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Per quale motivo si è CREDENTI?


berterius

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mettiamola cosi'

aprite la Bibbia e leggetevi la vcenda di Giobbe

Io non credo che nel mediooriente di 3000 anni fa' visse un uomo la cui famiglia fu sterminata da Dio su istigazione del diavolo.

Ma credo nella realta' dell'uomo che di fronte alla difficolta e la morte si interroga sui perche della sofferenza...sul perche' la sofferenza colpisca sia i "giusti" che gli "empi". E vedo in quello che c'e' scritto nella vicenda di giobbe una bellezza ed una saggezza straordinarie...qualunque sia la persona che ne faccia esegesi.

Stiamo però parlando di cose assai diverse

Io so bene che quello che conta è cogliere lo Spirito, e non la Lettera, ed in questo la Bibbia nè è un buonissimo esempio in molti casi, io non credo in dio e in tutto ciò che agli eventi raccontati si imputa al suo Volere, ma la Sostanza è costruttiva e non nego che serve per meditare

Il Creazionismo non serve a meditare, è una interpretazione antropocentrica della vita in generale, non si possono paragonare degli aspetti della vita umana con l'origine stessa della vita, l'esempio da te fatto conterrà si perle di saggezza, ma non può essere lontanamente messo a confronto il creazionismo

"Il vero problema delle citazioni in Internet è che non puoi mai sapere se sono autentiche" Oscar Wilde

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Da questo capisco che non hai mai provato a parlare di esegesi con un esegeta. Non conoscete i termini del problema ma date giudizio. Per paragonare...io non conosco la letteratura Russa.... ma non mi permetto di giudicarla.

Ti sbagli di grosso, sono arrivato ad averne le p...e piene di parlare di esegesi, propio con esegeti che come te godevano più a riempirsi la bocca d'aria che a dare delle spiegazioni criticamente attendibili.

E confermo ESEGESI : interpretazione critica dei testi fatta da uomini, per cui con nessun carattere vincolante di veridicità... e ribadisco INTERPRETAZIONE che in soldoni rispecchia a pennello il concetto della frittata rigirata...cioè ognuno fa esegesi dei testi che vuole (lasciando fuori quelli scomodi, come succede nel cattolicesimo ed in altre religioni) e dà loro il significato che vuole...

Mac User dal 1996

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Ti sbagli di grosso, sono arrivato ad averne le p...e piene di parlare di esegesi, propio con esegeti che come te godevano più a riempirsi la bocca d'aria che a dare delle spiegazioni criticamente attendibili.

E confermo ESEGESI : interpretazione critica dei testi fatta da uomini, per cui con nessun carattere vincolante di veridicità... e ribadisco INTERPRETAZIONE che in soldoni rispecchia a pennello il concetto della frittata rigirata...cioè ognuno fa esegesi dei testi che vuole (lasciando fuori quelli scomodi, come succede nel cattolicesimo ed in altre religioni) e dà loro il significato che vuole...

quello che non capisco in interventi come il tuo...ma ti da' fastidio che io creda in Dio? Pensi che stiamo facendo una gara a chi e' piu' sano di mente? Chi ti da' il diritto di dire che mi sto riempiendo la "bocca di aria"? ammetto di essere stato duro nel mio precedente post supponendo che tu non abbia mai provata l'esegesi...ma l'aspetto critico dell'esegesi e' solo una parte dell'esperienza mistica, ed e' qui che l'esperienza del non credente si ferma e dovrebbe mostrare un po' di tatto in piu'.

E' dall'inizio del topic che si dice che la semplice "conoscenza" od interpretazione delle sacre scritture di per se non sono il motivo per cui si crede, ma e' l'aver "fatto esperienza" ad essere determinante.

E' da centinaia di post che si parla della INDIMOSTRABILITA' (in termini pratico/scientifico) di Dio o di una qualsiasi dimensione spirituale. Se pensi che "interpretazione " sia un sinonimo di "rigirare la frittata", abbi la bonta' di ammettere che anche la TUA interpretazione del testo sacro e' un rigirare la frittata dal lato che preferisci. A me piace di piu' il sapore del lato che preferisco io, ma non vengo a dirti che il tuo lato e' insipido.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

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quello che non capisco in interventi come il tuo...ma ti da' fastidio che io creda in Dio? Pensi che stiamo facendo una gara a chi e' piu' sano di mente? Chi ti da' il diritto di dire che mi sto riempiendo la "bocca di aria"? ammetto di essere stato duro nel mio precedente post supponendo che tu non abbia mai provata l'esegesi...ma l'aspetto critico dell'esegesi e' solo una parte dell'esperienza mistica, ed e' qui che l'esperienza del non credente si ferma e dovrebbe mostrare un po' di tatto in piu'.

E' dall'inizio del topic che si dice che la semplice "conoscenza" od interpretazione delle sacre scritture di per se non sono il motivo per cui si crede, ma e' l'aver "fatto esperienza" ad essere determinante.

E' da centinaia di post che si parla della INDIMOSTRABILITA' (in termini pratico/scientifico) di Dio o di una qualsiasi dimensione spirituale. Se pensi che "interpretazione " sia un sinonimo di "rigirare la frittata", abbi la bonta' di ammettere che anche la TUA interpretazione del testo sacro e' un rigirare la frittata dal lato che preferisci. A me piace di piu' il sapore del lato che preferisco io, ma non vengo a dirti che il tuo lato e' insipido.

Io non critico assolutamente chi crede in qualcosa di superiore, anzi apprezzo chi riesce a dare un senso che vada oltre il materiale alla propia vita. Ognuno dev'essere libero di credere in quello che vuole. Poi ci sono sempre le esasperazioni. Su quello che hai scritto ora, concordo praticamente su tutto. Però il fatto che io abbia una visione critica verso certi atteggiamenti non significa che sia un non-credente. Solo che io sono convinto che esistano molte "verità", ed infiniti modi di interpretare la propia spiritualità, non solo quelli che ci vengono dati da dei libri (o testi) scritti da altri UOMINI come noi.

Per quel che riguarda la frittata mi riferivo soprattutto alle diverse interpretazioni che danno dello stesso testo le diverse religioni (o fazioni all'interno della stessa religione)...ed alla scelta (non casuale) dei testi da ritenere più o meno credibili (vedi Vangeli).

Per non soffermarci a parlare solo della Bibbia vorrei ricordare che anche in altre religioni l'interpretazione dei testi viene data a seconda di punti di vista molto soggettivi (vedi Corano). Per cui la mia era una critica all'esasperazione del credo religioso che può avere aspetti estremamente negativi...

:ghghgh:

Mac User dal 1996

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Ogni uomo ha diritto ha vivere la propria spiritualita' come meglio crede, su questo vedo che siamo d'accordo, ma sulle molteplici interpretazioni di un testo sacro dove e' il pericolo? Io vedo nel cristianesimo un metodo per "ascendere". Non critico altri testi e non critico altre interpretazioni, poiche' esperienza dimostra che sono "metodi" ugualmente testati e validi.

Ma alcuni discernimenti critici siamo dovuti ad effettuarli...il problema dei vangeli apocrifi, ad esempio, salta fuori ciclicamente, ma basta una lettura critica per comprendere come alcuni testi (poi detti apocrifi) siano apertamente in contrasto col resto delle scritture... ma l'averli esclusi dalla dottina principale di per se non costituisce censura. L'esclusione dei testi apocrifi e' da considerarsi per la salvaguardia dell'integrita' della dottrina.

Il Corano merita un discorso a parte... soprattutto alla luce degli eventi negli ultimi 10 anni che hanno caricato di tanto risentimento l'approccio alla religione islamica.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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Piccolo intermezzo:gira:

Questa frase è una delle cose più divertenti che mi sia capitato di leggere sul Forum:

dimostrami praticamente che la tua ragazza mi ama... poi ne riparliamo.

è un errore di battitura, OK, ma sono 10 min che rido:ghghgh: :hihihahahehe:

mitico leone!! :ghghgh:

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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Piccolo intermezzo:gira:

Questa frase è una delle cose più divertenti che mi sia capitato di leggere sul Forum:

è un errore di battitura, OK, ma sono 10 min che rido:ghghgh: :hihihahahehe:

mitico leone!! :ghghgh:

:ghghgh: L'avevo notato anch'io poi sono dovuto uscire ed ho lasciato il fardello a qualcunaltro :ghghgh:

"Il vero problema delle citazioni in Internet è che non puoi mai sapere se sono autentiche" Oscar Wilde

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:ghghgh: L'avevo notato anch'io poi sono dovuto uscire ed ho lasciato il fardello a qualcunaltro :ghghgh:
Guarda, l'ho letto prima di cenare, a momenti non riuscivo manco più a mangiare:ghghgh:

Sono fantastiche queste cose che vengono fuori per caso!

Uhm:rolleyes:... se volete che vi saluti la mia compagna o mia sorella chiedete pure, riferirò:ghghgh:

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cacchio che roba.... sono tentato di lasciare cosi' com'e'..... ok lascio e ripeto la frase come avrebbe dovuto essere:

dimostrami praticamente che la tua ragazza ti ama... poi ne riparliamo.

e meno male che e' stato solo considerato un errore di battitura altrimenti..... :baby::ciao:

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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  • 2 settimane dopo...

Tendo a non sovrastimare la dicotomia sottesa nel titolo. È abbastanza banale dire che in senso assoluto i non-credenti non esistono. Esistono solo persone che non hanno fatto esperienza dell'amore viscerale di Gesù Cristo.

Si è anche accennato alla dimostrazione/dimostrabilità dell'esistenza di Dio: la cultura contemporanea, scientifica e non scientifica, anche nei suoi più alti ed illustri picchi di ateismo, ha sempre ammesso l'esistenza di Dio, attribuendo ad essa un carattere teorematico. Questo aspetto è "freddo" ed ha, sì, una notevole rilevanza ma solo da un punto di vista teoretico-speculativo.

Colui si è reso disponibile all'esperienza viva di Cristo, non ha certo bisogno, ad esempio, della complessa e raffinata dimostrazione dell'esistenza di Dio fatta dal geniale logico matematico Kurt Godel.

A riguardo, nel celebre passo dell'Esodo possiamo leggere: «èhyèh ‘asher èhyèh». Espressione di difficile traduzione che potrebbe suonare come un "io sono: io sono". In effetti in greco e latino è stata tradotta, rispettivamente, come: "egò eimi ho on", "Ego sum qui sum", vale a dire "Io sono Colui che è". Ciò, a ragione, viene ritenuto l'apice della reciproca convergenza di filosofia greca e mondo biblico: la metafisica dell'Esodo. Ma tutto ciò fornisce risposte - e fornisce grandi risposte - a problemi differenti.

Da ateo dicevo: Come potrebbe rispondere alle esigenze più profonde della mia esistenza, un Dio che dice di sé "Io sono: Io sono"? Da convertito in Cristo, dico: Cosa me ne dovrei fare di un Dio-che-semplicemente-è, se già non avessi sperimentato la presenza di Dio che mi dice "Io ci sono: io sono con te"?

Un saluto

Il Segreto del Norton:

"Ma quante risorse occupa 'sto maledetto!? Qui i virus sono bloccati perché

non hanno risorse per girare!".

Aramesh, it.arti.cinema

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Ti ringrazio per il tuo intervento.

La dicotomia del titolo è incidentale. Sai l'argomento è vasto, complesso, e le domande sono tante.

La dimostrabilità dell'esistenza di un Dio, inteso come "luce", come "ente non senziente", come "somma del tutto", sta bene anche a me.

Non a caso i teoremi derivati hanno nulla a che fare con la teologia.

Riguardo la fede vedo che l'episodio del roveto ardente è veramente basilare per voi credenti, così come la convinzione di aver fatto esperienza, sperimentato la presenza, di Dio.

Noto che ti riferisci spesso al Cristo. Se fossi nato, diciamo, in Israele, supponi che lo considereresti sempre uno e trino con Dio?

Molti aspetti, anche basilari della Fede (come può esserlo il Cristo), non sono, forse, in larga parte condizionamenti culturali?

La mia è pura curiosità, se non lo desideri non sei tenuto a rispondere.

Un saluto anche a te.

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Tendo a non sovrastimare la dicotomia sottesa nel titolo. È abbastanza banale dire che in senso assoluto i non-credenti non esistono. Esistono solo persone che non hanno fatto esperienza dell'amore viscerale di Gesù Cristo.

Si è anche accennato alla dimostrazione/dimostrabilità dell'esistenza di Dio: la cultura contemporanea, scientifica e non scientifica, anche nei suoi più alti ed illustri picchi di ateismo, ha sempre ammesso l'esistenza di Dio, attribuendo ad essa un carattere teorematico. Questo aspetto è "freddo" ed ha, sì, una notevole rilevanza ma solo da un punto di vista teoretico-speculativo.

Colui si è reso disponibile all'esperienza viva di Cristo, non ha certo bisogno, ad esempio, della complessa e raffinata dimostrazione dell'esistenza di Dio fatta dal geniale logico matematico Kurt Godel.

A riguardo, nel celebre passo dell'Esodo possiamo leggere: «èhyèh ‘asher èhyèh». Espressione di difficile traduzione che potrebbe suonare come un "io sono: io sono". In effetti in greco e latino è stata tradotta, rispettivamente, come: "egò eimi ho on", "Ego sum qui sum", vale a dire "Io sono Colui che è". Ciò, a ragione, viene ritenuto l'apice della reciproca convergenza di filosofia greca e mondo biblico: la metafisica dell'Esodo. Ma tutto ciò fornisce risposte - e fornisce grandi risposte - a problemi differenti.

Da ateo dicevo: Come potrebbe rispondere alle esigenze più profonde della mia esistenza, un Dio che dice di sé "Io sono: Io sono"? Da convertito in Cristo, dico: Cosa me ne dovrei fare di un Dio-che-semplicemente-è, se già non avessi sperimentato la presenza di Dio che mi dice "Io ci sono: io sono con te"?

Un saluto

E' ricorrente il tema dell'esperienza di Dio come "confine" tra credenti e miscredenti

Voglio chiederti questo: hai mai solo provato a ricercare le origini di questa tua esperienza? Voglio dire, non hai mai pensato che quella che tu chiamavi esperienza di Dio fosse tale data la tua scuola di pensiero? Non ti ha mai atterrito la possibilità che gli eventi che ti circondassero assumessero un particolare significato perchè tu volevi che fosse cosi?

Non hai mai pensato che questa esperienza fosse a posteriori e non a priori?

Sono domande da curioso, nessuna polemica :ciao:

"Il vero problema delle citazioni in Internet è che non puoi mai sapere se sono autentiche" Oscar Wilde

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Quoto Napoleon...molto spesso si diventa credenti dopo momenti difficili e di sofferenza...ma la stessa cosa può essere letta in maniere diverse, ad esempio:

1-Dio, o comunque un essere superiore mi ha aiutato ad uscirne e la sofferenza mi aiuta ad avvicinarmi a Dio stesso

2-La sofferenza, e quindi la ricerca di un perchè che mi aiuti a prendere coscienza del mio dolore per superarlo mi porta a credere che esista un motivo per il quale tutto ciò sta accadendo

come vedete sono due modi di vedere la stessa cosa, ma uno mi porta a credere, mentre l'altro no...

"Se Dio esiste spero abbia una scusa valida"

Clear eyes, full heart...cant lose!!

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Credi pur sempre in un qualcosa (non necessariamente nel senso religioso).

Siamo tutti credenti e non credenti allo stesso tempo.

Perché il semplice atto del credere in un qualcosa ci rende non-credenti verso qualcos'altro.

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