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Due domande da niubba


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Ciao, mi hanno regalato una nikon d40x kit, usata, comprata in un negozio, estensione di garanzia a 2 anni ecc... 200€ :ghghgh:

Solo che, porcaccia la miseria, il mio moroso mi ha mica lasciato una ditata sull'obiettivo (che ahimè è già sporchissimo di suo)???

Adesso mi vengono tutte le foto opache :ghghgh:

Come faccio a pulirlo? :boh: panno degli occhiali mi hanno detto NO.

KIT DI PULIZIA CON POMPETTA, CARTINE FOTOGRAFICHE E LIQUIDO vanno bene??? :popcorn:

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io a dire la verità uso un panno x gli occhiali...

MacBook coreduo bianco 1,83ghz 2gb ram 160gb hd + superdrive - macBook Pro 13" base 2010

iPod 3g 15gb - iPod classic 80gb silver - iPhone 8gb 3.0 - iPod shuffle 1gb arancione - iPhone 3g 3.0

Ho preso il detersivo. Ho deciso di imparare a fare da me. E' ridicolo che un uomo non sappia fare il bucato… Uffa! Come faccio a mettere la camicia dentro al bottiglione?

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c'è un liquido apposito si chiama eclipse

http://www.shadesdirect.com/cleaning_prods_details_ita/eclipse_lens_cleaneri.htm

usato in combinazione con cartine per uso fotografico.

http://cgi.ebay.it/Kodak-lens-cleaning-paper-50-sheets.-_W0QQitemZ270401459720QQcmdZViewItemQQimsxZ20090603?IMSfp=TL090603156001r9184

però ho una perplessità.

la lente frontale sporca ( ameno che non sia veramente una fogna) non dovrebbe dare una caduta di nitidezza così marcata.

non vorrei che il problema fosse un altro.

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Alitata e t-shirt :ghghgh:

No non ti stò prendendo in giro, lo faccio su ottiche da 1000 euro, tranquilla che il 18-55 del kit non se soffrirà :popcorn:

M.

Mac Mini Quad i7 2.3ghz Double Drive Kit SSD MX100 512gb + HD 1tb, 16gb Ram ## MacBook White Unibody 13" C2D 2.26ghz ## iPhone 5c Yellow ## iPod Nano (Product)RED

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la lente frontale sporca ( ameno che non sia veramente una fogna) non dovrebbe dare una caduta di nitidezza così marcata.

non vorrei che il problema fosse un altro.

Beh se c'è una crozza di robaccia untuosa forse qualche problema lo da :popcorn:

Vabbé basta dare sta passata di maglietta e vedere se la situazione migliora, altrimenti come dice Mordr3d il problema è da qualche altra parte :ghghgh:

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e io che non volevo dire che spesso semino il panno da occhiali e uso la maglietta xchè credevo mi infamaste!!

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non mi permetto di consigliare queste tecniche "barbare" su ottiche di pregio.

su un 18-55, per giunta canon, puoi pulirlo anche con la spugna dei piatti. :dance:

cmq pulizie aggressive alla lunga si portano via l'antiriflesso della lente frontale.

e passare la pezza su una lente piena di polvere potrebbe rigarla.

come regola pulisci sempre in modo radiale e non circolare.

i graffi radiali non incidono quasi per nulla, quelli circolari invece si.

se per adesso non vuoi pigliarti le cartine kodak (che costano una miseria) e l'eclipse (idem) prendi una pezzuola per occhiali nuova (almeno questo) e dopo averla inumidita un po con del liquido pr pulire gli occhiali, passala sulla lente con un movimento radiale.

non farlo troppo spesso e usa il tappo.

un altro consiglio che io cmq non utilizzo, e un filtro uv. da tenere sulla lente frontale. se è di buona qualità influisce molto poco con la resa ottica. e puoi pulirlo con una maggiore disinvoltura.

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carta vetrata fine fine, che quella grossa lascia righi troppo fondi...

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Ho preso il detersivo. Ho deciso di imparare a fare da me. E' ridicolo che un uomo non sappia fare il bucato… Uffa! Come faccio a mettere la camicia dentro al bottiglione?

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ha mangiato la peperonata a pranzo... tipica d'estate... e adesso ho paura a pulire l'obiettivo infatti...

oggi son in vena di cavolate orrende... che ci volete fare... ma la peperonata l'ho mangiata sul serio...

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Panno in microfibra che puoi comprare al supermercato...ce ne sono di varie marche e costano una cavolata (pochi eurozzi)...io ne ho un paio della Vileda...roba da 3 euro credo...

Saluti!

Al Berto

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trovo che il panno dell'iphone sia la cosa migliore, sia per lenti di occhiali da sole o vista, sia per le ottiche.

ovviamente l'alitata d'ordinanza non DEVE mancare. :ghghgh:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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giusto per arricchirvi un pochino.

Sembrerà strano ma la maggior parte dei guasti, anche gravi, che subiscono gli strumenti ottici amatoriali sono dovuti proprio ad una errata manutenzione. Anzi, la stranezza è che la manutenzione è troppa e troppo frequente oltre che, spesso, fatta male. Guardiamo da vicino il problema.

La durezza del vetro

Il vetro è da molti considerato come qualcosa di durissimo, tanto da farne quasi una pietra di paragone, nel normale lessico, di durezza e resistenza alle azioni meccaniche. Nulla di più errato. In realtà esistono sì vetri durissimi, si pensi al vetro degli orologi o al vasellame da cucina. Si tratta però di vetri che poco o nulla hanno a che fare con l’ottica. Sono infatti vetri che vengono temperati in maniera profonda e addirittura trattati con vapori ad altissima temperatura per l’indurimento superficiale. Il famoso vetro zaffiro è uno di questi.

Certo, se facessimo le lenti in Sapphire (AL2O3 ) con i suoi quasi 2000 Knoop non ci sarebbero problemi… salvo il suicidio del conto in banca. In ottica comune, specie rifrattiva, il vetro è invece volutamente scelto morbido, sia per questioni di lavorazione e quindi di costo del manufatto sia per gli elementi aggiunti al vetro stesso per modificarne l’indice di rifrazione rendendolo adatto ai bisogni del progettista ottico.

Un vetro ottico, ancorché di ottima qualità, può essere graffiato senza problemi anche con un pezzo di plastica dura.

Ecco quindi che dovremo sempre avvicinarci alle lenti con molto rispetto. Diverso è il discorso per le lenti riflettive, specchi, che sono in genere di vetro Pirex® piuttosto robusto e più duro dei vetri precedenti. Anche qui c’è comunque il problema che segue.

I trattamenti ottici

Come se non bastasse la morbidezza del vetro ottico ci sono anche i trattamenti. I trattamenti sono onnipresenti oramai su qualunque ottica che si rispetti. Se si tratta di un’ottica rifrattiva il trattamento antiriflesso, spesso tre, quattro, o più strati , avvolge la lente su ogni superficie. Ognuno di questi strati, deposti con sistema a vapori, ha uno spessore talmente piccolo da essere comparabile con le lunghezze d’onda della luce che vogliamo vedere: ovvia la delicatezza.

Per i più curiosi diciamo che lo spessore medio è 100nm, cioè di 0.1um ma può scendere nel caso di trattamenti multilayer anche a soli 50nm per strato.

Se si tratta di uno specchio, oltre al logico strato di alluminatura, vi è una serie di trattamenti questa volta riflettenti, che rendono lo specchio molto più trasmissivo. I trattamenti, tutti, possono essere, volendo, anche molto duri, al punto che una norma specifica MIL-x-675 ne dichiara le caratteristiche, in base alla lettera (x), necessarie per un uso rude dell’ottica. Si pensi agli usi marini o militari. In pratica nessun costruttore di telescopi amatoriali, se sano di mente, userà mai simili trattamenti. Il loro costo, è il caso dirlo, è astronomico. Occhio quindi a come trattate le lenti. Pensate che uno dei metodi per controllare la bontà di un trattamento è quello di attaccarvi un piccolo pezzo di nastro adesivo è poi strapparlo. Vi sembrerà strano ma molti dei trattamenti più delicati rimangono attaccati al nastro stesso. (Non) provare, per credere!

Lo sporco

Lo sporco lo possiamo dividere in due grandi categorie. Quello dovuto alla polvere e quello dovuto ai residui organici: ditate, fumi, eccetera. Il primo tipo di sporco, la polvere, non ha in pratica nessun effetto sulla lente. A meno che non sia uno strato alto un dito sarà quasi impossibile apprezzarne gli effetti solo con un’analisi visiva. Fate conto di avere un filtro leggerissimo sulla pupilla d’entrata.

Ben diverso il discorso per i residui organici. Questi tendono infatti a modificare il cammino dei raggi luminosi e a creare quindi effetti visibili, come aloni o strane aberrazioni. Inoltre se il deposito è dovuto alle ditate, cosa tipica, il residuo essendo sudore umano e quindi acido, è in grado di attaccare, col tempo, anche il trattamento, rovinandolo. Se poi lo strumento è usato in ambienti, come si suole dire, ostili, ad esempio vicino ad una cucina, il danno è fatto. In questo caso si formerà uno strato quasi solido di polvere e grassi che oltre a danneggiare i trattamenti impedirà il funzionamento dello strumento. Occorre pulirlo per forza.

La pulizia

Qui se ne sono sentite di cotte e di crude. Addirittura c’è chi consiglia di mettere gli specchi dei riflettori nel lavandino e lavarli con acqua corrente e sapone da piatti… Non ci sono parole!

Il problema ad essere onesti è complesso. Se si usano simili tecniche da parte di esperti che sanno quel che fanno può essere ancora accettabile. La stessa Celestron consiglia di usare dosi microscopiche di sapone da piatti e acqua distillata per la pulizia. Dato però che nessun astrofilo dilettante ha una presa per acqua demineralizzata al 99.99% come nei laboratori di ottica, né tanto meno saponi specifici il risultato è, normalmente, un danneggiamento del sistema ottico.

È bene ricordare che nel caso tracce di calcare essiccassero sulla lente la probabilità di toglierle a posteriori senza danneggiarla è pari allo zero.

Pulizia meccanica

La pulizia meccanica è quella che possiamo fare, al massimo una volta ogni sei mesi, e non di più, con l’ausilio di un pennello morbidissimo che avremo comprato in un negozio di ottica. Non ci provate con il pennello da imbianchino che avete in garage perché altrimenti farete danni grossi. Con il pennello da ottico, meglio se di pelo di cammello e dotato di pompa per l’aria, si passi sulla superficie sempre a partire dal centro verso i bordi o, al massimo, a zigzag sulla lente badando bene di arrivare sempre oltre al bordo. Il trucco sta infatti nell’evitare che il pennello si porti dietro il sudicio a spasso per la lente invece che rimuoverlo facendolo cadere dal bordo della lente stessa. Questo vuol dire, di norma graffiare la lente. Il motivo per cui è vietato nella maniera più assoluta di usare movimenti concentrici, quel movimento che invece vi verrebbe naturale, è proprio questo. Portereste solo a spasso la polvere senza pulire un bel nulla. Non solo. Per motivi di ottica, che no sto ad analizzare, una serie di graffi radiali alla lente non comportano quasi nessun effetto visivo. Una serie di graffi concentrici alterano anche gravemente il funzionamento della lente fino a degradarne le prestazioni in maniera clamorosa.

Eseguire l’operazione delicatamente senza mai gesti bruschi e senza premere. Se non si ha un pennello si potrebbe usare un fazzolettino di carta bianca ma mai usare stoffa, di qualunque tipo, o cartine colorate.

In tutti e due i casi possono lasciare residui sul trattamento ineliminabili. Si tratta però, comunque, di un’operazione sconsigliabile a meno che non si abbia carta specifica per pulizia ottica. Anche in questo caso operare esattamente come con il pennello senza fretta e senza premere, cambiando il fazzoletto ogni poche passate. Ricordatevi che un pacchetto di Klenex costa un millesimo o meno della lente che state pulendo.

Pulizia chimica

Quando si deve eliminare dalle superfici tracce organiche la pulizia deve per forza essere di tipo chimico. E qui, di norma, accade il danno che si diceva in apertura. Nonostante che qualcuno insista con teorie strampalate, l’unica cosa da farsi in questi casi è dotarsi di alcool isopropilico. Attenzione, non è vero che tutti gli alcool sono uguali. Mentre l’ isopropilico è compatibile con i trattamenti delle lenti e poco aggressivo quello denaturato della mesticheria, alcool metilico o volgarmente spirito, è un forte aggressivo. Il buffo è che per l’organismo umano le cose vanno al contrario. Mentre il secondo è quasi innocuo il primo è pericoloso per inalazione. Comunque sia che non lo dovete bere o annusare lo sapete! L’alcool isopropilico lo trovate nei negozi di ottica o in qualche mesticheria specializzata. Costa relativamente poco e, per quanto ve ne serve, l’acquisto di una confezione vi basterà tutta la vita.

Per usarlo prendete, questa volta è tassativo, della carta per pulizia ottica e inumidite appena la superficie della carta stessa. Passate come visto per la pulizia meccanica la carta sulla lente partendo questa volta sempre dal centro verso i bordi e cambiando la carta non appena si colora di quel color marroncino sudicio tipico di queste operazioni.

Questa procedura dovrebbe essere eseguita ogni uno o due anni, mai più frequentemente. Se vi fosse bisogno di una pulizia più frequente, o siete dei veri porcelli, o non avete comprato il tappo per le ottiche.

Pulizia professionale

Ci sono casi in cui le lenti, gli specchi o quant’altro, sono sporchi in maniera davvero eccessiva.

Penso a quegli strumenti, comprati d’occasione, e magari stati anni in soffitta, che sono in condizioni quasi miserevoli di pulizia. In questo caso, il consiglio che vi do è quello di fare un pianto e un lamento, come si dice a Firenze, e rivolgervi ad un professionista dell’ottica. Spenderete qualcosa di più sicuramente che non a farvi il lavoro in casa ma il risultato sarà tutt’altra cosa e di rischi non ne correrete quasi punti. Ovviamente dipende dallo strumento ma, sinceramente, prima di smontare un Maksutov o un tripletto apocromatico, magari in olio, io ci penserei non due ma sedici volte.

Paolo Lavacchini

articolo preso da qui

http://www.lsoft.it/astro/pulizia.htm

pur non condividendo alcuni eccessi devo dire che un minimo di cura in più sarebbe cmq una cosa saggia.

poi ognuno con i propri vetri fa come gli pare... ma almeno con un po di consapevolezza in più :)

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Alitata e cartina kodak per la pulizia degli obiettivi e non avrai mai problemi.

L'importante è che aliti più volte, in modo da non strofinare la cartina sull'asciutto.

MAI usare liquidi sulle lenti (magari sul 18-55 potrebbe starci, ma sempre meglio di no). :ghghgh:

Come il principe dei nembi è il Poeta che, avvezzo alla tempesta, si ride dell'arciere ma esiliato sulla terra, fra scherni, camminare non può per le sue ali di gigante.

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Alitata e cartina kodak per la pulizia degli obiettivi e non avrai mai problemi.

L'importante è che aliti più volte, in modo da non strofinare la cartina sull'asciutto.

MAI usare liquidi sulle lenti (magari sul 18-55 potrebbe starci, ma sempre meglio di no). :ghghgh:

prova a pulire con un alitata e cartina kodak una lente con schizzi di acqua di mare cristallizzata.

inoltre nella tua posizione (di non esperto di ottica) eviterei di utilizzare una sintassi così categorica.

esistono liquidi specifici per la pulizia delle lenti che servono apposta per questo scopo.

piuttosto che fornire un consiglio sbagliato, sarebbe più saggio informarsi, anche perchè dal tuo consiglio qualcuno portrebbe ricevere un danno.

in futuro magari scrivi:

io faccio così

oppure

io non uso mai questo.

la diffrenza è tanta.

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C'è qualche imprecisione in quell'articolo eh!? Per esempio un vetro totalmente in Al2O3 ho seri dubbi possa esistere. E la tempra è un trattamento che ne aumenta soprattutto la resistenza a frattura più che alla penetrazione (la durezza appunto).

Ammetto di non sapere che trattamenti subisce un vetro da lente, comunque per me si può pure continuare con alitata più maglietta

Nella vita ci sono cose più importanti del denaro...ma servono i soldi per comprarle

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Ok...anche se tutto ciò me l'hanno detto più fotografi professionisti, anche alla mia domanda di pulire la lente del 100-400: infatti le lenti dotate di trattamento antiriflesso (specialmente quelle professionali) sono assolutamente delicatissime, e non mi va di rischiare.

Poi, se a voi va di rischiare per me va bene.

Certo, esisteranno liquidi fatti apposta per le lenti, ma io li userei solo in casi di emergenza, quando ditate e/o macchie non se ne vanno con cartina ed alitata.

Inoltre le lenti vanno pulite il meno possibile, specialmente le più delicate: qualche pilucco non fa assolutamente niente ed a mio parere è molto meglio di uno sfregio (seppur microscopico) provocato da una assidua pulizia con liquidi che in tempi lunghi potrebbero danneggiare lo strato antiriflesso.

p.s. per pulire le lenti faccio un altro procedimento, che non ho scritto per non sembrare troppo "categorico": vado sotto alla lampada da dentista, munito di occhiali zeiss per ingrandire tutti i dettagli e prima di fare qualsiasi cosa spruzzo l'aria per togliere pilucchi, residui, polvere da qualsiasi superficie dell'obiettivo: inizio la pulizia, nè troppo lenta nè troppo veloce, usando più di una cartina e ruotando la lente in tutte le angolazioni per vedere se c'è altro da pulire.

Utilizzando questo metodo ho pulito perfettamente anche la lente del 100-400, o meglio, il filtro posto davanti alla lente, dopo averlo usato per fotografare i gabbiani su una barca saltellante.

Non saprò alla perfezione tutte le proprietà chimiche, costruttive ecc delle lenti, ma so pulirle perfettamente in tutte le situazioni (compreso l'ottobre scorso, dove nell'aratura d'epoca la lente era piena di microgocce di gasolio uscite dalla marmitta dei Landini testacalda). :ghghgh:

Se un giorno non riuscirò a pulire una lente e dovrò rivolgermi ad un professionista sarai il primo a saperlo.

Come il principe dei nembi è il Poeta che, avvezzo alla tempesta, si ride dell'arciere ma esiliato sulla terra, fra scherni, camminare non può per le sue ali di gigante.

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C'è qualche imprecisione in quell'articolo eh!? Per esempio un vetro totalmente in Al2O3 ho seri dubbi possa esistere. E la tempra è un trattamento che ne aumenta soprattutto la resistenza a frattura più che alla penetrazione (la durezza appunto).

Ammetto di non sapere che trattamenti subisce un vetro da lente, comunque per me si può pure continuare con alitata più maglietta

a farlo il vetro in puro ossido di alluminio lo puoi fare... i cazzi sarebbero lavorarlo.

per quel che so io ad oggi si usa come trattamento di superfice (quindi sipuò fare ma non credo lo facciano almeno a scopo ottico)

per la tempra il probelma che per il vetro ottico non si può usare perchè lo altera nelle sue caratteristiche.

concordo che la durezza del vetro rimane esattamente la stessa.

io non ho mai detto cmq che bisogna fare in un certo modo. mi sono limitato a fornire quale informazione in più così da consentire una scelta più consapevole.

ora sei che pulendo con alitata e maglietta piano piano ti porterai via lo strato antiriflesso della lente frontale...

e non è una cosa che si nota immediatamente...

detto questo

ognuno faccia come meglio crede :ghghgh:

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Ok...anche se tutto ciò me l'hanno detto più fotografi professionisti

[...]

Se un giorno non riuscirò a pulire una lente e dovrò rivolgermi ad un professionista sarai il primo a saperlo.

:ghghgh:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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ah a proposito di sporco et similia, in caso di muffe? ho notato che il mio 135 zuiko è veramente ridotto male, la lente frontale pare consumata più che sporca [io l'ho sempre usato con cura, sempre riposto col tappo e dentro il suo astuccio rigido, da che lo ricordo è sempre stato così, forse incuria di mio papi.. strano!]*e secondo eltorres dentro è ammuffito. consiglia una lunga esposizione diretta ai raggi del sole, perchè gli uv "smuffano". mordred tu approvi?

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le muffe sono come il gorgonzola se le togli ne perde di qualità l'obiettivo :ghghgh:

direi che per quelle ci vuole un intervento in assistenza per smontarlo e ripulirlo completamente, con rischio di disallineamento delle lenti, quindi se non ti danno problemi visibili lascia stare

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tanto per intenderci, la lente frontale è così ridotta [vietata la visione a cuori deboli]:

d651b28e814efc275b1f

in sé gli unici problemi che riscontro si verificano quando ho un pelo di controluce, diventa impossibile focheggiare, l'immagine diventa stramorbida e senza contrasto.. :lol:

sicuramente le condizioni della lente e il leggero velo di muffa interno disperdono eccessivamente la luce. devo dire però che in situazioni di luci incidenti nulle, si comporta molto bene, bei colori, bel contrasto, nitidezza.

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ovviamente, è incorporato e telescopico, e lo tiro sempre fuori :lol:

sul contrasto credo di no perchè questo è proprio quello meno contrastato. il 28 ed il 50 sono intonsi, rivestimenti inclusi..

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sì ma io non lo saprei riconoscere comunque se avesse muffe. :lol: torres invece sì, mi fido..

non mi pare sia polvere perchè sembra più una patina, punti minuscoli e diffusi...

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Sono muffe, sono dovute al fatto che fino ad una 30ina di anni fa i produttori usavano colle organiche per unire gli elementi dell'ottica, se l'obiettivo è stato lasciato a lungo in un cassetto al buio e con un poco di umidità e facile che si formino, una prolungata esposizione ai raggi UV di sicuro aiuta a fermarle ma non le toglierà mai del tutto.

In genere non danno molti problemi se non sono eccessive, se non un accentuata morbidezza nella resa dell'ottica (alcuni grandi ritrattisti dei primi del 900 preferivano usare ottiche ammuffite proprio per questo motivo stilistico) la soluzione definitiva è smontare ottica elemento per elemento e rimontarla con colle sintetiche, ma non esistono più molti fotoriparatori in grado di farlo bene, in ogni caso non dovrebbe costare neanche troppo 30/50 euro al massimo.

Nel caso del tuo Zuiko quelli sulla lente frontale sono graffi le muffe sono all'interno della frontale e sulla seconda di sicuro.

Riguardo al calo di prestazioni in controluce, di sicuro le focali lunghe sono più soggette a patirlo in generale e se il trattamento non è perfetto (e detto tra noi in quell'epoca gli unici trattamenti perfetti erano l'SMC il T*, Leitz e pochi altri) ed è consumato dal tempo son dolori. Io ho un 200mm f/3.8 Tokina è una lente molto valida, che consiglio a chiunque, ma tenetelo ben lontano dal controluce perché crolla in modo davvero rovinoso.

"La mia regola, oggi, è che il mio lavoro debba essere invisibile" Sven Nykvist

http://federicotorres.tumblr.com

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