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...ricordi...


MarcoPilota

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Sabato mattina, ore 7:30, aeroporto LIPQ. E' una giornata d'inverno, limpida come poche, l''aria fredda sembra tagliare il viso....uno sguardo, eccola, "la mia macchina", in gergo, l'aereo con cui volo, bella, perfetta....il mio amore...come una bella donna sta lì, mi aspetta, sa che la sto osservando...mi avvicino piano mentre finisco di fumarmi la sigaretta...la accarezzo, inizio il walk-around, giro macchina, controllo che non ci sia niente fuori posto...si avvicina un ragazzo, più o meno della mia età..."comandante, l'aereo è a posto, già controllato...il pieno è già stato fatto".

Sorrido, "grazie" rispondo....buffo....comandante mi ha chiamato, ma lui chiama tutti "comandante", basta che abbiano una simil-divisa e che portino per aria un aereo. Finisco il giro, salgo a bordo e dò uno sguardo alle carte che il mio collega ha lasciato sul sedile: nomi e generalità dei passeggeri, due uomini, mai sentiti; destinazione, Bergamo, piano di volo già compilato, IFR su Treviso, Verona, Bergamo. Studio le carte meteo, i notam attivi, eventuali impedimenti alla rotta prevista...tutto a posto. Vedo due persone avvicinarsi, scendo dall'aereo e mi presento. Li accompagno a bordo, sistemo i bagagli...routine. La mia vita. Mi siedo al mio posto, inizio la procedura di check che mi porterà in volo. Apro la radio, sistemo la frequenza, rimango in ascolto per non interrompere eventuali comunicazioni già attive. Silenzio. "Ronchi Torre, India-Fox-Alpha-Golf-Echo, Buongiorno, prova radio e stop orario" I-FAGE, il nome del mio aereo, la mia targa, la sigla che identifica tutto, a partire da questo momento: velivolo, luogo di partenza e destinazione, orari, rotte e quote, nomi: il mio, quello di chi sto acccompagnando e che ora sta seduto in silenzio, ascoltando la mia preghiera di formule incomprensibili, ma che per me significano tutto.

"India-Golf-Echo, Buongiorno a Voi, cinque quinti, stop orario alle quattro-otto" Bene, regolo l'orologio di bordo alle sette e quarantotto, ora locale. Già che ci sono sistemo anche il mio. Non serve, già a posto. Meglio.

"Ronchi Torre, l'India-Golf-Echo è un Papa due otto Alfa, IFR per Bergamo, pronti alla messa in moto". Strano, non so perchè ma quando si fanno le comunicazioni terra-bordo-terra si parla sempre al plurale. Penso sia una specie di inconscia sicurezza che questo sentirsi "non da soli" dà...Flash-back: ripenso per un attimo a quando mi è passata per la mente questa cosa: il giorno del mio primo volo da solista...sono passati alcuni anni, però è un ricordo che rimarrà indelebile per tutta la vita: è come la prima volta che fai l'amore con una donna, la prima volta che ti ubriachi, la prima volta che confessi il tuo amore alla persona che hai accanto nel cammino della vita. La prima volta che stacchi l'ombra da terra da solo, senza la sicurezza dell'istruttore al tuo fianco. Dapprima non vedi l'ora che quel posto accanto al tuo sia libero, così finalmente quando sbagli leggermente una quota o una velocità, nessuno potrà rimproverarti, sarai solo custode dei tuoi errori. Poi, quando ti rendi conto di essere solo in cabina, allora la paura inizia a farsi sentire....azzo...se sbaglio forte non c'è Lui che mi salva la manovra...brivido...

"India-Golf-Echo, messa in moto approvata alle cinque-zero, riporti prima di muovere". Torno con la mente sul cockpit, ricontrollo i parametri, mi preparo all'accensione del motore. "Messa in moto approvata, riporterà l'India-Golf-Echo". Manette aperte quanto basta, fuel pump su ON, L'avviso all'aria, fuori dalla Whiskey Door, "Clear The Prop", via dall'elica.... Magneti su Start, il motore borbotta, l'elica inizia a girare, sembra che non ce la faccia, poi uno scoppiettio, due, tre, il motore si avvia, controllo subito i parametri, metodico, un'altra delle preghiere imparate a memoria, pressione olio, pressione carburante...alternatore ON, carica OK, e via avanti...recitando quella preghiera che può cambiare da un momento all'altra, l''imprevisto sempre lì, le emergenze maledette che non vorresti mai che capitassero, ma dentro di te sai che prima o poi succederà, semplice matematica e calcolo probabilistico. Allora decidi che quelle sono le preghiere che devi sempre tenere a memoria: i movimenti, le mani che devono da sole andare ad eseguire quei comandi che ti salveranno la vita, perchè la tua mente sarà troppo occupata, in quegli attimi, a pensare "cosa diavolo è successo?? Dove ho sbagliato??" E affinchè non sia troppo tardi, lasci che le mani lavorino in automatico.

Tutto a posto, lascio che il motore si scaldi un po', "India-Golf-Echo, istruzioni al rullaggio". Ci siamo, fra poco quel corpo metallico e scoppiettante in cui sono chiuso si muoverà, ed io sarò il suo padrone..."India-Golf-Echo, autorizzati a rullare via raccordi Golf-Bravo-Sierra-Delta, Holding Point zero-nove sul Delta, dieci nodi, duecentosettanta gradi, uno-zero-uno-otto il qu-enne-acca"

"Autorizzato al rullaggio via G-B-S-D, sul punto attesa pista 09, copiato il vento, 1018 l'H, per l'India-Golf-Echo". E così rilascio i freni, distratto giro la testa verso i passeggeri, seduti dietro me. "ci muoviamo", dico loro. Silenziosi annuiscono con la testa...leggermente nervosi...certo, non è un Boing 747, però li porterà in tempo a Bergamo per un probabile incontro di lavoro, meglio di auto, treno, o voli di linea che impiegherebbero troppo tempo per un giro indiretto, partendo da qui. Piano piano faccio muovere l'aereo, esco dal parcheggio tenendo d'occhio eventuali altri movimenti di mezzi attorno a noi (...di nuovo il plurale...) mentre ricontrollo strumenti di bordo, imposto la pressione atmosferica, al fine di ottenere le quota dell'aeroporto riferita al livello del mare. Conosco il percorso a memoria, lascio che l'aereo prenda un po' di velocità...e la mia mente torna di nuovo a quel giorno. Altre condizioni, altro aereo, ma le sensazioni non cambiano. I sensi sembrano acuirsi, accentuarsi, ti sembra quasi di essere superman...senti di più, vedi di più, scruti ogni più piccolo movimento attorno a te. Avevo paura quel giorno, il primo volo da solista...avrei voluto spegnere l'aereo, scendere e consegnare le chiavi all'istruttore capo, ammettere la mia colpa, la mia incapacità...ma l'orgoglio era troppo forte dentro me, non potevo tirarmi indietro, sapevo che potevo farcela...e intanto mi ero già allineato con la pista, dopo aver ottenuto l'autorizzazione dal controllore di volo. Lui, il mio angelo a terra, l'occhio che mi osservava e mi accompagnava su uno schermo, controllando i miei movimenti, Lui sapeva che stavo facendo il primo da solo, quindi aveva un occhio di riguardo nei miei confronti, correggendomi eventuali errori di comunicazione dovuti all'ansia, all'emozione. Quasi senza accorgermene porto tutta in avanti la manetta della potenza, il motore romba e poi tira avnti tutta la struttura, incluso me dentro che mi ritrovo a essere trascinato avanti, mentre vorrei stare fermo. La velocità aumenta, l'aereo traballa un po', poi comincia ad alzare il muso, come un cane che punta il naso all'aria per fiutare una possibile preda...Lo accompagno, quasi dandogli coraggio, tirando il volantino a me, ed eccoci per aria. Avevo staccato l'ombra da terra...ce l'avevo fatta, e senza rendermene conto...un altro brivido, l'adrenalina che correva dentro le mie vene dandomi energia, attenzione, prontezza di riflessi...mi porto alla quota prestabilita e inizio il circuito campo, che fra poco mi riporterà in finale, allineato con la pista e pronto al primo della serie di tre "touch&go", toccata e fuga, che mi aspettano...

"India-Golf-Echo, pronti a copiare?" Dalla torre mi riportano alla realtà, siamo a metà del rullaggio. "Ronchi Torre, avanti." Imperativo. Si, sono pronto, perchè, cosa pensavi stessi facendo? Ovvio che sono pronto...E via una riga di punti, quote, rotte da mantenere durante l'uscita dallo spazio aeroportuale, come una mano invisibile che ti accompagna per un pezzo di strada, per poi lasciarti ad un'altra mano e così via, fino all'arrivo. Ripeto le istruzioni, una ad una, già segnate sul foglio che ho sul cosciale, il mio blocco appunti...le cartine sono aperte davanti a me, pronte in sequenza in modo da essere facilmente sostituite durante il proseguimento del volo. In fianco, un cartoncino rosso, intitolato Emergency Check-List, la lista delle preghiere d'emergenza...sempre lì, in modo da non dover perdere tempoa cercarle quando ci dovesse essere bisogno. Per scaramanzia, come sempre, mi tocco...

"India-Golf-Echo, readback correct, report when ready for departure". Le comunicazioni sono passate all'inglese, dev'esserci un altro velivolo in arrivo che non parla italiano. Nessun problema, doppio click sull'interruttore della radio, un modo come un altro per dare un segno di conferma.

Continuo il rullaggio fino al punto prestabilito e lì, girando la testa a sinistra, vedo le luci di atterraggio di una sagoma imponente che sta arrivando...Porto il motore su di giri, controllando che tutti i valori rientrino nei parametri prestabiliti, poi attendo. Dopo l'atteraggio di quel bestione (a vederlo da qui è il 737 della RyanAir), devo aspettare due minuti prima del decollo, per far sì che la scia di turbolenza lasciata dal velivolo in atterraggio si calmi.

E così sono di nuovo a quel giorno, a quelle emozioni che piacevolmente mi sfiorano la pelle...uno, due, tre decolli e atterraggi consecutivi, c'ho preso gusto e ho deciso di farne un'altro, un po' più speciale, questo giro. Chiedo il permesso per un basso passaggio sulla pista, dopo un attimo di silenzio mi viene concesso, con un tono di voce che mi fa capire che è un'eccezzione, una specie di regalo che mi viene fatto per questo mio giorno così speciale. Ok, mi hanno autorizzato a fare quello che voglio. Bene, e allora mi preparo, mi concentro, cerco di immaginare quello che succederà nei secondi che stanno per arrivare, mi preparo. Anche a possibili vie di fuga se qualcosa dovesse non funzionare. La pista si avvicina, continuo a scendere seguendo il sentiero di discesa ideale, quella linea invisibile che mi porta dritto dritto al pettine, quella serie di strisce bianche verticali che si trovano in testata pista. Controllo freneticamente gli strumenti, cerco qualche possibile segno di errore, qualcosa che non va, tutto a posto. Di nuovo gli occhi fuori, la pista si avvicina sempre di più, sempre di più, la quota che diminuisce di secondo in secondo, cinquanta piedi...la pista sta a venti quindi ne ho ancora trenta...quaranta piedi...aspetta...trenta piedi...ok, piano tiro a me il volantino, porto la macchina parallela al suolo, manetta tutta dentro, la velocità in aumento, percorro mezza pista a tre metri dal suolo a una velocità di 180 km/h, aspetto ancora un attimo, ecco, ora è perfetto, con un colpo secco via i flap, volantino a destra e leggermente a salire, manetta sempre tutta dentro. L'aereo preciso esegue, si piega, secco, vedo la torre di controllo avvicinarsi, senza accorgermene sto ridendo come un pazzo, mi sento un tutt'uno con la macchina che mi sta portando a spasso, non più io su un aereo, ma noi, un'unica entità, indissolubile, io servo a lei per farla vivere, lei serve a me per rimanere in vita. Di più, di più, tiro il volantino ancora più a me, il naso va per aria, passo appena sopra la torre di controllo, in realtà ero ben distante, ma chissà perchè le sensazioni sono diverse in certi casi...l'adrenalina che pompa in continuazione, sono tutto un nervo, una macchina perfetta come quella che sto portando...prendo giusto un po' di quota, poi ricontatto la torre, chiedo l'autorizzazione ad un atterraggio immediato dalla mia attuale posizione, il sottovento. Autorizzato, purchè metti le ruote per terra, mi rispondono. Sorrido. Senz'altro non se l'aspettavano...forse mi riprenderanno anche, più tardi, mossa un po' avventata, ma chissenefrega. Sto bene e non voglio pensare ad altro. Via manetta, il motore gira al minimo, Viro immediatamente verso la pista, come se fossi in emergenza per una piantata motore, cerco di nuovo il sentiero invisibile, ideale, quello che mi porterà a terra sano e salvo. Bene, la virata è impostata correttamente, così anche come l'angolo di discesa...piano piano mi allineo alla pista, raddrizzo l'aereo e mi preparo al contatto, il motore sempre al minimo, mi avvicino, mi avvicino, mi avvicino e....contatto. Toccato, a terra, spingo i piedi sui freni, lo faccio rallentare, poi lo lascio sfogare libero, ormai ti ho addomesticato, penso.

"Ronchi Tower, India-Golf-Echo ready for departure"

"India-Golf-Echo, clear for take-off, runway zero-niner, right turn after, report on Vicky, passing two thousand"

"Ronchi Tower, clear for take-off zero-niner, right after, will report"

Eccoci, di nuovo, oggi come allora...i giorni sono passati, i voli si sono susseguiti uno dopo l'altro, ma le emozioni rimangono sempre le stesse. Mi allineo con la pista, un ultimo check agli strumenti, porto su i giri motore, brivido, adrenalina, i flap sono impostati, si va, porto le manette al massimo, risposta pronta del motore che mi dà tutto quello che ha, rilascio i freni, lentamente, dolcemente, accompagno i movimenti dell'aereo a terra, correggendoli appena, la velocità aumenta e i riferimenti laterali passano sempre più veloci, V1 raggiunta, Vr, si gira, tiro appena il volantino a me e aspetto...un secondo dopo siamo immersi nell'aria...guardo fuori...di nuovo, ancora, come mi piace farlo, respiro a fondo, sorrido....ho staccato la mia ombra da terra.

....Mac...not for everyone!!!!

powerbook G4 (redivivo), iPod nano 2GB black, MacBook 13" Unibody, iPod nano 8GB red, iPhone 3GS

"Assistenti di volo prepararsi al decollo... Throttle full, brakes released, speed increasing...V1...VR...go"

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Mi allineo con la pista, un ultimo check agli strumenti, porto su i giri motore, brivido, adrenalina, i flap sono impostati, si va, porto le manette al massimo, risposta pronta del motore che mi dà tutto quello che ha, rilascio i freni, lentamente, dolcemente, accompagno i movimenti dell'aereo a terra, correggendoli appena, la velocità aumenta e i riferimenti laterali passano sempre più veloci...

...guardo fuori...di nuovo, ancora, come mi piace farlo, respiro a fondo, sorrido....ho staccato la mia ombra da terra.

Ho riletto queste parole, e mi son riconosciuta,tutte quelle volte che anche io ho staccato metaforicamente la mia ombra da terra, tutte quelle volte che mi sono emozionata,che ho amato,che ho "vissuto"...

Grazie capitano marcopilota per il "volo"...ognuno con il proprio aereo,vero o immaginario ma con la stessa voglia di volare!:confused:

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Grazie a te, appolina, per aver saputo interpretare le mie parole...all'inizio volevo solo raccontare uno spezzone della mia vita, poi rileggendo ciò che avevo scritto ho capito che le mie parole potevano far riflettere. Spero che anche altri, come te, leggano queste parole e sappiano farle proprie, in un modo o nell'altro...

:shock:

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...mbeh???

Nessuno???

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Scusa la mia domanda stupida: ma piloti davvero aerei? :angioletto:

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Whipping Different…

 

E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

So come ridere

Ma non conosco la felicità

 

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Scusa la mia domanda stupida: ma piloti davvero aerei? :popcorn:

YESSSSS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :(

Vuoi fare un giro?? :(

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YESSSSS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :oops:

Vuoi fare un giro?? :ghghgh:

Che figata… :ghghgh:

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Whipping Different…

 

E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

So come ridere

Ma non conosco la felicità

 

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Wow che bello!! Marco mi hai fatto volare con l'immaginazione!! :Volooo:

Io abito vicino all' aeroporto di Villanova d' Albenga se passi di lì ci beviamo una HouseBirretta! :)

Imac 17" Intel Core Duo 1.83 Ghz 2 Gb Ram

Chi non passa alla storia... passa alla geografia!!!

http://www.lorcarg.it

http://www.flickr.com/photos/lorcarg

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Che figata… :)

Beh, si... :D mi piace tanto, ma questo forse si è capito dal racconto... :) è il mio mondo, non ci posso fare niente!!

Se vuoi comunque rinnovo l'invito a fare un giro!! :)

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Wow che bello!! Marco mi hai fatto volare con l'immaginazione!! :Volooo:

Io abito vicino all' aeroporto di Villanova d' Albenga se passi di lì ci beviamo una HouseBirretta! :)

Contaci amico!!! :D:) e poi io, te e la mer andiamo a farci un giro in mezzo alle nuvole!!!

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Beh, si... :ciao: mi piace tanto, ma questo forse si è capito dal racconto... :devil: è il mio mondo, non ci posso fare niente!!

Se vuoi comunque rinnovo l'invito a fare un giro!! :fiorellino:

MAGARI!!! Adoro prendere l'aereo!!! :ciao::chef:

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Whipping Different…

 

E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

So come ridere

Ma non conosco la felicità

 

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MAGARI!!! Adoro prendere l'aereo!!! :oops::ciao:

Tu dimmi il dove...io mi preoccupo del come, del quando del perchè....

:mad::)

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Tu dimmi il dove...io mi preoccupo del come, del quando del perchè....

:):oops:

Ma i piloti d'aereo sono come i marinai? Hanno una donzella in ogni aeroporto? :ciao:

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E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

So come ridere

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Marco mi hai regalato una gran bella emozione... mi piacerebbe poterla prelevare e metterla sul mio blog perchè non vi leggo solo un racconto.. no.. è qualcosa di più... perchè quando la vita si fonde in maniera così indissolubile con una emozione allora tutto cambia.

Staccare l'ombra da terra... bello... e mi ci vedo... nei pochi voli fatti (Ultrageggeri) e tutte le volte che indosso la mia dvisa (una tuta di pelle che ne ha passate tante) e salgo sulla mia moto...

Grazie... :)

Ah.. ovviamente se passi per Roma... fammi sapere... :ciao:

http://img161.imageshack.us/img161/2479/firmasdd4luk2.jpg

Tra Angeli in terra ci si saluta sempre.. ma questo,chi ha perso le ali,non lo ricorda..

MOTOCICLISTI, STRANA MERAVIGLIOSA GENTE

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Ma i piloti d'aereo sono come i marinai? Hanno una donzella in ogni aeroporto? :cincin:

Beh, io parlo per me, e ti rispondo con un NO secco....tant'è vero che sono pure single!!!! :)

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Marco mi hai regalato una gran bella emozione... mi piacerebbe poterla prelevare e metterla sul mio blog perchè non vi leggo solo un racconto.. no.. è qualcosa di più... perchè quando la vita si fonde in maniera così indissolubile con una emozione allora tutto cambia.

Staccare l'ombra da terra... bello... e mi ci vedo... nei pochi voli fatti (Ultrageggeri) e tutte le volte che indosso la mia dvisa (una tuta di pelle che ne ha passate tante) e salgo sulla mia moto...

Grazie... :cincin:

Ah.. ovviamente se passi per Roma... fammi sapere... :P

Si, Icy, hai visto giusto, anzi hai letto giusto. Per me salire a bordo di un aereo e partire non è solo un lavoro, un viaggio o qualcosa del genere. Per me è come entrare dentro me stesso, fondermi con la mia parte più intima, separarmi da tutto ciò che è il mondo esterno, i problemi, il tempo, tutto. Per me esiste solo quella macchina che sta sotto di me e tutto ciò che ci riguarda. Non siamo più un uomo e un pezzo di metallo, diventiamo un unico insieme, entità pura e libera che altro non sa se non le leggi del volo, i cambiamenti del meteo e le sensazioni che si sentono sulla pelle ogni qualvolta...stacchi l'ombra da terra...

Se vuoi usare il testo, o parte di esso, per aggiungerlo al tuo blog fai pure, basta che poi mi inviti a visitarlo!!!

:)

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Ti è mai capitato di volare in mezzo ad un temporale… se è così hai avuto paura? :shock:

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Whipping Different…

 

E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

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Ti è mai capitato di volare in mezzo ad un temporale… se è così hai avuto paura? :ciao:

Ciao Mer, vedo che sei piacevolmente interessata all'argomento...e questo mi fa piacere, come sempre quando incontro una persona che condivide la mia passione per il volo. E per questo ho aspettato di avere un attimo di calma prima di risponderti...la tua richiesta non è banale, e va spiegata per bene.

Iniziamo.

Allora, non capita quasi mai di finire in mezzo ad un temporale vero e proprio, come quelli che si vedono d'estate, caratterizzati da nuvole alte e molto scure, che si muovono velocemente e scaricano per un breve tempo una quantità d'acqua impressionante. Non ci si finisce dentro perchè si riescono ad individuare, localizzare e aggirare. Finirci dentro significa andare incontro ad un vero e proprio suicidio, sia che si stia volando con un piccolo aereo da turismo, sia che si parli di un 747. Questo perchè all'interno del cumulonembo (abbr. CB, è il nome del nuvolo in questione) ci sono delle forti correnti di venti diversi che rendono praticamente impossibile il volo, oltre che fulmini (anche quelli molto pericolosi per l'aereo) e ghiaccio in abbondanza. Ergo, meglio evitarli ed aggirarli, oppure cambiare strada e atterrare da un'altra parte.

Diverso invece è il volo a bassa visibilità, quindi dentro nuvole "tranquille" o in mezzo a foschia o nebbia. In questo caso si, è possibile finirci dentro, o attraversarle. Bisogna però farlo con molta cautela. non si sa mai cosa nasconde al suo interno una nuvola. Vedi quando inizia, ma non sai quando e dove finisce. Le previsioni meteo, i rilevamenti radar e quant'altro sanno dare delle indicazioni abbastanza precise, ma non sono "la bibbia". In cielo tutto è mutevole, tutto cambia, minuto dopo minuto. Ecco così che i rilevamenti meteo di mezz'ora prima sono inutili adesso. Ma torniamo a noi. Capita di entrare in nuvola, addirittura è parte integrante dell'addestramento di un pilota. E non è una bella sensazione. Un pilota inserito in un aereo ha due modi per orientarsi nello spazio (e calcola che un aereo ha la libertà di muoversi su tutti e 3 gli assi di riferimento, il che è già strano di suo per il corpo umano): uno è la visibilità fuori dal finestrino, l'altra sono gli strumenti. Quando entri in nuvolo non vedi più niente. Attorno a te hai solo grigio, i tuoi occhi non vedono altro, scrutano in lontananza per cercare uno spiraglio, ma il più delle volte sono solo illusioni ottiche create dal subconscio che si sente in pericolo ed ha bisogno di una via di fuga. Zero, visibilità zero, riferimenti zero, inizi a cercare un orizzonte, una linea che ti faccia capire la tua posizione rispetto alla terra, ma non la trovi. E così non riconosci più la differenza fra alto e basso, cielo e terra, destra da sinistra. Negli occhi hai solo il riflesso dato dalle luci anticollisione che lampano a intervalli regolari nel grigio. E hai paura. Non sai dove andare. E non hai ancora considerato il peggio. Gli strumenti...puoi affidarti a loro, alla fine ti aggrappi a loro e dimentichi di guardare fuori. Sbagliato. Sempre meglio dare un'occhiata fuori, anche se non si vede nulla, ma almeno il tuo cervello non si blocca sull'immagine degli strumenti, rimane attivo. Gli strumenti, orizzonte artificiale, altimetro, variometro, anemometro, virosbandometro, girobussola: inizi a contemplarli, come se loro potessero darti la giusta via, come se lì ci fosse scritto come tornare a terra, a ricongiungere la propria ombra, sano e salvo. Ma c'è un rischio...le nuvole sono formate da goccioline d'acqua in sospensione nell'aria, attraversandole con l'aereo le muovi, le spacchi, loro si appiccicano alla fusoliera, diventando ghiaccio immediatamente. E dopo cinque minuti non hai più niente da fare se non pregare. Il ghiaccio significa peso, peso che si aggiunge al velivolo, peso che fa faticare il motore, peso che blocca le superfici mobili, ghiaccio che ostruisce prese d'aria degli strumenti di bordo, facendoli così impazzire. A quel punto hai due sole soluzioni, e dipendono dal velivolo su cui sei e dal tipo di volo che stai conducendo. Io ti parlo della categoria a cui sono più legato, quella dei velivoli da turismo, o da breve distanza, con motori relativamente piccoli e poco potenti. Soluzione uno, aprire la radio, prendere coraggio, e dichiarare un lost in position, bruciante sconfitta del pilota che ammette di essersi perso, arrendersi di fronte a sè ed al mondo intero, richiedere aiuto a chi ci sta guardando sul monitor di un radar e sa benissimo dove siamo. Soluzione due, legata a velivoli più grossi, a jet, velivoli di linea: manette al massimo, assetto a salire, andiamo su finchè non buchiamo questa nuvola, fino a che il cielo non compare di nuovo. Fino a che non smetti di sentire quella sensazione d'apnea che ti stringe dentro, quel respiro che diventa quasi impossibile.

Si, ho provato queste sensazioni, in entrambi i casi...più di una volta...e nonostante con l'andare del tempo si riesca a conoscere meglio il nemico...beh...credimi...stai lontana da una nuvola, qualsiasi essa sia, anche se ti sembra innocua e piccola....non sai cosa c'è dietro.

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mannaggia io con il mio gixxer ci provo a decolare...ma non ci riesco mica sai!!! la goma dietro non si schioda!

hai consigli?

ehm....:P la vedo....come dire.....un po' difficile!!!

:devil:

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"Assistenti di volo prepararsi al decollo... Throttle full, brakes released, speed increasing...V1...VR...go"

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Accidenti Marco ti ho letto tutta di un fiato!!! :ciao: Grazie della tua attenzione… il tuo racconto ha reso perfettamente l'idea di cosa provi… :ciao:

[mode "orgasmic"=ON]Harry-ti-presento-Sally.jpg[/mode]

Whipping Different…

 

E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

So come ridere

Ma non conosco la felicità

 

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Accidenti Marco ti ho letto tutta di un fiato!!! :ciao: Grazie della tua attenzione… il tuo racconto ha reso perfettamente l'idea di cosa provi… :ciao:

Prego!!!! Comunque a breve riporterò un'altra esperienza... :ciao:

....Mac...not for everyone!!!!

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"Assistenti di volo prepararsi al decollo... Throttle full, brakes released, speed increasing...V1...VR...go"

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Prego!!!! Comunque a breve riporterò un'altra esperienza... :ciao:

Grazie Marco!!!! Siamo qui ad aspettare… :ciao:

[mode "orgasmic"=ON]Harry-ti-presento-Sally.jpg[/mode]

Whipping Different…

 

E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

So come ridere

Ma non conosco la felicità

 

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Grazie Marco!!!! Siamo qui ad aspettare… :ghghgh:

Prego....principessa.....;)

....Mac...not for everyone!!!!

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"Assistenti di volo prepararsi al decollo... Throttle full, brakes released, speed increasing...V1...VR...go"

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Buongiorno!!!! :tiredcoffee:

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"Assistenti di volo prepararsi al decollo... Throttle full, brakes released, speed increasing...V1...VR...go"

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"...un volo come un altro..." ecco cosa stavo pensando quel martedì, mentre stavo sorvolando Vittorio Veneto, quota 3000 piedi sul livello del mare, velocità 120 nodi...un volo di trasferimento, riportare a Trento quel PA32 a cui la mia azienda ha installato un radar-altimetro, su richiesta del titolare dell'aereo. "Glia altri sono tutti fuori, Marco...ci puoi andare solo tu...rientri con l'auto che abbiamo lasciato là". Che palle, e io che stasera dovevo anche andare a cena con gli amici...guarda qua, sono le quattro, ora che arrivo a Trento ci vuole un'altra ora, tornare giù in auto significa arrivare a casa alle otto e mezza se ho culo...

"Aviano approach, India-Bravo-Tango su Vittorio Veneto, tremila piedi, in salita per tremilacinque, pronto all'ingresso in valle, diretto Belluno" aspetta che li avviso prima che sia troppo tardi, che questi sono militari americani, stanno poco a stizzirsi... Di lì a poco avrei perso il segnale radio, l'ingresso in valle mi mette in ombra dal segnale radio di Aviano, devo aspettare di arrivare in vista del campo di volo di Belluno prima di poter parlare con qualcuno..."India-Bravo-Tango, autorizzati ai tremilacinquecento piedi, copiato l'ingresso in valle, autorizzati fin da ora al contatto con la locale di Belluno, arrivederci".

Formali, come al solito, "Aviano approach, autorizzati alla salita tre e cinque, contattiamo Belluno avvicinamento, arrivederci dall'India-Bravo-Tango". Seleziono il canale in stand-by della radio, su cui avevo già preparato la frequenza di Belluno e mi complimento con me stesso per averci pensato prima, visto che i signori di Aviano non mi hanno nemmeno comunicato la frequenza su cui mi devo spostare. Guardo la carta di volo, fra tre minuti dovrei essere in vista della cittadina di Belluno, quindi fra tre minuti chiamo. Inutile farlo adesso, ho una montagna da aggirare e non mi sentirebbero comunque. Godiamoci questi tre minuti di silenzio...dò manetta, aumentando i giri del motore per salire di quota, contemporaneamente tiro leggermente a me il volantino per puntare il muso dell'aereo verso il cielo terso...la velocità scende...sto aereo non va veramente niente, per salire mi tocca buttare dentro tutta la manetta...ma comprare qualche cavallo in più no??? Allungo la mano, la appoggio sulla manetta e la porto a fondo corsa...Il motore ruggisce, sembra quasi prenda controvoglia il comando impartito, la lancetta del contagiri sfiora la zona rossa, la velocità piano piano riprende a salire. Ok, tutto normale.

Di colpo, istantaneo, inaspettato, improvviso, incredibile, un rumore secco dal motore, come di metallo che si spacca, si sgretola, gli allarmi iniziano a suonare in cabina, gli strumenti che indicano i parametri del motore si azzerano. "ma che ca...???". Silenzio. Solo gli allarmi mi suonano in testa. Troppo silenzio. Poi la vedo. Lì, davanti a me, a poco più di un metro dal naso, l'elica. Ferma.

Il motore si è spento, e io non me n'ero nemmeno accorto. La confusione del momento non mi aveva nemmeno fatto notare quel dettaglio dalle proporzioni enormi. Un turbinio di pensieri nella mente, il panico mi assale, facendomi ghiacciare il sangue nelle vene. Sento che sto sudando, non so cosa pensare, non mi era mai capitato prima. E' strano, un pilota passa tre quarti del suo addestramento a prepararsi alle emergenze, ma quando capitano non ti senti mai sufficentemente preparato, convinto, non sai bene cosa fare. La memoria sembra andare in ferie, le mani bloccate sul volantino, le nocche bianche dalla tensione...Sei rigido, un blocco di marmo...e non sai cosa fare, cosa pensare, cosa dire...pensi solo che non vuoi che finisca così, lì, mentre stai facendo la cosa che è il tuo motivo di vita, la passione primaria...e ora quella tua passione ti sta mettendo a serio rischio...

ritorno alla realtà nel momento stesso in cui l'aereo stalla, dando uno scossone violento alla struttura. Inavvertitamente non mi ero reso conto che l'assetto era ancora a salire, ma non avendo motore la velocità è scesa fino al punto critico, lo stallo. Cerco di controllarlo, abbasso il muso in modo da fargli riprendere un po' di corsa, in modo che si stabilizzi. Finalmente la mia testa ha ripreso a funzionare, ora vedo davanti agli occhi le operazioni che devo fare, calcoli e settaggi da impostare pe runa discesa d'emergenza. Valuto la possibilità di provare a riaccendere il motore, ma lo spazio che mi separa da terra è troppo poco, avrò poco più di due minuti prima del contatto. Guardo fuori, davanti a me vedo il campo di Belluno, con la sua pista in erba, corta e stretta, con alberi a fondo pista, su un lato. Calcolo a mente le distanze, occhio e croce dovrei arrivarci...se ho sovrastimato lo spazio, vuol dire che lavorerò di flap per ridurre lo spazio d'atterraggio, se invece l'ho sottostimata allora vorrà dire che atterrerò nel campo di mais prima della pista. In entrambe le situazioni, direi meglio che non finire stampato su un fianco della montagna. Maledizione, una piantata motore in montagna, la peggiore delle condizioni. E vorrei sapere il motivo. Giuro che se arrivo sano e salvo a terra smonto a pezzi quest'aereo tipo mattoncini Lego finchè non trovo la causa del guasto. E giuro che la trovo.

Ma prima devo pensare ad arrivare a terra...è incredibile come il tempo si dilati in certe situazioni...un secondo sembra un minuto, un minuto un'ora e così via... per certi aspetti è meglio, hai la sensazione di avere più tempo per riprendere il controllo della situazione. Quando non ci riesci, invece, speri solo che il tempo passi il più veloce possibile.

Apro la radio, tiro un respiro e parto con la mia preghiera. "Belluno, May-Day, May-Day, May-Day, India-Alpha-Sierra-Bravo-Tango, duemila piedi in diminuzione, campo in vista, abbiamo il motore off, tentiamo atterraggio d'emergenza sulla vostra pista"

Silenzio...possibile che non ci sia nessuno oggi??

Sto per riprovare a chiamare, quando una voce esce gracchiante dalle cuffie: "India-Bravo-Tango, confermate il may-day?"

"Confermato, India-Bravo-Tango"

"Riportate quota e distanza dal campo"

"Milleottocento piedi, tre miglia a occhio"

"India-Bravo-Tango, la zona è in sicurezza, nessun velivolo nei paraggi, scendete pure, pista libera"

"Ricevuto" ...sempre che ci arrivo, alla pista. Controllo delicatamente l'aereo, facendo in modo di non modificare troppo l'assetto per non destabilizzarlo. Portare a terra una macchina da 600 Kg con la sola forza di sostentamento dell'aria non è tanto semplice...anzi, per niente semplice.

Piano, con delicatezza, sblocco il carrello per farlo uscire...lo sento scendere per gravità, poi lo aiuto con un colpo di pompa d'emergenza per il blocco finale. Sento chiaramente il colpo secco del blocco che si innesta, bene, almeno il carrello è a posto.

"Belluno, India-Bravo-Tango in corto finale, millequattrocento piedi, pronti al contatto, spegnamo le utenze"

"Ricevuto, vi aspettiamo"

Come da procedura, chiudo la valvola del serbatoio, spengo tutte le utenze elettriche di bordo ed escludo la batteria, onde evitare un possibile incendio derivante da un atterraggio troppo duro. La terra si avvicina, ormai ci siamo, mancano pochi secondi al contatto, la cintura di sicurezza è allacciata, sblocco la porta d'uscita, casomai dovessi abbandonare l'aereo in fretta, fisso gli occhi sulla pista che si avvicina, sembra quasi volermi tirare a sè...freno l'istinto di tirare il volantino a mè e far salire l'aereo: sarebbe una mossa fatale, significherebbe stallare violentemente e schiantare l'aereo al suolo. Sto sudando ancora, ormai sono completamente fradicio, le mani scivolano sui comandi, le stringo ancora di più mentre vedo la terra assorbirmi in maniera inevitabile, stringo i denti aspettando il moemento fatidico, passo sopra la soglia pista, il traguardo, "ora devo buttarlo giù, se non voglio arrivare lungo e piantarmi sui pini", mi dico. Forzo l'aereo a scendere ancora, mancheranno si e no venti centimetri, ma il cuscino d'aria che si crea sotto le ali in atterraggio non vuole lasciarmi toccar terra. Vai, vai, vai, vai, vai...un sobbalzo, ho toccato. Pianto i piedi sui freni, pregando perchè funzionino. L'aereo smaltisce la sua velocità sull'erba leggermente dissestata della pista di Belluno, poi si ferma.

Silenzio.

Il mio respiro.

Ce l'ho fatta...appoggio la testa allo schienale e chiudo gli occhi. Rivedo gli ultimi minuti appena trascorsi, saranno stati cinque, sei, non di più...ma che intensità! Qualcuno bussa al finestrino, apro gli occhi e gli faccio segno che è tutto ok, poi sgancio la cintura di sicurezza e scendo dall'aereo, respirando l'aria fresca di montagna. Non ho ancora messo i piedi per terra che già la sigaretta accesa pende dalle mie labbra, direi che me la sono meritata.

Forse è meglio se telefono al proprietario del velivolo e lo avviso che non è il caso che mi aspetti alzato, stasera, tanto non arriverò.

E meno male che doveva essere un volo come un altro...

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Ah...dimenticavo...questo post è dedicato alla + fedele lettrice del mio blog!!! :candela:

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Non ti credo… stavi per schiantarti davvero?! :candela:

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Whipping Different…

 

E devo confessare che

In genere sono attratta dalla tristezza

La solitudine non mi è sconosciuta, ma

L'amore ha cercato di darmi il benvenuto

Ma la mia anima si è ritirata

Colpevole di lussuria e di peccato

L'amore ha cercato di catturarmi

Queste sono le mie labbra

Ma sussurrano tristezza

Questa è la mia voce, ma mente

So come ridere

Ma non conosco la felicità

 

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Non ti credo… stavi per schiantarti davvero?! :D

Già....a volte capita...ma ti è piaciuto??

Hai visto la dedica??????

:oops:

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Porca eva....

marco non avrò il decoltè della doce MerGirl ma credimi che nemmeno io manco un dei tuoi post aerei... :oops:

http://img161.imageshack.us/img161/2479/firmasdd4luk2.jpg

Tra Angeli in terra ci si saluta sempre.. ma questo,chi ha perso le ali,non lo ricorda..

MOTOCICLISTI, STRANA MERAVIGLIOSA GENTE

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