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Atei e Agnostici razionalisti topic ufficiale


zumpawe

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Agnostico, ma ammiratore della cultura religiosa tradizionalmente a noi più vicina, ovvero quella politeista.

Trovo che le varie divinità europee, da quelle greche a quelle romane, a quelle nordiche, siano comunque la rappresentazione dell'immensa forza della Natura e dei sentimenti irrazionali che da sempre hanno rappresentato un mistero per l'Uomo.

Io anche sono una forte ammiratrice delle religioni monoteiste, tant'è che mi sono presa un libro su tutti i miti del mondo ;)

- È INUTILE DARE PERLE AI PORCI-

.:La vita è un fiume in piena e noi siamo i salmoni che risalgono la corrente:.

~Sono i momenti difficili che ti portano da una foto felice ad un'altra~

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Cosa si dice e come lo si dice, a mio avviso sono due elementi inscindibili.

In un mondo dove tutti parlano, urlano, scrivono, costantemente, troppo spesso per portare avanti (più o meno ciecamente) i propri interessi, le proprie questioni di principio, c'è realmente bisogno di poter toccare qualche risultato tangibile di tanto in tanto... e, per quanto possa apparire "piccolo" nella sua semplicità, il risultato numero uno è un buon equilibrio tra amore e rispetto verso sé stessi e verso il prossimo.

Tutte le rimanenti questioni non sono che elementi di maturazione che possono condurre a questa meta.

sai che noia poi :( tutti che si tengono per mano sotto l'arcobaleno a fare il girotondo :mad:

un po' di sana polemica fra persone adulte e vaccinate non può fare che bene in una discussione anche perché il parlare in maniera pacata o moderata non preclude comunque eventuali paraocchi e discorsi per portare avanti interessi personali.

discorso luuuuuungo, estremamente luuuuuuuungo.

dico solo che con la mediazione di una tastiera tale euritmia è una chimera inarrivabile più che nei discorsi a 4 occhi

;)

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  • Admin

Vi invitiamo, onde evitare la chiusura di questo trehad, di esimervi dal pubblicare messaggi volutamente provocatori o che possano alimentare Flames. In caso contrario saremo anche costretti ad intervenire verso quegli utenti che non sono in grado di mantenere la discussione su un piano rispettoso e maturo.

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Io so un sacco di parolacce, in giapponese...ma nulla che possa servire ad una conversazione civile...

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Ospite katsumoto
Io so un sacco di parolacce, in giapponese...ma nulla che possa servire ad una conversazione civile...

ecco meno male :DD

tanto per aiutare il mantenimento di questo thread :ghghgh:

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Sono appena tornato da una chiesa ortodossa, o cristiano ortodossa, non saprei.. molto bello.

c'era una Iconostasis a dividere la zona dell'altare dal resto della chiesa? Se e' cosi' allora era una chiesa Ortodossa.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

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ecco meno male :ghghgh:

tanto per aiutare il mantenimento di questo thread :ghghgh:

:DD

Non usciranno dalla mia tastiera! :ghghgh:

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Ma certo che sono una brava ragazza (ragazza...inzomma...ormai, a forza di dire ragazza, tra poco sarà decrepita)...e poi, per tornare IT, uso una frase che inserisco spesso in discussioni come questa:

"Non è necessario credere in un dio per avere un'etica morale" :rolleyes:

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"Non è necessario credere in un dio per avere un'etica morale" :rolleyes:
Condivido. E i fatti, sociali, parlano da soli a questo riguardo.

Attendiamo un intervento di Mirtilla, se lo riterrà opportuno, con una risposta (che ho trovato molto interessante) circa un quesito che mi portavo dietro da tempo.

Se anche Manovella volesse regalarci un due righe il thread non potrebbe che consolidarsi in profondità di contenuti.

(Ma so che è molto impegnata in vari anèliti in questo periodo)

Vedremo :D

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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Uh... è vero! Non ci avevo fatto caso :ciao: (bricconcella!)

Ma posso rassicurarvi: sono totalmente "all'antica" riguardo i rapporti di coppia :baby:

Non ho potuto trattenermi...era una boutade, ovviamente! :ciao:

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Non ho potuto trattenermi...era una boutade, ovviamente! :ciao:
Figurati :baby: Ovviamente è concesso scherzare in questo thread... non è che noi "atei e agnostici razionalisti" ce ne stiamo sempre col broncio :ok::ciao:

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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"Non è necessario credere in un dio per avere un'etica morale" :baby:

Se si sposta quel "non" dopo la parola "necessario" mi sembra anche meglio, si scherza ovviamente, però una morale individuale e personale è molto più rispettabile rispetto ad una morale teista.

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Se si sposta quel "non" dopo la parola "necessario" mi sembra anche meglio, si scherza ovviamente...

Sì, si scherza, ovviamente...perché altrimenti si cade negli stessi estremismi che si desidera evidenziare...non dimentichiamo che l'ortodossia è sia religiosa che antireligiosa. Ed in entrambi i casi serve a poco o nulla.

Ci sono persone discutibili che credono e persone altrettanto discutibili che si professano atee e viceversa...come dicevo poco tempo fa a Leone: è l'individuo che fa la differenza...

...però una morale individuale e personale è molto più rispettabile rispetto ad una morale teista.

Secondo me l'importante è averla, una morale, ma per davvero...una morale alla cui base deve sempre stare il rispetto (quello vero, non solo a parole)...altrimenti si cade tutti negli stessi identici errori...

Io sinceramente, me ne frego se chi mi sta di fronte crede o meno...se la persona in questione (l'individuo) è una persona corretta, la sua morale per me ha esattamente lo stesso valore che quella di chiunque altro.

:baby:

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Difficile giudicare...

Anche io personalmente preferisco farmi il mio percorso personale...ma bisogna ricordare che anche chi accetta la morale proposta da una dottrina religiosa ha spesso fatto il medesimo percorso cogitativo, del quale la fede è solo il passo finale...capisco bene cosa intendi, però credo che l'errore diffuso in entrambi i modelli di pensiero sia di credere che esista un meglio ed un peggio, una scala di valori in verticale...per me, in senso generale, vale la regola della differenza in senso orizzontale...non quindi un discorso qualitativo, ma solo e semplicemente diverso.

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Ok, mi inserisco in questo thread chiamata in causa tra le Bertius' (M)Angels :P, ho seguito la discussione in silenzio perchè come dice Bert "impegnata in aneli personali" :) per cui scusate se magari non quoto parole dette da altri o se quello che dirò risulterà poco inerente alla discussione portata avanti fino ad ora.

Alla domanda se credo o meno rispondo senza esitazioni: sì credo, però non solo nel dio dei creistiani. Affermadolo esco quindi dai gironi degli atei e degli agnostici e divento automaticamente "di parte" se così si può dire.

Credo religioso, divinità, dio...parole forse difficili da definire, il significato culturale dato a questi termini è senz'altro personale e legato all'ambito in cui si è cresciuti e all'esperienze fatte nel corso delle nostre vite.

Concordo a pieno con Minerva quando dice che non è necessario credere in un dio per avere una morale, che però è giusto averla e debba essere sinonimo di rispetto, buon senso, educazione. Di contro non sono d'accordo con Plutinus..farsi una morale personale è cosa comoda, un pò come un qualsiasi credente che si "organizza" la propria religione in base alle proprie esigenze. Poco importa che sia un cristiano che ha rapporti prima del matrimonio, un musulmano che beve alcol o un hindu che non rispetta una vacca.

Per quanto riguarda il discorso religioso personalmente credo che il grande errore che un pò tutti noi facciamo sia quello di chiudere dentro definizioni standard e a compartimenti stagni quello che viene definito DIO. (non il dio cristiano eh, qualsiasi tipo di dio intendo)

Proprio in questi giorni la mia migliore amica che sta seguendo un percorso spirituale presso la sua parrocchia mi ha chiesto: ma Gesù chi è per te?

Io sono nata e cresciuta come cristiana, la mia spiritualità si è però poi evoluta attraverso esperienze personali, attraverso letture, incontri, viaggi e tanto altro fino a darmi una visione abbastanza chiara di quello che per me è il concetto di DIO.

Quando la mia amica mi ha fatto quella domanda non ho esitato nella risposta: Gesù è, oltre al fatto di essere un personaggio storico, energia vitale, pura e semplice energia. Detto così potrei sembrare una fan scatenata e invece tutt'altro.

Quando le ho risposto energia vitale fra un pò le prendeva un colpo e allora le ho spiegato meglio.

Per me è energia vitale tutto ciò che mi circonda, nel bene e nel male. Persone in primis ovviamente, la natura, gli animali, il sole, la pioggia, il vento, l'amore così come l'odio...tutto ciò che rende completa la mia vita insomma, se guardassi a queste cose con gli occhi di un vero cristiani sicuramente tutto ciò sarebbe definito opera di Dio, se guardassi con occhi di un hindù tutto sarebbe opera di Shiva, Visnu, Krisna e compagnia bella. Insomma cambiando il punto di vista cambiano le definizioni ma il succo alla fine è lo stesso.

L'importante è avere una mente aperta disposta a saper rispettare e accettare, pur con condividendo, quel diverso punto di vista. La gentilezza d'animo, e con essa il rispetto, la comprensione, l'educazione) è senza'ltro il più grande dio che ognuno di noi ha dentro, in fondo credere in noi stessi è ugualmente una religione.

Mi piace riflettere me stessa negli altri, confrontarmi, discutere senza però chiudermi in schemi definiti e delimitati, se per cultura mi fossi fermata all'esplorazione della religione cristiana avrei perso una bella fetta di vita.

Se una persona trova conforto nel credere nella sepoltura di un proprio caro, o nel credere nella rincarnazione dello stesso in un'altra vita o all'opposto trova quella stessa serenità nel reputare queste pratiche inutili non vedo dove sia il problema. L'uomo da sempre cerca la maniera per soffrire di meno nella propria vita, ognuno è libero di trovare la propria come meglio crede e dove vuole, basta lo faccia nel rispetto degli altri.

Vabbè mi sono dilungata troppo, tra l'altro sto scrivendo da lavoro e sicuramente il testo sarà confuso e pieno di errori, chiedo venia, come ho già detto mi sono unita alla discussione, in un periodo un pò particolare per me, solo perchè chiamata in causa...:ghghgh:

Flickr

Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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Di contro non sono d'accordo con Plutinus..farsi una morale personale è cosa comoda, un pò come un qualsiasi credente che si "organizza" la propria religione in base alle proprie esigenze. Poco importa che sia un cristiano che ha rapporti prima del matrimonio, un musulmano che beve alcol o un hindu che non rispetta una vacca.

Discordo totalmente :confused:

costruirsi la propria morale non è assolutamente cosa comoda, o meglio, dipende dal costruttore della stessa. Esattamente come dipende da chi segue una morale pre impostata da altri: c'è chi la segue bene e chi la segue male.

Tuttavia, chi segue una morale presupposta ha meno stimoli ad analizzarla, non mette in esame tutte le sue sfaccettature e spesso, dopo averne accettate alcune, accetta il resto per conformità. Chi se la costruisce invece, DEVE posare tassello dopo tassello fino ad erigerla completamente, ed ogni tassello è stato accuratamente pensato da un pensiero distaccato da tutte le morali presupposte, una tabula rasa che è molto più corretta e cosmopolita di una qualsiasi morale presupposta.

La seconda parte del tuo post mi offenderebbe quasi se mi conoscessi, la morale costruita non ha fondamenta basate sulla comodità ma sempre e solo su quel che è ritenuto giusto in quanto tale, non giusto per me o per te.

Più che comoda, direi che la mia personale morale mi ha impedito molti successi in società e nei rapporti con gli altri.

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Grazie Mano per l'articolato ed aperto pensiero!

Scusa, non ho ben capito da cosa hai ricavato il mio soprannome Bertius' (M)Angels :ghghgh:

Mi è invece parso di capire che nel tuo scritto tu ti riferisca al soprasensibile, non calato-racchiuso in alcuno stilema culturale-locale (anche se ovviamente riconosci la necessità e l'inevitabilità che ciò avvenga).

Interessante la risposta che hai dato alla tua migliore amica (sta trovando equilibrio?).

Invece del discorso sull'energia da me avrebbe ricevuto una risposta circa l'importanza dei simboli (veri o falsi non importa) nel definire strutture sociali di base.

Se vorrai aggiungere altro, scritto anche con tutto comodo (al di fuori dell'ufficio), siamo qua! :confused:

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Plutinus ovviamente io non mi riferivo alla tua personale morale ma al concetto generale di crearsene una fatta su misura.

Come tu stesso ammetti dipende da chi se la crea.

Quale seconda parte del mio post ti offende? :ghghgh:

Già, purtroppo o per fortuna è tutto relativo.

Non mi hai offeso, ho detto che mi avresti offeso se mi conoscessi ed avessi detto che la mia morale è una comodità.

:confused:

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