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Libero pensiero di 140 anni fa :)


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Rileggendo qua e la le poesie di un mio illustre concittadino nato un secolo e mezzo fa, mi sono imbattuto in un suo sonetto che mi ha portato a rilflettere e che trovo molto attuale. Se vi va date una letta, è molto "educativo" direi :D

"Un giorno tutti quanti l’animali sottomessi ar lavoro

decisero d’elegge un Presidente che je guardasse l’interessi loro.

C’era la Società de li Majali, la Società der Toro,

er Circolo der Basto e de la Soma,

la Lega indipendente fra li Somari residenti a Roma;

e poi la Fratellanza de li Gatti soriani, de li Cani, de li Cavalli senza vetturini,

la Lega fra le Vacche, Bovi e affini…

Tutti pijorno parte all’adunanza.

Un Somarello, che pe’ l’ambizzione de fasse elegge

s’era messo addosso la pelle d’un leone, disse:

"Bestie elettore, io so’ commosso;

la civirtà, la libbertà, er progresso…

ecco er vero programma che ciò io,

ch’è l’istesso der popolo!

Per cui voterete compatti er nome mio."

Defatti venne eletto proprio lui.

Er Somaro, contento, fece un rajo,

e allora solo er popolo bestione s’accorse de lo sbajo

d’avé pijato un ciuccio p’un leone!

"Miffarolo! - Imbrojone! - Buvattaro!"

"Ho pijato possesso"

disse allora er Somaro

"e nu’ la pianto nemmanco se morite d’accidente.

Peggio pe’ voi che me ciavete messo!

Silenzio! e rispettate er Presidente!"

"Dolce signora utopia"

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