Vai al contenuto

Comunione e Liberazione... ecco un sogno diventato mafia.


Nicko204

Messaggi raccomandati

  • Risposte 95
  • Creato
  • Ultima Risposta
Alt! Tutti i cristiani sono chiamati ad essere santi. E non mi risulta che un santo del calibro di San Francesco d'Assisi si lasciasse andare a vizietti vari e ad espressioni colorite. Finiamola con il salvagente fasullo che "nessuno è perfetto".

Nessuno è perfetto, ma tutti perfettibili?

ecce sto ad ostium et pulso

Link al commento
Condividi su altri siti

ma anche no, io parlavo per voce dei cristiani! :(

tutti perfetti, nessun remoto :ciao::cry:

ah ok, ora si capisce :lol:

Da come l'avevi detto pareva un principio universale :lol:

iMac 24" 2.8 Ghz + Mac Mini 1.42 Ghz S.D. + Mac Book Alu 2.4 Ghz + Cinema 20"

iPod Touch 16 Gb + iPod Video 30 Gb Black + iPod Nano 1 Gb White + Shure E2c

Switch day: 25/12/2005

Codice Wii: 7388 6255 4204 1465

http://mollan.netsons.org

Link al commento
Condividi su altri siti

Quello di Ratzinger era "Introduzione al cristianesimo", comunque ne parlo sempre bene di quel libro... seppure abbia altre idea della religione Cristiana!

E' semplicemente un capolavoro quel libro...ecco perchè ne parli bene.

E tutti i detrattori di Ratzinger dovrebbero leggerlo prima di sperticarsi in "elogi" nei suoi riguardi.

:cry:

L'Amore costa. Una perla rara a buon prezzo non è una perla. È una patacca.

Link al commento
Condividi su altri siti

allora ce ne sono molte di piu da fare:

5) In classe nessuno se le filava e la gita diventava un inferno

6) non avevano legato con nessuno e venivano prese per il culo

7) incapacità di relazionarsi con persone non appatenenti alla propria cerchia

e se vogliamo continuare...

Allora erano loro ad avere problemi non l'appartenenza a CL, scusa!

Questo messaggio é stato realizzato con il 100% di bites riciclati!

L'Angolo dell'Avvocato di Italiamac - Topic

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 10 mesi dopo...
Io mi reputo un buon conoscitore del movimento anche se non ne faccio parte.

Ho conosciuto diversi ciellini come colleghi all'università ma io ero già cattolico e anche più osservante di loro (ma lasciamo stare questo dettaglio).

Mi hanno invitato a diversi incontri. Io sono un tipo aperto, che verifica con i propri occhi prima di giudicare (uhm... all'inizio mi sembravano una setta separatista... ops, piccolo pregiudizio), perciò ho sempre accettato e partecipato. In questi incontri si chiacchierava e si parlava di scuola, come tutti insomma. Poi leggevano qualcosa di Giussani (molto complicato da capire e facilissimo da equivocare) e, come sempre, finivano per non capire niente o nell'equivocare alla grande. Molte volte però cercavo di fare la domanda giusta in modo che si capisse il senso esatto (mi riferivano successivamente che io ero uno di quelli che facevano i migliori interventi... mah!).

È andata avanti così per 5 anni ed io li ho studiati tutti per bene pur restando loro amico.

Purtroppo il loro problema è molto diffuso negli ultimi tempi: la religione comporta dei doveri e delle responsabilità, anche morali, delle quali chiunque si vorrebbe liberare. Ad esempio sarebbe bello se niente fosse considerato peccato in modo che io possa fare quel che mi pare quando mi pare e come mi pare. Ma non è così.

A me sembra che vogliano godersi l'essere cristiani e la bellezza del mondo ma non lo sanno fare. Ne conosco tanti che sono schiavi dei vizi capitali e non sanno nemmeno di fare peccato. Insomma "mi godo la vita se spaccio alcuni peccati per bellezza".

Attenzione! Questo non era il messaggio originale del movimento. Chi ci è nato dentro è venuto fuori così, dalle mie parti almeno. Chi ha aderito da adulto sicuramente non è come i miei colleghi di università. Un esempio è Berlicche

Quanto a benefici ricevuti, dalle mie parti non esiste. Io non sono ciellino e mi sono laureato entro i termini con il massimo dei voti, i miei colleghi ciellini stanno trasformando il 3+2 in 6+4 e con media scarsina anche.

Attualmente sono fidanzato con una ciellina. Cerchiamo la verità, cerchiamo di avere un comportamento corretto entrambi.

Se hai domande, se vuoi capire, posso cercare di rispondere. :ghghgh:

Salve, spero che tu veda questo messaggio perché credo che tu mi possa aiutare. Condivido ciò che hai scritto, anch'io sono stata nel movimento tre anni, anch'io sono una di quelle che se n'è andata, anch'io sono una di quelle che definiscono traditrice. Sono passati due anni da quando ho detto che non sarei più andata a scuola di Comunità eppure ci penso ancora. Mi chiedo se ho fatto bene o male e non so darmi una risposta non perché voglia tornare ma perché penso di non aver accolto la possibilità che Cristo mi ha dato. Ho voluto molto bene ai miei amici ma non mi sentivo a mio agio, le cose che dicevo a volte non venivano neanche prese in considerazione perché c'era qualcuno più 'anziano' di me che aveva sempre ragione, nella mia facoltà era così, c'era la graduatoria e anche i gruppetti a due a due, che cosa odiosa! A parte ciò alla fine non eravamo poi amici come si diceva di essere, i fine settimana ero quasi sempre da sola ed erano solo belle parole. La cosa che mi preoccupa è proprio questa, cioè si sono parole ma il fatto è che da nessun'altra parte le trovi!

Allo stesso tempo penso a quando nel gruppetto ho detto di volermene andare. La Memores si è messa ad urlare, mi ha detto che non avrei avuto mai più degli amici e mi ha mandato a quel paese con un 'che Dio ti benedica!'. Quando vedo qualcuno del movimento o cambia strada o fa finta di non vedermi e non mi saluta. Anche andare in facoltà è un incubo, spero sempre di non incontrare nessuno di loro. In un certo senso mi sento in colpa perché desidero ancora che Cristo sia il centro della mia vita ma se l'avessi tradito lasciando il movimento?!! Ti sarei grata se mi dessi qulche suggerimento, credo che tu mi possa capire. Grazie per ora....:ghghgh:

Link al commento
Condividi su altri siti

Sinceramente Cristo ti ha chiesto solo di seguire i suoi insegnamenti e se sbagli ti ha fornito il sacramento della confessione. Non ti ha detto di iscriverti a nessun club, quindi, leggi il Vangelo, leggi la Bibbia e cerca di coltivare Cristo in te.

Questo messaggio é stato realizzato con il 100% di bites riciclati!

L'Angolo dell'Avvocato di Italiamac - Topic

Link al commento
Condividi su altri siti

Sinceramente Cristo ti ha chiesto solo di seguire i suoi insegnamenti e se sbagli ti ha fornito il sacramento della confessione. Non ti ha detto di iscriverti a nessun club, quindi, leggi il Vangelo, leggi la Bibbia e cerca di coltivare Cristo in te.

Lo scegliere un "club", di per se, non e' pero' un indizio di "diluizione" del discepolato...

Io mi sono formato all'interno del movimento francescano, tramite il movimento Gi.Fra.

Col senno di poi e le esperienze maturate posso dire che, si, i "club" possono portare ad alcune deviazioni "pericolose", (mi sono imbattuto spesso in situazioni in cui una persona si credeva cristiano solo perche' era nel "club" ma non sapeva neanche di che colore e' la copertina del vangelo) ma cio' non differisce dal rischio che si corre quando ci si ostina ad affrontare in "solitario" un cammino di fede (c'e' sempre il rischio di interpretare free style le letture leggendo cio' che fa' comodo)

Penso che i responsabili di ogni "club" abbiano l'enorme responsabilita' dell'educare chi si avvicina al carisma (che il gruppo condivide) per permettere di compiere scelte libere. Il gruppo che "plasma" i partecipanti a mio avviso sono piu' rischiosi dei gruppi che "accolgono" i partecipanti per permettere loro di scegliere se continuare la loro esperienza cristiana con essi o no.

In ogni caso penso sia essenziale se si partecipa ad un cammino comunitario (e penso sia un'esperienza opportuna e necessaria per qualsiasi cammino di qualsiasi fede) mantenere sempre un occhio rivolto all'esterno, mente propositiva e critica ed ascoltare anche pareri da altri punti di vista esterni alla comunita' cui si partecipa.

:ghghgh:

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

Link al commento
Condividi su altri siti

io ho sempre dubitato di chi sostiene le proprie idee invocando la religione e di chi si batte il petto in chiesa!

penso di essere anche allergico all'idea del "club", ossia di un posto esclusivo dove per farne parte devi essere giudicato "idoneo" da gente che eleva la propria mediocrità a superiorità !

ah, dimenticavo: odio la c.d. comunità di bempensanti e moralisti vari!

saluti

Link al commento
Condividi su altri siti

mi intrometto nella discussione un secondo pure io .. nella mia facoltà ho spesso avuto a che fare con i "ciellini" che da me sono in maggioranza, e devo dire che di cose poco gradevoli ne hanno fatte...per l'amor di dio, cose piccole ne??!!, niente di esagerato, però certe macchinazioni (specialmente in campagna elettorale per le votazioni) danno sempre un po fastidio...

io lo so che il tema di questo topic è CL, però vorrei chiedere una cosa a chi crede realmente nella religione (come ho visto alcuni di voi) .. parlo da agnostico, laico e non battezzato (quindi non ho mai seguito un'ora di catechismo).. cosa ci trovate nela religione?? cosa è che vi fa sentire così bene seguirla ??perchè credete?? (e vi prego di non rispondermi con la parola Fede, che per me non significa nulla..) è una domanda non ironica ne altro, è solo per capire realmente, perchè purtroppo non sono mai riuscito ad affrontare questa domanda con nessun vero cattolico..forse ho trovato sempre solo "finti cattolici" sulla mia strada, e nessuno si è mai degnato di rispondermi..perchè credo che se c'è così tanta gente che dedica e ha dedicato la propria vita alla religione, non posso credere che sia solo per puro interesse..non è credibile come cosa..

grazie :ciao:

..chi avrà il coraggio di perdersi la via troverà..
 

Link al commento
Condividi su altri siti

mi intrometto nella discussione un secondo pure io .. nella mia facoltà ho spesso avuto a che fare con i "ciellini" che da me sono in maggioranza, e devo dire che di cose poco gradevoli ne hanno fatte...per l'amor di dio, cose piccole ne??!!, niente di esagerato, però certe macchinazioni (specialmente in campagna elettorale per le votazioni) danno sempre un po fastidio...

io lo so che il tema di questo topic è CL, però vorrei chiedere una cosa a chi crede realmente nella religione (come ho visto alcuni di voi) .. parlo da agnostico, laico e non battezzato (quindi non ho mai seguito un'ora di catechismo).. cosa ci trovate nela religione?? cosa è che vi fa sentire così bene seguirla ??perchè credete?? (e vi prego di non rispondermi con la parola Fede, che per me non significa nulla..) è una domanda non ironica ne altro, è solo per capire realmente, perchè purtroppo non sono mai riuscito ad affrontare questa domanda con nessun vero cattolico..forse ho trovato sempre solo "finti cattolici" sulla mia strada, e nessuno si è mai degnato di rispondermi..perchè credo che se c'è così tanta gente che dedica e ha dedicato la propria vita alla religione, non posso credere che sia solo per puro interesse..non è credibile come cosa..

grazie :dance:

la domanda e' quantomeno bizzarra... in senso buono pero'. Per certi versi si potrebbe girare e parafrasare con una domanda del tipo "perche' ami la tua compagna?" o... perche' pensi che la carbonara sia migliore del ragu'.

Cerca di non prendere alla lettera cio' che sto scrivendo, come dimostrato in altre occasioni gia' e' arduo farsi capire in materia di fede (azz l'ho detto...) a parole, figuriamoci battendo sulla tastiera.

In effetti una risposta "semplice" alla tua domanda e' praticamente impossibile. Lo dico non per eludermi dalla possibilita' di risponderti, ma perche' anche per te sarebbe difficile sintetizzare il perche' del tuo amore verso una persona od un libro od una passione particolare. Ci sono in gioco molti fattori come... emozioni, ricerca, senso di completezza, storie di vissuto e dibattito personale, etc.

Io personalmente credo perche facendo esperienza del mio credo in modo concreto, mi sento migliore e piu' "razionale" (sia in senso spirituale che intellettivo)... anzi, piu' elimino piccole ipocrisie (e diventa sempre piu' duro) e piu' vedo crescere la mia convinzione del valore della fede.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

Link al commento
Condividi su altri siti

Ti faccio un esempio fresco, fresco: ieri mi è morto il nonno. Aveva 93 anni passati.

Ora, uno potrebbe dire che è il normale corso della natura e, anzi, è stato fortunato, rispetto a un sacco di altra gente (anni fa mi è morta un'amica ventenne di tumore al polmone, per esempio).

Ed è vero, non possiamo lamentarci.

Ma non mi basta.

Ovvero: se è nella natura dell'uomo che tutto finisca appena in un mucchietto di polvere, che senso ha il vivere? Potrei ammazzarmi anche subito che no mi cambierebbe nulla, avrei semplicemente accelerato un po' i tempi.

Ed è per casi come questo che da sempre l'uomo formula ipotesi, alla ricerca della risposta più convincente. Alcuni con successo, altri meno.

Questi sono le freccioline puntate verso l'alto del mio avatar. Ma come fare a capire se uno ha indovinato la risposta giusta (la X)? Appare evidente che quella X è irraggiungibile, per la nostra stessa limitatezza, anche per i più grandi geni dell'umanità.

Ma ecco che un giorno un tizio non ha detto come tanti altri "Quella è la X", ma ha detto "Io sono quella X". La domanda d'obbligo è: "Chi è questo? un impostore, o ha davvero ragione?" E l'unico modo per rispondere è starci assieme, per capire chi sia realmente. Ed è quello che circa sto facendo pur con tutti i mien sbagli e le mie incoerenze.

Altro esempio: sono in gelateria con un amico, vedo un gusto nuovo che lui conosce e me lo consiglia moltissimo: che faccio? Lo provo, ovvero mi fido. Poi, dopo averlo assaggiato sono liberissimo di espreimere il mio giudizio personale.

Lo scienziato che per organizzare bene un esperimento va a cercare in letteratura i risultati di esperimenti analoghi già fatti, si sta fidando dei colleghi che li hanno fatti, non ha bisogno di rifarli per prenderli per buoni (sempre che non abbia motivo di credere che sia stato commesso un errore).

Il matematico (e così entro nel mio campo) che in letteratura invece degli esperimenti trova i teoremi, li può usare liberamente per i propri lavori senza necessariamente doverli ridimostrare ex novo: se non fosse così la scienza non potrebbe progredire, perché ciascuno dovrebbe ripartire da capo.

Per me la fede non è altro che questo: una cosa estremamente ragionevole, senza alcun salto nel buio.

Ovvero la fede è fidarsi di qualcuno se so che è esperto nella materia in questione e che non vuole ingannarmi. Ovviamente bisogna verificare entrambe le condizioni, altrimenti sì che diventa un salto nel buio irragionevole.

La tua domanda la capisco bene, troppo spesso nell'opinione pubblica religione equivale a regole da seguire, obblighi cui sottostare, alienazione, appiattimento al pensiero della gerarchia ...

Ecco, nella mia esperienza non è nulla di tutto questo, se non in minima parte e come conseguenza di altro.

Ma ho già scritto troppo e troppo OT, se interessa continuare spostati nel topic dei cattolici, sempre qui nella sezione Attualità.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ovvero: se è nella natura dell'uomo che tutto finisca appena in un mucchietto di polvere, che senso ha il vivere? Potrei ammazzarmi anche subito che no mi cambierebbe nulla, avrei semplicemente accelerato un po' i tempi.

E' semplicemente l'uomo che cerca di dare un senso e creare "progetti" con quello che vede.

Ed è per casi come questo che da sempre l'uomo formula ipotesi, alla ricerca della risposta più convincente. Alcuni con successo, altri meno.

Questi sono le freccioline puntate verso l'alto del mio avatar. Ma come fare a capire se uno ha indovinato la risposta giusta (la X)? Appare evidente che quella X è irraggiungibile, per la nostra stessa limitatezza, anche per i più grandi geni dell'umanità.

Forse la X è già stata raggiunta da un pezzo, ma a molti non sta bene perchè non è la LORO X, quella che vogliono sentirsi dire.

Ma ecco che un giorno un tizio non ha detto come tanti altri "Quella è la X", ma ha detto "Io sono quella X". La domanda d'obbligo è: "Chi è questo? un impostore, o ha davvero ragione?" E l'unico modo per rispondere è starci assieme, per capire chi sia realmente. Ed è quello che circa sto facendo pur con tutti i mien sbagli e le mie incoerenze.

Si il problema è che, come detto sopra, di X ce ne sono svariate centinaia o migliaia al mondo....tanto da che molte sono in contrasto tra loro.

Altro esempio: sono in gelateria con un amico, vedo un gusto nuovo che lui conosce e me lo consiglia moltissimo: che faccio? Lo provo, ovvero mi fido. Poi, dopo averlo assaggiato sono liberissimo di espreimere il mio giudizio personale.

Se però tu vedi un gusto, ma il gelataio da la preferenza per la fila ai suoi amici, arriverà l'inverno prima che tu possa mangiarlo. ;-)

Lo scienziato che per organizzare bene un esperimento va a cercare in letteratura i risultati di esperimenti analoghi già fatti, si sta fidando dei colleghi che li hanno fatti, non ha bisogno di rifarli per prenderli per buoni (sempre che non abbia motivo di credere che sia stato commesso un errore).

Il matematico (e così entro nel mio campo) che in letteratura invece degli esperimenti trova i teoremi, li può usare liberamente per i propri lavori senza necessariamente doverli ridimostrare ex novo: se non fosse così la scienza non potrebbe progredire, perché ciascuno dovrebbe ripartire da capo.

Questi sono tutti eventi che hanno fornito prove certe e tangibili, e che rispettano i requisiti di riproducibilità e ripetibilità.

Per me la fede non è altro che questo: una cosa estremamente ragionevole, senza alcun salto nel buio.

Ovvero la fede è fidarsi di qualcuno se so che è esperto nella materia in questione e che non vuole ingannarmi. Ovviamente bisogna verificare entrambe le condizioni, altrimenti sì che diventa un salto nel buio irragionevole.

Beh se la materia l'ha inventata lui, è facile essere esperti. Bisogna vedere però l'attendibilità della materia in questione.

p.s. Ma nel forum non era vietato parlare di poltica? Come fa questo topic ad essere ancora in piedi? :):ghghgh:

Link al commento
Condividi su altri siti

Ti faccio un esempio fresco, fresco: ieri mi è morto il nonno. Aveva 93 anni passati.

Ora, uno potrebbe dire che è il normale corso della natura e, anzi, è stato fortunato, rispetto a un sacco di altra gente (anni fa mi è morta un'amica ventenne di tumore al polmone, per esempio).

Ed è vero, non possiamo lamentarci.

Ma non mi basta.

Ovvero: se è nella natura dell'uomo che tutto finisca appena in un mucchietto di polvere, che senso ha il vivere? Potrei ammazzarmi anche subito che no mi cambierebbe nulla, avrei semplicemente accelerato un po' i tempi.

Ed è per casi come questo che da sempre l'uomo formula ipotesi, alla ricerca della risposta più convincente. Alcuni con successo, altri meno.

Questi sono le freccioline puntate verso l'alto del mio avatar. Ma come fare a capire se uno ha indovinato la risposta giusta (la X)? Appare evidente che quella X è irraggiungibile, per la nostra stessa limitatezza, anche per i più grandi geni dell'umanità.

Ma ecco che un giorno un tizio non ha detto come tanti altri "Quella è la X", ma ha detto "Io sono quella X". La domanda d'obbligo è: "Chi è questo? un impostore, o ha davvero ragione?" E l'unico modo per rispondere è starci assieme, per capire chi sia realmente. Ed è quello che circa sto facendo pur con tutti i mien sbagli e le mie incoerenze.

Altro esempio: sono in gelateria con un amico, vedo un gusto nuovo che lui conosce e me lo consiglia moltissimo: che faccio? Lo provo, ovvero mi fido. Poi, dopo averlo assaggiato sono liberissimo di espreimere il mio giudizio personale.

Lo scienziato che per organizzare bene un esperimento va a cercare in letteratura i risultati di esperimenti analoghi già fatti, si sta fidando dei colleghi che li hanno fatti, non ha bisogno di rifarli per prenderli per buoni (sempre che non abbia motivo di credere che sia stato commesso un errore).

Il matematico (e così entro nel mio campo) che in letteratura invece degli esperimenti trova i teoremi, li può usare liberamente per i propri lavori senza necessariamente doverli ridimostrare ex novo: se non fosse così la scienza non potrebbe progredire, perché ciascuno dovrebbe ripartire da capo.

Per me la fede non è altro che questo: una cosa estremamente ragionevole, senza alcun salto nel buio.

Ovvero la fede è fidarsi di qualcuno se so che è esperto nella materia in questione e che non vuole ingannarmi. Ovviamente bisogna verificare entrambe le condizioni, altrimenti sì che diventa un salto nel buio irragionevole.

La tua domanda la capisco bene, troppo spesso nell'opinione pubblica religione equivale a regole da seguire, obblighi cui sottostare, alienazione, appiattimento al pensiero della gerarchia ...

Ecco, nella mia esperienza non è nulla di tutto questo, se non in minima parte e come conseguenza di altro.

Ma ho già scritto troppo e troppo OT, se interessa continuare spostati nel topic dei cattolici, sempre qui nella sezione Attualità.

Secondo te è possibile vivere la fede anche non appartenendo ad un movimento come cl?

Link al commento
Condividi su altri siti

la domanda e' quantomeno bizzarra... in senso buono pero'. Per certi versi si potrebbe girare e parafrasare con una domanda del tipo "perche' ami la tua compagna?" o... perche' pensi che la carbonara sia migliore del ragu'.

Cerca di non prendere alla lettera cio' che sto scrivendo, come dimostrato in altre occasioni gia' e' arduo farsi capire in materia di fede (azz l'ho detto...) a parole, figuriamoci battendo sulla tastiera.

In effetti una risposta "semplice" alla tua domanda e' praticamente impossibile. Lo dico non per eludermi dalla possibilita' di risponderti, ma perche' anche per te sarebbe difficile sintetizzare il perche' del tuo amore verso una persona od un libro od una passione particolare. Ci sono in gioco molti fattori come... emozioni, ricerca, senso di completezza, storie di vissuto e dibattito personale, etc.

Io personalmente credo perche facendo esperienza del mio credo in modo concreto, mi sento migliore e piu' "razionale" (sia in senso spirituale che intellettivo)... anzi, piu' elimino piccole ipocrisie (e diventa sempre piu' duro) e piu' vedo crescere la mia convinzione del valore della fede.

Come giudichi chi, come me, ha fatto esperienza del Movimento ma poi ha deciso di lasciarlo?

Link al commento
Condividi su altri siti

altra domanda non proprio "semplice".

Io non mi permetto di giudicare nessuno, figuriamoci poi qualcuno che non conosco.

Non posso conoscere le motivazioni che ti hanno portato a lasciare quel movimento (il termine "lasciare" e' di per se' riduttivo perche' sottintende una perdita... mentre spesso si tratta di una divergenza dettata da bisogni ben piu' complessi).

Di mio posso limitarmi a dire che se non ti trovavi a tuo agio hai fatto benissimo.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

Link al commento
Condividi su altri siti

Pensavo che avresti risposto il contrario! Forse è come hai detto tu, bisogni ben più complessi ma ill Movimento mi insegnava che chi risponde a tutti i bisogni è Cristo stesso che si rivela in una Comunità cristiana, cosa ne pensi?

Link al commento
Condividi su altri siti

io credo che DIo sia un idea... un qualcosa che ognuno può applicare a proprio piacere come crede meglio..

ho provato l'idea di dio dei cristiani,del vaticano.. non mi è piaciuta per niente e sono letteralmente scappato e mai e poi mai ci ritornerei..

questo non credo voglia dire non credere in qualcosa..più che altro è non credere in qualcuno..in della gente e nel loro modo di concepire la vita..òìimportante è come sempre il rispetto reciproco e non la prevaricazione!

Link al commento
Condividi su altri siti

Pensavo che avresti risposto il contrario! Forse è come hai detto tu, bisogni ben più complessi ma ill Movimento mi insegnava che chi risponde a tutti i bisogni è Cristo stesso che si rivela in una Comunità cristiana, cosa ne pensi?

Da dove questa necessità di sapere cosa ne pensano altri di una tua scelta?

Come mai pesa così tanto il giudizio che altri possono dare?

I carismi sono tanti, e non vengono espressi solo attraverso CL (checchè ne dicano).

ecce sto ad ostium et pulso

Link al commento
Condividi su altri siti

Leone e desko vi ringrazio per le risposte, finalmente qualcuno ha provato ha spiegarmi in cosa consiste questo senso di fede e di religione..

..e probabilmente non si distanzia da quello in cui credo io...forse si differenzia nei valori di partenza ma il fine è lo stesso credo...

più tardi posterò allora nel topic dei cattolici, così no faccio diventare OT la discussione..scusate l'intruzione :ghghgh::)

..chi avrà il coraggio di perdersi la via troverà..
 

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo te è possibile vivere la fede anche non appartenendo ad un movimento come cl?

Sì, assolutamente sì. E lo dico per conoscenza personale di diverse persone dalla fede molto più salda della mia, estranee a cl.

Link al commento
Condividi su altri siti

Pensavo che avresti risposto il contrario! Forse è come hai detto tu, bisogni ben più complessi ma ill Movimento mi insegnava che chi risponde a tutti i bisogni è Cristo stesso che si rivela in una Comunità cristiana, cosa ne pensi?

In linea teorica direi che e' una affermazione ragionevole: la chiesa si esprime nel cammino comunitario e differenti carismi si esprimono in differenti cammini comunitari. Come dice Ellelle NESSUN cammino specifico e' LA risposta, ma solo una delle tante possibili risposte, la cui radice comune e' comunque Cristo (o Buddha o Allah ed il suo profeta, e cosi' via)

Ma ripeto: se non ti trovavi a tuo agio hai fatto bene a divergere da quel particolare cammino comunitario. Se insisti nella ricerca troverai una comunita' che possa offrirti il giusto equilibrio tra agio e provocazione al cambiamento (nel senso di adeguamento al messaggio cristiano).

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

Link al commento
Condividi su altri siti

Vi ringrazio anch'io per le risposte. Non vorrei essere pedante ma penso che non riuscirò a trovare un altro Movimento o comunque un luogo dove si parli in maniera cosi razionale di Cristo, penso infatti che la fede non sia un sentimentalismo ma qualcosa di più concreto. Allo stesso tempo spero di incontrare qualcuno che mi sorprenda un'altra volta...

Link al commento
Condividi su altri siti

Vorrei chiedere a leone, se è possibile, cosa intendeva ne Topic dei Cattolici, passare da un'esperienza mistica ad un'altra ma senza poi trovare la tranquillità di una fede matura.. perchè vorrei non capitasse a me!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.


×
×
  • Crea Nuovo...