manovella Inviato 13 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 13 Luglio 2006 Conosco da anni Tagore...meravigiloso poeta!! se non lo conosci ti consiglio Pedro Salinas - La voz a ti debida (La voce a te dovuta) raccolta superba! Flickr Quando il discepolo è pronto, Quelo appare. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mav Inviato 13 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 13 Luglio 2006 Veramente un'angolo notevole del forum... Complimenti Cimyosx! E a tutti quelli che vi hanno partecipato! My Photo-site -> http://www.msvphoto.altervista.org My Blog -> http://www.msvphoto.wordpress.com Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 13 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 13 Luglio 2006 Conosco da anni Tagore...meravigiloso poeta!! :lol: se non lo conosci ti consiglio Pedro Salinas - La voz a ti debida (La voce a te dovuta) raccolta superba! [/b] grazie, seguiro' il tuo consiglio Veramente un'angolo notevole del forum... Complimenti Cimyosx! E a tutti quelli che vi hanno partecipato! [/b] grazie, fa piacere... a volte la poesia è un po' dimenticata, lasciata da parte... :lol: Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mav Inviato 13 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 13 Luglio 2006 grazie, fa piacere... a volte la poesia è un po' dimenticata, lasciata da parte... [/b] Già ... e lo si vede ogni giorno... negli occhi della gente... A presto. My Photo-site -> http://www.msvphoto.altervista.org My Blog -> http://www.msvphoto.wordpress.com Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 14 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 14 Luglio 2006 Oggi una poesia di un autore più "tradizionale"...è stata la prima poesia che ho dovuto imparare a memoria a scuola... Autunno Vincenzo Cardarelli Autunno. Già lo sentimmo venire nel vento d'agosto, nelle pioggie di settembre torrenziali e piangenti e un brivido percorse la terra che ora, nuda e triste, accoglie un sole smarrito. Ora passa e declina, in quest'autunno che incede con lentezza indicibile, il miglior tempo della nostra vita e lungamente ci dice addio. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 14 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 14 Luglio 2006 Questa mi piace molto, mi ricorda qualcuno... Canzone dell'amante William Butler Yeats L'uccello sospira per desiderio d'aria, Il pensiero per non so qual luogo, Per il grembo il seme sospira. Ora scende un medesimo riposo Sulla mente, sul nido, Sulle cosce sforzate. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mav Inviato 16 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 16 Luglio 2006 Qualcosa di Pablo Neruda che ho sempre sotto gli occhi.... ODA A MIRAR PAJAROS "Vuelvo feliz de haber vivido con vosotros un minuto en el viento" My Photo-site -> http://www.msvphoto.altervista.org My Blog -> http://www.msvphoto.wordpress.com Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 17 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 17 Luglio 2006 Oggi andiamo sul classico, che più classico non si puo'... ma ogni tanto fa bene, no? Il Cinque Maggio Alessandro Manzoni Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; né sa quando una simile orma di pie' mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà . Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all'urna un cantico che forse non morrà . Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor. E sparve, e i dì nell'ozio chiuse in sì breve sponda, segno d'immensa invidia e di pietà profonda, d'inestinguibil odio e d'indomato amor. Come sul capo al naufrago l'onda s'avvolve e pesa, l'onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa, scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell'alma il cumulo delle memorie scese. Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull'eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir. Ahi! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò; e l'avviò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov'è silenzio e tenebre la gloria che passò. Bella Immortal! benefica Fede ai trionfi avvezza! Scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Gòlgota giammai non si chinò. Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
manovella Inviato 17 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 17 Luglio 2006 3/4 di questa poesia la ricordo a memoria dalle elementari!!! non l'ho mai scordata!! :? Flickr Quando il discepolo è pronto, Quelo appare. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 18 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 18 Luglio 2006 3/4 di questa poesia la ricordo a memoria dalle elementari!!! :P non l'ho mai scordata!! :? [/b] figurati che la mia maestra non ci sentiva praticamente più, quindi non avendo studiato la poesia a memoria, bastava biascicare qualche cosa di semi-comprensibile... ahhhh, che bei tempi... :wink: Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 18 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 18 Luglio 2006 Silenzio Edgar Lee Masters Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare, il silenzio dei boschi prima che sorga il vento di primavera. Il silenzio di un grande amore, il silenzio di una profonda pace dell'anima Il silenzio tra padre e figlio e il silenzio dei vecchi carichi di saggezza Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Admin GiM Inviato 18 Luglio 2006 Admin Segnala Condividi Inviato 18 Luglio 2006 il silenzio dei vecchi carichi di saggezza [/b] :P 👩💻 Leggi notizie Apple Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Erlkoenig Inviato 18 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 18 Luglio 2006 Oggi andiamo sul classico, che più classico non si puo'... ma ogni tanto fa bene, no? Il Cinque Maggio Alessandro Manzoni Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; né sa quando una simile orma di pie' mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà . Lui folgorante in solio vide il mio genio e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sònito mista la sua non ha: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al sùbito sparir di tanto raggio; e scioglie all'urna un cantico che forse non morrà . Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor. E sparve, e i dì nell'ozio chiuse in sì breve sponda, segno d'immensa invidia e di pietà profonda, d'inestinguibil odio e d'indomato amor. Come sul capo al naufrago l'onda s'avvolve e pesa, l'onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa, scorrea la vista a scernere prode remote invan; tal su quell'alma il cumulo delle memorie scese. Oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull'eterne pagine cadde la stanca man! Oh quante volte, al tacito morir d'un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir. Ahi! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò; e l'avviò, pei floridi sentier della speranza, ai campi eterni, al premio che i desideri avanza, dov'è silenzio e tenebre la gloria che passò. Bella Immortal! benefica Fede ai trionfi avvezza! Scrivi ancor questo, allegrati; ché più superba altezza al disonor del Gòlgota giammai non si chinò. Tu dalle stanche ceneri sperdi ogni ria parola: il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola, sulla deserta coltrice accanto a lui posò. [/b] La so ancora tutta a Memoria dalle Elementari :P Grande Manzoni!!! :amore: (P.S. NO, NON FU VERA GLORIA, dannato Traditore che ci regala alla Francia :P ) Se non volete rimanere inioranti ordinate subito "Parola di Erl", il nuovo Dizionario della Lingua italiana!. Lo trovate solo qui!!! D'ACCOOORDOOO? E se non lo acquistate subito vi verrà scagliata addosso la Maledizione universale del famoso Maestro di Vita Do Impotençao Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 19 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 19 Luglio 2006 Siamo uomini o caporali? Antonio de Curtis Io divido l'umanità in due categorie di persone: gli uomini ed i caporali. Quella degli uomini è la maggioranza; quella dei caporali, per fortuna, la minoranza. Gli uomini sono quelli costretti a lavorare come bestie tutta la vita, nell'ombra di un'esistenza misera. I caporali sfruttano, offendono, maltrattano, sono esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno. Li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità , l'abilità e l'intelligenza per farlo, ma con la sola bravura delle loro facce di bronzo, pronti a vessare l'uomo qualunque. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mav Inviato 19 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 19 Luglio 2006 Siamo uomini o caporali? Antonio de Curtis Io divido l'umanità in due categorie di persone: gli uomini ed i caporali. Quella degli uomini è la maggioranza; quella dei caporali, per fortuna, la minoranza. Gli uomini sono quelli costretti a lavorare come bestie tutta la vita, nell'ombra di un'esistenza misera. I caporali sfruttano, offendono, maltrattano, sono esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno. Li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità , l'abilità e l'intelligenza per farlo, ma con la sola bravura delle loro facce di bronzo, pronti a vessare l'uomo qualunque. [/b] Bella lì... è proprio grande, l'avevo dimenticata da qualche parte! My Photo-site -> http://www.msvphoto.altervista.org My Blog -> http://www.msvphoto.wordpress.com Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Erlkoenig Inviato 22 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 22 Luglio 2006 Passer, deliciae meae puellae, quicum ludere, quem in sinu tenere, cui primum digitum dare appetenti et acris solet incitare morsus cum desiderio meo nitenti carum nescio quid lubet iocari, credo ut, cum gravis acquiescet ador, sit solaciolum sui doloris, tecum ludere sicut ipsa possem et tristis animi levare curas! Catullo Se non volete rimanere inioranti ordinate subito "Parola di Erl", il nuovo Dizionario della Lingua italiana!. Lo trovate solo qui!!! D'ACCOOORDOOO? E se non lo acquistate subito vi verrà scagliata addosso la Maledizione universale del famoso Maestro di Vita Do Impotençao Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 24 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 24 Luglio 2006 Meir Wieseltier Da Lettere, in Lontano dall'alzabandiera, p. 69 «Questo mondo è pieno di tumuli e di resti di palazzi sepolti. Di piccole finestre delicate piene di terra. Non sono i sogni a tradirci, prima ancora siamo noi a tradire loro, a svegliarci travestiti da pratici mostri, ricchi di senno.» Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
MerGirl Inviato 25 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 25 Luglio 2006 Più lo leggo e più mi piace il tuo blog… [mode "orgasmic"=ON][/mode] Whipping Different… E devo confessare che In genere sono attratta dalla tristezza La solitudine non mi è sconosciuta, ma L'amore ha cercato di darmi il benvenuto Ma la mia anima si è ritirata Colpevole di lussuria e di peccato L'amore ha cercato di catturarmi Queste sono le mie labbra Ma sussurrano tristezza Questa è la mia voce, ma mente So come ridere Ma non conosco la felicità Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 25 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 25 Luglio 2006 Più lo leggo e più mi piace il tuo blog… [/b] grazie Ecco la poesia di oggi: Ti ho sognata Nazim Hikmet Ti ho sognata mi sei apparsa sopra i rami passando vicino alla luna tra una nuvola e l'altra andavi, e io ti seguivo ti fermavi e io mi fermavo, mi fermavo, e tu ti fermavi, mi guardavi e io ti guardavo ti guardavo e tu mi guardavi poi tutto è finito. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 26 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 26 Luglio 2006 Ancora una poesia del grandissimo Pablo Neruda.... Perchè tu possa ascoltarmi (Venti poesie d’amore…, V) Pablo Neruda Perchè tu possa ascoltarmi le mie parole si fanno sottili, a volte, come impronte di gabbiani sulla spiaggia. Collana, sonaglio ebbro per le tue mani dolci come l'uva. E le vedo ormai lontane le mie parole. Più che mie sono tue. Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico. Così si aggrappano alle pareti umide. E' tua la colpa di questo gioco cruento. Stanno fuggendo dalla mia buia tana. Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi. Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi, e più di te sono abituate alla mia tristezza. Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti perchè tu le ascolti come voglio essere ascoltato. Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle. Tempeste di sogni possono talora abbatterle. Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente. Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche. Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi. Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia. Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole. Tutto ti prendi tu, tutto. E io le intreccio tutte in una collana infinita per le tue mani bianche, dolci come l'uva. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ce Inviato 26 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 26 Luglio 2006 Oggi ho scoperto un nuovo poeta Copio la versione in inglese perchè le traduzioni in rete non mi soddisfano. Some say that love's a little boy,And some say it's a bird, Some say it makes the world go round, And some say that's absurd, And when I asked the man next door, Who looked as if he knew, His wife got very cross indeed, And said it wouldn't do. Does it look like a pair of pyjamas, Or the ham at a temperance hotel? Does its odour remind one of llamas, Or has it a conforting smell? Is it prickly to touch as a hedge is, Or soft as heiderdown fluff? Is it sharp or quite smooth at the edges? O tell me the truth about love. Our history books refer to it In cryptic little notes, It's quite a common topic on The Transatlantic boats; I've found the subject mentioned in Accounts of suicides, And even seen it scribbled on The back of railway-guides. Does it howl like a hungry Alsatian, Or boom like a military band? Could one give a first-rate imitation On a saw or a Steinway Grand? Is its singing at parties a riot? Does it only like Classical stuff? Will it stop when one wants to be quiet? O tell me the truth about love. Does it howl like a hungry Alsatian, Or boom like a military band? Could one give a first-rate imitation On a saw or a Steinway Grand? Is its singing at parties a riot? Does it only like Classical stuff? Will it stop when one wants to be quiet? O tell me the truth about love. I looked inside the summer-house, It wasn't ever there, I tried the Thames at Maidenhead, And Brighton's bracing air, I don't know what the blackbird sang, Or what the tulip said; But it wasn't in the chickenrun, Or underneath the bed. Can it pull extraordinary faces? Is it usually sick on a swing? Does it spend all its time at the races, Or fiddling with pieces of string? Has its views of its own about money? Does it think Patriotism enough? Are its stories vulgar but funny? O tell me the truth about love. When it comes, will it come without warning, Just as I'm picking my nose? Will it knock on my door in the morning, Or tread in the bus on my toes? Will it come like a change in the weather? Will its greeting be courteous or rough? Will it alter my life altogether? O tell me the truth about love. (Wystan Hugh Auden)[/b] Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
manovella Inviato 26 Luglio 2006 Segnala Condividi Inviato 26 Luglio 2006 Adoro le poesie di Auden!! credo questa qui sotto sia quella che l'ha reso famoso un pò a tutti, viene infatti recitata in Quattro matrimoni e un funerale! Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono fate tacere il cane con un osso succulento. Chiudete i pianoforti e tra un rullio smorzato, portate fuori il feretro. Si accostino i dolenti. Incrocino aeroplani, lamentosi, lassù e scrivano sul cielo il messaggio: Lui è morto. Allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni. I vigili si mettano guanti di tela nera. Lui era il mio nord, il mio sud, il mio est e ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto. Pensavo che l'amore fosse eterno e avevo torto. Non servono più le stelle, spegnetele anche tutte, imballate la luna, smontate pure il sole, svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco perché ormai più nulla può giovare. Flickr Quando il discepolo è pronto, Quelo appare. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 27 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 27 Luglio 2006 Dante Alighieri Divina Commedia Canto 34 Lo duca e io per quel cammino ascoso intrammo a ritornar nel chiaro mondo; e sanza cura aver d'alcun riposo, salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch'i' vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 31 Luglio 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 31 Luglio 2006 Oggi un autore che adoro: Desiderio Federico Garcia Lorca Solo il tuo cuore ardente e niente più. Il mio paradiso un campo senza usignolo né lire, con un fiume discreto e una fontanella. Senza lo sprone del vento sopra le fronde né la stella che vuole essere foglia. Una grandissima luce che fosse lucciola di un'altra, in un campo di sguardi viziosi. Un riposo chiaro e lì i nostri baci, nèi sonori dell'eco, si aprirebbero molto lontano. Il tuo cuore ardente, niente più. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 1 Agosto 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 1 Agosto 2006 Catullo Carme LI Mi sembra simile ad un dio, anzi, se è lecito, superiore agli dei, colui che, seduto a te di fronte, a lungo ti guarda e ti ascolta, mentre dolcemente gli sorridi; a me infelice questo toglie completamente i sensi; perché non appena ti vedo, o Lesbia, non mi resta più un filo di voce, la lingua s'inceppa, sottile per le membra serpeggia una fiamma, rimbombano le orecchie per un suono interno, su entrambi gli occhi cala la notte. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 1 Agosto 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 1 Agosto 2006 Ecco il testo di una canzone famosissima, cantata da tanti in tante lingue, ma che resterà nella storia nella versione cantata da Marlene Dietrich. Questa canzone (in realtà una poesia scritta da un soldato tedesco durante la prima guerra mondiale che venne messa in musica) è diventata l'inno "ufficioso" dei soldati della seconda guerra mondiale; è incredibile, ma sia nelle caserme tedesche che in quelle francesi che in quelle americane si ascoltava questa canzone, tradotta ed adattata nelle varie lingue. Ebbene si, la poesia (e la musica) è più forte dell'odio, della forza, della guerra, della morte. In questo sito vi sono dei link per ascoltarla (non so se funzionano). Se il link funziona, scegliete l'interpretazione di Marlene Dietrich... Lili Marleen Hans Leip 1. Vor der Kaserne Vor dem großen Tor Stand eine Laterne Und steht sie noch davor So woll'n wir uns da wieder seh'n Bei der Laterne wollen wir steh'n |: Wie einst Lili Marleen. :| 2. Unsere beide Schatten Sah'n wie einer aus Daß wir so lieb uns hatten Das sah man gleich daraus Und alle Leute soll'n es seh'n Wenn wir bei der Laterne steh'n |: Wie einst Lili Marleen. :| 3. Schon rief der Posten, Sie blasen Zapfenstreich Das kann drei Tage kosten Kam'rad, ich komm sogleich Da sagten wir auf Wiedersehen Wie gerne wollt ich mit dir geh'n |: Mit dir Lili Marleen. :| 4. Deine Schritte kennt sie, Deinen zieren Gang Alle Abend brennt sie, Doch mich vergaß sie lang Und sollte mir ein Leids gescheh'n Wer wird bei der Laterne stehen |: Mit dir Lili Marleen? :| 5. Aus dem stillen Raume, Aus der Erde Grund Hebt mich wie im Traume Dein verliebter Mund Wenn sich die späten Nebel drehn Werd' ich bei der Laterne steh'n |: Wie einst Lili Marleen. :| ----------------------------------------------------- Questa è la versione italiana (non è una traduzione, ma il testo è stato praticamente riscritto...) cantata da Milly e Meme Bianchi, nel 1942-43, magari la riconoscete: Tutte le sere sotto quel fanal presso la caserma ti stavo ad aspettar. Anche stasera aspetterò, e tutto il mondo scorderò |: con te Lili Marleen :| O trombettier stasera non suonar, una volta ancora la voglio salutar. Addio piccina, dolce amor, ti porterò per sempre in cor |: con me Lili Marleen :| Prendi una rosa da tener sul cuor legala col filo dei tuoi capelli d'or. Forse domani piangerai, ma dopo tu sorriderai. |: A chi Lili Marleen? :| Quando nel fango debbo camminar sotto il mio bottino mi sento vacillar. Che cosa mai sarà di me? Ma poi sorrido e penso a te |: a te Lili Marleen :| Se chiudo gli occhi il viso tuo m'appar come quella sera nel cerchio del fanal. Tutte le notti sogno allor di ritornar, di riposar, |: con te Lili Marleen :| Oggi ho scoperto un nuovo poeta Copio la versione in inglese perchè le traduzioni in rete non mi soddisfano. [/b] grandissimo Auden! Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
manovella Inviato 16 Agosto 2006 Segnala Condividi Inviato 16 Agosto 2006 cimy m ae' nato tuo figlio??? :fiorelino: Flickr Quando il discepolo è pronto, Quelo appare. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 17 Agosto 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 17 Agosto 2006 cimy m ae' nato tuo figlio??? :fiorelino: sto facendo avanti e indietro dall'ospedale, ma non ne vuole sapere di venire in questo pazzo pazzo mondo... in ogni caso, i migliori si fanno sempre attendere, no??? ogni volta che posso mi collego sul tuo blog per vedere come te la passi, mi sembra che tu stia vivendo una bella esperienza! Divertiti e fanne tesoro, mi raccomando bacioni Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
skymac Inviato 17 Agosto 2006 Segnala Condividi Inviato 17 Agosto 2006 Piazza Armerina di Maria Grazia Nigi Racconta un’antichissima leggenda siciliana portata su dal mare. Donna Armerina piange come una fontana, il suo padrone giramondo è andato via. Senza terra l’ha lasciata. Donna Armerina arranca lungo la strada. Scioglie i capelli neri, ali di vento dentro la nottata. Straccia la veste bianca, toglie la chiave d’oro nascosta dentro il seno. La getta dentro il pozzo che è segreto, dove la luna dorme rispecchiata. Guarda l’ultimo cielo pieno d’ombre, poi si nasconde, è disperata! Intanto dentro la casa bruna, fatta di spine, le sue sorelle maghe, preparano frittelle di sventura. Donna Armerina le mangerà più d’una… Come una musica celeste passano in volo mille anni, assieme alle colombe, ai draghi, e i gelsi. Quando d’un tratto soffia un forte vento, e un grido di potenza spacca la terra cruda… Sotto la buca nuda, avanza e suda la lucentezza dell’avorio. Cintura delle mura che prende forma sotto il sole, come un castello magico che s’ingrandisce lungo la pianura. Dice la storia, ormai tornata a galla perchè sia raccontata.. Prima che diventasse roccia, che diventasse pietra rosa. Cantico di corallo, ricamo della natura. Piazza Armerina era una donna, era una fiamma era la storia di una creatura. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
cimyosx Inviato 17 Agosto 2006 Autore Segnala Condividi Inviato 17 Agosto 2006 visto che vado di fretta, oggi ne posto una piccola piccola, ma molto bella... Holde Lili, warst so lang - Goethe - Holde Lili, warst so lang All mein Lust und all mein Sang; Bist, ach, nun mein Schmerz, und doch All mein Sang bist du noch. ------------ traduzione ---------------------- Cara Lili, sei stata a lungo Cara Lilli, sei stata a lungo tutta la gioia, tutto il mio canto; adesso, ahimè, sei tutto il mio dolore, eppure sei tutto il mio canto ancora. Meno Vodka, amico, meno Vodka... Carpe diem, quam minimum credula postero! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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