità

si è già morti quindi non possiamo ri-morire per trarci dall'impaccio

dunque siamo condannati a poco meno di una eternità di noia?

e se la risposta è sì, dov'è la differenza tra paradiso ed inferno?!? :offeso:

esistono opzioni?

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sì, questo l'avevo capito... ma se poi il paradiso non fosse piacevole per me?

un'eternità in un paradiso che non ti soddisfa è peggio dell'inferno

altra perplessità:

tutto alla lunga annoia ma il paradiso è per l'eternità

si è già morti quindi non possiamo ri-morire per trarci dall'impaccio

dunque siamo condannati a poco meno di una eternità di noia?

e se la risposta è sì, dov'è la differenza tra paradiso ed inferno?!? :offeso:

esistono opzioni?

Morire e basta!!!

Mac User dal 1996

flickr

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hmm, potendo scegliere forse sarebbe quasi meglio

ma sinceramente... non sarebbe meglio piuttosto reincarnarsi in qualcos'altro?

Se si potesse scegliere in cosa reincarnarsi può darsi. Però se uno è sfigato...

Mac User dal 1996

flickr

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Se si potesse scegliere in cosa reincarnarsi può darsi. Però se uno è sfigato...

RI-MUORE :(

meglio temporaneamente sfigato o eternamente annoiato ?!?

:P

ehi, ci si potrebbe aprire un nuovo thread !!!

''COME VORRESTI CHE FOSSE IL PARADISO''

probabilmente se ne leggerebbero di belle :P

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RI-MUORE :(

meglio temporaneamente sfigato o eternamente annoiato ?!?

:P

ehi, ci si potrebbe aprire un nuovo thread !!!

''COME VORRESTI CHE FOSSE IL PARADISO''

probabilmente se ne leggerebbero di belle :P

Io cambierei un po' il titolo :

"COME VORRESTI CHE FOSSE IL PARADISO SE ESISTESSE?"

Mac User dal 1996

flickr

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sì, questo l'avevo capito... ma se poi il paradiso non fosse piacevole per me?

un'eternità in un paradiso che non ti soddisfa è peggio dell'inferno

altra perplessità:

tutto alla lunga annoia ma il paradiso è per l'eternità

si è già morti quindi non possiamo ri-morire per trarci dall'impaccio

dunque siamo condannati a poco meno di una eternità di noia?

e se la risposta è sì, dov'è la differenza tra paradiso ed inferno?!? :P

esistono opzioni?

Non parlo per esperienza diretta ovviamente..... :P :(

Li a concezione del tempo è dilatata, molto dilatata, se mi concedi l'eufemismo......

Per cui da quel pto di vista il problema è risolto.

Dagli altri la risposta è nell'altro post.....Con gli stessi nomi quà e là si intendono cose diverse....

Per cui il problema mi sembra risolto.....

Per altri dettagli, dovrei fare una disquisizione sulle filosofie orientali quali il buddismo e l'induismo (mischiando un po' le carte,ovviamente).

Penso che sarebbe OT dato che il paradiso di questo topic è quello cristiano che è pure qual cos'altro rispetto a quello orientale......

"Non c'è motivo che tu ti arrabbi.....

Tanto il mondo, un giorno, farà a meno di te....."

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Molti, invece, dicono proprio che "non c'e' nessun senso".

Se la realta' non avesse un senso credo che mi suiciderei: cosa ci sto qui a fare? chi me lo fa fare? e' faticoso vivere.

Certi sostengono che "non esista un Perché al Tutto".

Ed io concordo.

La tendenza a ricercare un -perché ad ogni cosa- è un tratto caratteristico del cervello umano, non vedo motivo di estendere questa peculiarità all'Universo.

Per carità, può essere... ma può benissimo non essere.

Per quanto concerne l'esistenza o meno di un "Senso al Tutto" bèh... non siamo forse noi che dobbiamo dare un senso alla nostra vita? Con le nostre piccole/grandi azioni, cercando in ogni caso di amarla?

Certo dobbiamo trovare dei "sostegni" strada facendo. A tal riguardo il geniale simbolismo delle "boe" e "pioli", espresso da appolina, calza a pennello.

Niente di più vero:)

Riguardo le certezze, uhm, forse è meglio non averne troppe... diciamo il giusto (qui ognuno si gestisca il personale equilibrio come può).

Dal mio punto di vista mi "suiciderei" se ne avessi troppe, per il senso di stasi che ne deriverebbe.

Senza troppe certezze si vive proprio meglio! La mente è più sgombra, predisposta ad arricchirsi continuamente (a rimodernare i locali:ghghgh:), proprio per l'affascinante senso di continua progressiva scoperta che solo l'esser incompleti può permettere.

Il termine incompleto acquista così una luce positiva, mai autolimitante.

Certo anche l'abbracciare un credo in modo sano non è autolimitante ed è un cammino continuo (spesso in salita, come sa esserlo la vita). Per questa similitudine continuo a vederci sempre tutti differenti-ma-simili, credenti in qualsiasi religione possibile di questa terra, credenti nel Soprasensibile, anche chi non si pone il "problema" perché tanto, prima o poi, se lo porrà.

Si può essere profondamente credenti anche senza abbracciare alcuna religione.

Come disse una persona che stimo molto: "Ho una grande fede, ma non è riconducibile a nessuna religione in particolare".

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hmm, potendo scegliere forse sarebbe quasi meglio

ma sinceramente... non sarebbe meglio piuttosto reincarnarsi in qualcos'altro?

Se si segue le filosofie orientali ci si reincarna comunque, prima o poi.....

In qualcosa di meglio se ci si è comportati bene o di peggio secondo quanto si ha fatto la vita precedente.

Un via di mezzo se si muore per incidente o malattia (prima di quanto è stato scritto che fosse il momento della nostra morte)..........

"Non c'è motivo che tu ti arrabbi.....

Tanto il mondo, un giorno, farà a meno di te....."

Letto su un cartello in un negozio

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Come besterius saprà meglio di me, l'analogia tra esistenza di Dio e senso del mondo è un tema così profondo che ha influenzato tutta l'opera cinematografica di Woody Allen. E il mio pensiero si avvicina quasi sempre al suo.
Hai poi visto qualche suo film?:P

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Non vorrei sembrare pignolo..... ma i nomi sono convenzioni locali......

Sì, ma la sostanza non cambia: posso chiamarlo come voglio, ma il colore è sempre quello.

Invece dei nomi dei colori potrei usare le componenti RGB, credo che quelle siano universali: il colore (0, 0, 0) è nero in tutto il mondo, qualunque nome gli venga dato il colore è quello, così come (255, 0, 0) è il rosso etc...

I nomi sono pure convenzioni (sono d'accordissimo con te), ma ciò che quiei nomi indicano sono dati di fatto.

In matematica (mi sento più a mio agio piuttosto che fra i colori) è la norma dare lo stesso nome ad oggetti diversi e viceversa: si tratta soltanto di mettersi d'accordo sul contesto. Ma la sostanza degli enti di cui si parla prescinde il nome usato per indicarli.

Desko!!!:P Questi tuoi post a risposta multipla sono delle figate assurde, direi che ti contraddistinguono in tutto il Forum:gira:

Grazie, ma non sono una mia prerogativa, anche altri (come DeaNera) nea fanno uso.

In questo modo tagli via le parti del post quotato che non riguardano la risposta (sono già abbastanza lungo, direi:ghghgh:), è sempre chiaro a cosa mi sto riferenso e con un solo post rispondo a tanti (così allontano da me i sospetti di spammatore:ghghgh:).

Verità religiosa: Posto che vai, verità-religiosa-unica che trovi, a detta delle persone del posto.

Ok. Io ho un'idea di verità più "elevato": se una qualche affermazione è conforme alla realtà allora è verosimile (e forse anche vera), altrimenti è falsa. È un po' come per le teorie scientifiche: se sono conformi ai dati sperimentali allora sono vere (fintanto che non arrivano nuovi dati che la smentiscono), altrimenti è da rifiutare. E come le teorie scientifiche descrivono sempre meglio il mondo, pur senza mai arrivare ad una sua descrizione completa, così l'uomo non arriverò mai a comprendere appieno tutta la verità, per la sua intrinseca limitatezza (accennava a qualcosa del genere Napoleon Dyunamite prima, credo).

L'unica possibilità per l'uomo di poter conoscere la verità è che sia essa stessa che si manifesti all'uomo. Un tizio ha detto una volta di essere proprio questa verità, si tratta di capire se ha ragione o è un impostore.

Direi quindi che in ogni caso è bene evitare ogni forma di pensiero assolutistico :(

Cosa intendi esattamente per pensiero assolutistico?

Ritengo che essere in pace con se stessi sia il primo gradino nella crescita personale, poi la scala è lunga ... e ripeto, ognuno scelga i propri "pioli ".

Bisogna intendersi cosa si intende per "pace con se stessi", perché, nella mia esperienza, è l'esatto contrario di quello che dici. Quando mi sento in pace con me stesso, che fila tutto liscio, ogni pezzetto della mia vita è al suo posto etc. è una situazione molto comoda e tendo a sedermi. Cresco invece quando mi trovo in mezzo al casino, che nulla va come deve andare, perché è una situazione che mi impone di muovermi, di far qualcosa.

[esempio]

Se ad uno scienziato vengono bene tutti gli esperimenti non scopre mai nulla di nuovo, trova solo conferme di quello che conosce già. Ma quando un esperimento dà risultati inattesi potrebbe essere l'effetto di un qualche fenomeno ancora sconosciuto e quindi a partire da quell'esperimento può nascere qualcosa di nuovo, ovvero la scienza progredisce

[/esempio]

Ma hai mai avuto così esperienza di Dio da avere questa certezza?

Tu mi dirai, ho interpretato i fatti della mia vita come segni inequivocabili.

Son tentato di dire che sono i fatti stessi a prescindere dalla mia interpretazione, ma capisco bene che (al momento) non avrei modo di argomentare questa mia affermazione.

Quindi non lo dico.

A mio parere, alla tua domanda un ateo può solo rispondere in modo coerente tirando in causa Paura, Curiosità ed Istinto.

Paura perchè, morendo, sai quel che lasci ma non sai quel che trovi ( sembra una banalità ma non mi vengono parole migliori :P ).

Ma come?, l'ateo non sa che non trova assolutamente nulla?

Curiosità, perchè l'uomo tende naturalmente a conoscere, come l'aquila a librarsi in volo e la tigre a cacciare.

A volte la curiosità mi avrebbe spinto ad ammazzarmi subito (non che fosse una cosa seria): ci sono alcune verità matematiche indimostrabili, ovvero finché campo non potrò mai comprendere appieno tutta la verità (in senso matematico, ma non solo). Mentre dall'altra parte si dovrebbe riuscire a vedere tutto quanto (almeno per come lo ha descritto Dante).

Istinto, perchè è ciò che lo accomuna al regno animale. Tendere incessantemente alla sopravvivenza, come una pulsione innata tanto quanto l'atto di respirare.

Nulla da eccepire.

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Se si segue le filosofie orientali ci si reincarna comunque, prima o poi.....

In qualcosa di meglio se ci si è comportati bene o di peggio secondo quanto si ha fatto la vita precedente.

Un via di mezzo se si muore per incidente o malattia (prima di quanto è stato scritto che fosse il momento della nostra morte)..........

hmm,

se non ricordo male l'idea di fondo è che fintantochè non hai imparato una 'lezione'

continui ciclicamente a sbatterci il naso fintantochè non ti evolvi

sarà che son di coccio

ma questa senzazione di girare in tondo come un cane alla catena

la sperimento piuttosto spesso

capita anche voi di ritrovarvi ciclicamente ad incrociare 'cloni' di persone

nei confronti delle quali in passato avete commesso pesanti errori ?

ed il più delle volte proprio quando dimenticarsi della loro esistenza

renderebbe tutto mooolto più semplice ?!?

ma sarà un caso ?!? :P

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hmm, potendo scegliere forse sarebbe quasi meglio

ma sinceramente... non sarebbe meglio piuttosto reincarnarsi in qualcos'altro?

io se potessi scegliere tra:

PARADISO (o inferno fate voi)

MORTE stile tv che si spegne

REINCARNAZIONE

sceglierei sicuramente la reincarnazione e possibilmente in un uomo! :P

- È INUTILE DARE PERLE AI PORCI-

.:La vita è un fiume in piena e noi siamo i salmoni che risalgono la corrente:.

~Sono i momenti difficili che ti portano da una foto felice ad un'altra~

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