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Atei e Agnostici razionalisti topic ufficiale


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Bert le verità sono due:

- Scrivevo di fretta e le mie dita (condidera che scrivo solo con tre dita di una mano :P:ghghgh:) hanno fatto economia di lettere involontariamente, in realtà il mio cervello avrebbe voluto mettere anche ER nel mezzo :ghghgh:

Ovviamente deriva da Charlie's Angels ma siccome le tue anelatrici di fiducia iniziano tutte per M,...insomma siamo le Berterius' Mangels :fiorellino:

- La bambina stava vomitando :ghghgh::bacino:

:ghghgh:

Ah, bèh... se la bambina stava vomitanto... capisco, capisco :shock:

In effetti l'avevo collegato alle Charlie's Angels, ma... meditare molto sulla M, dovuto, io ho :ciao:

Accetterò queste tue due verità :dance:

Credo il soprasensibile sia alla base di ogni religione, quel qualcosa difficile da definire . Questo soprasensibile c'è, lo si avverte, solo che poi si fa "l'errore" di cercare di definirlo, di farlo entrare in schemi culturali ben precisi, facendogli perdere la vera essenza. [omissis]
Gran pensiero! Scusa se l'ho tagliato (solo per questioni di spazio :dance:).

Bene, non mi "intacchi" il soprasensibile con personalizzazioni varie.

A questo punto però, ti consiglierei di non utilizzare la parola dio/divinità (vedi tuo precedente lungo intervento) in quanto già impegnata per definire una o più entità soprannaturali.

Dal momento in cui si identifica ciò che và oltre la soglia sensibile come entità si varca un abisso di differenza.

Ma vedi tu ovviamente :DD

Stringendo il campo al massimo potresti domandarti: "credo a qualcuno o a qualcosa?"

È un bel punto sul quale anelare se ci pensi :baby:

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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Gran pensiero! Scusa se l'ho tagliato (solo per questioni di spazio :ghghgh:).

Bene, non mi "intacchi" il soprasensibile con personalizzazioni varie.

A questo punto però, ti consiglierei di non utilizzare la parola dio/divinità (vedi tuo precedente lungo intervento) in quanto già impegnata per definire una o più entità soprannaturali.

Dal momento in cui si identifica ciò che và oltre la soglia sensibile come entità si varca un abisso di differenza.

Ma vedi tu ovviamente :shock:

Stringendo il campo al massimo potresti domandarti: "credo a qualcuno o a qualcosa?"

È un bel punto sul quale anelare se ci pensi :ghghgh:

Credo in qualcosa o in qualcuno? Credo in quel soprasensibile, in quell'energia vitale che muove ogni singola cosa nell'universo e che permea ogni essere umano. Credo in Qualcosa e in Qualcuno.Utilizzo dio/divinità (e qui scatta un pò la personalizzazione) poichè vivo in questo soprasensibile la mia esperienza con il divino. :P

(Miiiiiiiiiiii che lunedì mattina leggero leggero eh? :fiorellino::bacino::ghghgh::ghghgh:)

p.s. Ti saluto la bambina :dance:

Flickr

Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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...resta alla base la necessità di un conforto estremo...

Vero...comunque ed ovunque lo si trovi...siamo in fondo tutti in cerca di un "conforto"...

L'importante è non dimenticare di lavorare su noi stessi, qualunque strada si decida di percorrere...i pensieri preconfezionati (come i cibi), perdono il loro valore...se non sono accompagnati dalla metabolizzazione personale.

Ciò che percepisco come eterno (e mi sbaglio) sono le mie adorate montagne :fiorellino:

La natura ha un lungo respiro...cambia forma ed è immutevole allo stesso tempo...esiste anche nella non esistenza...perché è aperta ad ogni cambiamento.

Da qualche parte ho letto: "il cielo muta in continuazione, ma è cmq perfetto..."

Ecco...più o meno, la penso così...la perfezione e l'infinito stanno nel continuo cambiamento, anche radicale...

...posso ben capire quanto riesca a confortare il non sentirsi "soli" in certi posti, in certe situazioni.... e questo vale anche per le altre prove, per gli altri momenti difficili-estremi della vita "ordinaria".

Concordo. Ognuno, a modo proprio, cerca la maniera di "sostenersi"...

Miiiiiiiiiiii che lunedì mattina leggero leggero eh? :bacino:

...in effetti... :P

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Credo in qualcosa o in qualcuno? Credo in quel soprasensibile, in quell'energia vitale che muove ogni singola cosa nell'universo e che permea ogni essere umano. Credo in Qualcosa e in Qualcuno.Utilizzo dio/divinità (e qui scatta un pò la personalizzazione) poichè vivo in questo soprasensibile la mia esperienza con il divino. :P

(Miiiiiiiiiiii che lunedì mattina leggero leggero eh? :fiorellino::bacino::ghghgh::ghghgh:)

p.s. Ti saluto la bambina :shock:

Ah, mumble, sì sì, quindi la tua è una visione veramente personale, come quella di tutti noi d'altronde :ghghgh:

Se ti escono altri aneli, scrivi pure :dance:

ps) grazie, spero che si sia ripresa un po' :ghghgh:

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Ah, mumble, sì sì, quindi la tua è una visione veramente personale, come quella di tutti noi d'altronde :fiorellino:

Se ti escono altri aneli, scrivi pure :ghghgh:

ps) grazie, spero che si sia ripresa un po' :P

Beh credo che ognuno di noi parli in base al proprio personale punto di vista e in base alle esperienze fatte in ambito spirituale-filosofico.

Il concetto che ho espresso prima sul soprasensibile lo reputo un concetto oggettivo che poi però attraversa ognuno di noi in maniera diversa e di conseguenza viene vissuto in modo diverso da ognuno, questo passaggio porta me a chiamarlo divino ma può portare un altra persona a definirlo con parole diverse.

La mia maestra alle elementari diceva sempre che cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia, in questo caso le parole fanno la parte degli addendi, si possono usare lemmi diversi senza cambiare il risulatato finale. :bacino:

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Ospite katsumoto

In effetti il termine ateo (senza dio) non avrebbe senso se prima non fossero esistite persone che sostenevano di credere in un qualsivoglia dio :ghghgh:

Segnalo solo che non si tratta di "protesta" o che altro. Si dà il caso che da sempre l'uomo usi "etichette" per distinguere questo da quell'altro, è cosa inevitabile.

In sostanza continuo a vedere sempre e solo persone, con le loro gioie e i loro dolori, positivamente bilanciate nel loro apparire contrapposte (discorso sulla dualità accennato da lorenzasaita) ma in definitiva - su ciò che veramente conta - non esserlo.

si si ma io la vedo sotto un altro profilo...come cercavo di spiegare all'inizio, non sono io ad essere ateo, sono gli altri che sono "religiosi". detta così sembra una menata, ma se ci pensate un attimo è una distinzione enorme...io non sono ateo, agnostico, razionalista, niente. io sono io. understand? :mazzodifiori:

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Understood, molto chiaro. Infatti anch'io sono io :mazzodifiori:

Però, seguendo un'osservazione strettamente temporale, abbiamo prima chi inventa e dice di credere in divinità e... poi... chi inizia a dire "mah, io la penso diversamente". Da qui l'ordine: credo in dio, io no, io forse, etc...

Ma comprendo la tua visione, potremmo definirla una "pulizia temporale" :ghghgh:

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Cara Mano, non aggiungo altro perché non mi và di contraddire più di tanto chi ho invitato :dance:

Forse altri potranno farti delle osservazioni, o anche no :mazzodifiori:

Eh no :dance: contraddicimi, non è che solo perchè mi hai invitato ti puoi defilare così eh!! :dance::dance:

Quello che tu mi rispondi potrebbe aprirmi il cammino verso nuovi pensieri, è su questo che si basa la crescita personale, confrontandosi e ascoltando il punto di vista altrui! :ghghgh:

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Eh, no, mi dispiace, più di quanto ho già scritto non posso procedere, ti ho già contraddetta a sufficienza, aumentare la dose andrebbe contro la mia etica.

Sul confronto hai assolutamente ragione, però questo, appunto, è un caso particolare.

Lo riconosco su certe cose sono piuttosto flessibile su altre decisamente no. Siamo tutti fatti strani :mazzodifiori:

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Credo il soprasensibile sia alla base di ogni religione, quel qualcosa difficile da definire . Questo soprasensibile c'è, lo si avverte, solo che poi si fa "l'errore" di cercare di definirlo, di farlo entrare in schemi culturali ben precisi, facendogli perdere la vera essenza. Ed è proprio perdendone di vista l'essenza che si finisce col farlo corrispondere con un Dio piuttosto che un altro.

Personalmente mi interessa poco "definire" il soprasensibile...persino soffermarmi a pensare all'esistenza di un fantomatico soprasensibile non fa parte del mio modo di affrontare le questioni di cui stiamo parlando...la visione solo apparentemente arida della natura chimica di queste sensazioni che chiamiamo "soprasensibili" mi affascina molto più di qualsiasi spiegazione spirituale, energetica o divina...mi lascia senza parole questa specie di struttura "matrix" che il cervello umano è in grado di concepire, per filtrare e digerire la realtà...sto esagerando un po', ovviamente, ma tutto questo mi serve per dire che la vita, così com'è, per quanto mi riguarda, non ha bisogno di altro per essere "speciale"...lo è già, in quanto vita...

in fondo non credo che la verità sia nelle parole di una sola persona.

Oppure...semplicemente...la verità, una sola, statica...non esiste...

"credo a qualcuno o a qualcosa?"

Ecco...talvolta mi domando, invece di cercare qualcosa o qualcuno in cui credere...perché non concretizzare altrimenti il bisogno di trascendere? Negli atti immediati della vita quotidiana e tangibile...senza cercare poi troppo lontano...sto solo cogitando in libertà...sulla scia dei discorsi che leggo...

si si ma io la vedo sotto un altro profilo...come cercavo di spiegare all'inizio, non sono io ad essere ateo, sono gli altri che sono "religiosi". detta così sembra una menata, ma se ci pensate un attimo è una distinzione enorme...io non sono ateo, agnostico, razionalista, niente. io sono io. understand? :mazzodifiori:

Sì...sei molto attento ai termini ed alle distinzioni...ci vuole anche questo...anche se spesso porta solo ad uno spostamento del tema centrale. Trovo interessante il dettaglio che poni in evidenza...anche se...mi fa pensare a qualcosa tipo: l'uovo e la gallina. Ma io non sono mai troppo sottile, nelle mie cogitazioni...anzi...proprio no, direi...sono abbastanza "rustica".

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Personalmente mi interessa poco "definire" il soprasensibile...persino soffermarmi a pensare all'esistenza di un fantomatico soprasensibile non fa parte del mio modo di affrontare le questioni di cui stiamo parlando...la visione solo apparentemente arida della natura chimica di queste sensazioni che chiamiamo "soprasensibili" mi affascina molto più di qualsiasi spiegazione spirituale, energetica o divina...mi lascia senza parole questa specie di struttuta "matrix" che il cervello umano è in grado di concepire, per filtrare e digerire la realtà...sto esagerando un po', ovviamente, ma tutto questo mi serve per dire che la vita, così com'è, per quanto mi riguarda, non ha bisogno di altro per essere "speciale"...lo è già, in quanto vita...
Condivido alla grande!!! :dance:

Meditare su ciò che sta oltre la sfera sensibile è una gran cosa, perché aiuta a distaccarsi dalla realtà, a fantasticare, e quindi magari anche ad ottimizzarla. Ma la realtà, in sé, è già un qualcosa di unico e assolutamente speciale, ed è costellata da pacchi e pacchi di cose meravigliose che diamo mediamente per scontate.

Infatti, come ti dicevo questa mattina, in queste pagine si è parlato sin troppo di dolore, che diamine, manco esistesse solo quello! Parliamo anche e soprattutto della gioia, dell'autentica gioia, che trovo sia doveroso trasmettere agli altri, anche con una battutina ogni tanto e il lasciarsi un po' andare :dance:

Sì, insomma, tutto ciò che differenzia una persona che realmente ama il momento che sta vivendo da un musone :mazzodifiori:

Dai, dai, buttiamo delle note positive! :ghghgh:

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Ma è proprio questo che intendo per "soprasensibile oggettivo", la meraviglia della vita di ogni giorno, le piccole cose, ogni tipo di emozione, i miracoli stepitosi della natura e tutto il resto. Questi sono sono dati di fatto che esistono, che sono tangibili e che, purtroppo, non tutti riescono a vedere perchè li danno per scontati. Tutto ciò che avviene poi nell'elucubrazione di quello che è oltre, sul fantasticare come dici tu è cosa personale che non potrà mai essere oggettivo.

Sempre secondo me of course! :mazzodifiori:

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Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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Ma è proprio questo che intendo per "soprasensibile oggettivo"...

Alla fine ci si incontra sempre... ;)

...in queste pagine si è parlato sin troppo di dolore, che diamine, manco esistesse solo quello! Parliamo anche e soprattutto della gioia, dell'autentica gioia, che trovo sia doveroso trasmettere agli altri, anche con una battutina ogni tanto e il lasciarsi un po' andare. Sì, insomma, tutto ciò che differenzia una persona che realmente ama il momento che sta vivendo da un musone...

Dai, dai, buttiamo delle note positive! :DD

A questo proposito vorrei condividere qualche riflessione.

Nonostante la broncopolmonite che mi affligge in questi giorni (evabbè, a quanto pare me la sono cercata), oggi sono uscita per andare dalla mia nonnina che sta in un ricovero. Malata di Altzheimer, lentamente la sua mente si sta sgretolando...ma imparo sempre moltissimo da lei, ogni volta che la vedo...sì, è vero...non ricorda moltissime cose, la memoria a breve termine è ondivaga...eppure ha mantenuto la voglia e la capacità di ridere...e come lei, molti altri pazienti...anche oggi ci siamo fatti, tutti insieme, un sacco di sghignazzate, di vero gusto...senza maschere. Dopotutto in quelle condizioni, tanti filtri della comunicazione se ne vanno a farsi benedire e rimane un'essenza...bella, brutta...ma sempre essenza...ed allora, se il dolore è sicuramente vero dolore, anche la gioia, il riso, seppur semplice ed elementare, è reale, sincero e puro.

Indossavo una sciarpa che amo molto, bella, pagata una cifretta...e lei mi osserva un po' e dice...(in dialetto, ma per voi tradurrò): "cos'hai combinato a quella povera sciarpa? l'hai lavata a 90° gradi? se vai avanti così, Giacomo non ti sposerà mai..."...e poi mi guarda con l'occhietto furbo...e ride...ed io con lei...e tutti con noi! Chi è 'sto Giacomo? Era suo marito...la mente, mentre ci abbandona, ci fa dei regali...lei, vive su di me un'altra giovinezza...non so...non mi fa paura...io ci vedo qualcosa di normale...quando sono con lei cerco di aiutarla a tenere in esercizio la memoria con delle domande semplici...parliamo di tutto e non mi stanco mai...e lei: sorride in continuazione! Mi guarisce il cuore!

Grazie, nonna Rosina, ovunque tu sia con la mente...una risata con te (ed anche il suo ricordo, quando sarà il tempo) vale più di mille elucubrazioni!

Altra riflessione.

Chi mi conosce un poco e chi ha navigato qua e là per il forum, lo sa...non sono stata molto fortunata, con la salute...eppure...quello che mai mi è venuto a mancare è stato il senso del ridicolo, della facezia, della battuta...e mi ha salvata da me stessa tante volte...ancora oggi..in tutte le più importanti riflessioni sulla vita e sulla morte, mi è sempre venuta in aiuto quella parte di me che non vede la vita se non attraverso il filtro del riso...è una difesa? Certo...molto probabilmente sì, ma preferisco difendermi in questo modo, che rinunciare ai regali che il "sense of humor" mi può dare.

Ci sono persone con cui sono rimasta in contatto anche durante i momenti più duri di quest'ultima ricaduta...loro possono testimoniare che pur di non rinunciare ad un sorriso, sarei disposta a scherzare su qualsiasi cosa...dissacrare la morte stessa (vedi la mia firma), la malattia, la sofferenza...sono tutti modi per esorcizzarle. E poi, già siamo malati...ci vogliamo aggiungere altro peso?

Ovviamente non è così facile e posso capire che ognuno viva il dolore in maniera diversa...ma secondo me il "riso", il sorriso...possono fare "miracoli" (in senso relativo).

:cuffie:

P.S. vado a fare il bucato...vediamo se rovino qualcosa d'altro? :cuffie:

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omissis...

La mia maestra alle elementari diceva sempre che cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia, in questo caso le parole fanno la parte degli addendi, si possono usare lemmi diversi senza cambiare il risulatato finale. :ciao:

Mi vai venire in mente una poesiola che avevo scritto anni fa, e che riporto per alleggerire questo lunedì cogitabondo. Un piccolo chiasmo di grande effetto, banale e forse non superficiale.

Si intitola: Regola commutativa (cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia)

Ho un popo' di cervello!

Ho un cervello di popo'!

Fine OT

ecce sto ad ostium et pulso

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Mi vai venire in mente una poesiola che avevo scritto anni fa, e che riporto per alleggerire questo lunedì cogitabondo. Un piccolo chiasmo di grande effetto, banale e forse non superficiale.

Si intitola: Regola commutativa (cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia)

Ho un popo' di cervello!

Ho un cervello di popo'!

Fine OT

:fiorellino:

Azz... niente motore immoto allora?

Ho dimenticato un fondamentale "IMHO"...e ribadisco:

... non sono mai troppo sottile, nelle mie cogitazioni...anzi...proprio no, direi...sono abbastanza "rustica".

Di filosofia e teologia so ben poco...conosco però la mia vita e le esperienze che vivo ed ho vissuto, tentando di evitare i massimi sistemi (tentando)...cerco di farne tesoro...tutto qui.

:ciao:

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Ospite katsumoto
Understood, molto chiaro. Infatti anch'io sono io :dance:

Però, seguendo un'osservazione strettamente temporale, abbiamo prima chi inventa e dice di credere in divinità e... poi... chi inizia a dire "mah, io la penso diversamente". Da qui l'ordine: credo in dio, io no, io forse, etc...

Ma comprendo la tua visione, potremmo definirla una "pulizia temporale" :P

he he vedi anche qui non concordo :cold:

secondo me abbiamo prima chi è se stesso, poi chi inventa un dio :fiorellino:

ergo non siamo noi non-religiosi, sono loro, non-se stessi :oops:

:ciao:

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se vai avanti così, Giacomo non ti sposerà mai..."...e poi mi guarda con l'occhietto furbo...e ride...ed io con lei...e tutti con noi! Chi è 'sto Giacomo?
:fiorellino:

Ma, oltre che divertente è... veramente bella questa tua testimonianza! Ci andava proprio :ciao:

Azz... niente motore immoto allora?
Eh, sorry, mi sa di no... così come la Terra non è al centro dell'universo (visto che la fonte è la medesima :dance:).

Efficace l'aneddoto-poesiola! :oops: Infatti anch'io penso che, all'interno di questo discorso, sia bene non mescolare troppo gli addendi. Anzi non c'è nulla da sommare, si tratta proprio di visioni totalmente differenti.

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he he vedi anche qui non concordo :ciao:

secondo me abbiamo prima chi è se stesso, poi chi inventa un dio :dance:

ergo non siamo noi non-religiosi, sono loro, non-se stessi :P

:fiorellino:

...che poi mi viene da chiedermi...è così importante avere ragione...? Sempre restando nell'ottica del tuo ragionamento di qualche tempo fa: non sei niente (ateo, agnostico, eccetera)...semplicemente il discorso del credere non ti tange. Almeno così l'avevo compreso...a questo punto, che importanza può avere una tale distinzione?

Io non credo e cerco di capire ciò che sono a prescindere dall'esistenza di un divino o meno...per me basta questo...sono troppo semplicistica?

:oops::cold:

Ma, oltre che divertente è... veramente bella questa tua testimonianza! Ci andava proprio :ciao:

Thanks :DD

...non c'è nulla da sommare, si tratta proprio di visioni totalmente differenti...

Tendo al "quoto"...

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Ah Minni, riconosco che il tuo lungo scritto sulla gioia avrebbe meritato una risposta più lunga, a seguito di una dovuta meditazione.

Al momento non ce la faccio, ma l'importante sarà ritornare sull'argomento! :ciao:

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Ah Minni, riconosco che il tuo lungo scritto sulla gioia avrebbe meritato una risposta più lunga, a seguito di una dovuta meditazione.

Al momento non ce la faccio, ma l'importante sarà ritornare sull'argomento! :ciao:

...si figuri...

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Io non credo e cerco di capire ciò che sono a prescindere dall'esistenza di un divino o meno...per me basta questo...sono troppo semplicistica?

Assolutamente no, anzi concordo in pieno che la comprensione di ciò che si è deve esserci a prescindere dal credere o meno.

Inoltre Minni ti faccio i complimenti per l'intervento di prima, perla nonnia, per la sciarpa e per il coraggio che hai. Un besito :ciao:

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...concordo in pieno che la comprensione di ciò che si è deve esserci a prescindere dal credere o meno.

:fiorellino:

Inoltre Minni ti faccio i complimenti per l'intervento di prima, per la nonnina, per la sciarpa e per il coraggio che hai. Un besito :ciao:

Grazie cara...il coraggio...sono piuttosto pavida, in realtà...è proprio il senso del ridicolo che mi giunge in soccorso!

Smack!

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Ospite katsumoto
...che poi mi viene da chiedermi...è così importante avere ragione...? Sempre restando nell'ottica del tuo ragionamento di qualche tempo fa: non sei niente (ateo, agnostico, eccetera)...semplicemente il discorso del credere non ti tange. Almeno così l'avevo compreso...a questo punto, che importanza può avere una tale distinzione?

Io non credo e cerco di capire ciò che sono a prescindere dall'esistenza di un divino o meno...per me basta questo...sono troppo semplicistica?

:ciao::oops:

hai ragione si fa per fare due chiacchiere...se togliamo il piacere di 2 chiacchiere chiudiamo il forum non credi? :fiorellino:

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hai ragione si fa per fare due chiacchiere...se togliamo il piacere di 2 chiacchiere chiudiamo il forum non credi? :oops:

Mi sa che non mi sono spiegata... (che è il modo carino per dire che non mi hai capita... :fiorellino: ).

Non ti pare un modo un po' sbrigativo di cogliere l'obiezione che ti viene mossa?

Nel senso che mi sembri uno molto convinto delle proprie idee, ma poco incline al confronto...poi probabilmente mi sbaglio, ma la sensazione rimane un po': "ora vi dico io com'è la questione".

Se così non fosse...allora è 'sta benedetta codeina che mi sfoca le idee! :ciao:

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