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Aborto "fallito" a Firenze


desko

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Mi stupisce che finora nessuno ne abbia parlato qui, visto il clamore della vicenda.

(e se invece se ne è già parlato vuol dire che sto diventando cieco e mi scuso per il topic doppio)

Qui un'Ansa sulla vicenda.

Credo che il tutto si possa sintetizzare così:

- i medici diagnosticano una (probabile?) malformazione del nascituro;

- i genitori optano per un aborto terapeutico

- l'aborto viene effettuato, ma il bimbo (o feto?) sopravvive

- si scopre che la malformazione non c'è

- il bimbo viene sottoposto a tutte le terapie possibili

- il bimbo muore

Alcune riflessioni di un profano del settore.

Innanzitutto, l'aborto è un procedimento medico con uno scopo ben preciso, ora questo scopo è stato raggiunto, anche se non tutto è andato come doveva andare, quindi la conclusione dovrebbe essere un lieto fine. Eppure faccio fatica (e on credo di essere l'unico) a pensare che questo sia un lieto fine.

Veniamo all'aggettivo "terapeutico": ma terapia non vuol dire cura? È vero che le statistiche registrano una persona malata in meno per ogni aborto terapeutico riuscito, ma questo non certo perché c'è una persona sana in più, semplicemente perché c'è una persona in meno.

La malformazione non c'era, quindi se questo bimbo fosse nato regolarmente, fra qualche mese quei genitori avrebbero avuto fra le braccia un bel bimbo. Mi chiedo, quante volte sbagliano queste diangosi? A quanti bambini è stato impedito di nascere perché li si credeva malati?

Prima e durante l'operazione, il feto (o bambino? non so quale sia il termine appropriato) è considerato essere umano o no? nel primo caso allora quell'aborto sarebbe da considerare un omicidio legale, così come è la condanna a morte nei paesi dove vige, nel secondo caso mi chiedo perché allora dopo hanno fatto di tuto per tenerlo in vita. È improvvisamente diventato un essere umano con tutto quello che ne consegue? Mi convonce così poco questa trasformazione improvvisa, che differenza c'è fra pochi secondi prima e pochi secondi dopo? Prima era dentro l'utero della madre e dopo no, è una differenza sufficientemente grande? In caso affrmativo l'aborto dovrebbe essere praticabile per qualunque motivo e fino alla nascita naturale: se non è un uomo perché porsi dei problemi?

Insomma, tante domande e poche risposte.

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io non mi azzardo più ad aprire un topic con una questione spinosa..... ti auguro che nel tuo si possa trattare l'argomento senza degenerare...... speriamo .....

io mi chiedo una cosa.... anche se premetto che la questione l'ho seguita in maniera un pò distaccata.... hanno fatto abortire una donna dicendole che il figlio aveva una malformazione.... poi invece il feto era sano ..... non ha nessuna colpa chi ha fatto la diagnosi ?

Aston inside: POWER. BEAUTY. SOUL ---

sognando Firenze

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La faccenda mi lascia alquanto basito a causa di una dinamica davvero contorta:

1. Viene diagnosticata una malformazione fatale al feto... la madre decide per l'aborto sebbene i medici consigliassero altri esami per avere una diagnosi sicura al 100%

2. Estratto il feto ci si rende conto che la malformazione non c'e'...il feto diventa neonato morente a cui applicare il giuramento di ippocrate.

3. Il bambino muore...i medici porgono le loro condoglianze alla madre...stessa madre che venerdi' scorso decise per l'aborto in modo "azzardato"... stessi medici che 2 minuti prima dell'aborto non ritenevano il feto un essere cui applicare il giuramento di ippocrate.

...

Sembra che la vita non venga considerata come un bene, ma come un simbolo...gli si da' valore solo se si crede in essa...

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

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Prima e durante l'operazione, il feto (o bambino? non so quale sia il termine appropriato) è considerato essere umano o no?

Su questo si potrebbe ribattere all'infinito, ci sarà sempre chi dice si o no.

Ti posso dire quello che penso io: sin dai primi attimi di concepimento c'è un cuore che comincia a battere e questa è LA VITA. Il diritto all'aborto è comunque giusto, ma personalmente non so se avrei avuto il coraggio di tale scelta, anche in presenza di eventuali problemi.

Ringrazio solo Dio per avermi dato due figlie sane, aver passato le gravidanze in modo stupendo e provato emozioni uniche.

"Povero Senatore, e allora come fa, chissà come si deve sentire adesso!"

"Ah ah, esattamente come un uomo che avendo avuto per dieci anni un parroco sullo stomaco, è costretto a viaggiare con un Monsignore sulla testa!".

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che senso aveva lasciarlo vivere? un bambino nato così prematuro sarebbe stato destinato a una vita di enormi problemi medici....

Comunque è assurdo il fatto che abbiano sbagliato la diagnosi

Gli errori di diagnosi succedono. Sono uomini anche i medici.

Il nipote di un mio collega è nato prematuro a 5 mesi. L'hanno portato a casa tre settimane fa, e la mamma lo sta felicemente allattando.

ecce sto ad ostium et pulso

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Solo alcune precisazioni:

1) NON si è trattato di un errore medico. L'ecografista ha semplicemente riportato sul referto la mancata visualizzazione dello stomaco fetale in due esami consecutivi.

2) Lo stomaco fetale può non evidenziarsi per tanti motivi diversi, tra cui, il più banale ed il più frequente, è semplicemente il fatto che lo stomaco ogni tanto si svuota.

3) In considerazione della possibilità remota che la mancata visualizzazione dello stomaco fosse legata ad un tipo particolare di atresia esofagea era stata consigliata una RM fetale.

4) I genitori hanno rifiutato ulteriori accertamenti e, nell'ipotesi che si trattasse di atresia esofagea (patologia comunque trattabile chirurgicamente con successo dopo la nascita) hanno deciso di avvalersi dell'opzione della legge 194.

5) Il neonato era vivo e vitale ed il rianimatore ha fatto quello che etica, deontologia e scienza medica gli imponevano di fare.

Il problema si è posto in questo caso e si porrà sempre più spesso in futuro perchè l'IVG è stata realizzata in un epoca gestazionale in cui non è possibile escludere con certezza la possibilità di vita autonoma.

Ciao

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che senso aveva lasciarlo vivere? un bambino nato così prematuro sarebbe stato destinato a una vita di enormi problemi medici....

Ottima domanda: che senso aveva lasciarlo vivere?

Ed io la estendo al di là del caso specifico: una persona gravemente malata, magari un bambino di pochi mesi con un'aspettativa di vita brevissima, ha senso far di tutto per salvarlo, anche di fronte a possibilità irrisorie di portarlo ad una vita senza enormi problemi medici, o è meglio lasciarlo morire? e nel secondo caso, allora, non è ancora meglio farlo morire?

Tu ti chiedi quale sia il senso di una vita molto difficile, ma lasciarlo morire è già una risposta alla domanda, non è il semplice porre la domanda.

Comunque è assurdo il fatto che abbiano sbagliato la diagnosi

Come detto bene da dottorzivago, non credo che ci sia stato un errore medico: la diagnosi era del tipo "il bambino ha il 98% (me lo sono inventato io per esemplificare) di possibilità di nascere con questa malformazione" ed in questi casi la legge permette di abortirlo.

In questo modo si sacrificano 2 bimbi sani su 100 per impedire agli altri 98 una vita ritenuta priva di senso perché troppo difficile?

Non sono né medico, né giurista, ma c'è qualcosa che non mi torna.

Il problema si è posto in questo caso e si porrà sempre più spesso in futuro perchè l'IVG è stata realizzata in un epoca gestazionale in cui non è possibile escludere con certezza la possibilità di vita autonoma.

Di fronte alla possibilità di vita autonoma, si può parlare di persona o no?

In caso affermativo vuol dire che qui siamo di fronte alla legalizzazione dell'omicidio in casi rarissimi ed eccezionali, in caso negativo mi chiedo quali requisiti occorrano perché si possa parlare di una nuova vita.

Insomma, sempre tante domande e poche risposte.

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Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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Ho trovato questo sul sito del Corriere, di Pierluigi Battista, che non conosco bene, ma questo pezzo mi piace molto. Ha scritto quello che avrei voluto scrivere io, ma lo ha fatto meglio di quanto avrei fatto io.

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Grandissimo articolo... davvero perspicace e diretto. Grazie del link.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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Come detto bene da dottorzivago, non credo che ci sia stato un errore medico: la diagnosi era del tipo "il bambino ha il 98% (me lo sono inventato io per esemplificare) di possibilità di nascere con questa malformazione" ed in questi casi la legge permette di abortirlo.

In questo modo si sacrificano 2 bimbi sani su 100 per impedire agli altri 98 una vita ritenuta priva di senso perché troppo difficile?

Non sono né medico, né giurista, ma c'è qualcosa che non mi torna.

Il dramma nel dramma è che il feto aveva il 2% o anche meno di possibilità di essere affetto da questa anomalia, peraltro trattabile dopo la nascita. In questo modo si sacrificano 98 bambini sani su 100, per impedire la nascita di 2 con una malformazione assolutamente curabile.

Il problema NON sta nella legge.

Il problema sta nelle persone.

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quanto ti quoto...

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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mi autoquoto

"Il problema si è posto in questo caso e si porrà sempre più spesso in futuro perchè l'IVG è stata realizzata in un epoca gestazionale in cui non è possibile escludere con certezza la possibilità di vita autonoma."

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/10/ravizza.shtml

Questo, almeno per ora potrebbe essere una prima, parziale soluzione.

Peraltro, in diversi ospedali, è quello che si fa già da diversi anni.

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quanto ti quoto...

..e io mi accodo...

http://img161.imageshack.us/img161/2479/firmasdd4luk2.jpg

Tra Angeli in terra ci si saluta sempre.. ma questo,chi ha perso le ali,non lo ricorda..

MOTOCICLISTI, STRANA MERAVIGLIOSA GENTE

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Caso veramente triste, ma per quanto ne sappiamo noi rientra tutto nella legge.

L'IVG, dopo i primi 90 gg, può essere praticata quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro.

L'unica cosa che mi chiedo quindi è: cos'hanno testualmente detto i medici alla madre riguardo tali presunte "gravissime" condizioni?

Come le è stata posta la cosa?

Punto a dir poco fondamentale.

Tutto il resto rientra nella solita strumentalizzazione del caso, cosa ancor più triste direi...

Notevole:)
Ho trovato questo sul sito del Corriere
Misericordia quanta stizza in quest'articolo!

È infarcito di supposizioni e giudizi verso chi non si ispira ad alcuna confessione religiosa.

Sono articoli come questi che gettano zizzania, ma non scendo nei dettagli per rispetto al soggetto di questo topic.

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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Misericordia quanta stizza in quest'articolo!

È infarcito di supposizioni e giudizi verso chi non si ispira ad alcuna confessione religiosa.

Sono articoli come questi che gettano zizzania, ma non scendo nei dettagli per rispetto al soggetto di questo topic.

Qui non ti seguo... l'articolo mi sembra dai toni forti ma pittosto solido... ho letto molti articoli piu' sprezzanti e campati in aria nei confronti della posizione della chiesa sull'aborto.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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Qui non ti seguo... l'articolo mi sembra dai toni forti ma pittosto solido... ho letto molti articoli piu' sprezzanti e campati in aria nei confronti della posizione della chiesa sull'aborto.
Certo, ma il punto è che gli articoli di parte non vanno mai portati come esempio.

Mi piace il giornalismo obiettivo. A dire il vero solo quello è giornalismo:)

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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I MEDICI AVEVANO CONSIGLIATO ALLA MADRE UTERIORI ACCERTAMENTI.

LA MADRE FREGANDOSENE HA TENTATO DI ABORTIRE.

I MEDICI ED L'OSPEDALE HA RISPETTATO A PIENO I DIRITTI DI UN GENITORE.

..:: www.StefanoLastrucci.it ::..

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Ho esposto le mia opinione nel mio sito, nell'articolo "CONTROSENSO TERAPEUTICO".

www.menteattiva.altervista.org

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www.alessandromarini.altervista.org

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6. L'interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, puo’ essere praticata: a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna; :ghghgh: quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

Come dicevo io non sono esperto, né di diritto, né di medicina.

L'articolo 6 della legge 194/78 consente l'aborto dopo i 90 giorni in due casi: se c'è pericolo di vita per la donna (e non mi sembra questo il caso), o se le malformazioni accertate del nascituro, sono tali da mettere in pericolo la salute fisica e psichica della donna.

E, dal momento che la malformazione in questo caso non c'era, vuol dire che un errore c'è stato: o ha sbagliato il medico che l'ha certificata, o ha sbagliato chi ha autorizzato l'aborto, in presenza di una possibile (ma non sicura) malformazione.

Non conosco abbastanza bene tutto il testo, ma mi sembra che non ci sia da nessuna parte l'idea che il nascituro può essere abortito perché altrimenti avrebbe una vita difficile, piena di problemi, sempre in ospedale e probabilmente molto breve, come spesso sento dire come motivazioni per abortire: non mi risulta che abbiano fondamento giuridico. Se mi sbaglio, per favore correggetemi. Grazie.

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......o se le malformazioni accertate del nascituro, sono tali da mettere in pericolo la salute fisica e psichica della donna.........

Secondo i Test fatti fino a quel momento risultava una malformazione (Diagnosi non accertata)

Consiglio medico: NON ABORTIRE, ALMENO PRIMA DI FARLO ACCERTARSI CON ULTERIORI ANALISI APPROFONDITI.

La donna non ha dato ascolto e ha voluto abortire. (Fine caso)

Spesso genitori non rifiutano (come sarebbe anche giusto), figli con malformazioni o mancamenti, almeno prima di farlo ((in caso di impossibilità di vita del nascituro) che siano certi al 100%)

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Noi sappiamo che:

- Non c'era la certezza (ossia il 100% di probabilità) che il feto fosse mal formato

Ma non sappiamo se queste ulteriori analisi approfondite si sarebbero potute fare in tempi utili (in tempo quindi per abortire) e non sappiamo l'eventuale invasività di questi accertamenti.

Io credo che vada rispettata sempre la volontà dei genitori. Se le probabilità di una malformazione fossero state dell'90% senza la possibilità di avere più certezze, avrei abortito anche io. Non si può sindacare su scelte così personali che riguardano la vita di più persone. Del figlio e dei due genitori. Sono responsabilità troppo grandi che non influiscono sulle nostre vite, che da fuori possiamo leggere con lucidità, ma che vissute ci fanno vedere il problema da altre angolature. E' vostro diritto pensarla diversamente, c'è molta gente probabilmente più coraggiosa e forte che non abortirebbe, io non sarei tra questi e non mi vergogno a dirlo.

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Noi sappiamo che:

- Non c'era la certezza (ossia il 100% di probabilità) che il feto fosse mal formato

Ma non sappiamo se queste ulteriori analisi approfondite si sarebbero potute fare in tempi utili (in tempo quindi per abortire) e non sappiamo l'eventuale invasività di questi accertamenti.

Io credo che vada rispettata sempre la volontà dei genitori. Se le probabilità di una malformazione fossero state dell'90% senza la possibilità di avere più certezze, avrei abortito anche io. Non si può sindacare su scelte così personali che riguardano la vita di più persone. Del figlio e dei due genitori. Sono responsabilità troppo grandi che non influiscono sulle nostre vite, che da fuori possiamo leggere con lucidità, ma che vissute ci fanno vedere il problema da altre angolature. E' vostro diritto pensarla diversamente, c'è molta gente probabilmente più coraggiosa e forte che non abortirebbe, io non sarei tra questi e non mi vergogno a dirlo.

Già... dipende moltissimo dalle inclinazioni personali, da cosa uno si sente di sacrificare. Io sono troppo egoista per sacrificare praticamente tutta la mia vita nell'accudire un figlio con handicap gravi, che comunque non avrebbe una vita propriamente felice per la sua stessa condizione... non è questione di male e di bene, sono sicuramente "aiutato" nel cinismo del mio giudizio dall'assenza di interferenze di tipo religioso però obiettivamente, è così.

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La donna non ha dato ascolto e ha voluto abortire. (Fine caso)

Ma SE la legge impedisce ai medici di attuare l'aborto (nel senso che mancavano le condizioni), questi non potevano farlo nemmeno se la donna lo chiedeva.

Noi sappiamo che:

- Non c'era la certezza (ossia il 100% di probabilità) che il feto fosse mal formato

Ma non sappiamo se queste ulteriori analisi approfondite si sarebbero potute fare in tempi utili (in tempo quindi per abortire) e non sappiamo l'eventuale invasività di questi accertamenti.

Io credo che vada rispettata sempre la volontà dei genitori. Se le probabilità di una malformazione fossero state dell'90% senza la possibilità di avere più certezze, avrei abortito anche io. Non si può sindacare su scelte così personali che riguardano la vita di più persone. Del figlio e dei due genitori. Sono responsabilità troppo grandi che non influiscono sulle nostre vite, che da fuori possiamo leggere con lucidità, ma che vissute ci fanno vedere il problema da altre angolature. E' vostro diritto pensarla diversamente, c'è molta gente probabilmente più coraggiosa e forte che non abortirebbe, io non sarei tra questi e non mi vergogno a dirlo.

Ma perché una malformazione può essere causa di aborto?

Da quel che dice la legge, sempre che non mi sfugga niente, la malformazione non può essere motivazione diretta per operare un aborto, ma solo se questa malformazione può portare a gravi danni (fisici o psicologici) alla madre, per evitare i quali si può ricorrere all'aborto.

In questo caso, già che non si è accertata bene la malformazione, si sono accertati almeno i danni fisici o psichici che la madre avrebbe subito?

Tu parli di tempi utili per abortire: quali sono questi tempi? ed in base a cosa sono stati stabiliti? e dopo cosa succede? perché non si può più abortire?

Poi, tu parli di rispettare sempre la volontà dei genitori; e se questi volessero abortire dopo ad una settimana dalla presunta data del parto? Rispettiamo ugualmente la loro volontà?

Come sempre tante domande e tanti dubbi, se mi aiuti a sciogliere un po' la matassa te ne sono grato (confrontarsi in un forum serve anche a questo).

Già... dipende moltissimo dalle inclinazioni personali, da cosa uno si sente di sacrificare. Io sono troppo egoista per sacrificare praticamente tutta la mia vita nell'accudire un figlio con handicap gravi, che comunque non avrebbe una vita propriamente felice per la sua stessa condizione... non è questione di male e di bene, sono sicuramente "aiutato" nel cinismo del mio giudizio dall'assenza di interferenze di tipo religioso però obiettivamente, è così.

Ma un figlio può essere partotrito e non riconosciuto; un ragionamento così vuol dire che i genitori avrebbero il diritto di dire se la vita del figlio è degna di essere vissuta o no.

Comunque la 194 non mi risulta (ma potrei anche sbagliarmi) che dica questo, ovvero che di fronte alla prospettiva di una vita infelice e difficile potrebbe essere preferibile abortire.

Con questo criterio si rischierebbe di aprire la strada all'infanticidio e all'eutanasia di quanti non sono in grado di esprimere la propria opinione (malati di mente, persone in coma ...) e per i quali decidono i genitori o i parenti stretti.

Prima o poi dovrò leggermela per bene tutta questa 194, perché sempre più spesso ho l'impressione che l'uso che se ne fa sia un po' distorto, ma vorrei capirci di più.

Grazie a tutti per gli interventi, mi sono tutti molto utili.

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Ma un figlio può essere partotrito e non riconosciuto; un ragionamento così vuol dire che i genitori avrebbero il diritto di dire se la vita del figlio è degna di essere vissuta o no.

Comunque la 194 non mi risulta (ma potrei anche sbagliarmi) che dica questo, ovvero che di fronte alla prospettiva di una vita infelice e difficile potrebbe essere preferibile abortire.

Con questo criterio si rischierebbe di aprire la strada all'infanticidio e all'eutanasia di quanti non sono in grado di esprimere la propria opinione (malati di mente, persone in coma ...) e per i quali decidono i genitori o i parenti stretti.

Prima o poi dovrò leggermela per bene tutta questa 194, perché sempre più spesso ho l'impressione che l'uso che se ne fa sia un po' distorto, ma vorrei capirci di più.

Grazie a tutti per gli interventi, mi sono tutti molto utili.

Io infatti non ho mai tirato in ballo la legge, la mia è una banalissima opinione personale sulla situazione. Certi casi sono molto delicati da trattare e dubito si arriverà mai a soluzioni che non sono semplici compromessi, anche perchè le idee riguardo certe situazioni sono estremamente diverse da persona a persona

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Sì, sì, scusa, hai ragione: non avevo frainteso, ma ho dato l'idea di fraintendere.

Ti ho quotato non tanto per rispondere al tuo intervento, ma perché quello che ho scritto mi è venuto in mente leggendolo, al di là delle tue intenzioni.

Il fatto è che qui siamo di fronte ad una situazione un po' particolare e volevo capire se:

- va tutto bene così

- c'è qualcosa che non va e quindi:

----- è colpa dell'attuale legge

----- l'attuale legge è stata applicata male

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Desko



"Non conosco abbastanza bene tutto il testo, ma mi sembra che non ci sia da nessuna parte l'idea che il nascituro può essere abortito perché altrimenti avrebbe una vita difficile, piena di problemi, sempre in ospedale e probabilmente molto breve, come spesso sento dire come motivazioni per abortire: non mi risulta che abbiano fondamento giuridico."

Esatto.

Non esiste, secondo la legge italiana, il concetto di "wrongful birth" o di "wrongful life" come in altri Paesi.

Non esiste il diritto di nascere sani e la legge 194 non ha finalità eugenetiche.

Anche recentemente la Cassazione ha implicitamente confermato quanto sopra, negando ai genitori di un bimbo, nato con malformazioni non diagnosticate in utero, il risarcimento del danno per nascita indesiderata, perchè trattasi di lesione non risarcibile, secondo i principi del nostro ordinamento.

Per invocare la liceità della richiesta della madre, unica titolare di questo diritto, di interruzione volontaria di gravidanza dopo i 90 giorni e PRIMA dell'epoca di presunzione di vitalità fetale, occorre dimostrare che l'accertata anomalia comporti un grave pericolo per la sua salute psichica.

Ciò che ha valore legale NON è quindi il danno fetale in sè, ma le ripercussioni che esso induce e che hanno valore ai fini dell'interruzione di gravidanza se e quando, dal rilevante danno accertato, derivi "grave pericolo" per la salute materna.

"Grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna" che NON può essere solo presunto ma essere provato di volta in volta.

"Grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna" che NON va riferito solo alla elevata concentrazione del rischio di danno ma anche all'entità del danno alla salute fisica e/o psichica della gestante.

NON può considerarsi grave pericolo l'eventualità che, dall'avvenuto riconoscimento della rilevante anomalia, possa prevedersi , o si verifichi, un semplice turbamento psicologico oppure una modesta reazione depressiva.

Questa è la legge.

In pratica quello che è successo:

1) l'ecografista segue le linee guida nazionali ed internazionali per l'ecografia ostetrica del II trimestre (cosiddetta "morfologica" o "anomaly scan" degli Anglosassoni)

2) nelle linee guida è previsto che si valuti la presenza/assenza dello stomaco e la sua localizzazione

3) l'ecografista segnala la mancata visualizzazione della bolla gastrica e suggerisce una condotta di attesa o, al limite, altri accertamenti (risonanza magnetica fetale, tecnica NON invasiva), nell'ipotesi estremamente improbabile di patologia esofagea, comunque trattabile chirurgicamente e con successo dopo la nascita

4) essendo ai limiti cronologici fissati dalla legge 194 (presunzione di vitalità del feto), anzi, col senno di poi, avendoli superati, i genitori hanno richiesto l'interruzione di gravidanza.

5) uno psicologo/psichiatra ha certificato la sussistenza del grave pericolo ecc...

6) è stato indotto il parto

7) il bambino era vivo e vitale

8) il rianimatore ha fatto il suo dovere.

No comment, anche se ci sarebbe molto da commentare sui comportamenti di alcuni operatori sanitari ed anche dei genitori.

Desko hai fatto centro.



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Scusate, ma perché quando si parla di aborto, IVG et simili,

quasi mai parlano le donne?

Che, a ben donde, ne avrebbero tutto il diritto di dire la loro.

E perché ne parlano quasi sempre preti e politici uomini???

Bene, allora parlo come donna.

Questo caso, mi pare sia stato segnato da una serie di controsensi etici,

di scelte troppo precipitose, di errore umano.

Cose che in campo medico, a volte, succedono.

In tutti i reparti, non solo ginecologia-ostetricia.

I casi sono senz'altro più delicati nell'ambito delle gravidanze interrotte,

ma non metterei in discussione la 194.

Che già in Italia è applicata a fatica e con 1000 problemi.

Non entro più a fondo in questo caso che mi sembra sia già stato

da voi ampiamente approfondito.

Saluti.

BB

flickr.com/photos/14398685@N05/?saved=1

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Ospite monsterflying

Non riesco a capire perchè non facciano arrivare fino alla fine gravidanze non pericolose per la madre... se non lo voleva alla nascita l'avrebbero dato immediatamente ai servizi sociali, nemmeno sarebbe stato registrato il nome dei genitori... Sano o non sano che fosse.

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