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Ateucci? Cristianucci? Adunata!


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Salve a tutti, di seguito vi poso una discussione avuta con una mia amica, ditemi che ne pensate, e prima di ogni opinione scrivete di che "schieramento" siete ;):fiorellino:

Lei: i più grandi atei son diventati i più solidi cristiani

Io: "i più grandi atei" secondo chi?

Lei: secondo il modo con cui si sono definiti

Io: il discorso è che davvero pochi atei si rendono oggi conto di cosa voglia dire essere ateo, e davvero la comunità atea odierna non è una comunità in cui mi rispecchio

Lei: ma solo da un vero ateo può venir fuori un vero cristiano, perchè deve rendersi conto di cosa cambia intorno a lui

Io: ahah, no, perchè vera carne non diventa vero pesce

Lei: anche la materia subisce trasformazioni figuriamoci il pensiero

Io: sai quali atei diventano cristiani? quelli che credono in morale ed etica, quelli che praticamente sono soluti in un solvente molto potente quale è la società odierna intrisa di morale cristiana, sono atei che di base, di fondo non sono atei!

Lei: e invece ti sbagli, proprio quelli non cambiano perchè quelli sono come gli atei di cui parlavi tu non si pongono interrogativi e vivono di ciò che gli viene propinato

Io: non oltre mi permetto di darti torto, ma spero che tu lo abbia, perchè se una posizione così forte quale quella di scegliere di non vedere bene e male, quanto caso e cose, si può così "facilmente" addolcire allora siamo messi male male

Lei: purtroppo non ci sono molte convinzioni radicate in questa nostra società e le scelte si fanno un po' casualmente oppure sulle basi di quelle fatte da altri parlo sia per atei che per cristiani gli atei non sono "atei" e i cristiani non sono "cristiani"

Io: ti offendi se copio la discussione e la metto su internet per vedere che ne pensa la comunità di atei e cosa quella di cristiani di italiamac?

Lei : assolutamente no

A voi la parola :)

Zumpus in fabula.

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... il quesito che poni.. richiede 1 risposta mooooolto impegnativa... io sono molto perplesso.. da quando ho visto video... al punto che non so più da che parte schierarmi... ;)

http://video.google.com/videoplay?docid=-6866557189571858559&ei=KyYASpvWLYWq2AKB-N1r&q=+religione&hl=it

... è abbastanza lungo... ma il video diventa "interessante" già dalla seconda parte... :) ..

.... sono "nuovo".. portate pazienza..!!

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Io sono ateo,nel senso che non credo in dio. Se poi essere ateo voglia dire appartenere a una certa comunità con regole di pensiero e altro non ne avevo idea e sinceramente non mi interessa appartenerci. Ho le mie idee su dio,la chiesa,sul mondo intero... Guarda,sono diventato ateo ragionando con me stesso,senza seguire alcuna "moda",anche perchè lo sono diventato in terza media,quando tutti i miei compagni erano chiesaioli. xD

Poi boh,cos'altro vuoi sapere?



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... ZUMPAWE .. non sono mai stato 1 cristiano troooooppo praticante... ( messa alle feste comandate e stop ) ... ma penso che l'esperienze della vita ti cambiano... (in meglio o in peggio a seconda dei punti di vista) .. uno può nascere e crescere credente o ateo...in base all'educazione familiare ricevuta... fino a quando non succede qualcosa che può fortificare o indebolire la tua personale convinzione ... inevitabilmente la vita e i suoi accadimenti .. influiscono nei nostri orientamenti religiosi..

.... sono "nuovo".. portate pazienza..!!

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bha io sono ateo, per scelta mia...mi sono documentato, fatto ricerche e ho capito che la religione è sola la più grande arma ideologica inventata per controllare una popolazione

preferisco godermi la vita da ateo, credere in quello che mi costruisco io ;)

libero pensiero per tutti ovviamente :) ognuno deve essere libero di credere in ciò che vuole

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Avreste dovuto, un po' tutti, dire di cosa pensavate di questa eventuale migrazione da ateo a cristiano e viceversa, qualcuno ha sbagliato un po' mira ;)

@babune

non sono d'accordo sulla storia delle proprio "peripezie" di vita...

Zumpus in fabula.

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Secondo me, la discussione era già finita alla seconda battuta.

Ora, capisco che per i cristiani, l'evangelizzare sia un dovere morale, ma sono anche parecchio stressanti.

"Ateo" è una definizione molto generica. Che viene attribuita o ci si attribuisce da sè.

Per quanto riguarda morale ed etica vale lo stesso discorso.

L'omicidio non è un comportamento contro natura. Potrebbe, anzi, essere un comportamento molto naturale.

Semplicemente, noi abbiamo capito/deciso che è un comportamento "sgradevole". In quanto tale, lo censuriamo in vari modi. Le religioni hanno preso atto di un dato di fatto. Per esempio, nell'antica grecia un omicidio era punito, senza che le divinità fossero viste come gli esseri buoni e perfettissimi che vengono immaginati oggi.

Io sono ateo. Nel senso proprio, sono un "privo di dio". Non credo nell'esistenza di un Dio e, meno che mai, nell'esistenza di un Dio cristiano (leggi "per come lo intendono i cristiani").

Un "grande ateo" (che continuo a chiedermi cosa voglia dire) può diventare un "grande cristiano".

Si tratta semplicemente di convinzioni. Le convinzioni, in effetti, cambiano. Forse un ateo per scelta (quindi più abituato a ragionare sulle cose) tende ad avere convinzioni più "malleabili" (col ragionamento proprio) di qualcuno che accetta quello che gli viene propinato e se ne va a messa tutte le domeniche. Nella mia esperienza, un ateo informato è difficilmente vittima delle religioni.

Inoltre la ragazza, come tutti i cristiani, tende a vittimizzarsi.

Trapela dalle sue parole la convinzione che la nostra società tenda all'ateismo. Cosa assolutamente ed inequivocabilmente falsa. Il papa appare al TG5 almeno 3-5 volte a settimana. Un ateo non compare in TV in quanto ateo fondamentalmente mai.

E poi c'è questa idea che "i valori siano il bene, la loro assenza il male". C'è la crisi dei valori.

Ora mi dicano lorsignori, quali sarebbero questi bei valori?

La patria (concetto superato)?

La famiglia (così come dio l'ha progettata e solo così)?

Quali sarebbero?

I "valori" sono necessariamente una cosa migliore delle convinzioni costruite sulla base del ragionamento?

μολών Λαβέ

Scrivere è bene, pensare è meglio. Intelligenza è bene, pazienza è meglio.

In the Beginning, the Universe was created. This has made a lot of people very angry and has been widely regarded as a bad move.

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... ZUMPAWE .. non sono mai stato 1 cristiano troooooppo praticante... ( messa alle feste comandate e stop ) ... ma penso che l'esperienze della vita ti cambiano... (in meglio o in peggio a seconda dei punti di vista) .. uno può nascere e crescere credente o ateo...in base all'educazione familiare ricevuta... fino a quando non succede qualcosa che può fortificare o indebolire la tua personale convinzione ... inevitabilmente la vita e i suoi accadimenti .. influiscono nei nostri orientamenti religiosi..

quoto tutto e aggiungo: io credo in Dio. non credo nella chiesa, nel papa, nel clero e in tutte quelle menate finte e (ho scritto tutto volutamente in piccolo), ma credo un po' più su, dove solo il pensiero arriva. senza cadere nel patetico e nel tragico (sono sano come un pesce e in famiglia tutto ok) ma "qualcuno" mi ha dato più volte la possibilità di ricominciare e di sistemare i miei errori, anche quando tutti avrebbero gettato la spugna. perciò voglio crederci, tanto non mi costa nulla ;)

"It's only with the heart that one can see rightly, what is essential is invisible to the eye"

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Perchè finora solo quel tale a noi noto come Signor Kappa (che o mi legge nella mente o legge bene quel che ho scritto o pensa un paio di cose come me) ha risposto alla domanda e tutti gli altri si son persi a narrare del proprio credo?

Zumpus in fabula.

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Scusa ma la tua richiesta riguarda l'essere aeti o cristiani, o gli atei e i cristiani? C'è un attimino di differenza e non sono sicura di aver capito di cosa vuoi che si parli.

P.s. Sono un'agnosticuccia, posso partecipare o è solo per ateucci e cristianucci?

Anive

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Io sono ateo e la ragazza con cui parlavo è credente, perciò ho citato solo queste 2 "fazioni" ma non era mia intenzione precludere a voi d'altra specie :ghghgh: di rispondere, faccia pure!

La domanda è "che pensi degli atei che si cristianizzano e viceversa?"

Poi se vuoi fai un po' di discorsi su ateismo etc che tanto lo fanno tutti ed è un'ottima occasione per confrontarsi :P

Zumpus in fabula.

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Ateo, una semplice parola che può racchiudere l'ideologia di molti uomini, alcuni illustri e alcuni un pò meno, come me magari. Ma perchè qualcuno come me, non un grande pensatore, nè un grande filosofo si dovrebbe chiamare in questo modo, probabilmente tutto nasce dalla voglia di distaccarsi dalla massa, per alcuni, di (come direi io) PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, questa ovviamente non è una maldicenza su tutti i cristiani, ma solo un modo per dire che dio, o Dio (quello cristiano) non ci serve assolutamente a nulla e che la chiesa usa questo per sfilarci i soldi. Da qui in realtà nata la mia idea di distaccarmi dal cristianesimo (io mi sono fatto anche la cresima) e cominciare a pensare da me, a pensare che Dio non mi serve. Ma torniamo al vero motivo per cui c'è stato questo distaccamento, LA CHIESA, la più grande mafia del mondo a parer mio (ovviamente oltre lo stato italiano...) già perchè se non lo sapete la chiesa, il vaticano e tutto ciò che ne fa parte in italia (SOLO IN ITALIA) prende più di 2 miliardi di euro l'anno, piccolezze vero? Di questi soldi solo il 20% va in "beneficenza" tutto il resto viene spartito nelle varie chiese, scuole (vi ricordate i professori di religione? già quelli con cui non fate niente in classe...) e tutto ciò che appartiene alla chiesa, dai monumenti a tutto il resto, ma perchè la chiamo mafia? Bhè per un altro piccolo dettaglio, la chiesa e tutte le sue istituzioni come forse non sapete non paga le tasse, voi direte, bhè sarà normale, gliele pagherà lo stato (cosa che non mi sembra normale...) ma lo stato questi soldi da chi li prende? DALLE NOSTRE TASSE! Esatto, senza chiesa in mezzo alle........noi pagheremmo circa la metà delle tasse che paghiamo normalmente, LA META' una cifra esorbitante...ma adesso basta, non ho parlato tanto di ateismo o altro, perlopiù perchè è solo una parola e tutti possono pensare quello che vogliono, ma l'essere davvero atei vuol dire disconoscere completamente la chiesa dalla nostra vita, non odiarla, ma disconoscerla che è ben diverso, bhè il caro zumpawe sta aspettando da un bel pò che io posti questo messaggio, quindi "invio la risposta rapida" e ciao.

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Premetto io sono atea :cry:

Ma la ragazza quanti anni ha? 17? :oops:

Le convinzioni cambiano sempre, non è questione di essere grandi o piccoli atei. Questa ragazza parla per luoghi comuni e per evangelizzare (ma perchè ne hanno così fortemente bisogno??) IMHO.

Ognuno di noi è soggetto ad un cambio di direzione e ci mancherebbe perchè il diritto di cambiare idea è sacrosanto.. esistono percorsi che ci portano dove siamo ed altri ancora che partono dal punto dove siamo in questo momento che portano nel punto in cui saremo nel futuro e così via.

Personalmente io sono stata credente scettica: per un periodo di tempo ho creduto "perchè così si faceva a casa e nel mio gruppo di amici", ma di fondo ho sempre saputo ciò che credevo. In realtà, paradossalmente, mi stavo adattando al mondo esterno senza mai tirar fuori le mie idee interiori. È proprio quando ero bambina e quindi meno influenzata ancora dai condizionamenti sociali e familiari che è sempre venuta fuori la vera me stessa: di Dio non me ne frega niente. O c'è o non c'è per me non fa differenza..

Con gli anni poi ho cominciato ad informarmi ed a confrontarmi e alla fine del mio percorso sono diventata ciò che sono oggi.

Passare da ateo a credente io la vedo come una scelta semplice da fare: essere atei richiede una grande forza intellettuale, prendersi le proprie responsabilità, accettare il caso e soprattutto la morte. Non è semplice, è ovvio che se non si è mentalmente forti, si può cadere in qualche tranello.. perchè magari si è stanchi e si vuole affidare la propria vita, le proprie speranze, a qualcosa di più grande, che ti convinci che ti ascolta e che ti aiuta.

Allora cominci a vedere segni ovunque tu vuoi, ogni cosa positiva è merito di Dio e delle tue preghiere, l'effetto placebo fa sì che comincia a girare tutto per il verso giusto e se ciò non accade è Dio che vi sta mettendo alla prova o vi sta facendo scontare il periodo in cui non avete creduto in lui.

Cosa diversa è vivere la propria vita essendo consci che ogni cosa che accade o è responsabilità vostra o è il caso, essendo consci che non c'è nessuno che ti ascolta, nessuno che ti aiuta, che fondamentalmente sei solo nella tua vita e te la devi vedere da solo (per quanto uno possa avere un patner, di fronte a certe cose si è sempre soli e al massimo l'altro può essere di conforto ma nemmeno tanto), che ciò che noi consideriamo male è negli uomini come istinto naturale di sopraffazione e non perchè è il diavolo che li sta tentando, che i valori e la morale sono cose relative, che cambiano di cultura in cultura, e che ognuno di noi ha la responsabilità di scegliersi i propri.

A volte ci si sente soli in tutto questo, mentre aderendo ad una religione ci si sente tutti in un'unica comunità, tutti che aiutano tutti, valori e morale già preimpostata per un premio finale, il bene che vince sempre il male alla fine di tutto ed un grande dio buono che ti ascolta e, se te lo meriti, ti aiuta.. è confortante no? Di certo rispetto al quadro di prima io direi di sì ;)

Ma è la scelta più semplice.. e non sempre le scelte semplici (anzi quasi mai) sono quelle + giuste.

Questo è il mio pensiero a riguardo :ciao:

- È INUTILE DARE PERLE AI PORCI-

.:La vita è un fiume in piena e noi siamo i salmoni che risalgono la corrente:.

~Sono i momenti difficili che ti portano da una foto felice ad un'altra~

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io non so cosa sono...cioè non ci ho mai pensato al fatto del signore esiste o meno...diciamo che mi sono più interessato e mi interessato al rastafarianesimo :oops:

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La domanda è "che pensi degli atei che si cristianizzano e viceversa?"

gli atei che si cristianizzano (ma non solo....musulmanizzano ebraizzano induizzano etc etc) non lo erano veramente......non avevano finito il dialogo con loro stessi.......magari lo sono stati per moda, per un momento di depressione o altro......ma alla fine sono ricaduti nell'ignoranza.....

i cristinani (o presunti tali....un vero praticante non cambia idea così facilmente) che diventano atei magari sono riusciti a svegliarsi.....a capire che li stavano fregando fin dalla nascita.....

poi vabbè il discorso è ampio.....qua ho minimizzato:)

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io non so cosa sono...cioè non ci ho mai pensato al fatto del signore esiste o meno...diciamo che mi sono più interessato e mi interessato al rastafarianesimo :oops:

è pastafarianesimo!!

:cry:

Zumpus in fabula.

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Cristiano cattolico presente silente.

Avevo scritto un post, ma poi rileggendolo mi son reso conto che rischiava di riaprire le solite, eterne, sterili polemiche e quindi non l'ho postato, limitantomi (finora) a leggere.

Ovviamente sto parlando a titolo personale, non so degli altri.

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Chiamato in causa provo a dire due rapide parole anche io.

Appena ho letto di atei convertiti al cristianesimo mi è subito venuto alla mente Giovanni Lindo Ferretti, cantante e musicista che seguo da tanti anni oramai.

Pensando, invece, al percorso inverso, ricordo di persone che sono arrivate all'ateismo dopo essersi allontanate o dopo essersi sentite emarginate all'interno del proprio gruppo religioso. Penso ad un paio di amici ex Testimoni di Geova ed altri tre- quattro amici ex cattolici.

Sono percorsi, quindi, che ho potuto vedere, talvolta ammirare, talvolta assolutamente no. La discriminante sta nella radice della propria scelta, quanto essa è piantanta nella profondità della ricerca personale oppure solo abbozzata sulla superfice.

Ecco che quoto le parole dell'amica di Zumpawe.

Lei: purtroppo non ci sono molte convinzioni radicate in questa nostra società e le scelte si fanno un po' casualmente oppure sulle basi di quelle fatte da altri parlo sia per atei che per cristiani gli atei non sono "atei" e i cristiani non sono "cristiani"

Io penso che passare da una parte all'altra sia possibile, a patto che sia il frutto di una ricerca sensata e matura, che abbia i crismi del ragionamento e della fatica personale.

Darsi una risposta, darsi un orientamento sotto questo punto di vista richiede, a mio modo di vedere, un lavoro faticoso di ricerca personale e di confronto con gli altri.

Il nodo cruciale, dunque, è per me non tanto il passaggio da un "credo" all'altro, quanto piuttosto il percorso che ci sta dietro. Se è serio e ben fatto, sia benvenuto tale passaggio: il mondo avrà una persona significativa in più con cui confrontarsi.

:oops:

L'Amore costa. Una perla rara a buon prezzo non è una perla. È una patacca.

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Indignato no; un po' interessato ed un po' annoiato da argomenti già usati in mille altre occasioni.

Ma forse la cosa è inevitabile in un forum per la sua struttura stessa.

E pure il mio intervento autocensurato, non era altro che una replica di cose già dette più e più volte, quindi avrei annoiati chi ha gà avuto la pazienza di leggermi altre volte.

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