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Piccola Accademia di ItaliaMac


leone

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Penso sia giusto puntualizzare alcuni "meccanismi" che si celano all'interno del lavoro creativo. Questi meccanismi stabiliscono paletti piu' o meno precisi cui l'artista si deve riferire nello svolgimento del suo lavoro e nel come DEVE presentare il risultato al fruitore.

Sto parlando di

1. proprieta' intellettuale.

2. citazione

3. parodia

4. spunti creativi

Piccolo preambolo: al mondo esiste una sconfinata produzione artistica. Di tanto in tanto alcune creazioni si distinguono nell'impatto che hanno col pubblico e divengono fonte d'ispirazione per altri artisti, magari anche in campi diversi... pensiamo al film di Raimi "Army of Darkness". Molti (purtroppo) non lo conoscono, ma il film ha inciso enormemente: Tarantino lo cita spessissimo e di rimando molti che citano Tarantino (Libri, altri film) citano indirettamente tale film). Tale film ha ispirato anche molti creatori di videogiochi: "Duke Nukem" utilizza molte battute del film di Raimi, "Serious Sam" e' un tributo al Duca Nucleare, ed utilizza, di riflesso, molti degli elementi tratti comunque da Raimi... il recente "Time shift" parla di una ipotetica attrezzatura per il viaggio temporale e la tecnologia si chiama S.S.A.M. (le iniziali di Serious Sam)...e cosi' via. Tutto cio' per dire che di originalita' al mondo ne e' rimasta poca, ed odiernamente la creativita' VERA non significa soltanto ORIGINALITA', ma ricerca del modo di combinare in modo creativo elementi gia' noti ed elementi non noti.

Nel momento in cui un artista decide di lavorare su di una idea, deve quindi avere bene in mente dove e' la citazione, dove lo spunto, dove la parodia, dove il rispetto della altrui proprieta' intellettuale... tutti questi elementi sono strettamente collegati, e talvolta il confine tra di essi e' labile. Cercando una definizione per essi, e' pero' possibile districarsi tra questi concetti ed offrire al fruitore un lavoro onesto ed "originale".

Parto col primo: La proprieta' intellettuale stabilisce per l'artista un limite invalicabile. L'idea altrui va assolutamente rispettata. Utilizzare materiale creato da altri non e' eticamente giusto se non chiedendo esplicito permesso od utilizzandolo in modo appropriato.Tale metodo tramite cui il materiale utilizzato viene organizzato puo' essere

2. la citazione

3. la parodia

4. lo spunto creativo

La citazione l'ho gia' illustrata nel preambolo...significa prendere piccoli elementi e riproporli. Il fruitore potra poi' comprendere (si spera) a quale creazione precedente tali elementi appartengono e potra' apprezzare o meno se l'artista abbia correttamente, o meno, citato e se lo abbia fatto nel modo giusto. In qualsiasi caso, la citazione riguarda solo piccoli elementi (una battuta di un film, una inquadratura, un elemento grafico non fonamentale per il quadro o l'opera grafica o musicale o scultorea...etc).

Fare parodia permette all'artista di citare elementi maggiori dell'opera originale, rendendo piu' palesi tale riferimenti. Prendere una battuta da un altro film e' citare. Se tale battuta e' detta da un personaggio uguale a quello che la disse nel film originale, puo' essere intesa come parodia....ma SOLO SE l'opera che sta facendo parodia, la faccia fino in fondo, offrendo un'opinione critica sul lavoro originale...se questo mancasse, si scivolerebbe nel PLAGIO. Fare parodia e' estremamente complesso.

Prendere "spunto" e' forse altrettanto complesso, in quanto si tratta di utilizzare elementi noti, citarli, ma per dire completamente altro e non fare parodia. Generalmente e' una pratica accettata, ma deve rispettare la proprieta' intellettuale altrui, salvaguardandola e non sfruttandola. Detto cosi' sembra una definizione piuttosto nebuloso, ma generalmente questo esempio chiarisce le idee: voglio realizzare una illustrazione in cui si vede una donna ai fornelli mentre prepara una torta. Per fondale decido di usare una fotografia per aumentare il contrasto tra un fondo "reale" ed un personaggio stilizzato. Per il fondale ho 2 strade... una foto mia od una foto che mi sembra adatta, tratta dal catalogo dell'IKEA. Usare la foto cosi' com'e' sarebbe una violazione della proprieta' intellettuale del fotografo (ha pensato lui al come fotografare una cucina), violerebbe il diritto d'autore, e non essendo ne' una citazione ne' una parodia, sarebbe semplicemente un plagio. Per risolvere ci si attiene cosi': dell'immagine presa si deve modificare totalmente ALMENO il 70% della stessa, Il restante 30% e' consigliabile che sia variato sensibilmente. In tal modo siamo partiti da una immagine che ci ha fornito lo spunto per indagare e creare verso una personale direzione. La proprieta' intellettuale e' salvaguardata, poiche' alla fine abbiamo reso "nostro" cio' che la foto originale ci ha offerto come spunto.

Nel caso si lavori con tecnica iperrealista, e' inevitabile partire da materiale fotografico. E' necessario quindi, da parte del pittore, specificare se ha utilizzato fotografie altrui per realizzare la propria opera (dando per scontato che abbia chiesto il consenso preventivo dell'autore).

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

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  • Risposte 727
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Io la vedo molto meno buracratica e molto più morale ;).

E' la differenza sostanziale che passa tra REFERENCES e OVERPAINTING.

Per RIFERIMENTO si intende GUARDARE LA FONTE e disegnare.

Usare references non solo è più che normale ma è anche caldamente consigliato, ancor di più quando è a scopo didattico.

E' comunque fondamentale sia nella fase di crescita che nel lavoro professionale e aiuta a costruirsi una 'biblioteca' mentale preziosissima.

Si compie uno sforzo molto grande nel cercare di riportare geometrie, forme, luci e colori cercando di interpretarle senza aiuti 'meccanici' ma semplicemente guardandoli. Ancora più difficile è vederli dal vivo e riportarli sul foglio.

E' un po' il principio secondo il quale tutti i bambini sono convinti che l'erba sia sempre verde e le montagne sempre marroni. Solo osservando ci si rende conto che l'erba invece molto raramente è verde e le montagne sono quasi sempre azzurre :).

Insomma tutti usano foto come RIFERIMENTI, non c'è assolutamente nulla di male o di poco artistico ed è una cosa più che normale quando è usata senza malizia e con ovvi intenti artistici.

Quando si ricalca una foto invece non si ha nulla di tutto ciò.

Non si impara nulla perché non si fa nessuno sforzo.

Non si interpreta. Non c'è assolutamente nulla di artistico.

P.S. Nella maggiorparte dei forum è praticamente impossibile postare una illustrazione senza citare o allegare le references usate. Su CGsociety c'è un filtro umano che valuta tutto prima della pubblicazione nelle gallery. Accade che se il forum leader che si occupa di vagliare gli artworks ritiene che il lavoro sia basato su una foto non citata, il disegno viene rifiutato e non appare nel forum e l'autore viene invitato via email a citare le sue fonti o a fornire prove della genuinità del suo operato.

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E' un po' il principio secondo il quale tutti i bambini sono convinti che l'erba sia sempre verde e le montagne sempre marroni. Solo osservando ci si rende conto che l'erba invece molto raramente è verde e le montagne sono quasi sempre azzurre

;)

il mio docente di laboratorio materiali e modelli 2 [ferdi giardini, artista torinese, magari ne hai sentito parlare] ci ha fatto lo stesso esempio parlando di "pensiero laterale" e di differenti approcci a qualsiasi cosa.. lui l'ha messa sul marrone dei tronchi che non son mai marroni, bensì grigi, verdi, bianchi, azzurri.

e ieri pomeriggio potando le piante in giardino non facevo altro che pensare a quello. :)

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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E si... alla fine poi si riduce ad una scelta piu' morale da parte dell'artista, io riporto solo quello che puo' essere una "Linea guida", ma come ogni direttiva, va poi interiorizzata e fatta propria, per comprendere a quali nuove direzioni spinge.

P.s. Steno... quel discorso fatto dal tuo professore risale ai tempi della Scuola di Barbizon... meta' dell'800. Ricordo una battuta interessante nel film "la donna con l'orecchino di perla"... Vermeer chiede: "di che colore sono le nuvole?"

si potrebbe rispondere "bianche".....

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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P.s. Steno... quel discorso fatto dal tuo professore risale ai tempi della Scuola di Barbizon... meta' dell'800. Ricordo una battuta interessante nel film "la donna con l'orecchino di perla"... Vermeer chiede: "di che colore sono le nuvole?"

si potrebbe rispondere "bianche".....

beh che non fosse farina del suo sacco già lo sapevo.. ;) mi stupiva aver letto-sentito le stesse parole in ambiti diversi in così breve tempo. :)

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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E si... alla fine poi si riduce ad una scelta piu' morale da parte dell'artista, io riporto solo quello che puo' essere una "Linea guida", ma come ogni direttiva, va poi interiorizzata e fatta propria, per comprendere a quali nuove direzioni spinge.

P.s. Steno... quel discorso fatto dal tuo professore risale ai tempi della Scuola di Barbizon... meta' dell'800. Ricordo una battuta interessante nel film "la donna con l'orecchino di perla"... Vermeer chiede: "di che colore sono le nuvole?"

si potrebbe rispondere "bianche".....

ho un debole per quel film stupendo!!... ;)

www.tejido fpr code: sdc00

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  • 2 settimane dopo...

Complimenti a tutti per i lavori...e leone ho letto il tuo post che hai scritto ad una ragazza riguardo la fiera a Bologna del libro illustrato..ottimi consigli...:ghghgh:

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ue', ma io il 15 Aprile sono a Latina... magari ci si incontra!

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Ho trovato solo ora questa discussione...

allora mi aggiungo...io adoro fare i ritratti ;)

Mi sono guardata tutta la vostra discussione, e davvero complimentissimi!!

ritrattost3.jpg

Il mio sito dedicato ai disegni e ritratti....

http://www.webalice.it/fequat/Sito/Disegni/Home.html

Macbook Pro-classic 2,5GHz :-)

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Benvenuta!

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Ho trovato solo ora questa discussione...

allora mi aggiungo...io adoro fare i ritratti :sbav:

Mi sono guardata tutta la vostra discussione, e davvero complimentissimi!!

ritrattost3.jpg

Complimenti..ho dato un occhio al tuo sito..bravissima :sbav: e benvenuta :sbav:

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L'ho fatto con iWeb...più semplice di quel che pensavo...

a dire la verità nn avevo idea di come si facesse a fare un sito web :sbav:

Grazie del benvenuto!

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Questo e' interessante... per quale motivo?

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Questo e' interessante... per quale motivo?

perchè trovo la narrazione e la sintesi grafica troppo...sintetiche :fiorellino:

E' sicuramente una forma narrativa che si addice allo scopo e al target che lo consuma ma io sono cresciuto con roba meno pulp. Ho sempre prestato tanta (forse troppa) attenzione al tratto, al disegno e alla colorazione.

Non riesco proprio a leggere un fumetto disegnato male o comunque in uno stile che non apprezzo.

Poi amo le storie con più respiro, più caratterizzazione dei personaggi... insomma una cosa più 'occidentale' :)

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Oggi mezza giornata libera (ma ho lavorato domenica :fiorellino:)

Warmup mattutino.

il pugile:

immagine2qr5.jpg

morten harket uguale :D

disegni benissimo complimenti:fiorellino:

Membro fondatore dello Spam Club. Gemellato con il Turbo Club. Simpatizzante del Vaffa Team.

sparrow79 su playstation 3 aggiungimi :)

6666 PIU CATTIVO DEL DIAVOLO

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:fiorellino:

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'sera, volevo fare i complimenti a tutti perchè siete davvero degli artisti e vi invidio da morire. Solo una domanda: quest'arte è solo per pochi eletti e per chi sa già disegnare, oppure vale la regola che con la buona volontà si arriva dappertutto e chi fa da sè fa per tre (con un pizzico di aiuto da italiamac)?:DD

Vedo che voi avete fatto scuole dedicate...

[SIZE="2"][I][COLOR="Black"]Tanto vale bersi l'oceano con un cucchiaino piuttosto che discutere con un innamorato.[/COLOR][/I][/SIZE]
[CENTER][SIZE="3"][URL="http://www.italiamac.it/forum/showthread.php?t=232508"][COLOR="Black"](Stephen King)[/COLOR] [COLOR="DarkOrange"]->[/COLOR] [B][SIZE="3"][COLOR="Red"]TOPIC UFFICIALE[/COLOR][/SIZE][/URL][/B][/SIZE][/CENTER]

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3 ingredienti:

-buona volonta'

-costanza nell'imparare le basi e successivamente svilupparle

-imparare ad accettare suggerimenti e critiche

Benvenuto in accademia

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ciao a tutti ragazzi, appena finiro il mio ritratto tutto digitale lo posto, ma nn penso accada presto, anche se ho dei dubbi sulla colorazione...

iMac 20" - iBook 12" - iPod nano 2Gb 1gen- iPod Toch 8Gb 1gen

Deviantart | YouTube | Flickr | Vimeo | Twitter

...laborio...

articoli:Tutte le tariffe per iPhone

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@ Notpill

Ti ricordi questa discussione? http://www.italiamac.it/forum/showthread.php?t=144435

Ho trovato una soluzione davvero interessante, la posto in accademia per discuterne pubblicamente:

Premessa: ho una immagine in photoshop, la grafia su di un livello, lavoro su altri livelli. Come risultato finale, mia moglie vuole crare un mix di "Patchwork", fotocomposizione, disegno...con una giusta illuminazione. Si rende talvolta necessario inserire delle ombre.

Problema: le ombre devono essere "slegate" dal materiale cui si riferiscono ed essere talmente flessibili da poter essere lavorate e variate indipendentemente nella finale fase di "tuning dell'immagine". Per parlare "potabile", immaginiamo il disegno di una ragazza fatto a matita e scannerizzato. I vari elementi del disegno verranno riempiti con layer ricavati da stoffe scannerizzate. Per dare profondita', tali stoffe devono avere una ombra propria.

ecco come organizzo io il lavoro

La grafia e' in alto, in multiply. Il soggetto e' una ragazza i cui elementi principali saranno: pelle, maglia, pantaloni, scarpe.

Subito sotto mi creo delle cartelle che conterranno in un secondo momento le stoffe. Ciascuna cartella e' linkata ad una maschera, per creare tale maschera procedo semplicemente inserendo in ciascuna cartella un layer rosso al 40% di trasparenza e poi lavorando sulla maschera col pennello e lasciando "scoperte (e visibilmente rosse) le zone che verranno occupate dalla stoffa.

Terminata la mascheratura riunisco tutto in una cartella (che chiamo "materiali") e la metto da parte.

Passo alle ombre vere e proprie: creo una cartella contenente un layer grigio medio in multiply (che chiamo "schema ombre"), seleziono tutte le maschere precedentemente create cliccando CTRL+shift su di esse... avro' cosi' la selezione complessiva delle maschere. Seleziono la cartella "schema ombre" contenente il layer grigio, poi clicco "add layer mask". Ora il layer grigio e' visibile solo dove erano le maschere precedentemente create.

E adesso il barbatrucco:

Tenendo selezionato la maschera della cartella "schema ombre" seleziono di volta in volta la maschera del materiale che mi interessa e con l'aerografo "cancello" dalla maschera delle ombre la parte in luce. Terminata questa fase, la maschera avra' tracciato sulla grafia una ombreggiatura completa di tono grigio.

Ora basta aggiungere i materiali desiderati all'interno delle cartelle "materiali" per avere un effetto patchwork senza stare a ritagliarle. Ma le ombre sono ancora grigie e poco efficaci...

Il risultato e' questo:

screenhunter03mar261035ci6.jpg

Avendo bisogno di ombre colorate (il grigio spegne tutti i contrasti) e di flessibilita' per il tuning finale del colore delle ombre, creo in alto una cartella chiamata "fill".

Secondo barbatrucco: clicco sulla maschera della cartella "schema ombre" tenendo premuto ctrl, in questo modo avro' selezionato lo schiarimento che ho lavorato precedentemente con l'aerografo. Ora... tenendo premuti ctrl+alt clicco sulle maschere dei materiali escludendo cio' che non mi serve... ad esempio mi serve lavorare sulla "maglia":

ctrl+click sulla maschera dello schema ombre, poi ctrl+alt+click sulle maschere di "pantaloni", "scarpe", "pelle". A questo punto rimane selezionata solo l'ombreggiatura della maglia.

- Clicco su "create new fill" creando cosi' un nuovo livello di fill con una maschera che ricopia lo schiarimento dato dall'ombreggiatura della maglia

- Ripeto la procedura creando livelli di fill per ciascuna ombra

- Metto questi fill in multiply e ne regolo la trasparenza

Ecco il risultato:

screenhunter04mar261056tv0.jpg

Adesso nascondo l'ombreggiatura grigia. Ho una serie di ombreggiature colorate, facilmente modificabili :fiorellino:

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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ciao a tutti ragazzi, appena finiro il mio ritratto tutto digitale lo posto, ma nn penso accada presto, anche se ho dei dubbi sulla colorazione...

puoi postarlo anche adesso... potremo discutere su quali possibilita' hai nel procedere. L'accademia e' questo: lavorare assieme. :ciao:

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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:ciao: perfetto leone!

Il concetto è simile a quello cjhe dicevo ma il tuo processo è molto più laborioso - però è sicuramente più preciso. Io uso un flusso simile per i fotoritocchi e le cose più tecniche qui in agenzia. Quando disegno invece evito troppi livelli e regolazioni perché mi distraggono.

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