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Bhè il pensiero riguarda un pò la filosofia del " motore immobile" ke (:fastidioso:) spesso è stato interpretato come un'essere superiore, io credo invece ke essendo parte dell'Universo, cioè fatti delle stesse sostanze biologike (:dance:) abbiamo dentro di Noi nel Ns subconscio specie-specifico i pensieri infiniti dell'universo:)
Una sorta di "tutto sta in quel niente", o, per dirla alla "Gattaca" : "Per uno che non doveva far parte di questo mondo devo confessare che all'improvviso mi costa lasciarlo. Però dicono che ogni atomo del nostro corpo una volta apparteneva a una stella. Forse non sto partendo. Forse sto tornando a casa."

:gira:

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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p.s. @Minni: pure io sono matusa inside :dance:

Ottimo, il club si allarga.

Nel frattempo io mi sto attrezzando anche per l'outside.

:fastidioso:

dicevi? :ghghgh::gira:

:ciao: "kkk"

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Ottimo, il club si allarga.

Nel frattempo io mi sto attrezzando anche per l'outside.

:fastidioso:

Per l'outside... c'è sempre tempo :dance:

Minni, tu che ne pensi dell'umana tendenza nel costruire infinite elucubrazioni?

Ad esempio, io ti ho fatto questa domanda in una riga... ma se avessi impiegato un'intera pagina di Italia Mac, magari con qualche riferimento all'antica Grecia (:gira:), e avessi reso la mia domanda a tratti imperscrutabile, tempestata da un linguaggio importante e forbito, etc... chissà forse si poteva incappare nell'effetto "celebrità"... come diceva Henry Kissinger: "Il lato positivo dell'essere una celebrità è che quando annoi le persone, pensano che sia colpa loro." :ghghgh:

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IMHO.

Per lo stesso motivo per cui nella maggior parte dei casi è difficile dire semplicemente anche "ti amo".

Quando diciamo chiaramente ed in maniera lineare una cosa, diventiamo vulnerabili...ci spogliamo di tutto il superfluo, difese incluse. Le elucubrazioni sono, in fondo, un espediente, una difesa, una nebbia nella quale avvolgiamo la mancanza di una vera essenza.

Se io ti dico "rosso" prendo una posizione chiara rispetto ad una cosa precisa.

Più facile è prendere una posizione chiara rispetto a qualcosa che preciso non è...paradossalmente.

E poi c'è il bisogno di trascendere...che è al contempo il dono e la condanna dell'essere umano...affascinante, da un lato e quasi infantile, dall'altro.

Per ora lascio così...magari integrerò...

:fastidioso:

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IMHO.

Per lo stesso motivo per cui nella maggior parte dei casi è difficile dire semplicemente anche "ti amo".

Quando diciamo chiaramente ed in maniera lineare una cosa, diventiamo vulnerabili...ci spogliamo di tutto il superfluo, difese incluse. Le elucubrazioni sono, in fondo, un espediente, una difesa, una nebbia nella quale avvolgiamo la mancanza di una vera essenza.

Se io ti dico "rosso" prendo una posizione chiara rispetto ad una cosa precisa.

Più facile è prendere una posizione chiara rispetto a qualcosa che preciso non è...paradossalmente.

E poi c'è il bisogno di trascendere...che è al contempo il dono e la condanna dell'essere umano...affascinante, da un lato e quasi infantile, dall'altro.

Per ora lascio così...magari integrerò...

:ghghgh:

a volte non è intenzionale trascendere ma è la stessa natura del messaggio che diventa sua malgrado un jolly

faccio un esempio banale

giorni fa un amico ha commentato con stupore alcune coppie in cui a suo dire le ragazze erano ben oltre quel che avrebbero ''meritato'' i rispettivi consorti

dopo un paio di giorni di film natalizi mi è uscita quella che mi sembrava la spiegazione più logica di certe ''curiose accoppiate'' e glie l'ho scritta così come m'è passata per la testa

ovvero che mentre una persona carina con tutti può essere fraintesa e le sue attenzioni particolari minimizzate in virtù proprio del suo essere sempre carina, quel che fa un sempre corretto è troppo fraintendibile

uno strunz quando fa il carino brilla come una stella

e forse questo spiega per quale motivo gli strunz siano sempre così gettonati: sono più facili da capire!

il mio amico prima mi ha chiesto perché lo dicevo a lui, poi se lo considero uno strunz e poi ha replicato con un ''forse ho capito...'' che può voler dire tutto e niente

poi riflettendoci su (a causa dell'ultima sua replica ambigua) mi sono resa conto che la premessa iniziale - ovvero una persona carina con tutti - poteva essere essere applicata ad entrambi e che senza volere ero scivolata in qui pro quo piuttosto scomodo

tant'è che a volte la nostra amicizia è stata commentata in ''modi pittoreschi'' da altri...

non è sempre intenzionale scivolare nell'ambiguità, in effetti a volte anche se si afferma un concetto chiaro è la stessa natura di quel concetto a renderlo ambiguo in virtù del contesto in cui viene espresso

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ciao ragazzi...

sto passando al mac (dopo 2 anni di linux, secoli di winzoz e i primi sbattimenti in dos, si proprio quello, quando voi già giochettavate con le finestre).

Come detto altrove sto faticando, e farfugliando, e farneticando in attesa della keynote.

In attesa che un uomo salga su un un palco, mi rassicuri e mi dica quale sarà il mio futuro (non mi pare molto ateo come comportamento ma vabbé).

E sono lì a pensare se mi abituerò a usare quel coso strano, che non farà rumore, non crasherà e non mi odierà come fa il mio acer di 7 anni (che nell'età dei pc sono circa 43548)... ma ce l'hanno un'anima i mac?

Beh, a risollevarmi il morale c'è questo topic (o meglio questo gruppo). Ero sicuro che i ciellini non potessero essere in grado di comprendere i mac... che gioia.

ciao

p.s: dimenticavo, diciamo che sono ateo, razionalista, materialista, un po' freudiano ogni tanto (ma pure un po' di più che ogni tanto) e pure un po' scemo che non guasta.

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ciao ragazzi...

sto passando al mac (dopo 2 anni di linux, secoli di winzoz e i primi sbattimenti in dos, si proprio quello, quando voi già giochettavate con le finestre).

Come detto altrove sto faticando, e farfugliando, e farneticando in attesa della keynote.

In attesa che un uomo salga su un un palco, mi rassicuri e mi dica quale sarà il mio futuro (non mi pare molto ateo come comportamento ma vabbé).

E sono lì a pensare se mi abituerò a usare quel coso strano, che non farà rumore, non crasherà e non mi odierà come fa il mio acer di 7 anni (che nell'età dei pc sono circa 43548)... ma ce l'hanno un'anima i mac?

Beh, a risollevarmi il morale c'è questo topic (o meglio questo gruppo). Ero sicuro che i ciellini non potessero essere in grado di comprendere i mac... che gioia.

ciao

p.s: dimenticavo, diciamo che sono ateo, razionalista, materialista, un po' freudiano ogni tanto (ma pure un po' di più che ogni tanto) e pure un po' scemo che non guasta.

attento a minerva :cry::p:ghghgh::lol::ciao::ghghgh::ghghgh::ghghgh:

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@ s1501: Bè, lui ha scritto -po'- correttamente...con l'apostrofo...non male, come inizio! :ghghgh:

Benvenuto, Icspollux :ghghgh:

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io po' lo scrivo sempre correttamente (me lo hai detto anche tu) :ghghgh::prr::lol:

Vero, vero. Sbagli tutto il resto, ma -po'- lo scrivi bene! :ghghgh:

Scherzo, dai! :ciao:

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a volte non è intenzionale trascendere ma è la stessa natura del messaggio che diventa sua malgrado un jolly

faccio un esempio banale

giorni fa un amico ha commentato con stupore alcune coppie in cui a suo dire le ragazze erano ben oltre quel che avrebbero ''meritato'' i rispettivi consorti

dopo un paio di giorni di film natalizi mi è uscita quella che mi sembrava la spiegazione più logica di certe ''curiose accoppiate'' e glie l'ho scritta così come m'è passata per la testa

ovvero che mentre una persona carina con tutti può essere fraintesa e le sue attenzioni particolari minimizzate in virtù proprio del suo essere sempre carina, quel che fa un sempre corretto è troppo fraintendibile

uno strunz quando fa il carino brilla come una stella

e forse questo spiega per quale motivo gli strunz siano sempre così gettonati: sono più facili da capire!

il mio amico prima mi ha chiesto perché lo dicevo a lui, poi se lo considero uno strunz e poi ha replicato con un ''forse ho capito...'' che può voler dire tutto e niente

poi riflettendoci su (a causa dell'ultima sua replica ambigua) mi sono resa conto che la premessa iniziale - ovvero una persona carina con tutti - poteva essere essere applicata ad entrambi e che senza volere ero scivolata in qui pro quo piuttosto scomodo

tant'è che a volte la nostra amicizia è stata commentata in ''modi pittoreschi'' da altri...

non è sempre intenzionale scivolare nell'ambiguità, in effetti a volte anche se si afferma un concetto chiaro è la stessa natura di quel concetto a renderlo ambiguo in virtù del contesto in cui viene espresso

Come tutti gli interventi di Annalitamac, anche questo offre spunti interessanti :)

mi hai ferito, :):cry::ooh::cry::confused:

con te non ci parlo più

(non vedevi l'ora e??):(

Non fare il permaloso...altrimenti ti levo dagli amici... :)

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@ annalita: la mia esperienza personale è che anch'io sono carino con tutti, ma sono amico con pochi.

Non penso di esser mai stato frainteso e se è capitato non me ne sono accorto. Infatti mi sento di quotare quest'ultima tua frase:

non è sempre intenzionale scivolare nell'ambiguità, in effetti a volte anche se si afferma un concetto chiaro è la stessa natura di quel concetto a renderlo ambiguo in virtù del contesto in cui viene espresso

:confused:

IMHO.Per lo stesso motivo per cui nella maggior parte dei casi è difficile dire semplicemente anche "ti amo".

Quando diciamo chiaramente ed in maniera lineare una cosa, diventiamo vulnerabili...ci spogliamo di tutto il superfluo, difese incluse. Le elucubrazioni sono, in fondo, un espediente, una difesa, una nebbia nella quale avvolgiamo la mancanza di una vera essenza.

Se io ti dico "rosso" prendo una posizione chiara rispetto ad una cosa precisa.

Più facile è prendere una posizione chiara rispetto a qualcosa che preciso non è...paradossalmente.

E poi c'è il bisogno di trascendere...che è al contempo il dono e la condanna dell'essere umano...affascinante, da un lato e quasi infantile, dall'altro.

Bellissimo pensiero! :) Particolarmente il parallelo col "ti amo". Diffidare, diffidare sempre di chi farcisce con nebbie (anche bellissime) un "ti amo".

Principio che può valere anche per altre applicazioni. In sostanza bisogna intuire cosa c'è dietro...

Un benvenuto al nuovo arrivato!

Sarebbe cosa alquanto gradita se questi nuovi arrivati buttassero giù un due righe circa la propria visione del tutto, dell'universo, dell'infinito. Insomma si è atei per un qualche motivo, no? :ooh:

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Ospite katsumoto

Un benvenuto al nuovo arrivato!

Sarebbe cosa alquanto gradita se questi nuovi arrivati buttassero giù un due righe circa la propria visione del tutto, dell'universo, dell'infinito. Insomma si è atei per un qualche motivo, no? :)

una sorta di carta di identità? non male come idea :confused:

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Grazie dell'accoglienza.

Solo non ho ben capito la battuta su minerva, sarà che sono nuovo.

Carta d'identità ideal-metafisica??? sarà proprio per cose come queste che la mia ragazza mi dice che a volte sono palloso e che quando mio padre mi saluta mi raccomanda "e domani non invadere il vaticano"?

Ordunque, sono stato chierichetto - sano apprendistato di ogni mio attuale vizio (fumo, alcool, annessi e connessi) - sono entrato in contatto con religioni induiste e santoni vari e con il buddismo, o meglio il mix di buddismo e sciamanesimo della mongolia.

Nella mia esperienza più lunga (non per questo profonda) ho passato un po' tutte le fasi, anche quella del credente, credo.

Da un po' sono arrivato a un nuovo stadio della mia personalissima ontologia. Diciamo che al momento sono in un momento della mia vita dove il mio rapporto con il trascendente è quello che ho battezzato, in un momento di non particolare lucidità, come relativismo possibilista.

Diciamo che se Benedetto XVI vede il relativismo come male estremo, beh io al momento sono arrivato a estirpare qualunque possibilità di trascendenza da renderla possibile comunque. (sto delirando, eh?). Diciamo che sono un po' schizofrenico, e mi chiedo se è questo che succede quando non si crede. È questo il rischio se non ci si accontenta delle metafisiche precotte?

Tendo a portare il mio materialismo all'estremo da negare l'esistenza dell'anima, il nostro organismo in fondo è un complessissimo hardware e l'anima dovrebbe essere il software. Ma esiste il software senza hardware? Credo che su un computer il software sia solo un'impostazione temporanea dell'hardware, perciò la tanto amata anima non potrebbe essere solo un'impostazione temporanea del corpo?

Ma cos'è allora quello che, in un moto di egocentrismo-megalomania-schizofrenia, ho chiamato relativismo possibilista? Beh, guardando dal punto di vista diametralmente opposto il problema mi accorgo che sento i tasti sotto le dita solo da qualche posto che non percepisco, ma che è l'anima, produco questi astrusi pensieri in un luogo oscuro e intangibile che è l'anima, tutti dati empirici che utilizzo per soppravvivere, per godere, per soffrire, si riuniscono in un luogo sempre e solo idealizzato che è l'anima. Senza l'anima non esisterebbe niente, almeno per me. Così quando le mie paranoie prendono la deriva, quando la follia si impossessa di me, inizio a pensare che non esista nulla all'infuori dell'anima, o addirittura della mia anima, potrei anche essermi inventato tutto... e allora questa presentazione a uso e consumo di chi l'ho scritta?

ics

p.s: non fateci caso, questo straparla (o strascrive), ma è solo perché sa che avrà presto nostalgia dell'inseparabile tastiera che perde i tasti di questo vecchissimo acer, quando acer non era una bestemmia :ghghgh:.

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Bellissimo pensiero! ;) Particolarmente il parallelo col "ti amo". Diffidare, diffidare sempre di chi farcisce con nebbie (anche bellissime) un "ti amo".

Principio che può valere anche per altre applicazioni. In sostanza bisogna intuire cosa c'è dietro...

Eh sì...diffido, diffido anche io...ed infatti, quando devo far capire qualcosa di veramente importante ho solo due possibilità: o dico la cosa così com'è, oppure lo dico con il mezzo che ci accomuna.

Tempo addietro, in qualche scambio con ElleElle lo espressi così: non sono una persona fatta per i massimi sistemi...posso anche divertirmi un attimo ad argomentare, ma poi per me l'esistenza sulla quale agire è la presente, la mia...

Grazie dell'accoglienza.

Solo non ho ben capito la battuta su minerva, sarà che sono nuovo.

Non ci fare caso...s1501 è stato un po' vittima di alcune correzioni grammaticali.

Data la sua giovane età, forse siamo ancora in tempo.

Carta d'identità ideal-metafisica??? sarà proprio per cose come queste che la mia ragazza mi dice che a volte sono palloso e che quando mio padre mi saluta mi raccomanda "e domani non invadere il vaticano"?

Ordunque, sono stato chierichetto - sano apprendistato di ogni mio attuale vizio (fumo, alcool, annessi e connessi) - sono entrato in contatto con religioni induiste e santoni vari e con il buddismo, o meglio il mix di buddismo e sciamanesimo della mongolia.

Nella mia esperienza più lunga (non per questo profonda) ho passato un po' tutte le fasi, anche quella del credente, credo.

Da un po' sono arrivato a un nuovo stadio della mia personalissima ontologia. Diciamo che al momento sono in un momento della mia vita dove il mio rapporto con il trascendente è quello che ho battezzato, in un momento di non particolare lucidità, come relativismo possibilista.

Diciamo che se Benedetto XVI vede il relativismo come male estremo, beh io al momento sono arrivato a estirpare qualunque possibilità di trascendenza da renderla possibile comunque. (sto delirando, eh?). Diciamo che sono un po' schizofrenico, e mi chiedo se è questo che succede quando non si crede. È questo il rischio se non ci si accontenta delle metafisiche precotte?

Tendo a portare il mio materialismo all'estremo da negare l'esistenza dell'anima, il nostro organismo in fondo è un complessissimo hardware e l'anima dovrebbe essere il software. Ma esiste il software senza hardware? Credo che su un computer il software sia solo un'impostazione temporanea dell'hardware, perciò la tanto amata anima non potrebbe essere solo un'impostazione temporanea del corpo?

Ma cos'è allora quello che, in un moto di egocentrismo-megalomania-schizofrenia, ho chiamato relativismo possibilista? Beh, guardando dal punto di vista diametralmente opposto il problema mi accorgo che sento i tasti sotto le dita solo da qualche posto che non percepisco, ma che è l'anima, produco questi astrusi pensieri in un luogo oscuro e intangibile che è l'anima, tutti dati empirici che utilizzo per soppravvivere, per godere, per soffrire, si riuniscono in un luogo sempre e solo idealizzato che è l'anima. Senza l'anima non esisterebbe niente, almeno per me. Così quando le mie paranoie prendono la deriva, quando la follia si impossessa di me, inizio a pensare che non esista nulla all'infuori dell'anima, o addirittura della mia anima, potrei anche essermi inventato tutto... e allora questa presentazione a uso e consumo di chi l'ho scritta?

ics

p.s: non fateci caso, questo straparla (o strascrive), ma è solo perché sa che avrà presto nostalgia dell'inseparabile tastiera che perde i tasti di questo vecchissimo acer, quando acer non era una bestemmia ;).

Io scrivo sempre per me stessa...quando spiego, argomento, discuto con gli altri, in realtà lo faccio sempre per e con me stessa.

Se poi c'è qualcuno che coglie nel dettaglio quello che volevo dire, meglio ancora, ma non è importante.

Nessuno di noi è qui per evangelizzare (!), ma semplicemente per conoscere i percorsi altrui. Questi percorsi non sono infatti lineari, scontati o semplici...siamo i risultati di esperienze diverse ed è interessante vedere come ognuno si è confrontato con i dubbi, le domande, le inquietudini, le certezze.

P.S. anche secondo me non sei schizofrenico...affatto :ghghgh:

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icspollux (possiamo chiamarti ics?), con gran piacere sono il terzo a notare che non sei schizofrenico. Anzi... se posso commentare, il tuo pensiero è veramente profondo e vissuto. Ciò che personalmente considero l'unica vera forma di pensiero :confused:

In quanto riportare quanto studiato non è pensare, riportare quanto detto da altri non è pensare.

Molto interessante il termine "metafisiche precotte". Forma un ossimoro. Non a caso l'astratto inscatolato cessa di essere astratto.

Riguardo il reativismo, esso ingloba in sé anche la trascendenza (bilanciata dall'immanenza), altrimenti non sarebbe relativismo. Nulla viene lasciato fuori, perché tutto viene considerato.

Sebbene si possa sostenere che niente è reale tranne quanto acquisito con l'esperienza, è ragionevole supporre che esista, in questa vita, più di quanto percepiamo coi cinque sensi.

Limitarsi in ciò, imho, equivarrebbe al restringere l'universo ai limiti del nostro cervello. Cosa che m'ispirerebbe ben poco...

Quindi vedi che andiamo d'accordo! :dance:

Non vorrei sembrare scocciante... ma, se ti va, potresti dirci qualcosetta circa la tua esperienza di mix tra buddismo e sciamanesimo in Mongolia?

È che conosco già ogni più remoto anfratto del cristianesimo, piuttosto bene l'ebraismo, l'idea quindi è quella di espandere la conoscenza.

Nessuno di noi è qui per evangelizzare (!), ma semplicemente per conoscere i percorsi altrui.
Mi piace pensare che in questo thread venga applicata questa bella frase di Shunryu Suzuki: "Nella mente del novizio ci sono molte possibilità, ma nella mente dell'esperto ve ne sono poche."

L'idea, ovviamente, è di essere novizi ;)

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grazie a tutti, pare che io non sia pazzo, o quantomeno non l'unico.

Bene. Cerchiamo di tenere una certa linearità.

La mia esperienza con il buddismo-sciamanesimo mongolo (sembra troppo altisonante così, in realtà ho passato un mese da solo in mongolia in tenda dove ho potuto incontrare questa (a volte) splendida realtà).

Non sono all'altezza di esporre il buddismo o la sua filosofia, ma ho sicuramente potuto toccare con mano come questa si discosta da quell'altra "metafisica precotta" che è il buddismo esportato in occidente da mode e vip vari.

Siamo umani e complicati e non perfettamente programmati - per tenermi in topic in un forum informatico direi che siamo la versione winzoz di un animale, questo ci porta ad avere dei bug immensi. Il più immenso è quello del controllo, vorremmo avere un gigantesco task manager che ci permetta di gestire passato, presente e futuro a nostro piacimento. Sai che figata poter evidenziare "sofferenza-paura-rabbia" e clikkare "termina processo"?

Esistono poi inesauribili zone inesplorate dentro e fuori di noi. Cosicché credo che il nostro cpu sia perennemente congestionato, intasato, sovraccaricato dal processo "paura matta". In fondo, credo che il bisogno metafisico sia un po' questo.

In molti hanno cercato di supplire a questa eterna necessità fornendoci religioni, superstizioni e quant'altro. Anche noi lo facciamo ogni giorno, basta pensare quanti tic e quante paranoie abbiamo.

Ecco, la religione della mongolia è più vicina al comportamento "naturale" dell'uomo. È più una serie di rituali, di superstizioni, che cercano di mantenerlo in sicurezza.

Mi piace ricordare alcuni dei riti più apprezzabili: vi sono dei punti, che si ritengono essere più vicini al cielo, dove il viaggiatore si ferma, lancia un sasso sul cumulo di sassi lasciato da chi è passato di lì prima di lui e vi gira in torno, poi lo fa ancora e ancora, per tre volte. L'ho fatto anche io, all'inizio poteva sembrarmi stupido, ma poi mi sono accorto che era un momento di riflessione, di rispetto verso la terra che stavo calpestando forse con troppa velocità, una possibilità di ricompormi dopo essermi disgregato nel viaggio, il viaggio è sempre faticoso - oltre a ciò i mongoli lasciamo sciarpe votive, bottiglie di latte e di vodka come dono, ma lo scopo mi sembra sempre quello, un riconoscimento verso noi stessi e verso il pianeta, verso la natura e verso gli altri viaggiatori. Niente a che vedere con il nostro autogrill, dove siamo cattivi e diffidenti.

Un altro esempio è la versione della confessione mongola (chiedo scusa a chi ne sa più di me, io ho interpretato ciò che ho visto e vissuto come l'ho potuto capire): i mongoli vanno in pellegrinaggio presso una roccia che si trova a un qualche centinaio di chilometri dalla capitale, è la "roccia madre", si mettono in fila (gli uomini da una parte e le donne dall'altra, ovviamente io mi sono messo nella fila delle donne provocando ilarità collettiva), al proprio turno si confidano con la roccia, una sorta di autoanalisi, espressione dei desideri e delle colpe. Da quel giorno mi confesso con sassi e piante, più divertente e meno pregiudizievole di farlo con il prete :confused:.

Vabbeh, altri aneddoti sul sciamanismo mongolo alle prossime puntate.

Ho anche perso un po' il filo.

certo che potete chiamarmi ics, o tizio, o pinco pallino.

ics

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Altro bellissimo post ics!

Al momento non ho tempo per commentarlo. Speriamo che lo faccia qualcun altro!! :shock:

Che zuzzurelloni, 'sti atei... :confused:;)
:dance:

Io sono pazzescamente entusiasta di ogni cosa che m'interessa. Non la tratto solo in modo serio, ma in tutte le possibili sfaccettature.

A tutti gli effetti i soggetti sempre seri non li ho mai capiti.

"Fai in modo che il tuo sogno ti renda eccitato ed entusiasta. Questa eccitazione è come un'incendio nella foresta - puoi sentirlo, assaporarlo, vederlo da lontano un miglio." (Denis Waitley)

Perché il mio video non c'è più ?
Ah, vero. Adesso non lo ricordo bene, ma forse denigrava alcuni miracoli che taluni ritengono Gesù abbia compiuto.

Quello postato da Minni è su tema più generico :ciao:, quindi è rimasto.

Questo è ciò che suppongo.

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Altro bellissimo post ics!

Al momento non ho tempo per commentarlo. Speriamo che lo faccia qualcun altro!! :dance:

Concordo anche io: molto bello il post di Ics!

Conto di commentarlo in un secondo tempo...

Io sono pazzescamente entusiasta di ogni cosa che m'interessa. Non la tratto solo in modo serio, ma in tutte le possibili sfaccettature.

A tutti gli effetti i soggetti sempre seri non li ho mai capiti.

"Fai in modo che il tuo sogno ti renda eccitato ed entusiasta. Questa eccitazione è come un'incendio nella foresta - puoi sentirlo, assaporarlo, vederlo da lontano un miglio." (Denis Waitley)

E quoto le parole di Perfy :confused:

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Siamo umani e complicati e non perfettamente programmati - per tenermi in topic in un forum informatico direi che siamo la versione winzoz di un animale, questo ci porta ad avere dei bug immensi. Il più immenso è quello del controllo, vorremmo avere un gigantesco task manager che ci permetta di gestire passato, presente e futuro a nostro piacimento. Sai che figata poter evidenziare "sofferenza-paura-rabbia" e clikkare "termina processo"?
Capisco! Parrebbe utile... ma, a lungo andare, non sono del tutto sicuro che ne trarremmo effettivo beneficio. Sappiamo bene tutti quanto proprio le avversità ci aiutino a crescere. A prendere decisioni, a cambiare via, a superare l'inerzia.
Esistono poi inesauribili zone inesplorate dentro e fuori di noi. Cosicché credo che il nostro cpu sia perennemente congestionato, intasato, sovraccaricato dal processo "paura matta". In fondo, credo che il bisogno metafisico sia un po' questo.
"Our longing for a Golden Age is not a fantasy or a historical reality; rather it is a real rememberance of something profoundly, mythically, true. Its images shimmer upon our inner sight like a mirage, a recognition of the eternal, living otherworld whose lands we travel to when we dream, meditate, or make soul flight to its regions, a realm to which we instinctively belong." (S. Kapur).
Mi piace ricordare alcuni dei riti più apprezzabili: vi sono dei punti, che si ritengono essere più vicini al cielo, dove il viaggiatore si ferma, lancia un sasso sul cumulo di sassi lasciato da chi è passato di lì prima di lui e vi gira in torno, poi lo fa ancora e ancora, per tre volte. L'ho fatto anche io, all'inizio poteva sembrarmi stupido, ma poi mi sono accorto che era un momento di riflessione, di rispetto verso la terra che stavo calpestando forse con troppa velocità, una possibilità di ricompormi dopo essermi disgregato nel viaggio, il viaggio è sempre faticoso
Ecco, per gli amanti del pratico, questo è ciò che effettivamente conta: trovare un sistema che permetta di costruirsi la propria pace interiore. Col sottoscritto il sistema è l'alta montagna... e sebbene non effettui rituali quando mi ci reco, forse l'atto stesso del recarmici è il mio "rituale".

:ghghgh:

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