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Libertà


desko

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Scusate per un titolo un po' troppo generico, ma non sapevo in che altro modo metterlo.

Dunque, sempre più spesso sento dare una definizione della libertà in termini del tipo "la mia libertà finisce dove inizia la tua" che non mi ha mia convinto al 100% anche se non ne capivo bene il perché.

Ora, pensandoci un po' su, ho messo a fuoco cosa non mi convince.

Si tratta di due obiezioni, la prima di carattere logico, la seconda esperienziale.

1) Volendo definire un qualcosa mi posso basare solo su qualcosa che è stato definito prima, per evitare tautologie ("la circonferenza è la curva che racchiude il cerchio" accanto a "il cerchio è la parte di piano racchiusa dalla circonferenza"). Quindi se voglio definire la mia libertà usando quella di un altro (per porre il "confine") allora vuol dire che questa l'ho definita prima. Ma prima di quella un'altra ancora e così via. In realtà chi la definisce in tal modo crede di definire (credo) anche la libertà dell'altro; ovvero si cerca di definire la libertà di tutti gli uomini assieme. Ma senza basarsi su nulla di precedente.

Chi stabilisce il confine? In certi casi è evidente (se uccido uno ho palesemente violato la sua libertà), ma in molti casi è difficile (la vita in condominio insegna molto in questo senso).

2) Esperienziale, dicevo. Se faccio del male a qualcuno (o se lo ammazzassi, ma è un'esperienza che mi manca) la prima sensazione non è tanto di aver violato la libertà dell'altro, quanto di aver violato la mia. Tante volte nelle scelte che faccio (e che non coinvolgono nessun altro) mi accorgo di averci rimesso in termini di libertà. Cioè se tecnicamente sono libero di fare un mucchio di cose, molte di queste mi rendono meno libero (e se coinvolgono anche altri magari riducono anche la loro libertà).

La definizione riportata sopra sembra porre limiti alla mia libertà solo per la presenza di altri, dotati delle proprie libertà, ma questo contrasta con quanto dicevo della mia esperienza.

Quindi come se ne esce?

Non ho una ricetta in tasca, ma una vaga idea sì, anche se non è facile ad esprimersi. L'idea è che la mia libertà in un qualche modo coincida con quella di tutti gli altri, ovvero io mi sento pienamente libero solo se anche gli altri (in teoria l'umanità, in pratica chi mi sta attorno) sono a loro volta liberi. Ovviamente non sto definendo nulla (sarei tautologico), sto solo cercando di mettere a fuoco.

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:D:D:D

una riflessione bella tosta per un sabato pomeriggio, ma concordo...i limiti della libertà di ogni essere umano si modellano (o forse meglio dire che dovrebbero!!) tra loro in un perfetto, armonioso e sinuoso dilatarsi e restringersi...ma calcola che stanotte ho dormito 1h e mezza...ho i neuroni a pezzi!!! :)

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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Argomento bello tosto e neanche semplice.

Io penso che questo concetto di libertà non sia ancora facile comprenderlo, nel senso che forse non ci si arriva attraverso il ragionamento o forse non ci si arriva se prima non si hanno compreso bene tutte le potenzialità dell'essere umano e tutto il mondo che ci circonda (eh già arrivano tutti i nostri primi limiti di conoscienza).

Ora, anche io avrei voluto aprire un post simile ma non sulla libertà ma sul libero arbitrio.....a questo punto mi verrebbe da chiedere: quale differenza c'è in termini di concetto tra libertà e libero arbitrio? Ossia, se voglio parlare di libertà posso farlo senza considerare il libero arbitrio e viceversa, oppure no? Credo che le cose sia assolutamente concatenate e concatenanti.

Ti dico le riflessioni che stavo facendo sul libero arbitrio. Sto arrivando alla conclusione iniziale che in realtà noi siamo liberi di muoverci all'interno di una struttura e verso una direzione che noi stessi abbiamo precedentemente scelto. In poche parole noi siamo assolutamente liberi di arrivare ad un'unica scelta....è un paradosso, lo so, ma questo paradosso mi è sempre più chiaro.

Ne viene fuori che la libertà è un po' una chimera, ossia, è una cosa poi meno importante di quanto lo possa essere l'interazione tra gli individui, in poche parole non è importante essere liberi, liberi dagli altri confini, ma è importante sapersi relazionare in qualsiasi interazione.

Anche perché se ci guardi nel contesto della natura e se guardi la natura stessa, che cosa vuol dire la libertà se siamo tutti sempre in una continua interazione e concatenazione? Libertà da cosa?

E quindi, secondo me, tanto più saremo capaci di relazionarci, di comprendere e se vuoi di amare noi stessi e gli altri, tanto più si allargherà la nostra libertà fino ad arrivare ad essere immensa il giorno che comprenderemo la nostra esistenza.

C'è chi dice che siamo già liberi, in ogni istante ma questo lo si comprende solo comprendendo il disegno più grande.

Per ora mi fermo qui poiché penso che già ci sia un po' di carne al fuoco :)

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"la verità vi renderà liberi", quindi secondo me la verità e la libertà sono facce della stessa medaglia.

io credo che esista sempre e solo una verità... il problema è la moltitudine di "percezioni di verità" differenti.

adesso ho sonno e vado a letto, è meglio... :oops:

Meno Vodka, amico, meno Vodka...

Carpe diem, quam minimum credula postero!

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una riflessione bella tosta per un sabato pomeriggio[/b]

In realtà è frutto delle ultime settimane e solo sabato ho avuto il tempo di buttarla giù.

forse non ci si arriva attraverso il ragionamento[/b]

Infatti, accanto ad un ragionamento ho messo la mia esperienza; ragionare va bene, ma deve sempre essere sottoposto alla propria esperienza.

quale differenza c'è in termini di concetto tra libertà e libero arbitrio?[/b]

Secondo me non si commette un errore grave considerandoli sinonimi; forse il libero arbitrio può essere visto come un caso particolare di libertà, visto che si riferisce al pensare, più che all'agire. Ma forse è una forzatura.

noi siamo liberi di muoverci all'interno di una struttura e verso una direzione che noi stessi abbiamo precedentemente scelto[/b]

Non so bene a cosa alludi con struttura; in realtà io non ho scelto di nascere, non ho scelto la mia famiglia, di essere italiano, di essere un po' tappo, di avere i capelli neri, di avere il carattere che ho etc. Al massimo posso modificare (come dici tu) in una qualche misura questa struttura, che però mi è stata data, no nmi sono scelto.

noi siamo assolutamente liberi di arrivare ad un'unica scelta[/b]

In effetti non è che più possibilità di scelta significa più libertà; l'importante è che fra le possibili opzioni ci sia quella giusta, la cui scelta mi rende più libero. Perché una scelta giusta esiste. Io, spesso, mi trovo di fronte ad una scelta da fare, so bene quale sia l'opzione migliore per me, ma poi ne scelgo un'altra. Mi accorgo di fare un pessimo uso della mia libertà.

è una cosa poi meno importante di quanto lo possa essere l'interazione tra gli individui[/b]

Su questo non sono d'accordo; ovvero, pur non avendo chiarissimo il concetto di libertà, la percepisco come la cosa più preziosa che mi sia stata data. L'interagire con gli altri può essere un modo in cui la libertà si esprime.

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Chissà, magari l'interazione con gli altri potrebbe essere un modo in cui la libertà si scopre....difficile a dirsi, esattamente come cimyosx diceva sul "conoscere-libertà", anche questo è tangibile. Si può anche dire che più si conosce e più si è "capaci" ad interagire, nel senso di amare, più si allarga l'orizzonte della libertà.

Per struttura, forse la mia visione è un po' differente, ad esempio, io su tutto ciò che hai detto con capelli, famiglia etc la penso esattamente al contrario...Siccome noi entriamo nella struttura Terra, nell'accordo del concepimento scegliamo i nostri operatori che ci dovranno aiutare a trovare la nostra direzione, cosa che spesso non accade poiché in questa struttura c'è una gran confusione :D

Te la semplifico: fai conto che questo sia un gioco, un gioco complesso, un grande ologramma (è un'ipotesi), dove tu entri con degli obiettivi, personali e sociali, la tua struttura fisica rappresenta la tua memoria e tutti i tuoi skill, ciò che sei e ciò che hai imparato dai giochi precedenti; scegli il territorio e la famiglia poiché presumi che abbiano caratteristiche tali che ti permettano di metterti nella giusta direzione che tu hai scelta.

Ti accordi con loro al concepimento e poi entri, nel momento che entri ti dimentichi tutto ed inizi la tua "vita" nel gioco.....in tutta questa visione il concetto di libertà è solo una componente marginale.

Come tu stesso hai detto, fai un uso errato della tua libertà, però questo concetto si affianca od è il libero arbitrio...ossia, noi abbiamo il libero arbitrio di scegliere e ne possiamo fare l'uso che vogliamo, questo c'è chi dice che sia la nostra più grande possibilità ma anche la nostra più grande tragedia.

Ora, per me c'è un'evoluzione in questa libertà di arbitrio, ossia, se tu prima di entrare nel gioco hai deciso di arrivare alla porta 33, diciamo che nel tuo gioco tu hai la libertà di arbitrio di scoprire la tua porta 33 ed ovviamente anche di non scoprirla, ma in ogni caso la tua vita ruoterà tutta attorno alla scoperta della tua porta 33.

La libertà in senso astratto è più una questione fisica, ossia io sono libero di muovermi dentro lo spazio di una casa e non fuori poiché la casa è sopra un precipizio e se esco cado e muoio....da questo punto di vista la "libertà" fisica è limitata dalla struttura "olografica" mentre la libertà dagli altri esseri è impossibile poiché come già ho scritto in precedenza siamo tutti concatenati e molto di più lo siamo a livello astrale e spirituale.

Per cui, potrei dire che la libertà è un concetto fuorviante :D

Ciò di cui credo stiamo parlando è la libertà di arbitrio o forse della concatenazione tra le sue varie forme :D

Spero di non aver aumentato la confusione :D

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Siccome noi entriamo nella struttura Terra, nell'accordo del concepimento scegliamo i nostri operatori che ci dovranno aiutare [...][/b]

Non capisco una cosa: tu ti sei scelto i genitori???

Oppure non ho capito nulla? Poi, questo concetto di \"struttura Terra\" un po' mi sfugge.

giochi precedenti[/b]

Cosa intendi per giochi precedenti? altre vite prima che ci reincarnassimo in questa? o semplicemente l'esperienza accumulata durante questo gioco?

scegli il territorio e la famiglia[/b]

Come sopra: non so tu, ma io la mia famiglia non me la sono scelta (per fortuna, perché non avei potuto sceglierla così bene).

in tutta questa visione il concetto di libertà è solo una componente marginale[/b]

Ma come?, dopo aver addirittura scelto la mia famiglia, che inciderà pesantemente sul mio futuro, dici che la libertà ha un ruolo marginale?

Forse è la mia scarsa (cioè nulla) dimestichezza coi giochi di ruolo, che non mi fa comprendere appieno il paragone.

questo c'è chi dice che sia la nostra più grande possibilità ma anche la nostra più grande tragedia[/b]

Io preferisco chiamarlo dramma, piuttosto che tragedia che ha una connotazione negativa (cioè, finisce male per forza).

La libertà in senso astratto è più una questione fisica[/b]

In Fisica il concetto di grado di libertà è l'abc della Meccanica.

siamo tutti concatenati e molto di più lo siamo a livello astrale e spirituale[/b]

Se con concatenati intendi che siamo in rapporto, allora questo no nlimita la libertà; io ora mi sto rapportando con te, ma scrivendo mi sento pienamente libero.

Livello astrale??? e che vuol dire???

Io al massimo mi sento vincolato agli altri in senso afettivo (spirituale?), ma astrale proprio non lo capisco.

la libertà è un concetto fuorviante[/b]

Per me più che un concetto è un'esperienza, che cerco di capire meglio.

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A parte che su tutte queste citazioni mi perdo :shock: Comunque il problema è che partiamo da delle basi completamente differenti per cui probabilmente non riuscirei a spiegarti il mio modello senza scrivere tante pagine e non ho il tempo di farlo :shock: e salvaguardo anche il tuo stress nel leggermi :ciao:

Comunque alle prime risposte erano tutte si, si, si :shock: Per il resto siamo "liberi" di pensare differenti combinazioni di modelli....forse :)

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Originally posted by Xion

A parte che su tutte queste citazioni mi perdo :) Comunque il problema è che partiamo da delle basi completamente differenti per cui probabilmente non riuscirei a spiegarti il mio modello senza scrivere tante pagine e non ho il tempo di farlo :D e salvaguardo anche il tuo stress nel leggermi :D

Comunque alle prime risposte erano tutte si, si, si :D Per il resto siamo \"liberi\" di pensare differenti combinazioni di modelli....forse :D

Parlando di modelli con un matematico sfondi una porta aperta; il problema è che qua stiamo cercando di parlare delle nostre vite e non di ragionamenti astratti.

Quindi ben vengano i modelli, ma purché li sottomettiamo all'esperienza.

Ovvero, io non capisco proprio, in base alla mia esperienza, il tuo modello, in particolare quando sembri dire che tu ti sei scelto la famiglia in cui nascere.

Ricordo una bellissima frase di Alexis Carrel (credo abbia vinto un Nobel per la Medicina, ma non mi interessa):"Poca osservazione e molto ragionamento conducono alla menzogna, molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità".

Al di là delle sue intenzioni io la rileggo non come un disprezzo del ragionare, ma come una superiorità della realtà osservata sui nostri modelli.

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Il taoismo dice che la consapevolezza arriva dal respiro e dall'osservazione (senza giudizio), cosa che non è affatto semplice da applicare...un'osservazione efficace ti porta anche ad osservare cosa al di la del tempo e dello spazio ed ad usare l'intuizione come mezzo di osservazione stessa per cui le nostre esperienze possono essere a tratti simili e a tratti molto distinte e qui diventa poi complicato confrontarle.

Ognuno di noi si può confrontare con gli altri nella misura della sua "base di dati" che gli permette di farlo.

Sono assolutamente d'accordo con Carrel anche se la verità la si raggiunge, forse, anche attraverso l'osservazione dello stesso ragionamento, ma qui mi sa che sto andando molto fuoristrada per cui o si torna indietro a riprendere delle pillole del concetto di cui sopra od io mi sono bloccato dall'evidenza di interpretazioni differenti e quindi rischiamo solo che ognuno di noi parli con se stesso ma non andiamo al di là di ciò e diventa vana quindi la tua domanda iniziale.

Però, decidi tu dove vuoi spaziare, il topic lo hai aperto tu :D

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Originally posted by Xion+--><div class='quotetop'>QUOTE(Xion)</div>
Il taoismo dice che la consapevolezza arriva dal respiro e dall'osservazione (senza giudizio),[/b]

Secondo me il giudizio è essenziale; chiunque cerchi di capire qualcosa del mondo deve far seguire l'osservazione dal giudizio, ma qui si rischia di aprire un altro topic e non sarei in grado di parteciparne seriamente.

Originally posted by Xion+--><div class='quotetop'>QUOTE(Xion)</div>
cosa che non è affatto semplice da applicare...un'osservazione efficace ti porta anche ad osservare cosa al di la del tempo e dello spazio[/b]

Puoi fare un esempio, che non capisco?

Originally posted by Xion

ed ad usare l'intuizione come mezzo di osservazione stessa

Per me l'intuizione può portare ad osservare le cose giuste, quindi è propedeutica più che sostitutiva.

<!--QuoteBegin-Xion@

per cui le nostre esperienze possono essere a tratti simili e a tratti molto distinte e qui diventa poi complicato confrontarle.

Mi stai dicendo che mentre io non mi sono scelto la famiglia in cui nascere tu invece lo hai fatto?

<!--QuoteBegin-Xion

Ognuno di noi si può confrontare con gli altri nella misura della sua \"base di dati\" che gli permette di farlo.

OK

Originally posted by Xion+--><div class='quotetop'>QUOTE(Xion)</div>
Sono assolutamente d'accordo con Carrel anche se la verità la si raggiunge,[/b]

In realtà secondo me al massimo possiamo abmire ad avvicinarci, più che arrivarci alla verità.

<!--QuoteBegin-Xion

forse, anche attraverso l'osservazione dello stesso ragionamento, ma qui mi sa che sto andando molto fuoristrada per cui o si torna indietro a riprendere delle pillole del concetto di cui sopra od io mi sono bloccato dall'evidenza di interpretazioni differenti e quindi rischiamo solo che ognuno di noi parli con se stesso ma non andiamo al di là di ciò e diventa vana quindi la tua domanda iniziale.

Però, decidi tu dove vuoi spaziare, il topic lo hai aperto tu :D

Il topic è di tutti ed in particolare di chi vi contribuisce.

Ma forse sto sbagliando il modo di porre le domande.

Una cosa sola mi preme capire ora: ho dato più volte un'interpretazione di una tua frase che tu non mi hai smentito o spiegato:

da quel che dici sembra che tu ti sia scelto la famiglia in cui nascere.

1) ho capito male

=> cosa intendevi?

2) ho capito bene

=> pioi spiegarmi come hai fatto?

Grazie.

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Per quanto riguarda l'inizio direi che sul "giudizio" abbiamo due pensieri differenti, osservare non è giudicare, sono due verbi e due azioni ben distinte, il giudizio in se poi non è visto bene neanche da qualche tradizione più millenaria di me (più o meno).

Per l'altra domanda ripetuta ti dirò che si, al momento del concepimento sono sicuro che la trinità si metta d'accordo utilizzando gli altri veicoli corporei che abbiamo, da un lato si sceglie, dall'altro avviene il consenso e l'accordo e si procede con la "creazione" o semplicemente ingresso in questa realtà. :D

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Originally posted by Xion

Per quanto riguarda l'inizio direi che sul \"giudizio\" abbiamo due pensieri differenti, osservare non è giudicare, sono due verbi e due azioni ben distinte, il giudizio in se poi non è visto bene neanche da qualche tradizione più millenaria di me (più o meno).

Non mi dilungo troppo per quello già espresso prima: ci vorrebbe un topic ex novo per \"giudizio\"

Originally posted by Xion

Per l'altra domanda ripetuta ti dirò che si, al momento del concepimento sono sicuro che la trinità si metta d'accordo utilizzando gli altri veicoli corporei che abbiamo, da un lato si sceglie, dall'altro avviene il consenso e l'accordo e si procede con la \"creazione\" o semplicemente ingresso in questa realtà. :P

Chi è la trinità?

Ne fai parte anche tu? perché altrimenti se anche è una scelta tu non entri in gioco e quindi siamo da capo.

Veicoli corporei? visto che parli di "altri" allora forse lo è anche la trinità?

Dunque, la trinità sceglie, mentre gli altri veicoli corporei acconsentono?

Se è così ho capito la trama, mi resta da capire chi siano i protagonisti, al di là dei nomi.

Comunque parliamo veramente due lingue diverse, se arriviamo a capirci bene (non ad essere d'accordo) sarà un gran risultato. :P :P :P

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Hhehehehe, si, linguaggi e metodologie sono senz'altro differenti ma non per questo non si trovano dei punti di congiunzione, bisogna solo comprendere quali e non mi ci metto sulla trinità poiché non ho ancora le idee chiare del tutto :ciao:

Però c'era una cosa che avevi detto all'inizio che mi interessava particolarmente, quando hai scritto che facevi un cattivo uso della tua libertà. Vado a memoria però, non sono andato a rileggere, cosa volevi dire con questa affermazione? Che forse sai di essere libero ma il problema nasce nel saper gestire questa libertà?

Se hai voglia di approfondirlo magari potrebbero esserci dei risvolti interessanti :(

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Originally posted by Xion

Però c'era una cosa che avevi detto all'inizio che mi interessava particolarmente, quando hai scritto che facevi un cattivo uso della tua libertà. Vado a memoria però, non sono andato a rileggere, cosa volevi dire con questa affermazione? Che forse sai di essere libero ma il problema nasce nel saper gestire questa libertà?

Se hai voglia di approfondirlo magari potrebbero esserci dei risvolti interessanti :)

Situazione comune a (quasi) tutti gli studenti universitari: vigilia di un esame incasinatissimo, coscienza di essere indietro con lo studio. Molti non ci vedono nessuna libertà di scelta: c'è da sgobbare, magari tutta notte, per cercare di recuperare.

Io invece spesso in queste circostanze mi ritrovo a fare altro, non perché mi sia arreso e rinunci all'esame, o ritenga inutile studiare al sera prima, ma semplicemente faccio altro.

È un'esemplificazione di quel che dicevo prima: di fronte ad un bivio (studio o non studio) in cui è chiara ed evidente la quale sia la scelta giusta (studiare) ma in cui scelgo l'altra.

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Beh, mi ritrovo abbastanza in quello che dici e di fronte a questo bivio e a quella determinata scelta ma siamo sicuri che stiamo parlando di libertà e non di volontà?

Io ho sempre pensato che il lavoro che dovevo fare su queste situazioni era un lavoro sulla volontà :)

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Originally posted by Xion

Beh, mi ritrovo abbastanza in quello che dici e di fronte a questo bivio e a quella determinata scelta ma siamo sicuri che stiamo parlando di libertà e non di volontà?

Io ho sempre pensato che il lavoro che dovevo fare su queste situazioni era un lavoro sulla volontà :P

Sono intrecciate; con la volontà posso operare soltanto all'interno della mia libertà.

Con la forza di volntà non riuscirò a volare agitando le braccia, come fossero ali, perché la natura stessa me lo impedisce.

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Certo, le ali sono un concetto fisico ma dal punto di vista spirituale non ci sono "ostacoli" o "limiti" nel movimento della libertà, o sbaglio?

Quindi con la volontà si può agire a 360° sia dentro le nostre emozioni, sia dentro i nostri pensieri, sia nei nostri comportamenti, giusto?

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Originally posted by Xion

Certo, le ali sono un concetto fisico ma dal punto di vista spirituale non ci sono \"ostacoli\" o \"limiti\" nel movimento della libertà, o sbaglio?

Quindi con la volontà si può agire a 360° sia dentro le nostre emozioni, sia dentro i nostri pensieri, sia nei nostri comportamenti, giusto?

In teoria forse sì, ma io non riesco sempre a sottomettere emozioni, pensieri e comportamenti alla mia volontà. Anche in assenza di limiti fisici.

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Già, per questo che la comprensione delle proprie emozioni e dei propri pensieri è fondamentale ancor prima della comprensione delle proprie azioni.

Diciamo che "in un cammino interiore" si osservano, senza giudizio, le azioni che si fanno in modo da comprendere a quali emozioni reagiscono e di conseguenza comprendere come le emozioni sono collegate ai pensieri cristallizzati che abbiamo....si fa un processo inverso diciamo. Poi, al contrario, attraverso l'analisi e la "voce interiore" si comprende la direzione da seguire od il "comportamento" da cambiare e si "allena" la volontà a prendere la decisione ed a mantenere la direzione. A questo punto si allineano pensiero, emozione ed azione.....con questo allineamento abbiamo la coerenza spirituale e se vuoi il corretto uso della nostra libertà di scelta :)

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http://www.etimo.it/?cmd=id&id=9848&md=9b1...a1ee955459b3520

http://www.demauroparavia.it/63458

Forse come intervento può sembrare sbrigativo ma, a mio giudizio, fissare il significato lessicale e la radice etimologica della parola libertà è il miglior modo per avviare una riflessione su tale concetto.

La mia definizione di libertà è:

"Stato o situazione di chi è nella condizione di godere della propria persona senza essere sotto posto ad alcun padrone."

Lo ammetto ho copiato spudoratamente dal vocabolario ma era il modo migliore per esprimere la mia opinione in maniera chiara e concisa. :wink:

"E' sempre colui che ha paura d'inciampare a cadere."

Walter Matthaus in:" Una notte con l'onorevole."

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Originally posted by caius tetieres utice

La mia definizione di libertà è:

\"Stato o situazione di chi è nella condizione di godere della propria persona senza essere sotto posto ad alcun padrone.\"

Sì, va bene, ma in concreto? nella tua esperienza?

Cosa vuol dire padrone? un lavoratore dipendente, passa tutti i giorni 8 ore senza essere libero, perché ha un capo?

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Originally posted by desko+--><div class='quotetop'>QUOTE(desko)</div>
<!--QuoteBegin-caius tetieres utice

La mia definizione di libertà è:

\"Stato o situazione di chi è nella condizione di godere della propria persona senza essere sotto posto ad alcun padrone.\"

Sì, va bene, ma in concreto? nella tua esperienza?

Cosa vuol dire padrone? un lavoratore dipendente, passa tutti i giorni 8 ore senza essere libero, perché ha un capo?[/b]

Sono d'accordo :(

Questa definizione, forse per una questione di abitudine storica, mi sembra molto più legata ad un concetto lavorativo che ad un vero e proprio concetto olistico di libertà.

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Originally posted by desko+--><div class='quotetop'>QUOTE(desko)</div>
<!--QuoteBegin-caius tetieres utice

La mia definizione di libertà è:

\"Stato o situazione di chi è nella condizione di godere della propria persona senza essere sotto posto ad alcun padrone.\"

Sì, va bene, ma in concreto? nella tua esperienza?

Cosa vuol dire padrone? un lavoratore dipendente, passa tutti i giorni 8 ore senza essere libero, perché ha un capo?[/b]

Avete ragione, cerco di correggere il tiro.

Libertà: stato o situazione di chi è nella condizione di godere della propria persona senza sentirsi soggetto ad alcuna forma di oppressione fisica o psicologica.

Ora dovrei spiegare cosa è l'oppressione ma ogni individuo percisce l'oppressione in maniera diversa: un mio conoscente (un ex brigatista rosso con il quale ho dovuto lavorare) ritiene una violazione della propria libertà individuale non poter ammazzare i tesserati di AN percui evito momentaneamente (devo sconnettermi) di definirla in maniera oggettiva.

Grazie per la precisazione.

"E' sempre colui che ha paura d'inciampare a cadere."

Walter Matthaus in:" Una notte con l'onorevole."

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