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Era meglio privatizzare o no l'acqua?


kikkofede

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è un esempio di dove si può trovare i soldi...

davvero 4,4miliardi per il parco auto? non pensavo così tanto! ma andare in giro con le panda? ok, è una provocazione, ma neanche tanto, le serie7 su cui viaggiano constano dagli 80000 euro in su, non dico panda, ma una passat da 30000 non basta?

Esistono 10 tipi di persone: chi capisce il binario e chi no

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350 milioni solo di rimborsi elettorali

Invece di appaltare la gestione dell'acqua, se appaltassimo la gestione della Nazione non costerebbe di meno e magare sarebbe più efficiente siccome gli "assunti" sarebbero a rischio licenziamento da parte degli azionisti (i cittadini)?

Non per mettere il dito nella piaga o come si dice, ma per i rimborsi ai partiti non era stato fatto un referendum???

Cmq sta venendo veramete fuori un bel topic contanti OT ma nessun flame eppure abbiamo di mezzo la politica...

La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore

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Il referendum era stato fatto e aveva stabilito che fossero aboliti, ma si parlava di Finanziamento pubblico ai partiti, ovviamente, i furboni, hanno pensato di proporsi a votazione il rimborso ai partiti, mica il finanziamento! :baby:

Di politica ce ne vedo davvero neppure l'ombra. Si sta discutendo, tra l'altro, pacatamente dei problemi del nostro paese e di come vorremmo che venissero risolti, e tutto partito da una goccia d'acqua che ha fatto traboccare il vaso... non sempre quella che esce dal contenitore fa danni! :DD

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No non era meglio privatizzare l'acqua, era meglio tagliare i finanziamenti alla politica.. la risposta, ovvero il succo della risposta, è questa!

Ma credo che nulla sia irrealizzabile!? Cioè ai tuoi occhi è ovviamente realizzabile che noi dobbiamo subire la privatizzazione, mentre che loro si taglino tutte quelle spese no?

E perché? Partendo da questa idea, allora, devo iniziare a prepararmi col gommone per emigrare come profugo, presto, in qualche altro paese in cerca di un futuro migliore :shock:

E questa "riforma" come la attualizzeresti?

No perché vedendo il tipo di "riforma" l'unico metodo plausibile affinché ciò avvenga sarebbe quella di una Rivoluzione Francese nel nostro paese....:ghghgh:

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si attua cominciando a informarsi per bene su chi si sta votando e partecipando attivamente alla vita politica, so che non è facile ma è l'unico modo se non si vuole la violenza, altrimenti rivoluzione e via ma quella è rischiosa spesso portano a dittature

Esistono 10 tipi di persone: chi capisce il binario e chi no

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Questa mia "riforma" si otterrebbe in un bel po' di tempo, non certo semplicemente, ma attraverso la partecipazione attiva di chi la pensa così.

Prima di tutto, come suggerisce "bencio", informandosi adeguatamente, leggendo e leggendo molto, da quotidiani, non soffermandosi a quello preferito o della fazione preferita (ma leggendone almeno tre o quattro per dedurre adeguate considerazioni), leggendo libri sui problemi nazionali e non solo, informandosi sulle teorie economiche e non solo, proporre le proprie letture agli altri, proporsi agli altri, rischiare buttandosi in politica e cercare chi, veramente, condivida tali opinioni, lottare con le parole, e con l'anima, per raggiungere quante più persone possibile.

La democrazia, perché poter dire queste cose, poterle fare è democrazia, ci consente, per nostra fortuna, di unirci in un'unica voce e farci sentire.

Fino a che, disillusi, e arrendevoli, non urliamo cosa vogliamo nessuno verrà a chiedercelo. Se poi, coraggiosamente, vogliamo tentare di ottenere quello che vorremmo, forza e unione, e via per lanciarci in quel complicato mondo, giungla, della politica, ma restando virtuosi, coraggiosi e soprattutto ONESTI.

Nulla è impossibile: Ambrosoli, rischiando la vita per il suo paese, perdendola, mandò in galera Sindona, massone, supportato dalla politica e dalla P2. Le cose si possono cambiare. SEMPRE!

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E questa "riforma" come la attualizzeresti?

No perché vedendo il tipo di "riforma" l'unico metodo plausibile affinché ciò avvenga sarebbe quella di una Rivoluzione Francese nel nostro paese....:ghghgh:

Nulla arriva da se, e neppure subito. La cosa deve partire dalla morale, dalla volontà delle persone, di perseguire il cambiamento.

Siamo in una nazione dove, dopo pochi giorni, dimentichiamo tutto. Se oggi ci lamentiamo di come vanno gli acquedotti, domani che i tg non ne parleranno, sicuro, non fregherà più a nessuno. Che vuoi cambiare con una mentalità del genere? Chi si informa ancora su come va Alitalia? E sulle navi dei veleni affondate in calabria? E sulle indagini riguardanti la camorra nei consorzi dell'immondizia in campania? e sul problema della pollina in veneto? tanto per citarne alcuni!

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bencio, se per caso ho detto che da qualche parte eri ot mi scuso ho stra parlato, intendevo dire che il mio era un ot!

ora mi ripeto: quello che dite (bencio e v1nc3) è condivisibile. Molto condivisibile. In italia si sprecano tanti di quei soldi per porcate inimmaginabili che al solo pensiero viene da piangere. Detto questo, farsi promotori di un referendum non è cosa da nulla, servono soldi, organizzazione, tempo e grande consapevolezza di quel che si sta facendo, giusto per non veder cadere tutto per qualsivoglia imprevisto errore. Dunque, vi posso garantire che avrete la mia attiva collaborazione qualora decideste di intraprendere una simile iniziativa, fermo restando che la ritengo inutile e vi spiego perchè:

la classe politica è unita in un'unica tematica: tenersi ben stretta i propri privilegi. Non esiste un quesito referendario formulabile in modo da far cadere questi privilegi, magari uno o due si, tutti no. E qualsiasi cosa farete basterà una bella seduta in parlamento con voto unanime bipartisan per mettervela dove non batte il sole. La, passatemi il termine, "rivoluzione" che auspicate (e mi unisco a voi) è prima di tutto culturale, poi anche politica, istituzionale e tutto quello che volete. Ma non è facile, e soprattutto non è veloce. Qui invece, sempre a mio parere, servono soluzioni rapide perchè abbiamo già la nutella fino al collo e basta poco per soffocarci dentro. Se accettiamo quanto sopra detto beh..non vedo una soluzione pratica alternativa alla "privatizzaione" dell'acqua. Non è una decisione irrevocabile, e rappresenta il compromesso a cui dobbiamo piegarci per non trovarci tra 10 anni in una situazione così compromessa che nemmeno il più illuminato dei governi potrebbe mai riabilitare.

io la penso così, nessuno mai riuscirà a convincermi che si può cambiare l'italia in 2-3 anni, ma se qualcuno ne fosse in grado VI PREGO fatelo, sarò il primo a chinare il capo dichiarare con somma gioia di essermi sbagliato. Fino ad allora continuerò a dire che la vostra e solo demagogia

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Beh Stevie, nulla cambia in 2 anni. Ci vuole tempo per cambiare radicalmente una società.

Però ti dico, e ne sono sempre più convinto, che le cose stanno cambiando... forse poco alla volta ma l'aria profuma di "ribellione morale". La gente non è stupida, e neppure tutti sono disonesti. C'è chi non sopporta più quel tanfo ipocrita che viene emanato da personaggi in giacca e cravatta che millantano di curarsi degli italiani.

Si è iniziato, grazie al coraggio di alcuni, con un referendum e la voce, unanime, di tanti s'è fatta sentire. Alcune cose, infatti, proprio grazie a quella voce levatasi attraverso 4 schede referendarie, non potranno esser fatte così facilmente. Le centrali nucleari, s'è evinto, nessuno le vuole: quale pazzo proverebbe a costruirne? Se desidera il linciaggio pubblico, beh, allora ci prova... ma nessuno starà zitto!

Se qualcuno vuole provare a privatizzare l'acqua, sa già che nessuno l'appoggerebbe, o comunque sarebbe una minoranza. Meglio non provare a fare qualcosa che scontenta i tanti o la poltrona salta.

Lasciamo stare il quarto quesito su cui gli italiani si sono espressi... perchè di chiaro contenuto politoco ma espressione comunque della volontà di cambiare un regime di cose piuttosto "particolare".

E' anche attraverso queste cose, i referendum, che la voce si fa sentire. Poi, senza arrendersi ed avere fretta, continuando a parlarci potremmo farci sentire... magari un giorno qualcuno di noi, perchè no, maturando consapevolezza di tante cose potrebbe trovarsi in un qualche ruolo dirigenziale o politico e provare ad attuare la volontà condivisa di tutti i suoi interlocutori. L'arrendersi ed il non provarci, già nel piccolo quotidiano, è la causa del nostro affondare in un mare di schifezza.

Partecipa, parla, racconta, denuncia le ingiustizie ai tuoi occhi, fatti sentire da me, da bencio, da chiunque altro ascolti o non voglia ascoltare... così anche tu cambierai attivamente le cose!

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Premetto che non ho letto tutta la discussione, non ne ho voglia, dico solo la mia:

Secondo me, è meglio che le acque non siano state privatizzate, visto che ne sarebbe derivato solo un'aumento del costo dell'acqua e un'ulteriore lucro per chi sta già fin troppo bene economicamente.

Oggi: MacBook Pro Touchbar 16” (2019) | iPhone XS 64GB | iPad Pro 11” 64GB (2018)

Prima: Macbook Pro Retina 15" (2015) | Macbook Pro 13" (Mid 2010) | iPod Touch 2G 8GB | iPad 2 3G 16GB | iPhone 4S White 16GB | iPhone 6S Space Gray 16GB 

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Ospite monsterflying

La cosa intelligente da fare sarebbe la realizzazione di acquedotti per gli ATO (ambiti territoriali ottimali), grosso modo corrispondenti alle province, affidati per la gestione dell'infrastruttura ad una singola società privata, con un mandato pluriennale. La fornitura del servizio dovrebbe invece essere liberalizzata, concedendo alle società che abbiano in appalto le sorgenti la licenza di vendita, in mercato concorrenziale, dell'acqua ai privati ed alle società. La compensazione tra l'acqua immessa nell'acquedotto di riferimento della sorgente e quella delle utenze a livello nazionale sarebbe proporzionale ai metri cubi forniti/utilizzati. L'eventuale differenza negativa verrebbe compensata con un'esborso in denaro verso la società che rifornisce fisicamente le utenze, pagandola al prezzo di costo.

Siccome mi sono espresso in maniera sibillina, farò un esempio: prendiamo la Tennacola, società che gestisce una sorgente in provincia di Macerata, e che ha il suo acquedotto in provincia di Fermo. La sorgente produce mettiamo 10'000 litri d'acqua all'ora (esempio, naturalmente) e questi sono tutti destinati, ovviamente, all'utenza dell'acquedotto. In regime di libero mercato, l'ACEA può vendere l'acqua alle sue tariffe a Fermo. Prendiamo la famiglia fermana, che può scegliere tra tanti fornitori di acqua; Tennacola la vende a 1,25 euro al litro, ACEA a 1,10. Sceglie ACEA, e paga l'acqua quanto pattuito. Ovviamente l'acqua verrebbe fornita da Tennacola, che sarebbe fornitore. ACEA gestisce l'utenza.

Il sistema funziona a livello Italia: siccome l'ACEA rifornisce le case italiane di 150'000 litri di acqua all'ora, può venderne 150'000 all'ora in tutta Italia, come gestore, indipendentemente dal fatto che sia anche fornitore.

Che succede però se le sue tariffe sono concorrenziali e gente chiede il suo servizio oltre la produzione giornaliera? ACEA pagherà l'acqua al fornitore, al prezzo di costo. Quindi, se Tennacola estrae l'acqua e questo gli costa 1 euro al litro, l'ACEA gli pagherà un euro al litro.

Naturalmente, dovrebbe rimanere (come per Enel Servizio Elettrico, Eni Servizio di Maggior Tutela, ecc) un servizio a tariffe standard corrispondenti grosso modo al prezzo di costo + uno spread uguale in tutta Italia, in maniera che chi non voglia entrare nel mercato libero scelga di rimanere col caro vecchio fornitore.

Sono stato spiegato?italiamac_biggrin.gif

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Beh Stevie, nulla cambia in 2 anni. Ci vuole tempo per cambiare radicalmente una società.

Però ti dico, e ne sono sempre più convinto, che le cose stanno cambiando... forse poco alla volta ma l'aria profuma di "ribellione morale". La gente non è stupida, e neppure tutti sono disonesti. C'è chi non sopporta più quel tanfo ipocrita che viene emanato da personaggi in giacca e cravatta che millantano di curarsi degli italiani.

Si è iniziato, grazie al coraggio di alcuni, con un referendum e la voce, unanime, di tanti s'è fatta sentire. Alcune cose, infatti, proprio grazie a quella voce levatasi attraverso 4 schede referendarie, non potranno esser fatte così facilmente. Le centrali nucleari, s'è evinto, nessuno le vuole: quale pazzo proverebbe a costruirne? Se desidera il linciaggio pubblico, beh, allora ci prova... ma nessuno starà zitto!

Se qualcuno vuole provare a privatizzare l'acqua, sa già che nessuno l'appoggerebbe, o comunque sarebbe una minoranza. Meglio non provare a fare qualcosa che scontenta i tanti o la poltrona salta.

Lasciamo stare il quarto quesito su cui gli italiani si sono espressi... perchè di chiaro contenuto politoco ma espressione comunque della volontà di cambiare un regime di cose piuttosto "particolare".

E' anche attraverso queste cose, i referendum, che la voce si fa sentire. Poi, senza arrendersi ed avere fretta, continuando a parlarci potremmo farci sentire... magari un giorno qualcuno di noi, perchè no, maturando consapevolezza di tante cose potrebbe trovarsi in un qualche ruolo dirigenziale o politico e provare ad attuare la volontà condivisa di tutti i suoi interlocutori. L'arrendersi ed il non provarci, già nel piccolo quotidiano, è la causa del nostro affondare in un mare di schifezza.

Partecipa, parla, racconta, denuncia le ingiustizie ai tuoi occhi, fatti sentire da me, da bencio, da chiunque altro ascolti o non voglia ascoltare... così anche tu cambierai attivamente le cose!

sarò sincero, io ho colto con discreta preoccupazione il risultato del referendum. Tralasciando il quesito sul legittimo impedimento (per il quale le riflessioni sono scontate) francamente mi sarei aspettato dei risultati differenti, di certo non plebiscitari, sugli altri tre. Il problema non è che abbia vinto il si o il no, ma che mezza italia si sia espressa in maniera univoca nonostante oggettivamente esistano motivazioni valide sia per essere favorevoli che contrari a ciascuna delle 3 proposte. Allora mi chiedo: siamo davvero di fronte ad una situazione anomala, statisticamente estremamente improbabile, in cui la quasi totalità dei votanti su quattro quesiti ha raggiunto autonomamente le stesse conclusioni, o molte persone sono state "indotte" a votare in quel modo a causa delle proprie opinioni politiche piuttosto che per paura o ignoranza (in materia ovviamente) senza essere consapevoli di ciò che stavano facendo? Sarei stato molto, ma veramente molto, più sereno se la vittoria dei si fosse stata netta (tipo un 70-30 per intenderci) lasciando però intendere che almeno qualcuno ha riflettuto è non ha messo 4 SI a caso. Invece sono piuttosto convinto che non sia così.

Preciso, non sto assolutamente criticando le vostre opinioni in merito, mi sembra che qui tutti abbiano un ragionamento proprio alle spalle, ma c'è gente su internet che scrive cose tipo "sono contenta, abbiamo avuto quorum"..non so se rendo l'idea..

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sarò sincero, io ho colto con discreta preoccupazione il risultato del referendum. Tralasciando il quesito sul legittimo impedimento (per il quale le riflessioni sono scontate) francamente mi sarei aspettato dei risultati differenti, di certo non plebiscitari, sugli altri tre. Il problema non è che abbia vinto il si o il no, ma che mezza italia si sia espressa in maniera univoca nonostante oggettivamente esistano motivazioni valide sia per essere favorevoli che contrari a ciascuna delle 3 proposte. Allora mi chiedo: siamo davvero di fronte ad una situazione anomala, statisticamente estremamente improbabile, in cui la quasi totalità dei votanti su quattro quesiti ha raggiunto autonomamente le stesse conclusioni, o molte persone sono state "indotte" a votare in quel modo a causa delle proprie opinioni politiche piuttosto che per paura o ignoranza (in materia ovviamente) senza essere consapevoli di ciò che stavano facendo? Sarei stato molto, ma veramente molto, più sereno se la vittoria dei si fosse stata netta (tipo un 70-30 per intenderci) lasciando però intendere che almeno qualcuno ha riflettuto è non ha messo 4 SI a caso. Invece sono piuttosto convinto che non sia così.

Preciso, non sto assolutamente criticando le vostre opinioni in merito, mi sembra che qui tutti abbiano un ragionamento proprio alle spalle, ma c'è gente su internet che scrive cose tipo "sono contenta, abbiamo avuto quorum"..non so se rendo l'idea..

Capisco cosa intendi e vista dalla tua ottica hai anche ragione... ma il problema è che siccome siamo in una situazione strana e i quesiti in questione piuttosto importanti, chi ha deciso di dire no, questa la cosa strana davvero, non è andato a votare! Il problema è tutto qua! A votare sono andati i SI, i No, invece di proporsi attivamente hanno disertato! Ti rendi conto che sul 54% della popolazione il 95% erano SI? e il resto della popolazione dove è stata? I NO hanno disertato, ecco perchè tu hai notato questa distorsione . Il problema è che la gente non va a votare perchè non gliene frega niente di come va a finire questo paese!

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anche se il governo attuale cerca di farlo credere non c'è solo una persona al comando

torniamo all'esempio FS, fu privatizzata per risollevarla, poi è tornata pubblica? no. e comunque un sistema come questo non può funzionare, hai detto che per sistemare la rete idrica servono minimo 65 miliardi di euro, una cifra che a suon di bollette salate torna indietro in non meno di 15 anni tu, azienda privata, ti metteresti ad investire tale cifra e farti un mazzo tanto per aggiustare tutto sapendo che appena finito il tempo di ammortamento, e cioè subito prima che il capitale investito cominci a fruttare ti verrà tolta la gestione per ridarlo al pubblico? sapendo che il sistema ti viene affidato solo per 10-15 anni ti conviene di gran lunga tenerlo su come puoi fin che dura guadagnandoci e poi restituirlo peggiore di prima

Io si! Se sono una spa le quote lo stato prima me le compra, poi una volta che è l'azionista maggioritario cambia il tipo di società da spa a pubblica...naturalmente con tutte le procedure del caso...e io io socio dell'spa divento ricco perché ho avuto si tante spese e solo una parte degli introiti dell'ammortamento ma ho rivenduto le mie quote a molto più di quanto avessi mai potuto fare prima visto che ho preso un impianto scassato e te l'ho rivenduto nuovo! :)

Penso che qui tutti vorremmo un sistema idrico funzionante.

Il privato vorrebbe un sistema idrico lucroso.

Lucro e servizio pubblico sono agli antipodi.

Io la vedo così e non ho ancora visto un'impresa privata che abbia fatto il bene della società!

E laddove è entrato il privato è spesso, se non spessissimo, crollato tutto: FS sono un esempio, poi ricordiamoci la SIP, privatizzata, è stata affondata dai debiti del gruppo Pirelli...

??? FS ora un minimo funziona...fa ancora pena in certi casi ma ribadisco alcune sono competenze regionali, e il servizio peggiore guarda caso è quello regionale...

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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certo che sono fissato con l'evasione dato che combatterla seriamente e non con scudi ridicoli sarebbe la soluzione a questo problema e anche ad altri tipo i soldi per l'università

i 91 sono solo andata in treno, per l'auto ho calcolato i costi dati da viamichelin, sui 55 di benza e 35 di autostrada, l'unica cosa su cui perde l'auto è il tempo impiegato

se si vuole spendere meno in treno c'è l'espresso, costa 35 e ci mette 6 ore

Quindi costa uguale, ci metti meno e non hai la fatica di guidare...io vado in treno :P

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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Capisco cosa intendi e vista dalla tua ottica hai anche ragione... ma il problema è che siccome siamo in una situazione strana e i quesiti in questione piuttosto importanti, chi ha deciso di dire no, questa la cosa strana davvero, non è andato a votare! Il problema è tutto qua! A votare sono andati i SI, i No, invece di proporsi attivamente hanno disertato! Ti rendi conto che sul 54% della popolazione il 95% erano SI? e il resto della popolazione dove è stata? I NO hanno disertato, ecco perchè tu hai notato questa distorsione . Il problema è che la gente non va a votare perchè non gliene frega niente di come va a finire questo paese!

io credo invece ci sia stata molta ignoranza sui quesiti e l'informazione sia stata da auto-didatta chi ha avuto più senso civico o più, semplicemente, voglia si è informato ha spulciato in rete quello che veniva detto oppure ha avuto altre forme di informazioni, te pensa che il giorno prima delle votazioni parlavo con un amico che non mi sapeva elencare nemmeno i quesiti referendari non come proposti, ma sapere che si votava per nucleare acqua e legittimo impedimento.

Poi vorrei far notare una cosa almeno io non ho visto il giorno dopo nemmeno mezza notizia (vespa & C) che commentassero qualcosa, eppure mi ricordavo che all'ultima tornata referendaria le trasmissioni di spessore politico(!) ne parlavano sia per lodare o per infamare come di solito avviene... cavoli non ho visto nemmeno Pannella!!

La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore

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Ora un post serio.

Allora difficile rispondere a tutti e cercherò di essere breve.

Quest'idea della "rivoluzione" e sul fatto che la politica costi troppo direi che siamo tutti più che d'accordo. Basterebbe cominciare a partire dagli stipendi dei circa 1000 parlamentari. Problema numero 1: lo stipendio lo determina un regolamento parlamentare stesso e dubito ci si possa fare molto da liberi cittadini perché non credo sia un possibile oggetto di referendum. La cosa è anomala, come se io andassi a lavorare come muratore e decidessi che il mio stipendio e di 25000€ e il mio capo non possa opporsi...la cosa fa già venire i nervi.

Su tutto il resto forse esistono leggi (e non regolamenti parlamentari) su cui forse è possibile agire, ma siccome si va ad intaccare i loro privilegi troverebbero una legge diversa, fuori della competenza del referendum, e la approverebbero nel giro di una settimana.

Dunque che facciamo? Diamo fuoco a tutti? E poi chi ci mettiamo su? Qualcuno che sa cosa vuol dire fame e farà di tutto per legittimarsi uno stipendio da capogiro? Dove troviamo 1000 persone ugualmente oneste? C'è chi al parlamento devolve il proprio stipendio in beneficenza e persino chi ha tentato di modificare a ribasso il regolamento: è stato cassato! Il problema non sta nel trovare l'onesto, ma trovarne 500 (o quanti ne servono per avere la maggioranza adeguata per quel tipo di delibera). Noi dal basso possiamo fare molto, ma dobbiamo anche essere consapevoli che ciò che abroghiamo può essere spesso sostituito con sotterfugi; quello che proponiamo deve comunque essere approvato. Quindi o ci armiamo di forcone ogni qual volta ciò che il cittadino ha abrogato/proposto non viene considerato o la vedo dura. Capisco però anche l'operaio stanco da 8 ore in cantiere che non ha voglia di armarsi ogni sera per combattere una battaglia simile... Non ci accordiamo in un condominio e pretendiamo di mettere insieme milioni di italiani? Perché abrogare non è sufficiente, bisogna proporre alternative. E chi le propone? I cittadini o chi essi hanno eletto! Allora io vedo una soluzione "semplice": abbiamo il diritto e il dovere di eleggere dei rappresentanti, ma non abbiamo il potere di cacciarli a calci in culo! (passatemelo) :) Partendo dalla proposta di una simile legge, che ci consenta di fare qualcosa come un referendum per determinare la sorte del governo, allora le cose potrebbero migliorare...

Attenzione però, anche qui ci vogliono dei limiti o addio stabilità governativa e diventa il caos. Notare già, come una semplice cosa, possa comportare problemi enormi...ci vorrebbero i migliori programmatori di Apple, Microsoft e chiunque altro per fare le leggi: bisogna prevedere tutte le possibili combinazioni che un "utonto" può combinare e fare in modo di evitare che il sistema crashi. Per le leggi (per me) occorre comportarsi così, ma chi finisce a fare il politico? Gente che spesso fatica a fare 2 + 2? e senza necessariamente andare in alto con i ranghi, basta guardare nella propria giunta comunale e iniziare a stilare una lista! In effetti (io per primo) non partecipiamo minimamente all'attività politica locale cercando intanto di sceglierci dei rappresentanti, locali appunto, che hanno sicuramente più influenza diretta verso quelli centrali...

Iniziando dal basso forse si può arrivare all'alto. Cominciamo a sceglierci sindaci decenti, proporre a livello nazionale quello che proprio non va bene, partecipare a tutti i livelli alle attività sociali, senza però riempirsi la testa di slogan propagandistici. Pensiamo con la nostra testa! Sono stufo di sentir parlare certi ragazzi e sentirgli dire continuamente a ciclo continuo "combattiamo il sistema" "uccidiamo i padroni" "abbasso la politica del profitto"...queste sono solo stronzate! (scusate) Invece di dire ste cose bisognerebbe informarsi seriamente, seguire le sedute comunali, dire la propria criticando e suggerendo! Lamentarsi e lasciare agli altri l'onere di inventarsi qualcosa che vada bene a me, che mi lamento, è da stupidi...visto che è a me che non va bene te lo dico e ti suggerisco come mi piacerebbe...poi sarà compito di chi ho eletto raccogliere i punti più condivisi e renderli attuabili. Se poi alla maggioranza continua a far schifo si prenderanno altri provvedimenti, ricordandoci che non si può accontentare tutti.

La pianto qui perché sono decaduto fin troppo nel retorico e lo detesto! :oops:

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Ora un post serio.

Allora difficile rispondere a tutti e cercherò di essere breve.

Quest'idea della "rivoluzione" e sul fatto che la politica costi troppo direi che siamo tutti più che d'accordo. Basterebbe cominciare a partire dagli stipendi dei circa 1000 parlamentari. Problema numero 1: lo stipendio lo determina un regolamento parlamentare stesso e dubito ci si possa fare molto da liberi cittadini perché non credo sia un possibile oggetto di referendum. La cosa è anomala, come se io andassi a lavorare come muratore e decidessi che il mio stipendio e di 25000€ e il mio capo non possa opporsi...la cosa fa già venire i nervi.

Su tutto il resto forse esistono leggi (e non regolamenti parlamentari) su cui forse è possibile agire, ma siccome si va ad intaccare i loro privilegi troverebbero una legge diversa, fuori della competenza del referendum, e la approverebbero nel giro di una settimana.

Dunque che facciamo? Diamo fuoco a tutti? E poi chi ci mettiamo su? Qualcuno che sa cosa vuol dire fame e farà di tutto per legittimarsi uno stipendio da capogiro? Dove troviamo 1000 persone ugualmente oneste? C'è chi al parlamento devolve il proprio stipendio in beneficenza e persino chi ha tentato di modificare a ribasso il regolamento: è stato cassato! Il problema non sta nel trovare l'onesto, ma trovarne 500 (o quanti ne servono per avere la maggioranza adeguata per quel tipo di delibera). Noi dal basso possiamo fare molto, ma dobbiamo anche essere consapevoli che ciò che abroghiamo può essere spesso sostituito con sotterfugi; quello che proponiamo deve comunque essere approvato. Quindi o ci armiamo di forcone ogni qual volta ciò che il cittadino ha abrogato/proposto non viene considerato o la vedo dura. Capisco però anche l'operaio stanco da 8 ore in cantiere che non ha voglia di armarsi ogni sera per combattere una battaglia simile... Non ci accordiamo in un condominio e pretendiamo di mettere insieme milioni di italiani? Perché abrogare non è sufficiente, bisogna proporre alternative. E chi le propone? I cittadini o chi essi hanno eletto! Allora io vedo una soluzione "semplice": abbiamo il diritto e il dovere di eleggere dei rappresentanti, ma non abbiamo il potere di cacciarli a calci in culo! (passatemelo) :) Partendo dalla proposta di una simile legge, che ci consenta di fare qualcosa come un referendum per determinare la sorte del governo, allora le cose potrebbero migliorare...

Attenzione però, anche qui ci vogliono dei limiti o addio stabilità governativa e diventa il caos. Notare già, come una semplice cosa, possa comportare problemi enormi...ci vorrebbero i migliori programmatori di Apple, Microsoft e chiunque altro per fare le leggi: bisogna prevedere tutte le possibili combinazioni che un "utonto" può combinare e fare in modo di evitare che il sistema crashi. Per le leggi (per me) occorre comportarsi così, ma chi finisce a fare il politico? Gente che spesso fatica a fare 2 + 2? e senza necessariamente andare in alto con i ranghi, basta guardare nella propria giunta comunale e iniziare a stilare una lista! In effetti (io per primo) non partecipiamo minimamente all'attività politica locale cercando intanto di sceglierci dei rappresentanti, locali appunto, che hanno sicuramente più influenza diretta verso quelli centrali...

Iniziando dal basso forse si può arrivare all'alto. Cominciamo a sceglierci sindaci decenti, proporre a livello nazionale quello che proprio non va bene, partecipare a tutti i livelli alle attività sociali, senza però riempirsi la testa di slogan propagandistici. Pensiamo con la nostra testa! Sono stufo di sentir parlare certi ragazzi e sentirgli dire continuamente a ciclo continuo "combattiamo il sistema" "uccidiamo i padroni" "abbasso la politica del profitto"...queste sono solo stronzate! (scusate) Invece di dire ste cose bisognerebbe informarsi seriamente, seguire le sedute comunali, dire la propria criticando e suggerendo! Lamentarsi e lasciare agli altri l'onere di inventarsi qualcosa che vada bene a me, che mi lamento, è da stupidi...visto che è a me che non va bene te lo dico e ti suggerisco come mi piacerebbe...poi sarà compito di chi ho eletto raccogliere i punti più condivisi e renderli attuabili. Se poi alla maggioranza continua a far schifo si prenderanno altri provvedimenti, ricordandoci che non si può accontentare tutti.

La pianto qui perché sono decaduto fin troppo nel retorico e lo detesto! :oops:

:) Il problema è la disinformazione il disinteresse. Persone attente, anche tornate dal lavoro la sera, finito di studiare a mezzanotte, mentre, a colazione in quei 10 minuti di colazione, leggono e tentano di informarsi.

Se normale appare tornare a casa e buttarsi sul divano a guardare quelle demenziali trasmissioni tetteculi che la tv passa, è inutile poi lamentarsi perché si è stati, con il proprio atteggiamento, i primi a fregarsene di sapere.

La rivoluzione di cui necessitiamo è prima di tutto culturale. Deve partire dal proprio orgoglio: "non essere un burattino nelle mani degli altri, ma capace di scegliere adeguatamente e con cognizione" e poi, ovviamente non potranno tutti, puntare a guidare gli altri onestamente. Chi ne ha voglia, capacità e soprattutto la forza prenda le redini della situazione e si lanci nel mondo politico amministrativo... certo che persone adeguatamente informate, notate le capacità e la "Pulizia eticomorale" e non solo, lo seguiranno e le cose potranno cambiare.

Il problema è cambiare una società: trasformarla da disattenta a attentissima, a interessata a se stessa, al vicino e non più relegata al singolo e solo interesse personale. dovrebbero riproporsi letture dei personaggi ormai caduti nel dimenticatoio: Salvemini, Dorso, Muscetta... per dirne un paio... ma anche Ernesto Guevara, Keynes... leggere di tutto... di tutti quelli che lottarono con convinzione per cambiare l'Italia e non solo, per rendere migliore un po' tutto, dall'economia, alla solidarietà, alla voglia di cambiare davvero...

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come dice questo articolo i primi effetti del referendum giusto o sbagliato che sia e come uno la pensa

estraggo dall'articolo questa parte:

«C’è il rischio che dobbiamo sospendere l’emissione delle bollette» conferma il presidente di Publiacqua, l’azienda di Firenze, Prato e Pistoia, Erasmo D’Angelis. Il punto è che il referendum ha cancellato la norma che garantiva ai privati il 7 per cento di interesse sul capitale investito. Una cifra che finiva in bolletta, per sostenere gli investimenti: e se i giuristi si dividono (alcuni sostengono che comunque il principio di remunerare il capitale è ancora valido, è stato abolito solo l’esagerato tasso di interesse, altri invece hanno dubbi), il timore per le aziende è che se viene inserito ugualmente, potrebbero partire centinaia di «class action» di consumatori.

La chiara dimostrazione di come l'unico scopo che si cercava di perseguire era sobbarcare di spese il consumatore e incassare profitto, non offrire un servizio migliore!

La domanda è: fino ad ora hanno lavorato per incassare utile, e ne hanno incassato. Ora che si prospettava maggior lucro si erano leccati i baffi. Bloccata tale opzione iniziamo a lamentare di tutto, ma se non era conveniente, fino ad oggi, perchè non hanno mollato le concessioni? Solo l'avidità interessa queste persone, non il cittadino!

Certo, Publiacqua è nata prima di Renzi, «ma ho sempre pensato che allo scadere della concessione, nel 2021, il Comune avrebbe avuto due possibilità: o riportare tutto in casa o vendere tutto». L’idea è di usare i profitti, la parte finora attribuiti ai privati per il loro 40 per cento, per recuperare i finanziamenti necessari per riacquistare le quote. Nella prossima relazione di bilancio Renzi spiegherà quale sarà la partecipata che prenderà la quota del 40 per cento di Acea (o meglio Acea, Suez e Mps): se la stessa Publiacqua o Quadrifoglio. Ma gli altri soci, dato che Firenze detiene solo il 21 per cento, che ne pensano?

Reinvestire la parte di profitto per migliorare il servizio, si può fare, perchè non farlo? Che senso ha non tentare ma dare sempre maggior potere alle ditte private? Perchè???

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«C’è il rischio che dobbiamo sospendere l’emissione delle bollette» conferma il presidente di Publiacqua, l’azienda di Firenze, Prato e Pistoia, Erasmo D’Angelis. Il punto è che il referendum ha cancellato la norma che garantiva ai privati il 7 per cento di interesse sul capitale investito. Una cifra che finiva in bolletta, per sostenere gli investimenti: e se i giuristi si dividono (alcuni sostengono che comunque il principio di remunerare il capitale è ancora valido, è stato abolito solo l’esagerato tasso di interesse, altri invece hanno dubbi), il timore per le aziende è che se viene inserito ugualmente, potrebbero partire centinaia di «class action» di consumatori.

La chiara dimostrazione di come l'unico scopo che si cercava di perseguire era sobbarcare di spese il consumatore e incassare profitto, non offrire un servizio migliore!

La domanda è: fino ad ora hanno lavorato per incassare utile, e ne hanno incassato. Ora che si prospettava maggior lucro si erano leccati i baffi. Bloccata tale opzione iniziamo a lamentare di tutto, ma se non era conveniente, fino ad oggi, perchè non hanno mollato le concessioni? Solo l'avidità interessa queste persone, non il cittadino!

Certo, Publiacqua è nata prima di Renzi, «ma ho sempre pensato che allo scadere della concessione, nel 2021, il Comune avrebbe avuto due possibilità: o riportare tutto in casa o vendere tutto». L’idea è di usare i profitti, la parte finora attribuiti ai privati per il loro 40 per cento, per recuperare i finanziamenti necessari per riacquistare le quote. Nella prossima relazione di bilancio Renzi spiegherà quale sarà la partecipata che prenderà la quota del 40 per cento di Acea (o meglio Acea, Suez e Mps): se la stessa Publiacqua o Quadrifoglio. Ma gli altri soci, dato che Firenze detiene solo il 21 per cento, che ne pensano?

Reinvestire la parte di profitto per migliorare il servizio, si può fare, perchè non farlo? Che senso ha non tentare ma dare sempre maggior potere alle ditte private? Perchè???

Perchè magari quel 40% il comune lo usava per pagare altri servizi visto che ha fatto una concessione proprio per quello scopo, dall'articolo non hai estratto il pensiero di inventarsi una nuova tassa anche questa di scopo per finanziare ciò che il comune perde dal ricorso ai privati e a Firenze ce n'è già un'altra di tassa di scopo in vigore dal 01/07 visto che siamo una città turistica hanno messo la tassa di soggiorno che tutti i turisti dovranno pagare quindi se volete venire a Firenze mettete anche questo in conto

La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore

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Ospite monsterflying

ma tennacola perchè dovrebbe voler fornire ad ACEA l'acqua ad un prezzo tale da concederle di vendere a meno di quanto lei, fornitore, venderebbe?

Non ha importanta che lo voglia. Lo dovrebbe fare per legge, in quanto sarebbe una delle condizioni per ottenere la licenza per la commercializzazione del servizio idrico. Perchè altrimenti l'Enel dovrebbe permettere ad Edison di venderti corrente? I cavi sono pur sempre suoi! E lo stesso per Telecom con Infostrada, od Eni con Sorgenia...

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da quanto leggo il 7% già c'era, ma nessuno ce l'ha mai detto ora lo vogliono togliere, ma c'è tra i giuristi una divisione tra chi dice che va tolto e chi dice che deve restare

La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore

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estraggo dall'articolo questa parte:

«C’è il rischio che dobbiamo sospendere l’emissione delle bollette» conferma il presidente di Publiacqua, l’azienda di Firenze, Prato e Pistoia, Erasmo D’Angelis. Il punto è che il referendum ha cancellato la norma che garantiva ai privati il 7 per cento di interesse sul capitale investito. Una cifra che finiva in bolletta, per sostenere gli investimenti: e se i giuristi si dividono (alcuni sostengono che comunque il principio di remunerare il capitale è ancora valido, è stato abolito solo l’esagerato tasso di interesse, altri invece hanno dubbi), il timore per le aziende è che se viene inserito ugualmente, potrebbero partire centinaia di «class action» di consumatori.

La chiara dimostrazione di come l'unico scopo che si cercava di perseguire era sobbarcare di spese il consumatore e incassare profitto, non offrire un servizio migliore!

Io non ci leggo questo...io ci leggo la parola investimento. Investimento uguale nuova rete idrica...perché se no su cosa investe? In fagioli magici? Che poi sia esagerato non mi esprimo...meno del 10% no mi sembra così tanto, una banca allora è da annoverare tra gli usurai?! Però ribadisco non mi pronuncio, non sono un economista non ho idea se sia tanto o poco. Ora non ho tempo di fare un conto un po' ben stimato, ma se investissi 1 miliardo di euro il 7% sarebbero 70 milioni da ridividere su gli abitanti che per semplicità stimo sui 700000 di una città grande. Sarebbero allora 100€ a testa ma l'investimento rientrerebbe nel giro di 1 rata (mettiamo annuale) quindi direi che 100€ in un anno per rientrare di 1 miliardo di investimento in un anno non è eccessivo...vero che ho considerato un investimento piccolo e 700000 nuclei famigliari (più di 2,1 milioni di abitanti) quindi è davvero a brettio...e forse non è poi così poco però era da discuterne non abolirlo così a caso dandone la competenza ad uno come me che non ne ha la più pallida idea!

da quanto leggo il 7% già c'era, ma nessuno ce l'ha mai detto ora lo vogliono togliere, ma c'è tra i giuristi una divisione tra chi dice che va tolto e chi dice che deve restare

Veramente era tema del referendum e la vittoria del sì ha abrogato tale norma, quindi ora non c'è più!

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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Veramente era tema del referendum e la vittoria del sì ha abrogato tale norma, quindi ora non c'è più!

per legge è corretto ma non ci giurerei...ti riporto solo questo passo...Una cifra che finiva in bolletta, per sostenere gli investimenti: e se i giuristi si dividono (alcuni sostengono che comunque il principio di remunerare il capitale è ancora valido, è stato abolito solo l’esagerato tasso di interesse, altri invece hanno dubbi), il timore per le aziende è che se viene inserito ugualmente, potrebbero partire centinaia di «class action» di consumatori.

come si dice in questi casi chi vivà vedrà

La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore

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per legge è corretto ma non ci giurerei...ti riporto solo questo passo...Una cifra che finiva in bolletta, per sostenere gli investimenti: e se i giuristi si dividono (alcuni sostengono che comunque il principio di remunerare il capitale è ancora valido, è stato abolito solo l’esagerato tasso di interesse, altri invece hanno dubbi), il timore per le aziende è che se viene inserito ugualmente, potrebbero partire centinaia di «class action» di consumatori.

come si dice in questi casi chi vivà vedrà

esatto, anche perchè l'italiano medio fa un ragionamento semplice quanto insensato: "voglio pagare uguale (o meno) ed avere un servizio nettamente migliore"..il come è un aspetto che i più non considerano.

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esatto, anche perchè l'italiano medio fa un ragionamento semplice quanto insensato: "voglio pagare uguale (o meno) ed avere un servizio nettamente migliore"..il come è un aspetto che i più non considerano.

Vero...anche a me piacerebbe! Ma per la conservazione del denaro tanto se ne stampa tanto sparisce nel nulla :ghghgh:

La conservazione dell'energia è un pelo più sensata :P :oops:

Alla fine da chi ché sia i soldi devono uscir fuori prima di poter effettivamente poter sprecare meno e riabbassare eventualmente al di sotto della quota iniziale (visti i minor costi). Però prima bisogna arrivarci e poi chi ci dice che potendo guadagnare di più (una volta che la gente si è messa l'anima in pace) si torni indietro sui prezzi? Questo indistintamente tra pubblico o privato....

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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ah che si torni indietro sui prezzi è impensabile secondo me. Per quello sono favorevole ad una gestione privata supervisionata da un garante che mantenga l'aumento del prezzo ad un livello accettabile. In questo modo si configurerebbe un interlocutore reale a cui rivolgersi (lo stato non potrebbe essere considerato tale a mio avviso), che abbia l'interesse (economico) per gestire la situazione nel modo più efficiente e quindi permettendoci di recuperare in tutto o in parte l'aumento in bolletta attraverso l'annullamento dell'attuale spreco di acqua. E il tutto avverrebbe in tempi relativamente brevi. Va da se che caratteristica della commissione di controllo sia il sale in zucca, non si può strozzare il gestore privato ma nemmeno lasciarlo libero di praticare prezzi folli. In ogni caso niente di tutto questo è più fattibile..

La gestione statale invece comporterà ugualmente un aumento del costo dell'acqua (che sia in bolletta o in cartella esattoriale poco importa), con la matematica certezza che l'organismo di controllo sarà meno efficiente e che l'aumento non verrà mai revocato. Mica per niente sulla benzina paghiamo ancora accise di varia natura, (terremoto dell'irpinia e via dicendo...)

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