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Regime alimentare


Priks

  

41 utenti hanno votato

  1. 1. Seguite un regime alimentare controllato?

    • Si, per motivi sportivi
      6
    • Si, per motivi di salute
      6
    • Si, per via di intolleranze alimentari
      4
    • Si, per altri motivi...
      7
    • Assolutamente no, mangio tutto quello che passa sotto mano...
      18


Messaggi raccomandati

Qualcuno sul forum segue qualche dieta particolare, o un regime alimentare controllato???...magari per via di sport, salute, intolleranze...

Siccome io ho iniziato a seguirne uno e trovo qualche difficoltà a livello orgnanizzativo, vorrei confrontarmi con chi lo fa regolarmente...   :fiorellino:

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  • Risposte 198
  • Creato
  • Ultima Risposta

più che regime alimentare controllato.... sono abituato fin dalla fine delle superiori e quindi da quando ho iniziato a lavorare, a nn pranzare, raramente faccio colazione e durante la giornata al max mangio succo di frutta ace e bevo the, la sera poi cucino e mi abbuffo. il motivo principale nn è ne salute ne niente, solo non mi fido del cibo che mi servono nei ristoranti, tavole calde o paninoteche, ne mi piace portarmelo da casa:) credo di nn c'entrare uan mazza con quello che cerchi!

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più che regime alimentare controllato.... sono abituato fin dalla fine delle superiori e quindi da quando ho iniziato a lavorare, a nn pranzare, raramente faccio colazione e durante la giornata al max mangio succo di frutta ace e bevo the, la sera poi cucino e mi abbuffo. il motivo principale nn è ne salute ne niente, solo non mi fido del cibo che mi servono nei ristoranti, tavole calde o paninoteche, ne mi piace portarmelo da casa:) credo di nn c'entrare uan mazza con quello che cerchi!

 

Effettivamente non è proprio un regime alimentare adatto/salutare...  :ghghgh:

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più che regime alimentare controllato.... sono abituato fin dalla fine delle superiori e quindi da quando ho iniziato a lavorare, a nn pranzare, raramente faccio colazione e durante la giornata al max mangio succo di frutta ace e bevo the, la sera poi cucino e mi abbuffo. il motivo principale nn è ne salute ne niente, solo non mi fido del cibo che mi servono nei ristoranti, tavole calde o paninoteche, ne mi piace portarmelo da casa:) credo di nn c'entrare uan mazza con quello che cerchi!

Ti sembrerà strano ma stai seguendo una dieta, l' intermittent fasting/warrior diet (se togli il succo di frutta)

Lancer Evo IX

You know you drive an Evo...when driving is no longer getting from point a to point b, but rather an recreational activity.

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Io sono celiaco quindi per forza di cose sono costretto ad un regime alimentare controllato, ma all'infuori di mangiare senza glutine mangio un po' a casaccio! In effetti vorrei mangiare meglio :)

Sono piuttosto magro - circa 65Kg per circa 178cm di altezza - tuttavia vorrei ridefinire un po' i muscoli ed eliminare quella "pancetta" che io trovo davvero antiestetica! Mi piacerebbe essere un po' più definito e asciutto... Detto ciò vorrei semplicemente mangiare meglio perché nonostante mangi senza glutine ho spesso disturbi. 

 

A livello organizzativo dipende da come puoi organizzarti. Io per esempio mi porto sempre dietro uno spuntino quando so che potrei avere fame. Generalmente giro con uno zaino perché vado all'università e quindi per me è facile infilarcene uno. Sempre in facoltà abbiamo un microonde quindi spesso mi porto il pranzo dietro. Che sia esso preparato il giorno prima e poi scaldato o cibo surgelato precotto e confezionato, i classici prodotti da supermercato. Non sono certo il massimo della salute ma sono decisamente comodi. Naturalmente avendone la possibilità il tutto lo si può fare a casa :) Occorre un microonde mi pare evidente...

Io ho il mio sacchetto del pranzo con le mie posate, la mia bottiglietta e spesso con il porta-banana  :DD Di solito ho solo o un primo o un secondo magari un po' più abbondanti :)

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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io seguo un regime alimentare controllato. Iper proteico diviso in 5 o 6 pasti al giorno.

Vado in palestra ma non faccio uso di integratori.

Faccio palestra per fare attività fisica, e spesso d'estate la interrompo per andare a correre all'aria aperta.

Il mio regime è una dieta varia ed equilibrata da 2300 kcal nel giorni di sport e 2000 kcal nei giorni NO sport. Alcuni alimenti son totalmente banditi durante la settimana. Nel fine settimana lo "sgarro" me lo concedo.

Non sto a pesare gli alimenti. Ormai a occhio so quello che mi serve.

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l importante è che non stia seguendo la dieta fisting warrior ;)

ma sei un dietologo ? ;)

ahaha nono, ho un attestato ifbb ma è più un hobby il mio :)

Lancer Evo IX

You know you drive an Evo...when driving is no longer getting from point a to point b, but rather an recreational activity.

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Seguo un regime alimentare "bilanciato" ... qualcosa tipo la "dieta zona" con piccole modifiche per via dell'attivita' sportiva. Ho votato "per motivi sportivi" ma sarebbe utile la risposta multipla perche' io faccio sport e controllo l'alimentazione soprattutto per un problema di salute (ipertrigliceridemia).

La cosa importante (mio parere ovviamente) e non fare una cosiddetta dieta ... cioe' un temporaneo cambiamento nutrizionale, ma cambiare e mantenere un regime alimentare che deve diventare l'unico modo possibile di nutrirsi.

Chiaramente sarebbe utile rivolgersi ad un nutrizionista serio e preparato ... e, ahime' non ce ne sono tantissimi. :baby:

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  • 2 settimane dopo...

io ho messo no, però vorrei iniziare ma non so da dove partire xD

 

La cosa più sensata da fare sarebbe andare da un nutrizionista/dietologo :) Ma per cominciare basta eliminare quello che è noto essere "poco sano" :p

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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La cosa più sensata da fare sarebbe andare da un nutrizionista/dietologo :) Ma per cominciare basta eliminare quello che è noto essere "poco sano" :p

la teoria

MAGNA DE MENO abbinata a NON MANGIARE PORCATE

funziona sempre, salvo intolleranze o necessita specifiche. (ma il magna de meno è la migliore).

 

Puoi andare a correre tutti i giorni, ma se t abbuffi di frittume/dolci e robaccia la panza non andra mai vita (parla uno con una sana panzetta, ma non grasso 170x60kg che fa sport 3-4 ore a settimana)

i miei viaggi in moto: http://www.facebook.com/InMotoconVale

 

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anche avere dei cani aiuta a restare in forma, ammesso di portarli ogni giorno a spasso è una buona ginnastica, senza correre o fare palestra :)

 

so pigro! ho 2 gatti.

 La supposizione è la madre di tutte le cazzate.

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Come ti capisco! Oggi ho fatto una prova in palestra per fare Pilates. Beh devo dire che non è niente male, ma una fatica ad arrivarci...  :ghghgh:

PS Viva i gatti  :ok:  :angioletto:

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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  • 6 mesi dopo...

Io sono celiaco quindi per forza di cose sono costretto ad un regime alimentare controllato, ma all'infuori di mangiare senza glutine mangio un po' a casaccio! In effetti vorrei mangiare meglio :)

Sono piuttosto magro - circa 65Kg per circa 178cm di altezza - tuttavia vorrei ridefinire un po' i muscoli ed eliminare quella "pancetta" che io trovo davvero antiestetica! Mi piacerebbe essere un po' più definito e asciutto... Detto ciò vorrei semplicemente mangiare meglio perché nonostante mangi senza glutine ho spesso disturbi. 

 

A livello organizzativo dipende da come puoi organizzarti. Io per esempio mi porto sempre dietro uno spuntino quando so che potrei avere fame. Generalmente giro con uno zaino perché vado all'università e quindi per me è facile infilarcene uno. Sempre in facoltà abbiamo un microonde quindi spesso mi porto il pranzo dietro. Che sia esso preparato il giorno prima e poi scaldato o cibo surgelato precotto e confezionato, i classici prodotti da supermercato. Non sono certo il massimo della salute ma sono decisamente comodi. Naturalmente avendone la possibilità il tutto lo si può fare a casa :) Occorre un microonde mi pare evidente...

Io ho il mio sacchetto del pranzo con le mie posate, la mia bottiglietta e spesso con il porta-banana  :DD Di solito ho solo o un primo o un secondo magari un po' più abbondanti :)

 

Ciao Hakai, è un po' che non ci si sente.

Rispondo al tuo post in quanto da qualche mese lavoro per un'azienda alimentare bio che produce anche molti prodotti per intolleranze.

Senza glutine, senza lattosio, senza uova...e così via.

Per un'esperienza/cultura nel settore che sto ancora acquisendo, ti posso dire che l'alimentazione del celiaco (come ben sai ovviamente anche per questa patologia ci sono gradi differenti di intolleranza) spesso porta le persone che ne soffrono a considerare "adatti" quegli alimenti certificati allo scopo che semplicemente rispettano i parametri (<20 ppm) di contenuto di glutine.

Vi sono parecchie aziende, anche piuttosto blasonate nella categoria, che si limitano a quello. E stanno sulla tabella AIC.

Poco glutine (quasi zero) ma gli altri componenti del prodotto finale magari son ben poco corretti.

 

Per fare una battuta: ti preservano da alcuni problemi, ma ti spappolano il fegato.

 

Non sono certo un dietologo o un nutrizionista, ma i problemi che evidenzi tu (disturbi, pancetta, ecc.) sebbene osservante della dieta senza glutine, li sento ogni giorno.

 

Chi ha intolleranze conclamate, specie se marcate e di lunga data "non curate", solitamente è sensibile anche ad altre "cose". 

Il senza glutine non basta.

Forse bisogna trovare alimenti bio (quindi puliti), corretti a livello nutrizionale (ne mangi anche un pò di più e non ti succede niente) e infine (last but not least) senza la componente che causa l'intolleranza.

In breve, eliminare il glutine non basta.

Un consiglio spassionato.

Ciao.

b.

 

 

 

 

 

bruce

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Ciao Hakai, è un po' che non ci si sente.

Rispondo al tuo post in quanto da qualche mese lavoro per un'azienda alimentare bio che produce anche molti prodotti per intolleranze.

Senza glutine, senza lattosio, senza uova...e così via.

Per un'esperienza/cultura nel settore che sto ancora acquisendo, ti posso dire che l'alimentazione del celiaco (come ben sai ovviamente anche per questa patologia ci sono gradi differenti di intolleranza) spesso porta le persone che ne soffrono a considerare "adatti" quegli alimenti certificati allo scopo che semplicemente rispettano i parametri (<20 ppm) di contenuto di glutine.

Vi sono parecchie aziende, anche piuttosto blasonate nella categoria, che si limitano a quello. E stanno sulla tabella AIC.

Poco glutine (quasi zero) ma gli altri componenti del prodotto finale magari son ben poco corretti.

 

Per fare una battuta: ti preservano da alcuni problemi, ma ti spappolano il fegato.

 

Non sono certo un dietologo o un nutrizionista, ma i problemi che evidenzi tu (disturbi, pancetta, ecc.) sebbene osservante della dieta senza glutine, li sento ogni giorno.

 

Chi ha intolleranze conclamate, specie se marcate e di lunga data "non curate", solitamente è sensibile anche ad altre "cose". 

Il senza glutine non basta.

Forse bisogna trovare alimenti bio (quindi puliti), corretti a livello nutrizionale (ne mangi anche un pò di più e non ti succede niente) e infine (last but not least) senza la componente che causa l'intolleranza.

In breve, eliminare il glutine non basta.

Un consiglio spassionato.

Ciao.

b.

 

Sono assolutamente d'accordo! Il senza glutine è condizione necessaria ma non sufficiente!

Il problema sta nel trovare quello che vuoi nel posto che vuoi.

Mi spiego meglio. Qui in Liguria la regione fornisce 140€/mm (per i maschi) e non ricordo quanto ma un po' meno per le donne, in buoni spendibili per acquistare il cibo senza glutine, che senza ragione alcuna costa mediamente circa il triplo di quello "normale". Il fatto è che non ovunque sono accettai. Coop per esempio ha fatto in modo di accettarli, ma la trafila è una roba tremenda! Devi andare in cassa, pagare, poi andare al centro informazioni e farti fare un papiro in cui devono incollare tutti i codici a barre, farti firmare qua e là e darti il rimborso...non so se nel frattempo si siano aggiornati. Questo capitava un paio di anni fa quando era appena stato loro concesso la possibilità di usufruire dei buoni.

Fatto sta che si è "costretti" ad andare in farmacia, tendenzialmente in UNA farmacia. Questo più che altro per comodità poiché avendo la "pratica" gestita da una sola farmacia puoi meglio usufruire dei buoni perché non sono divisibili. La regione se l'è poi data e il buono da 140€ si è trasformato in 7 buoni da 20€, cosa già molto più gestibile. Ma se io compro per 18€ al supermercato 2€ li butto via. In farmacia puoi invece instaurare un rapporto di fiducia differente, andando "a credito" e saldando il discorso buoni quando sono effettivamente "completi" perdendo eventualmente qualcosa solo nel mese di dicembre.

Tutta  sta pappardella per dirti che devi avere la voglia di trovarti un posto in cui fare acquisti nella speranza che abbia una disponibilità ampia abbastanza da soddisfarti. Prodotti ne ho provati e alla fine sono approdato su quelli che più mi piacciono, ma non tutti hanno ingredienti straordinari.

Ci sono anche rivenditori specializzati che fanno prodotti freschi, ma sono tutti tendenzialmente in centro, scomodi da raggiungere e naturalmente c'è da gestire la questione buoni. Diciamo che diventa complicato il discorso: «Le brioches confezionate non le mangio perché sono piene di schifezze, mi compro quelle fresche...» eh si un cavolo :P

 

Tra l'altro non so perché la roba senza glutine ammuffisce molto più in fretta di quella standard...

Ora come ora poi, col fatto che sto spesso in facoltà, mangio surgelati che "cucino" nel microonde. Vorrei mangiare molto diversamente da come faccio, ma io in primis non so cucinare e sono anche vincolato da mia madre/padre/fratello. Sono già contento che è uscito un nuovo formato di pasta che è integrale, che trovo deliziosa! Voglio convertirmi all'integrale dovunque posso...

Sta sera ti farei il racconto della mia vita, meglio che mi fermi qui va' :p

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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Sono assolutamente d'accordo! Il senza glutine è condizione necessaria ma non sufficiente!

Il problema sta nel trovare quello che vuoi nel posto che vuoi.

Mi spiego meglio. Qui in Liguria la regione fornisce 140€/mm (per i maschi) e non ricordo quanto ma un po' meno per le donne, in buoni spendibili per acquistare il cibo senza glutine, che senza ragione alcuna costa mediamente circa il triplo di quello "normale". Il fatto è che non ovunque sono accettai. Coop per esempio ha fatto in modo di accettarli, ma la trafila è una roba tremenda! Devi andare in cassa, pagare, poi andare al centro informazioni e farti fare un papiro in cui devono incollare tutti i codici a barre, farti firmare qua e là e darti il rimborso...non so se nel frattempo si siano aggiornati. Questo capitava un paio di anni fa quando era appena stato loro concesso la possibilità di usufruire dei buoni.

Fatto sta che si è "costretti" ad andare in farmacia, tendenzialmente in UNA farmacia. Questo più che altro per comodità poiché avendo la "pratica" gestita da una sola farmacia puoi meglio usufruire dei buoni perché non sono divisibili. La regione se l'è poi data e il buono da 140€ si è trasformato in 7 buoni da 20€, cosa già molto più gestibile. Ma se io compro per 18€ al supermercato 2€ li butto via. In farmacia puoi invece instaurare un rapporto di fiducia differente, andando "a credito" e saldando il discorso buoni quando sono effettivamente "completi" perdendo eventualmente qualcosa solo nel mese di dicembre.

Tutta  sta pappardella per dirti che devi avere la voglia di trovarti un posto in cui fare acquisti nella speranza che abbia una disponibilità ampia abbastanza da soddisfarti. Prodotti ne ho provati e alla fine sono approdato su quelli che più mi piacciono, ma non tutti hanno ingredienti straordinari.

Ci sono anche rivenditori specializzati che fanno prodotti freschi, ma sono tutti tendenzialmente in centro, scomodi da raggiungere e naturalmente c'è da gestire la questione buoni. Diciamo che diventa complicato il discorso: «Le brioches confezionate non le mangio perché sono piene di schifezze, mi compro quelle fresche...» eh si un cavolo :P

 

Tra l'altro non so perché la roba senza glutine ammuffisce molto più in fretta di quella standard...

Ora come ora poi, col fatto che sto spesso in facoltà, mangio surgelati che "cucino" nel microonde. Vorrei mangiare molto diversamente da come faccio, ma io in primis non so cucinare e sono anche vincolato da mia madre/padre/fratello. Sono già contento che è uscito un nuovo formato di pasta che è integrale, che trovo deliziosa! Voglio convertirmi all'integrale dovunque posso...

Sta sera ti farei il racconto della mia vita, meglio che mi fermi qui va' :p

 

Capisco benissimo ciò che dici.

Innanzitutto quanto sia incomprensibile che molti prodotti, per il semplice fatto di essere senza glutine e certificati, costino il triplo degli altri.

Ma in questo caso devo fare due precisazioni:

- Se normalmente compri in farmacia, avrai notato che in quel canale distributivo i prezzi (per le stesse referenze) sono "leggermente" più alti che nei supermercati/negozi specializzati.

- I prodotti di fatto "convenzionali" ma senza glutine, hanno cavalcato l'onda della (soprattutto recente) grande "richiesta"...facendo stra-guadagnare chi li fa.

 

In effetti, creare alimenti "assimilabili" a quelli con glutine necessita impegni non indifferenti (il glutine è un naturale collante per tenere unita pasta, biscotti, ecc.) e dovervi rinunciare non è semplice, per un produttore etico.

 

Tuttavia ci sono escamotage ben noti per ovviare a questo problema, se si possono utilizzare materie prime convenzionali gluten-free "alternative".

Molte porcherie sono gluten-free.

 

La vera e unica giustificazione a questo gap nei prezzi (che nella coerenza sarebbe di circa il doppio, non il triplo) si propone quando un prodotto s/glutine è stato realizzato con materie prime biologiche certificate e ancor più quando queste stesse sono state equilibrate nella ricetta pensando ai valori nutrizionali, alla digeribilità e al rispetto della salute in genere (intolleranze o meno conclamate).

 

Ti faccio un esempio stupido su un singolo componente: usare un olio vegetale "generico" (che di solito è palma o cocco) per produrre biscotti necessariamente cotti ad alte temperature, lo fa "bruciare" letteralmente rendendo malsano il prodotto finale.

Gli unici due oli naturali e non idrogenati che "reggono" quella cottura senza subire variazioni di rilievo sono l'extra vergine e il girasole. Per quanto ne so.

Tanto per dirne una.

 

Riguardo al discorso dei punti vendita specializzati, ove trovare un vasto assortimento "a prezzi di mercato", purtroppo i negozi solo "senza glutine" (che campano sulla rimborsabilità) hanno preso botte paurose negli ultimi tempi, visto che a loro spesso la regione rimborsa i buoni a 180-240 gg... e quindi saltano come birilli, specie al centro sud. Non per colpa loro.

Al nord la situazione migliora un pelo e riesci a trovare in svariati posti proposte articolate e adeguate.

A Spezia ne conosco un paio molto validi. Ma non solo lì.

 

Una soluzione che ti posso consigliare (anche per spendere interamente i buoni) sono i super/iper della GDO attenta (e ben "attrezzata" per la rimborsabilità) con comparti selezionati e specifici, oltre che svariati negozi bio, dove la grande offerta e il mix tra solo bio e bio S/G permette loro di sopravvivere.

 

Purtroppo il bio serio anche per intolleranze, lo fanno veramente in pochi produttori. Bisogna leggerci bene dentro.

C'è chi fa bio e chi senza glutine, normalmente. Solo pochi garantiscono entrambe le specifiche.

Chi poi fa bio, s/g e nutrizionale "attento"...è una mosca bianca.

 

I primi da soli non ti servono, così come i secondi...seppur questi ultimi ti evitino almeno il maledetto (per te) glutine. I terzi sono quanto di meglio propone il mercato.

 

Anche io non voglio andare oltre...ed appesantire troppo la discussione con argomentazioni specifiche...

Ma questo ci tenevo a dirtelo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

bruce

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in realtà non tutti gli olii diventano tossici ad alte temperature, oltre all'olio di girasole che hai citato, ci sono altri ottimi ilii "alternativi" che si possono utilizzare, hai già citato il girasole che ha un punto fumo che può arrivare a 245°, ma pure l'olio di riso, di sesamo, soia e palma sorpassano abbondantemente i 200°. negli ultimi anni è stato rivalutato moltissimo l'olio di colza, che in realtà ora viene chiamato di canola, cioè ricavato da colza selezionatissima ed è un olio molto salutare ricco di grassi polinsaturi ed omega3.

poi si può parlare della materia prima, per esempio l'olio di palma se selezionato non è dannoso, il prblama è che arriva da paesi dove la certificazione non sanno nemmeno cosa sia, quindi si pouò presumere che l'industria alimentare utilizzi quello a bassissimo costo, su questo sono d'accordo. 

il problema è che ogn prodotto confezionato, surgelato e non, soprattuto se ha pastella, di salutare ha ben poco, ed n un certo senso è anche comprensibile, di certo una pastella od un'impanatura non può resistere alla surgelazione od altre conservazioni solo naturalmente, qualche grasso trans te lo cacciano dentro, per altro ora fanno grassi non trans (non idrogenati), ma provengono da sorgenti che forse sono anche più dannose, l'unica è che ti fai un corso di cucina per celiaci hakay :)

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Beh, il discorso del punto di fumo era esempio di una singola caratteristica, parlando di oli "sani" da utilizzare per l'alimentazione allo stato in cui si trovano.

Non è l'unica discriminante (non volevo specificare troppo). E di certo molte temperature "di fumo" per alcuni oli che hai citato non sono considerate "allo stato grezzo" ma dopo raffinazione (idrogenazione?), il che ne mette alcuni fuori concorso.

 

Non dimentichiamo poi l'aspetto salutistico (in linea con ciò di cui si parlava): il palma potrà avere anche una temperatura di fumo alta, ma possiede quasi il 50% di grassi saturi. Il riso circa il 20%, meglio per il sesamo (un pelo sopra al girasole) che tuttavia ha un sapore molto particolare e raramente viene utilizzato per prodotti che "devono andare bene" a tutti.

 

Giustamente, come dici, la provenienza/certificazione di qualsivoglia olio vegetale è di determinante importanza. Purtroppo quasi nessuna industria si pone tali problemi.

bruce

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si nn ho specificato, parlavo di olii raffinati, non raffinati hanno un punto fumo molto più basso, ma in questo caso acnhe il girasole, passa di poco i 100°, l'olio extravergine (nn raffinato ma comunque filtrato) raggiunge le temperature più elevate, assieme al sempre verde ed inossidabile strutto (che ovviamente nn è vegetale), poi ci sono quelli poco reperibili, come quello di noce.

ma anche negli extravergine non capisci mai da che parte arriva quell'olio, molti olii italiani di marche "famosissime", utilizzano olive ed olii che arrivano da chissà dove, "ilii di oliva comunitari", per nn parlare degli extravergini di olii di oliva non comunitari, si parla di più o meno tutte le marche, solo se è specificato puoi sapere se è italiano.

i grassi vegetali sono davvero una gran porcata, ma se iniziamo a parlare pure delle margarine non la finiamo più :) il problema è che noi in quanto ad etichettature siamo messi male, non vengono specificati i grassi che utilizzano, non sono specificati gli acidi trans, solo alcuni dichiarano di nn utilizzare certi grassi, ma per loro iniziativa, e forse gli olii pessimi sono pure peggio di quelli idrogenati, è questa la cosa sconcertante :=

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si nn ho specificato, parlavo di olii raffinati, non raffinati hanno un punto fumo molto più basso, ma in questo caso acnhe il girasole, passa di poco i 100°, 

 

Anche io non ho ribadito il concetto di bio. Quando si parla di olio di semi di Girasole bio, spremuto a freddo, con semi selezionati ricchi di acido oleico...anche il prodotto naturale regge temperature molto più elevate e si avvicina di molto all'extra vergine, mantenendo bassissimi i suoi originari grassi saturi. Il girasole in commercio convenzionale non è di certo adatto alle alte temperature, se non "artefatto".

 

edit: quest'olio "speciale" viene molto impiegato nell'industria bio da chi è attento anche al "gusto" dei suoi prodotti. Perché l'unico difetto della lavorazione (tipo biscotti secchi) con l'extra vergine bio...è il suo classico finale odore/sapore intenso, fastidioso ai più. Cosa evitabile col girasole bio. Almeno noi abbiamo fatto quella scelta.  

 

 

bruce

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cavolo lo cercherò grazie per la info, mangiando molte fritture mi interessa molto, di solito uso quello di arachidi ma non faccio mai salire la temperatura dell'olio sopra i 150, proverò con questo, x altro costa una scemenza, ho trovato questo

http://www.centroaloe.it/materie-prime-cosmetiche/gracefruit-olio-di-girasole-bio-high-oleic/flypage.tpl.php

 

l'olio extravergine non lo considero nemmeno, è un olio pessimo x le fritture a mio parere, nonostante il punto fumo sia molto alto, copre troppo i sapori oltre al fatto nn secondario che nn puoi buttare 2 litri di extravergine per una frittura.

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Nessun regime, anzi sì: se non mangio almeno 5 (3 pasti + 2 merende) volte al giorno dimagrisco!

Dovendo mangiare così tanto ormai ho un certo disinteresse verso il gusto di ciò che mangio, e se potessi mangiare solo per piccole lo farei da subito (sai quanto tempo rispermiato!).

Sono assolutamente sano, ma evidentemente ho una metabolismo molto affamato (caratteristica comune alla mia linea paterna, sembra).

I pro sono che posso mangiare ciccolata, dolci e altre cose buone senza paura di ingrassare :ok:

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Beato te :P Io sono magro ma da quando ho smesso di nuotare il mio metabolismo è lento come un bradipo! Mangio poco e se potessi non mangerei affatto... detesto il sistema digerente! Ci metto ora per digerire ed è scocciante, specie se duole...
 

 

Capisco benissimo ciò che dici.

Innanzitutto quanto sia incomprensibile che molti prodotti, per il semplice fatto di essere senza glutine e certificati, costino il triplo degli altri.

Ma in questo caso devo fare due precisazioni:

- Se normalmente compri in farmacia, avrai notato che in quel canale distributivo i prezzi (per le stesse referenze) sono "leggermente" più alti che nei supermercati/negozi specializzati.

- I prodotti di fatto "convenzionali" ma senza glutine, hanno cavalcato l'onda della (soprattutto recente) grande "richiesta"...facendo stra-guadagnare chi li fa.

 

In effetti, creare alimenti "assimilabili" a quelli con glutine necessita impegni non indifferenti (il glutine è un naturale collante per tenere unita pasta, biscotti, ecc.) e dovervi rinunciare non è semplice, per un produttore etico.

 

Tuttavia ci sono escamotage ben noti per ovviare a questo problema, se si possono utilizzare materie prime convenzionali gluten-free "alternative".

Molte porcherie sono gluten-free.

 

La vera e unica giustificazione a questo gap nei prezzi (che nella coerenza sarebbe di circa il doppio, non il triplo) si propone quando un prodotto s/glutine è stato realizzato con materie prime biologiche certificate e ancor più quando queste stesse sono state equilibrate nella ricetta pensando ai valori nutrizionali, alla digeribilità e al rispetto della salute in genere (intolleranze o meno conclamate).

 

Ti faccio un esempio stupido su un singolo componente: usare un olio vegetale "generico" (che di solito è palma o cocco) per produrre biscotti necessariamente cotti ad alte temperature, lo fa "bruciare" letteralmente rendendo malsano il prodotto finale.

Gli unici due oli naturali e non idrogenati che "reggono" quella cottura senza subire variazioni di rilievo sono l'extra vergine e il girasole. Per quanto ne so.

Tanto per dirne una.

 

Riguardo al discorso dei punti vendita specializzati, ove trovare un vasto assortimento "a prezzi di mercato", purtroppo i negozi solo "senza glutine" (che campano sulla rimborsabilità) hanno preso botte paurose negli ultimi tempi, visto che a loro spesso la regione rimborsa i buoni a 180-240 gg... e quindi saltano come birilli, specie al centro sud. Non per colpa loro.

Al nord la situazione migliora un pelo e riesci a trovare in svariati posti proposte articolate e adeguate.

A Spezia ne conosco un paio molto validi. Ma non solo lì.

 

Una soluzione che ti posso consigliare (anche per spendere interamente i buoni) sono i super/iper della GDO attenta (e ben "attrezzata" per la rimborsabilità) con comparti selezionati e specifici, oltre che svariati negozi bio, dove la grande offerta e il mix tra solo bio e bio S/G permette loro di sopravvivere.

 

Purtroppo il bio serio anche per intolleranze, lo fanno veramente in pochi produttori. Bisogna leggerci bene dentro.

C'è chi fa bio e chi senza glutine, normalmente. Solo pochi garantiscono entrambe le specifiche.

Chi poi fa bio, s/g e nutrizionale "attento"...è una mosca bianca.

 

I primi da soli non ti servono, così come i secondi...seppur questi ultimi ti evitino almeno il maledetto (per te) glutine. I terzi sono quanto di meglio propone il mercato.

 

Anche io non voglio andare oltre...ed appesantire troppo la discussione con argomentazioni specifiche...

Ma questo ci tenevo a dirtelo.

 

Sul discorso bio io sono piuttosto scettico. Non è per me una discriminante essenziale. Se lo sono bene se non lo sono pace.
Bado più al tipo di ingrediente piuttosto che alla sua origine, sperando sempre che siano controllati come si con fa da normativa italiana.

 

Io per esempio detesto abbastanza l'uso della margarina. I biscotti al burro sono buoni per definizione! Io semplicemente gli adoro. Con la margarina è sempre un terno al lotto, ma per fortuna quei pochi che mangio e hanno la margarina sono davvero ottimi :)
Il motivo è proprio quello che hai detto, se la margarina, che altro non è che un insieme di oli vegetali, è di cattiva qualità durante la cottura prende un gusto davvero orrendo e non fa manco bene. Che poi io burro e roba simile dovrei vederne poco visto che negli ultimi esami avevo il colesterolo al limite :/


Purtroppo mangio male, ma non riesco a convertire la mia famiglia ad un'alimentazione migliore. Non che mangiamo schifezze, è tutta roba mediamente salubre, il fatto è che mangiamo in modo errato: troppa carne e formaggio e decisamente poche verdure e frutta.

La frutta per colpa mia, perché non ci tiro tanto e le verdure manco, ma se un po' elaborate mi piacciono anche. Un mio problema è che ho il gusto dell'amaro un po' troppo sensibile e "ancestrale": c'è un tipo di amaro che mi stimola proprio il vomito! Vedi radicchio rosso o le catalogne. Ho voluto provarle e una singola foglia mi ha portato quasi a vomitare tutta la cena  :baby: Tuttavia molti tipi di insalata sono per me off-limits. Anche la rucola, che mi piace molto, se è troppo grande diventa fortissima e terribile!

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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Beato te :P Io sono magro ma da quando ho smesso di nuotare il mio metabolismo è lento come un bradipo! Mangio poco e se potessi non mangerei affatto... detesto il sistema digerente! Ci metto ora per digerire ed è scocciante, specie se duole...

 

 

 

Sul discorso bio io sono piuttosto scettico. Non è per me una discriminante essenziale. Se lo sono bene se non lo sono pace.

Bado più al tipo di ingrediente piuttosto che alla sua origine, sperando sempre che siano controllati come si con fa da normativa italiana.

 

Io per esempio detesto abbastanza l'uso della margarina. I biscotti al burro sono buoni per definizione! Io semplicemente gli adoro. Con la margarina è sempre un terno al lotto, ma per fortuna quei pochi che mangio e hanno la margarina sono davvero ottimi :)

Il motivo è proprio quello che hai detto, se la margarina, che altro non è che un insieme di oli vegetali, è di cattiva qualità durante la cottura prende un gusto davvero orrendo e non fa manco bene. Che poi io burro e roba simile dovrei vederne poco visto che negli ultimi esami avevo il colesterolo al limite :/

Purtroppo mangio male, ma non riesco a convertire la mia famiglia ad un'alimentazione migliore. Non che mangiamo schifezze, è tutta roba mediamente salubre, il fatto è che mangiamo in modo errato: troppa carne e formaggio e decisamente poche verdure e frutta.

La frutta per colpa mia, perché non ci tiro tanto e le verdure manco, ma se un po' elaborate mi piacciono anche. Un mio problema è che ho il gusto dell'amaro un po' troppo sensibile e "ancestrale": c'è un tipo di amaro che mi stimola proprio il vomito! Vedi radicchio rosso o le catalogne. Ho voluto provarle e una singola foglia mi ha portato quasi a vomitare tutta la cena  :baby: Tuttavia molti tipi di insalata sono per me off-limits. Anche la rucola, che mi piace molto, se è troppo grande diventa fortissima e terribile!

 

 

Nemmeno io credevo molto nel bio, prima di lavorare in un'azienda (storica nella sua categoria) che ha fatto di quella filosofia una vera e propria linea di condotta a dir poco integralista.

Come in ogni campo ci sono fregi legittimi ma esistono anche speculazioni. 

Poter vendere bio non significa per forza essere "salubri". Come in tante altre situazioni, vi sono scappatoie che vengono sfruttate dai "soliti" approfittatori per far passare per bio un prodotto che forse non lo è al 100%. Gli organi di controllo fanno ciò che possono, non riuscendo (per ovvi motivi) ad individuare una eventuale "singola deroga", magari di un solo lotto, se l'azienda produttrice è certificata (personalmente consiglio soggetti presenti in questo campo da tempo, che MAI hanno avuto grane in questo senso). 

 

Ma qui parliamo di malaffare, quindi sarebbe come denigrare una legge perché qualcuno non la rispetta e la fa franca.

 

Oltretutto ora il settore in forte crescita viene sfruttato da molti, anche da multinazionali finora aliene, con gli effetti/conseguenze che possiamo tutti presagire.Parlando invece in maniera seria, coloro che credono, vivono, e producono bio... sono davvero degli estremisti del "mangiare pulito".

 

Provengo da un'altra azienda alimentare che faceva anche qualcosa di bio....ma ti assicuro che dove sono ora ho conosciuto un altro mondo.

 

Sembra più una sala operatoria che una fabbrica di prodotti alimentari. Regole rigidissime, fornitori di materie prime non solo selezionati e monitorati,  ma quasi vessati ...come è giusto che sia.

 

Per quanto concerne la margarina, io non la mangerei nemmeno se costretto con la forza.

Rispetto alle "vecchie" idrogenate (grassi trans e full saturi) da un po' si sono inventati un procedimento "alternativo" all'idrogenazione che si chiama "frazionamento.

Con quel procedimento, che non prevede l'utilizzo di agenti chimici, si provvede a separare negli oli vegetali la parte satura, che rende bene e si conserva bene (poco deperibile).

Peccato che (lo dice il termine) essa raccolga solo i grassi più dannosi e scarti quelli insaturi.

 

Tanta carne, formaggi...colesterolo alto...la risposta te dai da solo. Perchè (mutuando un concetto piuttosto semplificato ma che rende l'idea) il colesterolo cattivo è ciò che non produci tu. Quello che ingurgiti tramite il corpo (cadavere o derivati in vita) di altri animali.

 

Poca frutta e verdura...mmmmm...

 

Insomma, vedi tu. Le risposte ai tuoi problemi le hai tutte.

 

bruce

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Eh già...ma non è facile. Non cucinando io...

Più che proporre o spronare a fare determinate cose non so che fare, non ho nemmeno tempo di cucinare io - devo anche imparare prima - e non mi varerebbe facilmente concesso.

Ho già proposto il "giorno minestrone" - come già abbiamo il giorno pizza - che dopotutto mi piace e fa bene, ma con scarso successo. L'altro giorno dopo una settimana ho ottenuto una zuppa di ceci! Aspetto ancora da più di un anno quella di fagioli neri - l'ho mangiata in crociera ed era una roba sublime! Sono già riuscito ad ottenere molto e mi accorgo che quando mangio meglio sto meglio. Grazia al -----! verrebbe da dire :D

Altro fatto determinate è l'orario. Quando nuotavo arrivavo alle 21 passate e mangiavo davvero tardi ma avevo un metabolismo decisamente più performante, ora l'ora massima consentita è le 20.30 oltre sto male :( Vorrei mangiare davvero meglio perché tutti i miei problemi derivano da quello

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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se stai male più che proporre devi imporre:) però nn mi pare che da quanto descrivi cerchi di mantenere una dieta regolare, cioè.... frutta e verdura vanno consumati, io ne consumo molto poca di verdura (mangio molti tuberi e legumi), ma molta frutta, cerca quanto meno di integrare con la spirulina e l'olio di pesce, sono tutte cose che combattono il colesterolo, soprattuto il secondo (ma anche la prima), mentre il primo contiene tutte le proprietà della verdura oltre al fatto che contiene il 60/70% di proteine, è un vero e proprio superalimento per tutto ciò che contiene, dacci un'occhiata

 

http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/11186-alga-spirulina-proprieta-usi

 

PS

riguardo il bio.... fermo restando che quando posso scelgo bio (se si parla di prodotti itlaiani o poco distanti, ma almaverde bio x esempio vende a volte delle patate e dello scalogno che il primo arriva dall'argentina, il secondo dalla turchia), però non è tutta rose e fiori, ne dare un medicinale ad un animale lo trovo eticamente scorretto, al max trovo scorretto dar medicinali che servono ad allevare certi animali in spazi molto ristretti e di conseguenza facendoli ammalare, a quel punto vanno strabombati per non farli morire.

pure l'agricoltura a modello integrato io non la metto in secondo piano rispetto il bio, ovviamente se le cose vengono fatte a dovere, non solo mettendo il nome "bio od agricoltura integrata".

"L'agricoltura integrata o produzione integrata Ã¨ un sistema agricolo di produzione a basso impatto ambientale, in quanto prevede l'uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione allo scopo di ridurre al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sull'ambiente o sulla salute dei consumatori."

http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_integrata

 

il bio a tutti i costi, non è per forza di cose la scelta più salutare, ovviamente se me lo paragoni a delle patate o degli ortaggi che arrivano dal centro america tramite agricolutre ultraintensive, non c'è alcuna discussione, ma in italia c'è anche una buona agricoltura di tip integrato, specie nel centro nord (marche abruzzo emilia romagna soprattutto, ma anche buona parte della bassa lombardia)............. come c'è anche un immondezzaio ceh ci sta facendo ammalare, non so se qualcuno di voi ha visto la puntata delle iene di 2-3 settimane fa riguardo i pomodori in campania (più di preciso nel casertano), dove vengono coltivati di fianco alle discariche abusive di pelletteria ed altri rifiuti chimici che fanno fumo da anni, ed ovviamente la gente si ammala e muore, ma tutti questi prodotti vanno a finire nelle passate e nelle conserve (comunque parlavano anche di frutta, dato che attorno alle discariche ci stavano frutteti x la vendita alle industrie), purtroppo il malaffare in italia è un costume.

 

se nn lo avete visto, vi consiglio di farlo....

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/410890/toffa-la-camorra-uccide-anche-senza-pistole.html

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