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L'ultimo inquisitore - Goya's Ghosts


berterius

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Segnalo che da pochi giorni è uscito nelle sale il film "L'ultimo inquisitore"

(titolo originale: "Goya's Ghosts").

Il grande regista Milos Forman ha finalmente realizzato il sogno che aveva sin da ragazzo: occuparsi di Goya e dell'Inquisizione spagnola.

Non è la biografia di Francisco Goya. Essendosi formato nella Cecoslovacchia sovietizzata, Forman utilizza i processi, le torture, le violenze inquisitorie (motivate da un integralismo cattolico fanatico divenuto legge), anche come metafore ad altre tragedie storiche, quelle delle ideologie novecentesche da lui personalmente conosciute, vissute e... subite.

In sostanza questo film racconta l'eterno ritorno dell'identico sotto spoglie sempre diverse. L'identico che si manifesta nella presunzione del sapere anche per gli altri che cos'è la libertà (spirituale, sociale) e quella d'imporla con la forza delle armi e del regime.

Forman, come sempre, riesce molto intelligentemente a rendere la storia a segno contemporaneo.

"Il tutto sta in quel niente", infatti il lavoro risalta principalmente nei dettagli, tutti elementi ispirati alle opere di Goya.

Per chi conosce i suoi quadri in alcune scene sembrerà di viaggiare al loro interno... gli stessi colori fumosi, le medesime disposizioni dei soggetti e... che soggetti!

Assolutamente da non perdere i titoli di coda, ornati da molti suoi dipinti originali e belle musiche.

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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