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crisi economica: conseguenze personali


desko

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Avevo aperto questo topic parlando dei provvedimenti presi dalla mia azienda per fronteggiare la crisi.

Ora ci sono novità: per la prima volta dal 1954 (anno di fondazione) facciamo cassa integrazione.

Per ora è una cosa relativamente morbida (almeno per me, che non ho famiglia, né casa), ovvero una settimana al mese per febraio, marzo e aprile, poi si vedrà...

La cosa riguarda tutti quanti, ad esclusione di assistenza tecnica e ufficio ricambi, comprensiblimente, mentre il fatto che il commerciale non sia per niente toccato ...

Ovvio che non si può chiudere un ufficio commerciale, altrimenti si rinuncia ad uscire dalla crisi, ma qualche oretta di cassa credo che potrebbero farle anche loro, tanto più che se non si vende per colpa della crisi non è stando al lavoro che le cose si cambiano. MA queste sono le solite schermaglie fra commerciali e tecnici, i quali non capiscono la cassa per l'ufficio tecnico a poche settimane dalla più importante fiera europea del settore...

Ma poi si leggono queste cose ed allora passa la voglia di lamentarsi.

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  • Risposte 225
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ho appena sentito il tg che diceva che la MARANGONI che fabbrica pneumatici per auto ha chiuso i battenti...

e se ne sente una ogni due tre giorni... azz

ma quello che stupisce è il fatto che un anno fa nessuno si immaginava nulla di simile o sbaglio?

io intanto continuo con le mie 9-10 ore giornaliere e uno o due sabati matina al mese...

(ma la ditta per cui lavoro ha 5-6 dipendenti)

penso che le ditte grandi siano le piu' toccate dalla crisi ma non da chiudere completamente e fallire, al massimo mi sarei aspettato una riduzione del personale

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Qui al Nord-est la crisi ci sta solo sfiorando...

Per chi chiude o licenzia ci sono altrettante aziende/aziendine che crescono o raddoppiano il fatturato addirittura...

Tutte dipende dal settore... l'edile e l'immobiliare sono quelli presi peggio (ben gli stà aggiungo, e non me ne vogliano, ma c'è stata una bolla speculativa da paura negli ultimi 5-6 anni)...

sono le grandi ditte, quelle che hanno esternalizzato di più negli ultimi anni, a soffrire maggiormente, oltre a quelle più legate all'export...

ps.. per fortuna il mio settore non conosce crisi... anzi in questo periodo si lavora di più...

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io purtroppo si. Chi viene pagato in valuta estera riceve dal 15% al 20% in meno se un contratto risale a piu' di 6 mesi fa.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

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Oltre all'azienda dove lavoro io, qui si sente molto anche sul settore della ceramica.

Hanno chiuso un forno su in vallata, ed hanno fermato la produzione a dicembre, per la prima volta dopo anni, della principale cooperativa ceramica.

Da quello che so, iniziano a risentire della crisi della mattonella anche le aziende che producono macchine legate alla produzione di piastrelle.

E sempre in base a quello che so, anche il polo industriale di Sassuolo ha subito pesanti cali di produzione.

Non so... mi sono fatto l'idea che ci siano aziende che su questo discorso del ricorso alla cassa ci marcino un pochetto.

Al tempo stesso non riesco a capire chiaramente quali sono i settori economici meno colpiti, visto che edilizia e produzione stanno prendendo una batosta memorabile.

ecce sto ad ostium et pulso

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ho appena sentito il tg che diceva che la MARANGONI che fabbrica pneumatici per auto ha chiuso i battenti...

Marangoni??? Ma è del mio settore, domani chiedo in ufficio se qualcuno ne sa nulla

Comunque sembra che si tatti "solo" della chiusura di uno stabilimento.

E sempre in base a quello che so, anche il polo industriale di Sassuolo ha subito pesanti cali di produzione.

Hai letto l'articolo che ho linkato nel post precedente? la Iris che chiude, ovvero una delle realtà più grosse della Piastrella Valley! Erano anni che il settore soffriva per la Cina, ma ora è veramente dura: ho diversi amici che ci lavorano e non è veramente bella la situazione.

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  • 5 settimane dopo...

Aggiornamento del bollettino:

qua ha chiuso uno stabilimento di mobili per ufficio (una multinazionale). Un po' meno di 200 persone a spasso. Adesso si sta discutendo per evitare il licenziamento di massa e salvare il salvabile. Una piccola doccia fredda in una terra dove predomina il colore dei papaveri.

Dove lavoro io si farà una settimana di produzione, dal 23 al 27 febbraio, e poi di nuovo chiusi fino al 23 maggio.

Farò il bastian contrario... non sono così dispiaciuto perchè ho un sacco di cose da fare e da studiare.

Questo periodo di riposo forzato sta diventando una ottima occasione per pianificare al meglio il futuro.

Comunque, senza voler fare l'uccello del malaugurio, a breve ci vorranno degli ottimi polmoni per potere stare in apnea.

Ho idea che l'onda lunga debba ancora arrivare...

ecce sto ad ostium et pulso

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beh le previsioni dicono fino a metà 2010... fai tu... :ghghgh:

certo che le vie sono 2

1) i prezzi crollano se no nessuno vende piu niente

2) chi è a spasso prima o poi si rompe le scatole di pagare le macchine ed allora ringrazierò di non essere milionario perchè saranno i primi a finire nel mirino

:-)

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beh le previsioni dicono fino a metà 2010... fai tu... :ghghgh:

certo che le vie sono 2

1) i prezzi crollano se no nessuno vende piu niente

2) chi è a spasso prima o poi si rompe le scatole di pagare le macchine ed allora ringrazierò di non essere milionario perchè saranno i primi a finire nel mirino

AHAHAH vero... ma poi, come mai siamo finiti in questa crisi...

cosa sppiamo a riguardo??? i TG parlano di crisi, ma il perchè lo hanno mai spiegato??? mha... fati a comprenderlo...

I TG non parlano mai di signoraggio, di prestiti troppo alti, mutui infiniti (e in italia ancora contenuti) ecc

Macbook 5,1 - 2Ghz dual core, 8Gb DDR3 1333mhz, 120 Gb SSD Kingston v+200 - iPod 4°gen. green 8Gb - iPhone 4s Bianco 16Gb

Sogna come se dovessi vivere per sempre, vivi come se dovessi morire oggi…

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ma che crisi e crisi? l'associazione consumatorii ha dichiarato che avremmo speso piu dell'anno scorso per mangiare... l'ha detto il tiggì!!

il tiggì ha detto anche che la gente a natale s'è rimpinzata ed i venditori erano tutti strafelici... ma dove stanno sti posti dei balocchi che voglio avere residenza al volo?!

mio padre fa il muratore in una ditta edile che l'anno scorso ha vinto il premio come migliore ditta del 2007 nella zona.

quest anno ha mandato a casa 21 persone sui 30 e rotti che ne ha ed in piu ha aggiunto "non aspettatevi una liquidazione in blocco ma rateale, i soldi mancano"

peccato che il padrone della ditta abbia cambiato 5 volte casa in 15 anni, e mica appartamenti da 50€ in condomini fetiscenti... 5 ville costruite da zero... una meglio dell'altra, per se e per figli.

è sta gente che frega il sistema e purtroppo la legge glie lo permette.

lascia a casa 30 padri di famiglia perchè lui "capo" i prezzi non vuole abbassarli (al giorno d'oggi 200mila€ per 80mq non te li da nessuno), metterci soldi di propria tasca non se ne parla ovviamente.

piu tosto licenziano anzichè stringere un po la cinghia loro stessi...

:-)

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AHAHAH vero... ma poi, come mai siamo finiti in questa crisi...

cosa sppiamo a riguardo??? i TG parlano di crisi, ma il perchè lo hanno mai spiegato??? mha... fati a comprenderlo...

I TG non parlano mai di signoraggio, di prestiti troppo alti, mutui infiniti (e in italia ancora contenuti) ecc

Trovo questo intervento di Tremonti molto composto e pertinente.

Non consideriamolo come un intervento politico, ma per quello che è: un economista che espone una sua tesi.

Tesi, fra l'altro, sostenuta anche da un altro economista (Eugenio Benettazzo) italiano, e da un premio nobel (Paul Krugman)

ecce sto ad ostium et pulso

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Che io sappia Tremonti non è un economista e non ha nessuna competenza in economia al massimo è un buon giurista o avvocato

la follia della globalizzazione è una conseguenza dell'economia capitalista avanzata senza regole asservita ai desideri e agli interessi del ceto ricco che ha voluto anche gestire la politica

se la risposta sarà il neo protezionismo avremo soltanto una crisi lunghissima

se si vuole mettere in dubbio l'efficacia dell'attuale modello capitalistico liberale (per intenderci il modello proposto da Reagan e suoi successori)

allora si deve presentare un modello alternativo

P.S.

personalmente penso che il modello socialdemocratico ( per intenderci i modelli di società scandinavi e il modello renano) con i suoi limiti ha in passato garantito , uno sviluppo equilibrato ( inteso come un buon compromesso tra libera iniziativa e intervento dello stato reddistributivo ) e abbastanza accettabile anche internazionalmente

:ciao:

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non puoi seguire un regime filo nordeuropeo se chi va al potere si serve dei media come gli pare e piace.

prima cosa che serve in un paese è l'informazione dei cittadini e questa è scandalosamente in mano a chi comanda.

invece di notizie su come va il paese e cosa combinano i caproni in aula (a parte teleCAMERE per due minuti e mezzo al giorno su rai3) all'ora di punta vedi Studio Aperto, Beautifull e In diretta dal Grande Fratello.

tutti e tre seguitissimi.

il fatto che facciano share implica il fatto che alla gente di sapere cosa i caproni fanno non glie ne ciava na tega :ciao:

ho il mio cellulare

ho la mia macchinina

in qualche modo ho trovato i 15-20€ per il sabato sera

bella, finita la preoccupazione dell'itaGliano moderno :D

:-)

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non credo che il governo italiano avrà un qualche peso nel modello economico che le grandi nazioni( Usa , Francia e Germania Giappone allargato forse anche alle nuove economie come Cina India Russia e Brasile ) cercheranno di costruire nel futuro

ci adegueremo a quello che decideranno gli altri

anche perché non siamo nelle condizioni di fare grandi cose

come ha dimostrato il piano anti crisi italiano confrontato con quelli che stanno attuando Usa, Francia Germania e soprattutto Cina ( in Cina è in attuazione la più grande riforma agraria di tutti i tempi )

:ciao:

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il problema economico maggiore che attualmente stanno cercando di combattere le banche centrali mondiali è la deflazione

cioè la caduta dei prezzi e dei valori

non dovuta a miglioramenti nella produttività ma dalla caduta verticale dei consumi

( questo innesca una concorrenza distruttiva al ribasso e disincentiva nuovi investimenti produttivi)

e infatti si sta cercando in tutti i modi (immettendo liquidità) di soccorrere i prezzi

e non sarà facile bloccare questa spirale

( il Giappone negli anni 90 ha combattutto una deflazione interna dopo lo scoppio della bolla speculativa immobiliare , la battaglia è durata 15 anni e sono stati spesi grandi somme in termini di Pil)

una volta stabilizzata l'economia sarà necessaria molta abilità per evitare che si inneschi una fortissima inflazione (poiché sul mercato si genererà un forte squilibrio tra beni e servizi comprabili e disponibilità monetaria in mano ai privati...)

:ciao:

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Trovo questo intervento di Tremonti molto composto e pertinente.

Non consideriamolo come un intervento politico, ma per quello che è: un economista che espone una sua tesi.

Tesi, fra l'altro, sostenuta anche da un altro economista (Eugenio Benettazzo) italiano, e da un premio nobel (Paul Krugman)

credimi lascia il tempo che trova, è laureato in giurisprudenza, che vuoi che ne capisca lui..

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credimi lascia il tempo che trova, è laureato in giurisprudenza, che vuoi che ne capisca lui..

Lo ammetto da subito: un discorso come questo mi fa arrabbiare! :oops:

Dunque, per quale motivi dovrei crederti? per dono della fede? per quale motivo le cose dette da Tremonti lasceranno il tempo che trovano? cosa trovi di debole nel suo discorso?

Suvvia, proviamo ad argomentare.

E con argomentare non intendo un attacco diretto alla persona. In questo contesto non mi importa da che parte batta Tizio o Caio.

Nell'intervento Tremonti ha detto stupidaggini? Sì, perchè?

Solo perchè non è un economista?

Tremonti, Betennazzo, Krugman e immagino anche altre persone dicono (così ho capito, ma non essendo laureato in economia dovrei stare zitto?):

1) è stato esportato il lavoro verso paesi con costi produttivi più bassi, ma non si sono abbassati i costi della vita laddove il lavoro è stato tolto.

In altre parole, hanno prodotto le stesse merci, con costi inferiori, tenendosi tutto il guadagno extra. Ovvero hanno munto due mucche.

Questo ha generato una voragine di liquidità.

2) il sistema bancario/creditizio lasciato a se stesso (deregulation nel periodo Bush) ha mosso l'avidità di pochi, che hanno affossato l'intera economia mondiale.

Servono regole.

Aggiungo io, da incompetente

L'era industriale è finita. Le borse sono controllate in parte (o buona arte) da programmi che eseguono operazioni in base ad algoritmi. Programmi che rischiano di scatenare un effetto valanga su vendite o acquisti per un falso segnale, o per una manovra pilotata.

L'electronic herd è una realtà di fatto, e può devastare un'economia nel giro di un paio d'ore.

Ok... mi sono calmato...

Aggiungo io da competente, e riporto la discussione on topic:

nella fabbrica dove lavoro se tutto va bene, si riparla di lavoro a ottobre. Se tutto va bene...

:fiorellino:

ecce sto ad ostium et pulso

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'Giorno a tutti.

Solo un piccolo OT, giusto per curiosità:

Posso chiedere ragguagli ai competenti, visto che forse non ho compreso un paio di passaggi:

- Globalizzazione: si delocalizza, spostando produzioni in paesi dove i lavoratori han meno diritti e meno tutele, mantenendo i costi delle merci nell'Occidente come prima, nonostante i costi di produzione siano notevolmente diminuiti -> guadagno sulle spese risparmiate, guadagno sui prezzi al consumo.

- Cala la produzione ed il potere d'acquisto dei paesi occidentali, pur restando identico il costo delle merci importate dall'Est. Per mantenere i consumi diventa sempre più vantaggioso prestare denaro (piccola parentesi: le banche non sanno quello che accade o lucrano prima, durante, e dopo la crisi, pilotata?), anche con garanzie piuttosto deboli.

- Da qualche parte (è importante in che settore? Non mi pare, visto che la prassi era comune a molti settori..) il sistema crolla (ma crolla o cambia solo il modo di fare cassa?), ed inizia il balletto degli analisti, moderni oracoli, nelle solite previsioni del giorno dopo (mai prima..), e dei soliti noti, che han come scopo (al momento quel che è uscito dal G7 mi pare questo) quello di mantener il sistema, pur con le sue enormi lacune, esattamente com'è.

Si parla di "tutelare le banche affinché tutelino l'economia"; qualche vecchio socialista creativo si ricicla come socialista D.O.P., cianciando di famiglie, ceti bassi ed ammortizzatori sociali, mentre nel frattempo si continua a speculare, rivedendo i contratti, ridimensionando le quote di dipendenti fissi e precari, facendo tesoro del bottino acquisito.

All'indomani della crisi sarà venuto meno lo zoccolo duro dei diritti dei lavoratori acquisiti nel secolo scorso, sarà aumentata la "flessibilità" anche in Occidente dove, visto l'andazzo magro di un paio d'anni di crisi, ci saranno meno remore (non che oggi invece..) nel sottoscrivere contratti capestro, qualcuno sarà riuscito nell'opera delle perpretazione di un sistema con evidenti limiti fondamentali, ma saremo tutti più contenti perché "il sistema liberista (non liberale..) ha vinto ancora, dando riprova di esser l'unico possibile".

Chi paga il mantenimento del sistema? Gli Stati.

Ovvero i Popoli.

Chi ha lucrato prima, durante, e dopo la crisi? Non certo i Popoli, che han prima assorbito sulla schiena le mazzate del Libero Mercato, e poi, cassintegrati o licenziati, continuano a mantenerlo perché "Ehi, funziona!".

Populismo? Qualunquismo? Complottismo?

Forse solo ignoranza.

Qualcuno può chiarirmi gli errori commessi in quest'analisi da 4 soldi (nel caso mi riciclo come moderno oracolo..)?

Grazie. :fiorellino:

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sarà bello vedere quando i licenziati non avranno piu soldi per pagare le bollette

quando non riusciranno a trovare altro lavoro perchè ormai 58enni operai lasciati a casa che non se li piglia piu nessuno.

questo a mio avviso è solo l'inizio...

:-)

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sarà bello vedere quando i licenziati non avranno piu soldi per pagare le bollette

quando non riusciranno a trovare altro lavoro perchè ormai 58enni operai lasciati a casa che non se li piglia piu nessuno.

questo a mio avviso è solo l'inizio...

:oops:

Non vedo cosa possa cambiare.

Si ricicleranno facendo lavori sottopagati e, con la riforma delle pensioni che si cerca di far passare da 15 anni, si dovranno anche pagare privatamente la pensione, o continuare a lavorare fino alla tomba.

Si acuiranno le spinte xenofobe, così come già si vede e si è visto nelle banlieue parigine, dove i poveri di diversa cultura si scanneranno per le briciole, ma sostanzialmente il sistema terrà, anche con un certo pugno duro dei governi.

Se il sistema non cambia, e non cambia perché a dirigerlo son quelli che ci han lucrato finora, non vedo come possa cambiare l'ambiente in cui il sistema è inserito.

E, francamente, non mi pare di veder rivoluzioni all'orizzonte.

:fiorellino:

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quali lavori sottopagati se di lavoro non ce nè? :fiorellino:

e di certo se devo pagare qualcuno per qualcosa non prendo il 58enne ma il 20enne che ha piu forza da mettere in campo ed è meno logoro dal tempo che ancora non sa come funziona il mondo del lavoro perchè l'unico interesse che ha è pagarsi l'affitto di casa e studiare in univ.

il 58enne al contrario potrebbe avere famiglia a carico, potrebbe non essere reperibile in qualunque momento etc etc

:-)

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quali lavori sottopagati se di lavoro non ce nè? :oops:

e di certo se devo pagare qualcuno per qualcosa non prendo il 58enne ma il 20enne che ha piu forza da mettere in campo ed è meno logoro dal tempo che ancora non sa come funziona il mondo del lavoro perchè l'unico interesse che ha è pagarsi l'affitto di casa e studiare in univ.

il 58enne al contrario potrebbe avere famiglia a carico, potrebbe non essere reperibile in qualunque momento etc etc

Parlando d'Italia: lo spaccio di sostanze stupefacenti è in forte crescita, garantisce discreti introiti e, grazie alla diversità del pusher, che varia sempre più garantendo un certo margine di "tutela", aumenta anche le quote tra diverse tipologie d'utenza.

Non per niente siamo il primo importatore europeo e mediterraneo.

Poi ci sono numerose mansioni in settori contigui, però bisognerà battere la concorrenza meridionale, discretamente specializzata.

Insomma, dipende da come vorranno lucrare le associazioni mafiose: il Nord è sempre stato il luogo dove investire, più che i feudi dove ricevere, impacchettare e smerciare.

Ce la possiamo fare, specie se i governi si danno da fare per "tutelare gli investimenti".

:oops::fiorellino:

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'Giorno a tutti.

Solo un piccolo OT, giusto per curiosità:

Posso chiedere ragguagli ai competenti, visto che forse non ho compreso un paio di passaggi:

- Globalizzazione: si delocalizza, spostando produzioni in paesi dove i lavoratori han meno diritti e meno tutele, mantenendo i costi delle merci nell'Occidente come prima, nonostante i costi di produzione siano notevolmente diminuiti -> guadagno sulle spese risparmiate, guadagno sui prezzi al consumo.

- Cala la produzione ed il potere d'acquisto dei paesi occidentali, pur restando identico il costo delle merci importate dall'Est. Per mantenere i consumi diventa sempre più vantaggioso prestare denaro (piccola parentesi: le banche non sanno quello che accade o lucrano prima, durante, e dopo la crisi, pilotata?), anche con garanzie piuttosto deboli.

- Da qualche parte (è importante in che settore? Non mi pare, visto che la prassi era comune a molti settori..) il sistema crolla (ma crolla o cambia solo il modo di fare cassa?), ed inizia il balletto degli analisti, moderni oracoli, nelle solite previsioni del giorno dopo (mai prima..), e dei soliti noti, che han come scopo (al momento quel che è uscito dal G7 mi pare questo) quello di mantener il sistema, pur con le sue enormi lacune, esattamente com'è.

Si parla di "tutelare le banche affinché tutelino l'economia"; qualche vecchio socialista creativo si ricicla come socialista D.O.P., cianciando di famiglie, ceti bassi ed ammortizzatori sociali, mentre nel frattempo si continua a speculare, rivedendo i contratti, ridimensionando le quote di dipendenti fissi e precari, facendo tesoro del bottino acquisito.

All'indomani della crisi sarà venuto meno lo zoccolo duro dei diritti dei lavoratori acquisiti nel secolo scorso, sarà aumentata la "flessibilità" anche in Occidente dove, visto l'andazzo magro di un paio d'anni di crisi, ci saranno meno remore (non che oggi invece..) nel sottoscrivere contratti capestro, qualcuno sarà riuscito nell'opera delle perpretazione di un sistema con evidenti limiti fondamentali, ma saremo tutti più contenti perché "il sistema liberista (non liberale..) ha vinto ancora, dando riprova di esser l'unico possibile".

Chi paga il mantenimento del sistema? Gli Stati.

Ovvero i Popoli.

Chi ha lucrato prima, durante, e dopo la crisi? Non certo i Popoli, che han prima assorbito sulla schiena le mazzate del Libero Mercato, e poi, cassintegrati o licenziati, continuano a mantenerlo perché "Ehi, funziona!".

Populismo? Qualunquismo? Complottismo?

Forse solo ignoranza.

Qualcuno può chiarirmi gli errori commessi in quest'analisi da 4 soldi (nel caso mi riciclo come moderno oracolo..)?

Grazie. :dance:

il concetto è giusto. smith è stato troppo ottimista. il libero mercato (quello dei fondamentalisti) non può esistere in questo mondo.

Giovanni Affinita

"L'innamoramento dura pochi mesi, l'Amore dura tutta la vita"

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certo, spacci ma a chi?

capisci che il problema è che la gente non ha soldi ergo non compra niente? :dance:

spacci a credito?

La gente i soldi li trova, alla meno peggio entrando in questa nuova forma di multilevel-marketing, comprando a sua volta e rivendendo tra i conoscenti.

Più che altro temo che scadrà il livello dei prodotti, con tutto questo passaggio di mani, e potrebbe risentirne l'italianità.

Ma se, come già accade, puntiamo sui mercati esteri in crescita, tipo Russia e Cina, grazie alla tutela del Made in Italy potremmo superare anche questa.

E poi vuoi mettere: bassa qualità, alto tasso di turn-over tra i clienti, ed un discreto movimento di cassa anche per le pompe funebri.

Insomma, diminuisce la forza-lavoro, fai girare l'economia, in un lustro siamo nuovamente sulla cresta dell'onda copiando i cloni cinesi e con la più bassa manodopera potremmo metter in ginocchio le tigri asiatiche.

Sono moderatamente ottimista.

:dance:

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l'italia non ha la soluzione al problema.. ma il problema stesso!

appurato che la democrazia non stà di casa non vedo perchè i paesi civili dovrebbero darci retta dato che abbiamo ampiamente dimostrato di non essere all'altezza!

p.s. rido al paradosso di chi difende certa gente proprio su internet...

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