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The better place: il futuro è già qui


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Riporto un articolo scritto da Matteo Ponzano di Reset Radio. Link

" Ne avevamo parlato già l’anno scorso. Il progetto ci era sembrato da subito incredibile.

Ora però si cominciano a vedere i primi risultati concreti.

Il mondo che uscirà da questo nuovo concetto sarà davvero vicino a quello dei film che abbiamo visto per anni sul futuro negli anni 2050, al cinema.

“Il posto miglioreâ€, un innovativo sistema integrato di stazioni di servizio che sostituiscono le batterie esaurite di un autoveicolo in pochi secondi, consentendo al conducente di risparmiare tempo, denaro e al contempo di preservare l’ambiente dall’inquinamento derivante dall’utilizzo di combustibili fossili.

La società che gestisce il sistema si occuperà poi di ricaricarle utilizzando energie anche rinnovabili e di renderle nuovamente disponibili (e ricaricate) per il successivo automobilista.

Emissioni zero e costi contenuti: sì perché il sogno ecologico dell’auto elettrica non può essere solo alla portata di chi può permettersi di spendere migliaia di euro per una utilitaria.

O il mondo cambia per tutti o non ci sarà nessun nuovo mondo.

Ed ecco allora che l’idea che ci sia una società che gestisce l’attività di sostituzione, ricarica e tecnologia del riciclo delle batterie libera le case automobilistiche dal peso di produrre veicoli con costosi “serbatoi†di energia al litio che inquinano e i potenziali acquirenti dalla penalizzazione sul prezzo (attualmente improponibile) per l’acquisto dell’automobile.

Ecco il video:

The better place – Zero emission

Per dare inizio a questa rivoluzione serve però una visione della politica. E qui casca l’asino.

Cosa farà il nostro paese? Agevolerà la costruzione di stazioni di servizio che abbiano come unico scopo la sostituzione delle celle esauste? Magari ricaricandole solamente con energie rinnovabili ? (solare,fotovoltaico,eolico)

E’ plausibile poter sognare anche nel nostro paese una rivoluzione culturale che unisca difesa dell’ambiente e capitalismo intelligente che produca servizi utili di cui tutti necessitano?

Il capitalismo nel secondo dopoguerra vide la creazione di quella immensa ricchezza per una intera generazione proprio perché andò a soddisfare i bisogni della classe media producendo reddito e utili.

Ora, il capitalismo che non funziona più con questo modello, crea bisogni prima ancora di rendere disponibili i beni.

Un sistema fittizio di costruzione a tavolino di necessità che sono un ossimoro: bisogni inutili.

Occorre ripensare il nostro modello di vita, e ci vuole una politica che sappia dove andare.

O verrà spazzata via dalla storia.

Qualcuno potrà obiettare che il vero futuro è senza veicoli, con il telelavoro e meno mobilità.

Ma quella è la visione nel lungo periodo a mio avviso, bellissima e auspicabile, ma troppo lontana ancora.

Occorre coniugare razionalità e visione di insieme.

Magari avrò preso una cantonata, ma questo “The better place†mi pare proprio bello.

E mi piacerebbe moltissimo, domattina, svegliarmi e fermarmi a metà strada a sostituire le batterie della mia macchina silenziosa e pulita, in una di queste stazioni di rifornimento spaziali.

Matteo Ponzano "

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