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HCB a Torino


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Leggo su Repubblica.it che a torino c'è una mostra di 14 fotografie di Henri Cartier-Bresson, allo Shenker Culture Club.

http://www.giuseppeborsoi.it/2009/05/14/mostra-fotografica-a-torino-henri-cartier-bresson-classics/

dal 14 maggio al 20 giugno, andateci voi che potete. :)

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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Leggo su Repubblica.it che a torino c'è una mostra di 14 fotografie di Henri Cartier-Bresson, allo Shenker Culture Club.

http://www.giuseppeborsoi.it/2009/05/14/mostra-fotografica-a-torino-henri-cartier-bresson-classics/

dal 14 maggio al 20 giugno, andateci voi che potete. :P

però se vuoi te la racconterò nei dettagli :)

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:)

eh magari fosse la stessa cosa che guardare direttamente le stampe autografe di HCB.. :P

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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Leggo su Repubblica.it che a torino c'è una mostra di 14 fotografie di Henri Cartier-Bresson, allo Shenker Culture Club.

http://www.giuseppeborsoi.it/2009/05/14/mostra-fotografica-a-torino-henri-cartier-bresson-classics/

dal 14 maggio al 20 giugno, andateci voi che potete. :ghghgh:

E' la stessa che ho visto a Roma allo Shenker Culture Club qualche tempo fa!!!:fiorellino:

Flickr

Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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Sìsì, vienici a Milano per il wpp, merita di maledetto!

Bresson mi attira molto, ma per 14 foto... fino a Torino...

ma è bresson!!! :mad:

guardate, fossi a torino avrei già lanciato l'evento Fotografi di Italiamac @ Torino: HCB+pizzata+pomeriggio di foto in girula...

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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Eh lo so, lo so... Hai ragione!

Tra l'altro porto per l'esame di semiotica un'analisi della sua foto dietro la stazione saint-lazare.

Magari ve lo posto quì, mi dite che ne pensate.

50mzdj.jpg

Perché quest uomo fa un salto così presuntuoso e così palesemente votato all’insuccesso?

L’orologio della stazione che vediamo sullo sfondo stagliarsi sul cielo grigio simboleggia lo scorrere del tempo e, forse, l’urgenza alla quale risponde l’uomo che salta.

Il tallone dell’uomo teso in avanti sta per toccare la superficie dell’acqua, l’uomo sembra spiccare il volo, ma i cerchi che troviamo sotto alla scala non sono altro che un’anticipazione dei cerchi che si sarebbero prodotti da lì a poco con l’atterraggio dell’uomo nell’acqua… cerchi di ferro che sono richiamati anche dalla ruota della carriola che si trova davanti alla recinzione.

La silouette nera e un po’ mossa dell’uomo si riflette nell’acqua dove forma una “Yâ€, l’insieme forma un motivo geometrico palesemente richiamato dalle linee spezzate dei tetti, linee spezzate che troviamo anche nella scala di legno, nel parapetto(?) in alto a sinistra, nella recinzione e nel riflesso della stessa nell’acqua.

La parte sinistra della foto è piena di elementi solidi, statici, equilibrati, la parte destra invece è vuota, l’unico elemento è l’uomo che è invece fluido, sospeso, sbilanciato.

L’analisi plastica e semantica potrebbe considerarsi conclusa: “Un uomo spicca un salto per superare una pozzanghera, l’ambiente è quello di un cantiere in un quartiere popolare†ma non abbiamo ancora risposto alla prima domanda che ci è venuta in mente guardando la foto cioè “Perché quell’uomo salta quando sa palesemente che in ogni caso non riuscirà a non bagnarsi?â€.

Osservando più attentamente la fotografia notiamo sulla palizzata due manifesti che sembrano (per grafica e carattere usato) i manifesti di un circo; al lato di questi altri due manifesti, diversi dai primi ma identici tra loro, in cui si nota l’immagine di una ballerina che “spicca un salto†in direzione opposta a quella dell’uomo. Questa altra silouette, identica nella posa ma ribaltata rispetto ad un asse verticale, commenta ironicamente lo sgraziato e infruttuoso salto dell’uomo.

Alla luce di questo l’immagine diventa così un istante surrealista e non solo, diventa la scena di un circo immaginario:

la pozzanghera è l’arena;

la scala di legno è la scala degli acrobati e dei trapezisti;

i cerchi di ferro sono i cerchi dei giocolieri;

le sbarre di ferro sono le sbarre delle gabbie per gli animali;

i tetti sono il tendone del circo;

l’ uomo stesso è un acrobata… non è più un individuo frettoloso ma diventa un elemento sospeso al di sopra della realtà e che resterà così sospeso per un tempo tanto infinito quanto infinitamente breve è stato l’istante fotografico.

E’ solo a questo punto che abbiamo la risposta alla nostra domanda e, forse, a questo punto quella domanda non ha neanche più senso farsela!

L’interpretazione dell’immagine si svolge sul terreno dell’immaginario poiché il potere evocativo di questa fotografia supera largamente il potere che ha come “immagine prodigiosa†di un uomo sospeso nell’aria.

Luca

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è bello ciò che ci vedi, davvero.

ma se avessi ascoltato le parole di HCB che descrivono questo scatto, sapresti che lui l'uomo non l'aveva nemmeno visto, aveva inquadrato a casaccio infilando la leica nello spazio attraverso delle tavole per affissione tipo quelle dall'altra parte della scena, anzi il solo obiettivo perchè tutta la macchina non ci stava. e non poteva nemmeno vedere attraverso il mirino.. chiude dicendo che si tratta sempre di fortuna "è solo la fortuna che conta, certo bisogna essere recettivi..".

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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"L’orologio della stazione che vediamo sullo sfondo stagliarsi sul cielo grigio simboleggia lo scorrere del tempo" quando leggo queste cose mi cadono le braccia... manco fosse un elemento scelto di un dipinto.

Persino nelle critiche dei dipinti si eccede nell'attribuire significato a particolari accessori a cui neanche l'autore ci aveva pensato, figuriamoci nella fotografia dove la casualità di ciò che viene impresso fa da padrona. Fortuna che hbc era onesto intellettualmente (e la casualità di molte foto non toglie nulla al suo genio, questo è chiaro)

ma non è una critica a te, in generale la semiotica dell'arte è qualcosa che spesso sfocia nel ridicolo a mio parere... perchè cercare il significato nei segni non significa "dare" significato ai segni, cosa fin troppo facile per il critico, peccato che spetti all'artista

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io personalmente non credo in tali complessità interpretative, specie per una foto.

una foto è per definizione il congelamento di un istante. certo può essere densissimo di significati ma il più delle volte sono eterei e sfuggenti.

lo stesso autore, (nella maggior parte dei casi) non scatta per un motivo preciso, ma in genere per istinto.

la ragione richiede tempo e spesso in fotografia un secondo fa la differenza tra cogliere l'attimo giusto o quello sbagliato.

la pittura la scultura o le altre arti figurative in genere richiedono un lavoro prolungato e spesso l'opera esprime un pensiero colplesso dell'autore, un messaggio.

in fotografia, quando questo accade, lo fa spesso al di sopra della coscienza e della volontà dello stesso autore e il più delle volte il messagio ci attraversa come un alito di vento, silenzioso e immateriale.

se poi ci chiedono com'era... le parole in genere non solo non bastano, ma il più delle volte non servono a nulla.

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è bello ciò che ci vedi, davvero.

ma se avessi ascoltato le parole di HCB che descrivono questo scatto, sapresti che lui l'uomo non l'aveva nemmeno visto, aveva inquadrato a casaccio infilando la leica nello spazio attraverso delle tavole per affissione tipo quelle dall'altra parte della scena, anzi il solo obiettivo perchè tutta la macchina non ci stava. e non poteva nemmeno vedere attraverso il mirino.. chiude dicendo che si tratta sempre di fortuna

Lo so lo so.

Questa è anche l'unica foto che hcb aveva già deciso di tagliare in pp prima ancora di scattare, sulla sinistra nel negativo originale c'è una parte tutta nera.

in generale la semiotica dell'arte è qualcosa che spesso sfocia nel ridicolo a mio parere... perchè cercare il significato nei segni non significa "dare" significato ai segni, cosa fin troppo facile per il critico, peccato che spetti all'artista

Vero, anche io infatti non capisco come facciano i miei prof di semiotica a vederci tutto quello che dicono spesso... Spesso mi sembrano enormi viaggi mentali.

io personalmente non credo in tali complessità interpretative, specie per una foto.

Concordo però effettivamente non esiste nessuno che vedendo quella foto non si sia chiesto "ma che cacchio ha saltato a fare?"

E... boh... mi sembra una possibile risposta la mia. Senza dubbio frutto di un mega viaggio mentale :ghghgh:

Poi, ho solo da imparare, percui benvenga tutto quello che mi criticate.

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Concordo però effettivamente non esiste nessuno che vedendo quella foto non si sia chiesto "ma che cacchio ha saltato a fare?"

E... boh... mi sembra una possibile risposta la mia. Senza dubbio frutto di un mega viaggio mentale :shock:

il punto è che il più delle volte queste domande e le relative risposte evocate sono frutto del trascorso e del vissuto di chi guarda la foto e non di chi l'ha scattata. e come se io ti faccio annusare una bacca di vaniglia ed evoco in te i ricordi di quando eri piccolo e nonna ti preparava la crema, oppure i ricordi di quando facevi lo schiavo in una pasticceria. non ha senso dare una spiegazione, in genere non c'è.

ognuno percepisce e interpreta certi segni come può, usando il proprio PERSONALE ed UNICO bagaglio di codici.

il miracolo sta nel fatto che nella complessità di percecezioni e significati, un immagine riesca comunque a toccare il cuore di tutti.

Poi, ho solo da imparare, percui benvenga tutto quello che mi criticate.

non ho nulla da criticare e mi va benissimo la tua interpretazione, mi va meno bene il fatto (ma non è colpa tua) che tu sia stato costretto a trovarne una.

trovo che questo tipo di esercizio sia profondamente inutile.(limitatamente alla fotografia d'arte)

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Concordo però effettivamente non esiste nessuno che vedendo quella foto non si sia chiesto "ma che cacchio ha saltato a fare?"

è lecito farsi queste domande, anzi... Ma è contemplazione o se vogliamo riflessione questa: del bello (estetico: linee di forza e armonia d'immagine) e del mistero della casualità dell'attimo. Trovo presuntuoso cercare a tutti i costi anche un significato. Però come diceva steno persino hcb ne era consapevole (e lui avrebbe potuto sì inventarsi un'analisi semiotica della madonna)

ps. quoto sempre mordr3d, mi trovi d'accordo su tutto il tuo pensiero

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mi porti pure a me :)

solidarietà per la distanza. ;)

..e tra l'altro non sono nemmeno ancora andato a vedere il museo picasso né quello d'arte contemporanea.. :)

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la francesina? alla fine hai quagliato eh? :) bravo bravo! :)

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...senti non è che me la presenti quando rientro? :cry::)

sì picasso è nato in una casa giù in centro, c'è tutto il museo, la fondazione, la casa natale, il bar a lui dedicato.. :)

sarà che non mi è mai andato troppo a genio, comunque andrò. che ridere vedere in giro cartelloni pubblicitari sulla scultura tarda.. :) quell'uomo andava in giro per discariche a mettere insieme ferrivecchi da rivendere a cifre esorbitanti!! ;) un genio!!

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Azz sabato sono via Smiling, io non l'ho ancora vista e poteva essere una bella occasione per conoscersi! :)

Cmqe fra il 12 e il 17 giugno sicuramente vengo a Torino per vedere HCB :)

M.

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Ho un lungo elenco di torinesi che volevo coinvolgere, e il Torres è in cima alla lista :P

M.

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