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Aiuto x Tesina:Mitologia nordica


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sto facendo una tesina sui fulmini e le varie interpretazioni date attraverso i secoli.

avrei bisogno di sapere come nella mitologia nordica veniva concepito il fulmine...non solo che veniva da thor e il suo martello ma anche l' interpretazione che davano

spero di essermi spiegato

grazie mille:ciao:

Per Aspera Ad Astra

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qui spiega un pò di cosette...ma se fai una ricerca più approfondita sicuramente trovi risposte più esaustive :fiorellino:

Per i Greci i fulmini erano impugnati e lanciati dal potente Zeus, il padre di tutti gli dei, a capo del Monte Olimpo.

La saetta era un simbolo di immenso potere, e veniva associato anche alla fertilità visto che spesso il fulmine si accompagna alla pioggia che nutre i raccolti.

...

Nella mitologia greco-romana, ad esempio, i fulmini venivano considerati come le frecce di Giove scagliate contro i mortali che si erano macchiati di qualche colpa; il termine saetta, sinonimo di fulmine, deriva proprio dal vocabolo latino sagitta cioè freccia. Nel museo archeologico di Aquileia (UD) è conservato un curioso bassorilievo raffigurante Giove nell'atto di colpire un malcapitato fermatosi a fare "pipì" in un luogo proibito; forse l'analogo dei cartelli "manteniamo pulito il verde pubblico" che si trovano anche ai nostri giorni.

Nella mitologia nordica, al contrario, i fulmini erano visti come le scintille prodot te dal battito del martello di Thor su un incudine. Non quindi un'interpretazione di merito, ma più una analogia con quanto i fabbri dell'epoca dovevano aver osservato forgiando i loro strumenti e le loro armi. Curiosamente, con questa similitudine, i popoli del nord si avvicinarono di più a quella che è la reale natura del fulmine, cioè quella di una grande scintilla atmosferica. Se la mitologia ha cercato di inquadrare i fulmini in un contesto, se non comprensibile, almeno accettabile per la maggior parte delle persone, sicuramente questo tentativo non poteva bastare ai "filosofi naturali", gli antesignani dei moderni scienziati, per i quali i fulmini dovevano avere anche una causa materiale e un meccanismo generatore. Il filosofo Empedocle (490-430 a.C), cercando di dare una risposta a questa necessità, sosteneva che il fulmine era una parte della luce del sole catturata dalle nubi più dense che, con fragore, riusciva a liberarsi dalla sua trappola. Anassagora (500 - 426 a.C.), al contrario, sosteneva che il fulm i ne era una parte dell'etere, una sostanza estremamente tenue che riempiva i cieli ove si trovavano i pianeti, attirato verso il basso e fatto cadere nel mondo materiale. Aristotele (384 - 322 a.C.), contestando entrambi, sosteneva che il fulmine era il risultato di un'esalazione secca che si liberava dalle nubi a seguito della condensazione dell'aria in acqua. Questa esalazione, diceva Aristotele, era "espulsa dalla parte più densa della nube verso il basso cosi come i semi che schizzano dalle dita [quando cerchiamo di schiacciarli]". L'urto dell'esalazione secca contro le nubi circostanti era, sempre secondo Aristotele, la causa del tuono. Lucrezio (98-55 a.C.), nel suo "De rerum natura", sposando la teoria atomistica di Democrito di Abdera, considerava il fulmine come dovuto al movimento di particelle molto piccole e leggere che, proprio per la loro leggerezza, riuscivano a passare anche attraverso agli oggetti materiali. In questo modo Lucrezio rendeva conto degli incendi alle volte appiccati dai fulmini anche all'interno delle case. Il tuono e il fulmine, sempre secondo Lucrezio, avevano una causa comune ma erano indipendenti: l'urto tra le nubi causava sia il rimbombo (tuono) che la liberazione degli atomi leggeri che andavano a formare il fulmine. Questi tentativi di spiegazione possono sembrare a prima vista inconsistenti, ma, se calati nella realtà dei tempi in cui questi pensatori vissero, denotano una fervida fantasia e soprattutto una capacità di osservazione della natura invidiabile. Forse, tra qualche migliaio d'anni, gli scienziati del futuro sorrideranno delle nostre teorie.

...

Secondo Esiodo, Bronte, Sterope e Arge, i ciclopi sono figli di Urano e Gea, fratelli dei Titani, in cui vengono più tardi ricompresi.

Erano creature prodigiose, alti conoscitori dell'arte della lavorazione del ferro. La loro attività era fabbricare i fulmini di Zeus.

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assolutamente si!ma evidentemente non ho trovato risposte soddisfacenti su internet per cui,data la grande sapienza che serpeggia in questo forum ho provato a chiedere! :ghghgh:

Per Aspera Ad Astra

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GiordZ grazie mille ma quello l'avevo trovato anche io...mi servirebbe qualcosa che spiegasse un po' meglio questa questione di thor e i fulmini provocati dal martello...o anche le altre interpretazioni della mitologia nordica

Per Aspera Ad Astra

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mi ricordo che una volta lessi un libro in cui fra le altre cose spiegava abbastanza dettagliatamente la mitologia nordica e probabilmente anche questa storia del fulmine... il libro si intitola "il mondo di sofia" di Jostein Gaarder. se mi ricapita sotto mano gli do una sfogliata e ti faccio sapere...

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mi ricordo che una volta lessi un libro in cui fra le altre cose spiegava abbastanza dettagliatamente la mitologia nordica e probabilmente anche questa storia del fulmine... il libro si intitola "il mondo di sofia" di Jostein Gaarder. se mi ricapita sotto mano gli do una sfogliata e ti faccio sapere...

spero ti ricapiti tra le mani in fretta!ho solo 10 giorni ancora!:confused:

Per Aspera Ad Astra

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