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Uomo come grande catastrofe naturale


Maghetto

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  • Admin
L'attivita' dell'uomo sta innescando rapidi cambiamenti climatici di proporzioni simili alle grandi catastrofi naturali del passato (come grandi eruzioni vulcaniche e cadute di meteoriti) che hanno portato gli ecosistemi al collasso.

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/clima/2010/06/18/visualizza_new.html_1823650422.html

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la prima frase ha del ridicolo... che l'uomo inneschi eruzioni vulcaniche che nella quasi totalità delle volte son causate da movimenti interni della terra o che sia una corelazione fra meteoriti e attività umane è a dir poco ridicolo e infondato... l'uomo può sì modificare l'ambiente ma è assolutamente impossibile aumentare gli oggetti di enormi dimensioni che impattano l'atmosfera terrestre!

per provocare eruzioni vulcaniche dovrebbe invece agire nella crosta terrestre... come un paio di bombe atomiche in prossimità ad una zona che probabilmente qualche decennio dopo sarebbe comunque "esplosa" in un vulcano... l'unica cosa che potrei concedere è la creazione di terremoti di lieve entità durante le trivellazioni ad alta profondità dei pozzi petroliferi... ma da qui alla creazione di enormi catastrofi ne passa...

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Qualche anno fa la NASA fu incaricata di realizzare uno studio sui cambiamenti climatici attraverso le missioni Shuttle. Ne risultò che le correnti oceaniche stanno avendo un forte rallentamento, non nei tempi normali della natura. Questa ricerca è partita anche per l'abnorme numero di tifoni sviluppati non solo negli States ma anche in altri punti che non si erano mai vei verificati, tipo costa sud del Brasile.

I documenti sono repelibili sul loro sito. Io li avevo letti un paio di anni fa. Ci sono anche delle immagini di come potrebbe volgere il clima durante le fasi di rallentamento.

:D

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Qualche anno fa la NASA fu incaricata di realizzare uno studio sui cambiamenti climatici attraverso le missioni Shuttle. Ne risultò che le correnti oceaniche stanno avendo un forte rallentamento, non nei tempi normali della natura

a senso dire che non si sviluppano nei normali tempi della natura? da quanti decenni si studia in modo preciso il clima? questo tempo è significativo rispetto all'evoluzione del clima per poter fare stime sensate?

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Abbiamo dati climatici degli ultimi 200.000 anni dai carotaggi in Antartide (ultimamente ne è stato estratto uno di 750.000) decisamente troppo poco per fare qualcosa di più di semplici ipotesi ...

Il clima sta cambiando, nonostante l'uomo (non siamo ancora a metà del periodo interglaciale quindi la terra tenderà, ragionevolmente, ancora a "scaldarsi") questo però non significa che non dobbiamo impegnarci a "sporcare" il meno possibile il nostro piccolo pianeta, anche se influenza poco il clima la nostra incoscienza sta rovinando l'unico habitat che abbiamo ( e al momento non ci sono speranze di averne altri).

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www.portaleblu.altervista.org

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  • 4 settimane dopo...

Se stiamo parlando di "cambiamenti climatici" come al solito si ha ben poco di cui parlare visto che i dati che abbiamo per fare stime su questo "ipotetico cambiamento" (che c'è comunque ed è naturale, la diatriba sta sul fatto se l'attività umana lo sta accellerando) sono assolutamente insufficienti, malgrado come sia bello riempirsi la bocca per i politici così "attenti" alla situazione ambientale.

Se invece vogliamo parlare delll'umanità in senso di sostenibilità della nostra specie la risposta è assai semplice: siamo un bel problema, anzi un enormel problema.

Tanto per avere qualche dato su cui parlare la popolazione umana in tempi passati ha raddoppiato la sua "dimensione" in 1000 anni, in tempi moderni il raddoppio della popolazione è avvenuto in poco più di 43 anni.

Inoltre l'accrescimento della popolazione umana comporta una curva ancor più che esponenziale, assolutamente insostenibile per il mondo... anche solo per il fatto che ovviamente più siamo più nicchie ecologiche occupiamo e più "casini" creiamo.

La biodiversità che si cerca di difendere così estrenuamente è, a mio modo di vedere, una battaglia persa in partenza... è ovvio che se noi continuiamo ad accrescersi con tale ritmo andremo ad occupare risorse che in precedenza usavano altre specie, e per la competizione interspecifica porteremo tali specie all'estinzione.

L'uomo è una grande catastrofe naturale, non tanto per i cambiamenti climatici che ancora sono una cosa tutta da verificare, ma solo per la sua presenza.... anche perché noi siamo un'eccezione in qualsiasi scenario futuro, le leggi che da sempre governano gli ecosistemi e ci permettevano di "predire" (parolone lo so, diciamo ci davano una vaga idea) l'andamento di un ecosistema, con noi non hanno senso grazie al progresso scientifico e alla totale assenza di un "predatore" (o simile) che limiti la nostra crescita demografica.

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con noi non hanno senso grazie al progresso scientifico e alla totale assenza di un "predatore" (o simile) che limiti la nostra crescita demografica.

è vero manca un predatore per l'essere umano, e questo comporta un'eccessiva presenza di umani sul nostro piccolo pianeta.

Servirebbe un predatore, come il leone per la gazzella :fiorellino:

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Non è del tutto vero che l'uomo sia incapace di provocare Eruzioni vulcaniche, terremoti, o repentini cambiamenti climatici. Conoscete il progetto Haarp?

http://www.mariadinazareth.it/haarp.htm

Comunque al di là di questo, l'uomo è veramente un cancro per il pianeta.

Vero siamo causa del male del Pianeta, ma possiamo esserne anche la soluzione :fiorellino:

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è vero manca un predatore per l'essere umano, e questo comporta un'eccessiva presenza di umani sul nostro piccolo pianeta.

Servirebbe un predatore, come il leone per la gazzella :fiorellino:

Non è un mero problema di rapporto predatore-preda... è tutta questione di progresso tecnologico.

La presenza di un qualsiasi organismo viene regolata tramite diversi fattori (disponibilità di risorse, competizione interspecifica, competizione intraspecifica, nicchie ecologiche, malattie ecc. ecc.) la maggior parte di questi fattori grazie al progresso sono stati eliminati e quindi noi ci accresciamo senza problemi in maniera più che esponenziale, che è semplicemente insostenibile.

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Non è un mero problema di rapporto predatore-preda... è tutta questione di progresso tecnologico.

La presenza di un qualsiasi organismo viene regolata tramite diversi fattori (disponibilità di risorse, competizione interspecifica, competizione intraspecifica, nicchie ecologiche, malattie ecc. ecc.) la maggior parte di questi fattori grazie al progresso sono stati eliminati e quindi noi ci accresciamo senza problemi in maniera più che esponenziale, che è semplicemente insostenibile.

Sì sì. Infatti l'età media di mortalità è eccessivamente alta a causa del progresso:(

Sopravvivere fino a 70-80 è semplicemente innaturale. L'età giusta per morire sarebbe sui 50/60 anni:fiorellino:. E pace all'anima delle persone che sostengono la vita ad oltranza. Se un tempo le persone quando si ammalavano, il più delle volte morivano, ora non è più così; e si continua ad insistere sulla CURA, anche di un paziente terminale.

Un altro esempio: Molti di noi, senza le attuali conoscenze mediche, sarebbero già morti nell'infanzia per le più svariate malattie..:fiorellino:

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Sì ma pensa a chi ha combattuto a lungo per rimanere in vita magari tramite cure (sopravvivenza, una cosa NATURALE) il tuo post è estremamente offensivo e cinico.

Inoltre immagino che anche tu come tutti noi saresti morto senza cure mediche, che mi dici avresti preferito morire? Ok la morte è naturale d'accordissimo non ci piove, ma se abbiamo la possibilità di rimandarla perché non approfittarne? D'altronde è il progresso.

Altra cosa: seguendo l'altro post sostenevi che un mondo senza uomini sarebbe migliore: sì ma l'inquinamento rimane lo stesso, e non tutto verrebbe smaltito dalla natura. Quindi secondo me è l'uomo a dover prendere iniziativa.

Siamo troppi su questo Pianeta? Catastrofi, guerre ecc già ci pensano a far morire tanta gente (è brutto da dire lo so) ma allora dove sta il problema? O meglio, dove la soluzione?

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L'ho già detto in altri post: smettere o perlomeno limitarsi nel figliare; recidere i legami che ci legano alla nostra inesistente identità (Ego) terrena, che porta sempre alla creazione di sistemi corrotti che danneggiano la nostra sfera spirituale e l'armonia universale.

Non esiste una soluzione allo stato attuale di cose. Finché la gente non cambierà mentalità (forma mentis), il mondo continuerà a subire queste forme di sopruso.

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Scusate se mi inserisco, ma siccome sto studiando adesso Ecologia (ho l'esame il 20 luglio) almeno ho uno stimolo per studiare che ho la voglia sottozero :fiorellino:

Sì ma pensa a chi ha combattuto a lungo per rimanere in vita magari tramite cure (sopravvivenza, una cosa NATURALE) il tuo post è estremamente offensivo e cinico.

Purtroppo in questi casi bisogna capire in che termini stiamo parlando.

In termini ecologici tutto questo progresso che ha allungato la vita è semplicemente dannoso perché in questo modo troppi di noi sopravvivono e le risorse che abbiamo vanno sempre più esaurirsi... non si tratta di cinismo o di altro... ma di semplice realtà delle cose.

E' alquanto semplice come ragionamento.

Se abbiamo X risorse da condividere con Y specie e noi siamo sempre di più è ovvio che ci servono sempre più risorse che andremo a "sottrarre" alle Y specie che nei casi più felici migreranno, in quelli più estremi si estingueranno. Questo è uno dei tanti motivi per cui stiamo assistendo ad un calo improvviso della biodiversità.

Inoltre immagino che anche tu come tutti noi saresti morto senza cure mediche, che mi dici avresti preferito morire? Ok la morte è naturale d'accordissimo non ci piove, ma se abbiamo la possibilità di rimandarla perché non approfittarne? D'altronde è il progresso.

Ma in termini umani è ovvio... nessun ecologo serio ti verrebbe a dire che dobbiamo crepare tutti per risolvere il problema. Semplicemente però che l'abbassamento repentino del tasso di mortalità e dell'allungamento della vita comporta il fatto che stiamo crescendo con una tendenza PIU' CHE ESPONENZIALE e andiamo ad occupare risorse.

Il progresso in termini individuali è solo un bene, ognuno di noi vuole vivere di più ed essere curato dalle malattie.

In termini ecologici il nostro progresso è dannoso perché si vanno ad eliminare quei fattori che permettono un controllo demografico sulla nostra popolazione.

In questo non c'è nulla di cinico.

Altra cosa: seguendo l'altro post sostenevi che un mondo senza uomini sarebbe migliore: sì ma l'inquinamento rimane lo stesso, e non tutto verrebbe smaltito dalla natura. Quindi secondo me è l'uomo a dover prendere iniziativa.

Siamo troppi su questo Pianeta? Catastrofi, guerre ecc già ci pensano a far morire tanta gente (è brutto da dire lo so) ma allora dove sta il problema? O meglio, dove la soluzione?

Guerre e catastrofi fanno ben poco, sono eventuali casuali che influiscono praticamente nulla sul controllo della popolazione.

La soluzione? Praticamente non c'è.

Per quanto brutto possa sembrare anche facendo pareggiare il nostro tasso di natalità con quello di mortalità ci vorrebbero circa 200 anni prima che la situazione si stabilizzi per colpa dell'effetto impulso della nostra popolazione. E ovviamente raggiungere un tasso di natalità come quello di mortalità equivale ad annullare il progresso scientifico, far morire la gente di fame ecc. ecc.

Insomma tutte cose orrende da fare e che non si devono fare!!!!

La soluzione apparentemente non c'è, eanche gli ecologi NON sanno bene di quel che parlano (sopratutto sull'ipotetico effetto serra).

Ti basta pensare che le stime di tolleranza della nostra presenza sulla Terra sono cifre quasi sparate a caso... c'è chi dice che il nostro mondo riesce a resistere con 10 miliardi di esseri umani e chi persino con 1000 miliardi.

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Scusate se mi inserisco, ma siccome sto studiando adesso Ecologia (ho l'esame il 20 luglio) almeno ho uno stimolo per studiare che ho la voglia sottozero :fiorellino:

Purtroppo in questi casi bisogna capire in che termini stiamo parlando.

In termini ecologici tutto questo progresso che ha allungato la vita è semplicemente dannoso perché in questo modo troppi di noi sopravvivono e le risorse che abbiamo vanno sempre più esaurirsi... non si tratta di cinismo o di altro... ma di semplice realtà delle cose.

E' alquanto semplice come ragionamento.

Se abbiamo X risorse da condividere con Y specie e noi siamo sempre di più è ovvio che ci servono sempre più risorse che andremo a "sottrarre" alle Y specie che nei casi più felici migreranno, in quelli più estremi si estingueranno. Questo è uno dei tanti motivi per cui stiamo assistendo ad un calo improvviso della biodiversità.

Ma in termini umani è ovvio... nessun ecologo serio ti verrebbe a dire che dobbiamo crepare tutti per risolvere il problema. Semplicemente però che l'abbassamento repentino del tasso di mortalità e dell'allungamento della vita comporta il fatto che stiamo crescendo con una tendenza PIU' CHE ESPONENZIALE e andiamo ad occupare risorse.

Il progresso in termini individuali è solo un bene, ognuno di noi vuole vivere di più ed essere curato dalle malattie.

In termini ecologici il nostro progresso è dannoso perché si vanno ad eliminare quei fattori che permettono un controllo demografico sulla nostra popolazione.

In questo non c'è nulla di cinico.

Altra cosa: seguendo l'altro post sostenevi che un mondo senza uomini sarebbe migliore: sì ma l'inquinamento rimane lo stesso, e non tutto verrebbe smaltito dalla natura. Quindi secondo me è l'uomo a dover prendere iniziativa.

Guerre e catastrofi fanno ben poco, sono eventuali casuali che influiscono praticamente nulla sul controllo della popolazione.

La soluzione? Praticamente non c'è.

Per quanto brutto possa sembrare anche facendo pareggiare il nostro tasso di natalità con quello di mortalità ci vorrebbero circa 200 anni prima che la situazione si stabilizzi per colpa dell'effetto impulso della nostra popolazione. E ovviamente raggiungere un tasso di natalità come quello di mortalità equivale ad annullare il progresso scientifico, far morire la gente di fame ecc. ecc.

Insomma tutte cose orrende da fare e che non si devono fare!!!!

La soluzione apparentemente non c'è, eanche gli ecologi sanno bene di quel che parlano (sopratutto sull'ipotetico effetto serra).

Ti basta pensare che le stime di tolleranza della nostra presenza sulla Terra sono cifre quasi sparate a caso... c'è chi dice che il nostro mondo riesce a resistere con 10 miliardi di esseri umani e chi persino con 1000 miliardi.

Quoto :dance:

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Il problema è da ricercarsi altrove, ed è forse necessario porsi domande su come sia sia stato possibile per l'uomo aggirare quelle che sono le naturali metodologie di autoregolazione.

L'uomo, così come qualsiasi altro essere vivente senziente, possiede un innato istinto autoconservativo ed un profondo attaccamento alla vita, e questo è completamente naturale. Ciò che ci diversifica dalle altre specie, è una forte capacità nel modellare l'ambiente circostante a nostro vantaggio, eludendo e superando i limiti che ci sono stati (?) imposti. Questo rende la specie umana teoricamente inestinguibile, e sperare in un cambio di mentalità equivale a sperare in un superamento dell'uomo stesso. Sin dalla sua nascita la specie umana ha dato vita ad una continua evoluzione, ma fino ad adesso, non ha dato prova di aver superato i suoi difetti. Semplicemente adesso non siamo migliori o peggiori di come eravamo agli albori della nostra civilita, sono solo variati i mezzi a nostra disposizione.

In sostanza non credo che l'uomo rappresenti il male, ma che faccia parte di un complesso naturale di nascita e distruzione. Certo è che, in virtù delle sue ampie potenzialità, esso dovrebbe adoperarsi consapevolmente per conservare l'universo di cui fa parte.

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Quando parlavo delle catastrofi mi riferivo al fatto che la natura provvederà da sola a porre soluzione :fiorellino:

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Quando parlavo delle catastrofi mi riferivo al fatto che la natura provvederà da sola a porre soluzione ;)

In teoria lo fa tramite quei fattori che ti dicevo sul controllo della popolazione, ma noi siamo un'eccezione quindi è difficile prevedere.

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Secondo la mia modesta opinione, qui non si tratta di quanto l'uomo (coi suoi comportamenti e figli che non muoiono "più" a causa/per merito della scienza medica)...sia ormai arrivato a saturare il pianeta depredandolo oltremodo per la sua sopravvivenza...bensì di quanto le, spesso, false esigenze di vita della parte di umanità più "avanti", abbiano finito col ridurre le speranze di riproduzione/sostenibilità del genere intero.

Sul ns. pianeta non sono le risorse base che vengono a mancare (quelle per cibarsi, vestirsi e scaldarsi, intendo), almeno non ancora (con quello che si spreca per i vezzi, ci si potrebbe fare ben altro).

Se di esse ci fosse un consumo equilibrato ed equo tra i vari popoli, ci sarebbe ancora molto posto.

Tuttavia è risaputo che una stretta minoranza di esseri umani sfrutta e talvolta sperpera il 90% delle risorse naturali a disposizione, teoricamente, di tutti.

Ora si può pur dire che andando avanti e aumentando la popolazione si creeranno ulteriori aggravi. Ma la provocazione scatta all'istante: perchè la causa non è determinata dal mero aumento numerico, bensì dalla progressiva (o ormai già ben superata, per taluni privilegiati) emancipazione di popoli vissuti in passato a pane e riso che ora giustamente reclamano anche loro 2 auto in famiglia, due TV al plasma, la casa di 200 metri quadri...le mutande firmate, and so on...per seguire un life-style che oggi (almeno da noi) viene considerato imprescindibile.

Il fatto che il ns. genere sia un parassita per il pianeta, secondo me, non è ancora causato dal ns. numero, ma dalla ns. ingordigia...e dalla sua continua evoluzione.

Abbiamo bisogno di limitarci in numero per poter permettere a chi resta di stra-utilizzare, consumare, strauccidere e vessare ciò che, per vivere, non gli servirebbe.

Poi, sul fatto che la giustezza di un equilibrio onorevole ormai sia solo una utopia irrealizzabile ed estemporanea, possiamo pure essere tutti d'accordo.

Ma, almeno tra noi spreconi, diciamoci la verità.:ciao:

bruce

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Infatti bisogna sfruttare meglio ciò che usiamo hai perfettamente ragione :ciao:

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Sopravvivere fino a 70-80 è semplicemente innaturale. L'età giusta per morire sarebbe sui 50/60 anni:fiorellino:. E pace all'anima delle persone che sostengono la vita ad oltranza. Se un tempo le persone quando si ammalavano, il più delle volte morivano, ora non è più così; e si continua ad insistere sulla CURA, anche di un paziente terminale.

tu hai usufruito delle cure mediche? Se si (ed immagino che sia si) perché non ti sei lasciato morire come era naturale?

quanti anni hai? arrivato all'età giusta ti eliminerai da solo?

visto quello che dici nell'altro post tu non dovresti mai avere figli.

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Secondo la mia modesta opinione, qui non si tratta di quanto l'uomo (coi suoi comportamenti e figli che non muoiono "più" a causa/per merito della scienza medica)...sia ormai arrivato a saturare il pianeta depredandolo oltremodo per la sua sopravvivenza...bensì di quanto le, spesso, false esigenze di vita della parte di umanità più "avanti", abbiano finito col ridurre le speranze di riproduzione/sostenibilità del genere intero.

Sul ns. pianeta non sono le risorse base che vengono a mancare (quelle per cibarsi, vestirsi e scaldarsi, intendo), almeno non ancora (con quello che si spreca per i vezzi, ci si potrebbe fare ben altro).

Se di esse ci fosse un consumo equilibrato ed equo tra i vari popoli, ci sarebbe ancora molto posto.

Tuttavia è risaputo che una stretta minoranza di esseri umani sfrutta e talvolta sperpera il 90% delle risorse naturali a disposizione, teoricamente, di tutti.

Ora si può pur dire che andando avanti e aumentando la popolazione si creeranno ulteriori aggravi. Ma la provocazione scatta all'istante: perchè la causa non è determinata dal mero aumento numerico, bensì dalla progressiva (o ormai già ben superata, per taluni privilegiati) emancipazione di popoli vissuti in passato a pane e riso che ora giustamente reclamano anche loro 2 auto in famiglia, due TV al plasma, la casa di 200 metri quadri...le mutande firmate, and so on...per seguire un life-style che oggi (almeno da noi) viene considerato imprescindibile.

Il fatto che il ns. genere sia un parassita per il pianeta, secondo me, non è ancora causato dal ns. numero, ma dalla ns. ingordigia...e dalla sua continua evoluzione.

Abbiamo bisogno di limitarci in numero per poter permettere a chi resta di stra-utilizzare, consumare, strauccidere e vessare ciò che, per vivere, non gli servirebbe.

Poi, sul fatto che la giustezza di un equilibrio onorevole ormai sia solo una utopia irrealizzabile ed estemporanea, possiamo pure essere tutti d'accordo.

Ma, almeno tra noi spreconi, diciamoci la verità.:ciao:

E' per questo che nel mio discorso non parlavo solamente di meri numeri ma anche di progresso. Il progresso porta tante cose buone, ma anche una serie di "richieste" assolutamente futili che vanno a sprecare risorse.

Nel mio discorso questa continua richiesta di beni futili era parte integrante del discorso, l'aumento della popolazione (che ripeto aumenta in maniera molto preoccupante, in 43 anni il nostro numero è raddoppiato) porta alla saturazione di risorse, di nicchie ecologiche e alla scomparsa di specie a causa della competizione interspecifica (che noi facciamo molto "slealmente".

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