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La terra avvelenata del Prosecco


Maghetto

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  • Admin
Tre milioni di chilogrammi di fitofarmaci sparsi sulle colline del Prosecco in un solo anno, assieme a pesticidi e insetticidi già banditi dal Parlamento Europeo. L’allarme scattato anche dopo il ritrovamento di animali selvatici morti nell’area dei vigneti

http://www.aamterranuova.it/article3745.htm

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Questo mi fa venire un detto indiano (o almeno a loro attribuito): "Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro".

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Purtroppo siamo alle solite: chi (forse in buona fede) scrive quegli articoli fa una disinformazione dannosa che va contro l'obiettivo stesso per cui sono (se in buona fede) stati scritti.

Primo esempio tra i tanti:

- dal titolo "Tre milioni di chilogrammi di fitofarmaci sparsi sulle colline del Prosecco in un solo anno" si passa a "Nel 2007 nella sola provincia di Treviso sono stati venduti 3.100.855 kg di fitofarmaci."

L'area del prosecco è di 50 km quadrati, quindi sarebbero 60 tonnellate a km quadrato di fitofarmaci, ma in realtà il dato giusto è quello riferito a tutta la provincia (2500 km quadrati, di cui circa tre quinti coltivati) e quindi stiamo parlando di 2 tonnellate su km quadrato.

Perchè usare questo sensazionalismo? Perchè parlare di nuvole gialle che uccidono gli animali, e poi correggere il tiro con "... ma intanto sotto i filari compaiono talvolta animali morti..."? Che senso ha? che animali, quanti e perchè? E' morto il cane della signora Pina di Colbertaldo, oppure non si vede mammifero nel raggio di chilometri? Fa una bella differenza.

Risultato: riempiendo di baggianate una notizia importante e seria, la gente si fa un'idea sbagliata. Poi se non controlla resta con quell'idea, se controlla pensa che l'articolo sia tutto falso e ugualmente subisce un danno.

Come sempre Maghetto non ce l'ho con te (e della tua buona fede non dubito neanche) ma con Terra Nuova.

Questo articolo:

http://www.carta.org/campagne/ambiente/agricoltura/18162

si occupa dello stesso fatto ed è molto più serio, senza voler chiamare in causa nuvole gialle e morie che non ci sono.

Il fatto è che le stragi vere non sono sempre accompagnate da nuvole, morie e fuochi d'artificio: se restiamo convinti che lo siano continueremo a mangiare schifezze senza neanche pensarci.

Fare 20 (venti) trattamenti con fitofarmaci sulle mele del trentino è ormai "normale", e tutto questo perchè non si usano varietà più resistenti che ci sono ma (per disinformazione) non vendono.

Questo è il problema: tutto succede "normalmente", mentre i soliti passionari cercano la nuvola gialla.

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  • Admin
Come sempre Maghetto non ce l'ho con te (e della tua buona fede non dubito neanche) ma con Terra Nuova.

E ci mancherebbe pure che tu ce l'avessi con chi apre una discussione su un articolo! :P

Detto questo, ricordo che è possibile produrre prosecco senza cospargere il terreno di un solo grammo di fitofarmaco. :ghghgh:

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:P

Lo specificavo perchè in una precedente discussione mi sembrava che ti fossi sentito chiamare in causa e non volevo ripetere la cosa.

Certo è possibile evitare i trattamenti, anche se questo si porta dietro varie conseguenze. C'è chi fa prosecco biologico, ma non è che biologico voglia dire 'senza trattamenti'.

L'ideale sarebbe comunque un uso sensato di prodotti sensati: già questo sarebbe un bel passo avanti...

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Mago, fare prosecco senza spargere un solo grammo di "fitofarmaco" è impossibile, dato che le viti prendono la peronospora, l'oidio, la tignola e la cocciniglia

E' possibile impiegare zolfo e sali di rame (consentiti anche in biologico, in quanto sono minerali e non prodotti di sintesi) per le prime due, per la tignola è un po' più complicato ma la cosa è gestibile.

L'olio minerale che si impiega per la cocciniglia, non è un veleno ma agisce esclusivamente per via meccanica, "soffocando" di fatto le "larve" di questo parassita.

In molte regioni la lotta contro lo Scafoideo (animaletto vettore della flavescenza dorata, malattia che porta al deperimento della vite) è OBBLIGATORIA.

Sono pienamente d'accordo con Tomaso, e ti ho più volte espresso le mie perplessità sulla scarsa oggettività degli articoli che compaiono su Terra nova e simili.

Sono più che mai per l'informazione corretta, senza portare dati falsi o strumentalizzati.

E sono per un utilizzo responsabile degli Agrofarmaci.

Ma credi a me che non si fa prosecco (e nemmeno trebbiano, sangiovese o vermentino) senza usare qualcosa per difendere le viti da Peronospora Oidio e Tignola :):mad:

Chi beve solo acqua, ha un segreto da nascondere. (C. Baudelaire)

 

Meno internet, più cabernet!

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  • Admin

Caro GON, non mi risulta che la dizione "utilizzo responsabile degli Agrofarmaci" abbia qualche significato tecnico o giuridico, correggimi se sbaglio.

Però mi sorge una curiosità, per quanto rigurda l'agricoltura abbiamo:

  • Agricoltura tradizionale (detta anche industriale)
  • Agricoltura a lotta integrata
  • Agricoltura di conversione
  • Agricoltura biologica
  • Agricoltura biologica biodinamica

Le ho messe in ordine di rispetto dell'ambiente e sostenibilità: dalla peggiore alla migliore. L'agricoltura che pratichi tu che intervieni spesso a sfavore di quella biologica, in quale di queste aree si colloca? Mi piacerebbe saperlo così almeno capiamo meglio la prospettiva dalla quale intervieni.

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Diciamo che ritengo il corno di luce e il corno letame cose degne di streghe e fattucchiere.

Un'azienda "in conversione" non è altro che una azienda che in passato era "convenzionale" e per il momento sta adottando il biologico ma non è ancora passato tempo a sufficienza per poter essere certificata.

Mi piacerebbe poter produrre in biologico, ma per una serie di motivi su cui non sto a dilungarmi non sarebbe una scelta praticabile nella mia azienda, Quando mi è possibile impiego però con profitto principi attivi e tecniche adottate dal metodo biologico.

Io pratico Lotta integrata con un occhio di riguardo al biologico, per cui non ne sono un detrattore, visto e considerato che:

"Confusione sessuale mediante feromoni"===> Cidia e Anarsia sul Pesco

"Bacillus Thuringiensis"===> Tortricidi ricamatori su melo, albicocco e susino

"Granulovirus"===> Carpocapsa del Melo e del Pero

"Estratto di piretro"===> Afidi e Cimici

"Zolfo"===> Oidio

"Poltiglia bordolese"===> Cancri rameali, Peronospora, Colpo di Fuoco batterico e Ticchiolatura

"Estratti idrolizzati di proteine animali"===> Lotta alle neanidi di Psilla su pero

"Cuoio torrefatto", "Borlanda Fluida" e "Letame pellettato"===> sono tutti ottimi concimi naturali e assolutamente biologici

Sono tutti mezzi che adotto con successo nella gestione della mia Azienda, dove però il biologico è carente e meno efficace, preferisco usare i mezzi messi a disposizione dai disciplinari di Lotta integrata (che, ti ricordo, non escludono le tecniche biologiche).

Per questo ribadisco che preferisco un uso responsabile degli Agrofarmaci, oppure quando possibile impiego varietà selezionate per resistere a determinate patologie (occhio che non ho scritto "geneticamente modificate" sono cose diverse!)

Chi beve solo acqua, ha un segreto da nascondere. (C. Baudelaire)

 

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Ok, ho già visto, ancora non lo sai ma piano piano arriverai alla biodinamica... :ooh:

non credo proprio :angel: :(

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La cosa si fa interessante e mi ci rimetto in mezzo anch'io :(

Caro GON, non mi risulta che la dizione "utilizzo responsabile degli Agrofarmaci" abbia qualche significato tecnico o giuridico, correggimi se sbaglio.

Però mi sorge una curiosità, per quanto rigurda l'agricoltura abbiamo:

* Agricoltura tradizionale (detta anche industriale)

* Agricoltura a lotta integrata

* Agricoltura di conversione

* Agricoltura biologica

* Agricoltura biologica biodinamica

Le ho messe in ordine di rispetto dell'ambiente e sostenibilità: dalla peggiore alla migliore. L'agricoltura che pratichi tu che intervieni spesso a sfavore di quella biologica, in quale di queste aree si colloca? Mi piacerebbe saperlo così almeno capiamo meglio la prospettiva dalla quale intervieni.

L'agricoltura biodinamica prima che un tipo di agricoltura è una filosofia di vita; si scelgono di accompagnare dei comportamenti simili a quelli previsti dall'agricoltura biologica a riti che non hanno un fondamento scientifico nè una reale efficiacia. Più che alle questioni che riguardano la Luna (non mi ci avventuro) penso al dover mescolare in un secchio TOT volte e solo in un verso predefinito materiali bizzarri (corna, ad esempio), per poi spargere il contenuto al fine di migliorare la fertilità del suolo. Auguri.

Similmente a quanto accade per alcuni produttori 'biologici', quello che garantisce un buon risultato finale è più lo spirito che anima il produttore (ci tiene a fare le cose per bene) che il tipo di agricoltura adottato.

In altre parole, è più probabile che un agricoltore 'biologico' ci metta più cura e passione, e di conseguenza che il prodotto finale sia di migliore qualità, ma se per assurdo gli fosse impedito di fare biologico, anche con il metodo convenzionale otterebbe produzioni di pari livello (per qualità).

L'agricoltura di conversione, come ha detto Gon, è più che altro una questione burocratica. Per il resto, Maghetto, tu le metti in ordine crescente di rispetto dell'ambiente e di sostenibilità, ma il concetto di sostenibilità comprende anche la produzione di sufficiente cibo, ed è abbastanza chiaro che l'agricoltura biodinamica (così come la biologica) non sfamerebbe il mondo.

Non lo sfamiamo nemmeno ora, ma questo è un altro discorso perchè i motivi sono diversi e andiamo fuori tema e fuori dalle mie competenze.

Non si può semplificare troppo un sistema complesso.

Esistono coltivazioni in serra per cui l'agricoltura biologica è diventata praticamente obbligatoria, o quantomeno molto vantaggiosa: se usi i bombi per impollinare le piante, ad esempio, non ti conviene sterminarteli da solo. In altri casi gli insetti dannosi sono ormai resistenti agli insetticidi, quindi è più conveniente fare lotta biologica.

Ci sono al contrario colture dove questo non è possibile, almeno se si vuole avere qualcosa da vendere.

Come fa Gon, dunque, la scelta sensata è praticare il metodo migliore possibile: "utilizzo responsabile degli agrofarmaci" ha un significato tecnico, eccome, ed è il principio della lotta integrata. Si ricorre al mezzo chimico solo ed esclusivamente quando necessario, privilegiando tutte le altre forme di lotta se possibile.

Infine, vanno ricordate due cose importanti:

1) I prodotti dell'agricoltura convenzionale devono rispettare limiti severi e non essere dannosi per la salure in alcun modo. Quando questo non succede è esattamente come quando un prodotto 'biologico' viene fatto senza rispettare le regole previste: è una frode. Capitano entrambe le cose ed entrambe sono un male.

2) L'agricoltura biologica non sempre prevede l'utlizzo di prodotti "sani". Visto che si parla di vino... il rame si può usare, e il rame di 'biologico' non ha niente: si può usare perchè si è sempre usato e quindi pare quasi naturale, e anche perchè... prova a non usarlo e vedi. I terreni sotto i vigneti sono pieni di rame e questo non è di certo un bene.

Varie tossine naturali, poi, sono potentissime.

Ci tengo a precisare che sono agronomo ambientale e che fin che ho lavorato nel settore ho seguito prove ed esperimenti che avevano l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale delle colture e di rimuovere l'inquinamento con metodi naturali (biodepurazione). Giusto per dire da che parte sto.

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  • Admin

Bene, due a favore della lotta integrata, meglio che niente dai. :bubble:

Solitamente quando si parla di coltivazione biologica la maggior parte degli interventi esaltano i pregi dell'agricoltura convenzionale, a volte sembra di sentire parlare i rappresentati delle multinazionali dell'agrochimica. :fiorellino:

Io tra una mela con residui chimici e una senza preferisco la seconda ma come si può biasimare chi compra la prima se è convinto che bisogna farlo per sfamare il mondo? :(

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mago, sei di nuovo fuori strada :ghghgh: una mela bio, non è senza alcun residuo chimico, solo ne contiene di diversi e magari meno dannosi da una "convenzionale" o da una "a lotta integrata" :ciao:

Coi moderni metodi di analisi che permettono di trovare residi nell'ordine di 1/1000 di PPM (la cosiddetta parte per miliardo) e con le restrizioni che via via stanno aumentando al livello dei residui ammessi, se uno si attiene alle norme, è sicura anche la mela " di davidone, non solo quella del produttore bio certificato, sta sicuro :)

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  • Admin
mago, sei di nuovo fuori strada :D una mela bio, non è senza alcun residuo chimico, solo ne contiene di diversi e magari meno dannosi da una "convenzionale" o da una "a lotta integrata" :P

Di certo contiene tutti i veleni che ormai sono nell'aria, nella terra e nelle falde acquifere grazie alle coltivazioni tradizionali. :D

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  • Admin

Mito!!

PS

Purtroppo c'è un sacco di disinformazione sull'agricoltura biologica, la base è sempre la stessa: "Mahh... cosa vuoi, coltivazione biologica e coltivazione tradizionale, in fondo non c'è differenza...". :D

Meglio invece informarsi e comprendere le profonde differenze, non solo a livello di prodotti, ma anche di filosofia di produzione. Tanto per partire, anche la Wikipedia può essere utile: http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_biologica

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Wikipedia per una volta sull'agricoltura biologica ha una pagina decente (parlo di wiki italiana)...

Ma per curiosità, Maghetto, tu di cosa ti occupi? in che rapporto sei con l'agricoltura: appassionato, studioso, consumatore, interessato... ?

Comunque tra morire di fame e mangiare una cosa che non ti fa male che scegli?

Apprezzo i tuoi principi ma ti lasci un po' prendere la mano e, come dice Gon, vai fuori strada...

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  • Admin

Tomaso capisco il tuo punto di vista e non ci trovo niente di male se non tutti hanno la stessa opinione ci mancherebbe. Personalmente sono un semplice consumatore e al di là dei corsi di tecnica agraria delle superiori non ho mai lavorato nel settore, anche se conosco degli agricoltori e ho coltivato in proprio (con successi alterni) un po' di ortaggi per uso familiare. :ghghgh:

Penso che farsi prendere la mano significhi scrivere sentenze del tipo: "con l'agricoltura biologica non puoi sfamare il mondo", come se l'agricoltura tradizionale con la sua dipendenza dalle multinazionali produttrici di sementi, pesticidi e anticrittogrammici di sintesi avesse mai salvato qualcuno che non pagava dalla fame. :P

La domanda che poni sul mangiare qualcosa che non fa male o morire credo sia mal posta piuttosto la scelta a cui un abitante del terzo mondo è costretto credo sia: tra mangiare e non mangiare cosa preferisci? E' ovvio che in molti casi non ha la possibilità di permettersi di scegliere tra vari tipi di coltivazione, non tanto per questioni ambientali o climatiche, ma perché si trovano nel cosidetto stato di minorità, nel quale non puoi permetterti alcuna scelta. Almeno credo... :ghghgh:

Dire che anche nelle coltivazioni biologiche si utilizzano sostanze di sintesi senza spiegare per bene le differenze in qualità e quantità non credo che serva ad accrescere la conoscenza di chi sta leggendo ma piuttosto potrebbe contribuire a fare confusione su un settore che invece è regolamentato abbastanza severamente. :ghghgh:

Con un milione e 67mila ettari, l'Italia è il paese europeo con la più vasta superfice coltivata biologicamente, il secondo è la Germania, con circa 800 mila, terza la Spagna con circa 750mila. Sono foraggi, cioè prati e pascoli, e cereali nel loro insieme a rappresentare oltre il 70% circa della superficie ad agricoltura biologica, mentre seguono, in ordine di importanza, le coltivazioni arboree (olivo, vite, agrumi, frutta) e le colture industriali. Puglia e Sicilia sono le regioni con maggiore presenza di aziende biologiche.

Per le produzioni animali nel 2005 sono stati allevati con metodo biologico 222.516 bovini da latte e carne, 825.274 ovi-caprini, 977.537 polli, 31.338 suini, 1.293 conigli ed erano presenti 72.241 alveari di api.

http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/dati-biologico/dati-biologico/dati-biologico.html

Detto questo, ognuno è libero di scegliere fortunatamente! :ciao:

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Avevo specificato nell'intervento precedente che nemmeno l'agricoltura tradizionale (meglio: convenzionale) sta sfamando il mondo, ma che non mi addentravo nella questione perchè lì i motivi sono diversi e collegati, più che all'agricoltura, ad altre scelte politiche (in senso lato).

Se la difesa della vita umana fosse una priorità e se il diritto alla vita fosse una cosa da garantire, in giro per il mondo le cose andrebbero diversamente. Non lo scopriamo qui e non voglio andare fuori tema.

Tornandoci, in tema, quando chiedevo "tra morire di fame e mangiare una cosa che non ti fa male che scegli? " mica parlavo di terzo mondo, chiedevo proprio a te. La domanda è retorica (tranquillo, non te ne faccio altre 9 :ciao: ), ma lo è solo perchè si tende a dimenticare che la fame c'era anche qui, e non tanto tempo fa.

Il milione di ettari a biologico è uno dei 15 milioni di ettari coltivati in Italia: benvenga, ma è il 6,qualcosa%

Nessuno ha detto che nel biologico si usano vagonate di sostanze di sintesi, dico solo che va valutato caso per caso e, nel caso della vite, che è autorizzato il rame.

Esempio: http://vino-biologico.blogspot.com/2009/03/no-al-rotenone-in-agricoltura-biologica.html

Dipende da cosa coltivi e da dove lo coltivi. Il biologico è un tipo di risposta ma non è LA risposta e neanche ci si avvicina.

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  • Admin

Eh, purtroppo ci sono vari aspetti da considerare come fai giustamente notare.

Per quanto riguarda la fame nel mondo stiamo sicuri che non ci penserà l'occidente, tantomeno le multinazionali. Qui ognuno si deve arrangiare come è sempre avvenuto da secoli e come avverrà anche in futuro.

PS

Il problema della quantità di rame nelle uve biologiche è abbastanza importante, qui credo però che ci vorrebbe un po' di coraggio in più a livello normativo (non sono aggiornato, parlo per quanto sapevo tempo fa).

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Mah sai chiamami pessimista ma non è che "l'Oriente" (giusto per contrapporlo all'Occidente") prometta molto meglio. Il singolo individuo ha poca possibilità di ribellione e come sempre se c'è dietro qualcuno che ha soldi a sufficienza riesce a fare il suo interesse, dall'inizio alla fine. A nord sud ovest est, come diceva Max Pezzali.

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