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Caro Mac (letteratura)


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Il decrepito portatile Macintosh ha ripreso a funzionare. Non ci sono più scuse. È sicuramente un segno. All'Assistenza, dove era entrato e del uscito innumerevoli volte, il signore vestito di bianco, Augusto (da quando ci sono i numeri verdi non ci diciamo più i cognomi: «Sono Simona, posso aiutarla?»), aveva decretato: è morto, lo butti via. Augusto non crede nella morte apparente. Comunque non avevo voluto lasciarlo all'assistenza per l'ultima cerimonia. L'avevo riportato a casa ut te postremo donarem munere mortis. era rimasto per mesi sul fondo dell'armadio; grigio, elegante come un vecchio libro rilegato, silenzioso, ignorato e ignorante. L'estate era passata. Avevamo per posto le valigie. Mia moglie aveva detto:«Allora lo buttiamo?» »Che cosa?» «Il portatile. È un pezzo di ferro. Non serve più a niente. Non si puo' nemmeno darlo ai bambini per giocare.»

L'avevo messo sulla scrivania, cadavere pesante e inerte. Senza speranza avevo infilato per l'ultima volta alla spina nella presa di corrente.

Come un uccello, dopo una notte di sono, scosse le piume ed emise un canto arrochito. sia scesero le luci e sullo schermo apparvero in fila tutte le icone. Pensare ad Augusto, al Signore dal camice bianco, al grande mistero della vita e della morte.

Per una decisione esterna, per un colpo di teatro del vecchio Mac, il progetto, definitivamente abbandonato, ritornava d'attualità. C'è una signora molto simpatica (e anche carina) che è un bravissimo agente letterario. Una volta, tanto tempo fa, aveva detto:« fra i miei autori ce n'è uno che scrive delle pagine molto eleganti, peccato che descriva mediamente una all'anno.» Per la verità negli ultimi dieci anni la media è cavata. Ecco, libera e questa: far vedere a quella signora che io e il vecchio Mac, se vogliamo, sforniamo una pagina al giorno per duecento giorni! Tutto qui. E siamo già al secondo giorno.

Mac, Da dove cominciamo? La scelta è ampia. Dalla Guerra? Dal Boom? Oppure la prima, dal Fascio? Io c'ero. Ci sono da un bel po' di anni. Sei tu che c'eri. Eri ancora nella mente di Dio a Silicon Valley. Non importa, ti racconto io. Tu scrivi e riponi ogni parola nel disco rigido. Mi dispiace però doverti avvertire che alla fine, anche se avremo fatto buon lavoro, meticoloso, senza trascurare di piccoli dettagli, io non sono in grado, come non sono adesso, di rispondere a nessuno dei tuoi Perché.[/b]

Così inizia il primo capitolo di "Caro Mac" di Franco Crepax (Ponte Alle Grazie editore - €11,00). Se non è ancora uscito nelle librerie sarà questione di giorni, tranquilli.

Prima che corriate tutti a comprarlo però vi avverto che a quanto ho capito leggendo le prime pagine, questo libro parla della Milano degli anni 50, in pieno dopoguerra, fra boom economico e le prime edizioni di Sanremo e Canzonissima ;)

E il Mac allora? Beh, è una presenza all'apparenza secondaria nel libro, una macchina (solo?) alla quale confidare ricordi e riflessioni su quei tempi (l'autore è nato nel 1928). Tanto secondaria però non puo' essere se, di tutto il libro, proprio il Mac si è meritato il titolo :lol:

Che dire... forse forse è la volta buona che sono invogliato a leggere qualcosa sulla storia in Italia, eheh :wink:

ps. La citazione sopra è stata scritta "dettando" al Mac con iListen. Ho dovuto fare un paio di ovvie correzioni, ma devo dire che per queste cose è più comodo leggere ad alta voce che copiare tutto a mano.

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Originally posted by MacNeo

ps. La citazione sopra è stata scritta \"dettando\" al Mac con iListen. Ho dovuto fare un paio di ovvie correzioni, ma devo dire che per queste cose è più comodo leggere ad alta voce che copiare tutto a mano.

Direi proprio di si, molto interessante ;)

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In copertina c'è una foto dell'autore a sedici anni, in duotone violetto.

Cmq ribadisco che è un libro sulla società italiana del dopoguerra, non è un libro sui Mac ;)

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Originally posted by MacNeo

In copertina c'è una foto dell'autore a sedici anni, in duotone violetto.

Cmq ribadisco che è un libro sulla società italiana del dopoguerra, non è un libro sui Mac ;)

Mi sfugge un dettaglio: cosa centra il Mac con la società italiana del dopoguerra? va beh che è stato il primo pc al mondo, ma gli anni '50 mi sembrano un po' troppo in là.

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Originally posted by desko+--><div class='quotetop'>QUOTE(desko)</div>
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In copertina c'è una foto dell'autore a sedici anni, in duotone violetto.

Cmq ribadisco che è un libro sulla società italiana del dopoguerra, non è un libro sui Mac ;)

Mi sfugge un dettaglio: cosa centra il Mac con la società italiana del dopoguerra? va beh che è stato il primo pc al mondo, ma gli anni '50 mi sembrano un po' troppo in là.[/b]

lui oggi racconta al mac di quello che succedeva nel dopoguerra :wink:

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Miiii, ma l'avete letto il primo post? ;)

Questo tizio, Franco Crepax, evidentemente un appassionato utente Mac, ha scritto un libro sugli anni '50 italiani. Punto. Per farlo ha usato un non-specificato "Mac portatile". Unica differenza rispetto agli altri scrittori che lo fanno ma non (sempre) lo dicono: lui lo dice in copertina, e lo ripete nelle prime due pagine del libro. L'unica presenza della nostra "mela morsicata" è nelle introduzioni delle tre parti delle quali è composto il libro (di cui sopra ho trascritto la prima).

In tutto saranno... (le conto)... 5 pagine in tutto il libro, ma più che altro è curioso appunto il contesto. Anche nei libri di Stephen King ci sono spesso Mac, ma a parte lievi accenni la cosa finisce lì. In "Caro Mac", invece, la figura del Macintosh, pur se estremamente di secondo piano, ha questi curiosi momenti di notorietà che, lo ammetto, mi hanno divertito (per l'idea proprio, non perché si metta a raccontare barzellette).

Di solito gli scrittori usano la tecnica del "diario", o del "racconto all'amico" per narrare le loro vicende, questa era la prima volta che vedevo un "racconto al Mac", un Mac che ha carattere e, attraverso l'autore, pensa e si emoziona (Non vi dico quello che ho passato quando mi hanno aperto e sono entrati col saldatore fin dentro le viscere). Un Mac come i nostri, vero, vissuto... non come quelli in esposizione nelle vetrine e nei cataloghi.

Volendo potrei "quotare" le pagine dove si parla del Mac, non sarebbe lungo, ma sinceramente non so se sia legale :roll:

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La scheda ufficiale del libro:

http://www.ponteallegrazie.it/scheda.asp?i...tolo=GRAZIE+MAC

A quanto pare sarà nelle librerie da domani, se interessa.

Ovviamente io non ho niente a che fare con l\'autore o la casa editrice, se ho fatto un po\' di pubblicità è puramente a carattere gratuito, come qualunque lettore, e solo perché si parla di Mac.

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Originally posted by MacNeo

La scheda ufficiale del libro:

http://www.ponteallegrazie.it/scheda.asp?i...tolo=GRAZIE+MAC

A quanto pare sarà nelle librerie da domani, se interessa.

Ovviamente io non ho niente a che fare con l\'autore o la casa editrice, se ho fatto un po\' di pubblicità è puramente a carattere gratuito, come qualunque lettore, e solo perché si parla di Mac.

si si si dicono tutti cos'ì

di la verità, hai perso al gioco con lui ed ora devi sdebitarti!

prossima volta evita di giocare a monopoli con il primo che ti capita!

:twisted:

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Originally posted by MacNeo

...Anche nei libri di Stephen King ci sono spesso Mac, ma a parte lievi accenni la cosa finisce lì...

davvero? ;) ...mai accorto! eppure ne avrò letti una ventina di S King...

"We've got to get in to get out"

iMac G5 20" - OSX 10.3.9

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